Aggressivite
Pochi giorni fa una dottoressa dell’ospedale di Biella è dovuta ricorrere lei stessa alle cure dei suoi colleghi: un paziente che aveva dimesso ma che voleva essere ricoverato l’ha spinta con violenza contro un muro. Nella caduta si è ferita alla testa: la diagnosi, un trauma cranico per fortuna non grave. Ma il segnale è stato allarmante, anche se il caso in questione era particolare: il malato presentava apparenti problemi psichici e la dottoressa chiamata per un consulto è una neuropsichiatra. È la prassi quotidiana a preoccupare come ha detto a Il Biellese il presidente provinciale dell’ordine dei medici Franco Ferrero: «Riceviamo segnalazioni ormai troppo frequenti di episodi di violenza sui sanitari durante lo svolgimento del proprio lavoro. La collega stava lavorando con lo spirito di chi si mette a servizio della gente. Non può una persona che si prende cura degli altri rischiare la vita». Antonella Croso, direttrice delle professioni sanitarie dell’Asl di Biella, conferma l’attenzione quotidiana al problema a La Stampa: «Le segnalazioni del Pronto Soccorso dove i dipendenti si sentono un po' a rischio per possibili aggressioni, prevalentemente verbali, non mancano anche a Biella. Ci sono persone che perdono la pazienza, che magari non vogliono aspettare, per cui l'insulto è una costante, anche se non proprio feroce si ripete nel tempo. Noi registriamo tutto, abbiamo un servizio sul rischio clinico a cui vengono riferite tutte le eventuali aggressioni al personale dipendente. Per queste inviamo i dati al ministero». Croso non nasconde la soddisfazione perché, nonostante rischi e problemi, ci sono infermiere e infermieri che scelgono il pronto soccorso come reparto in cui lavorare. I guai derivano dalle condizioni particolari di quel reparto, che talvolta si affolla e costringe chi ha problemi meno urgenti a lunghe ore in sala d’attesa: «Avere rapporti con gente stufa non è facile, spesso l'affollamento del pronto soccorso è un fattore scatenante che siamo per adesso in grado di gestire». Alla fine sembra più un segno di tempi esasperati in cui, come chi frequenta i social sa, sembra diventato facile e quasi sdoganato il comportamento di chi alza i toni. Domenica si è tenuta a Pollone una manifestazione di amici degli animali per chiedere giustizia per una gattina uccisa da un cane, a quanto sembra aizzato dal suo proprietario. Il corteo ha incrociato proprio lui, l’accusato. Ed è finita a insulti e con i carabinieri a verificare che non si generasse. Proprio in questi giorni un altro esempio di cattivo gusto ha avuto luogo in Valsessera: il sindaco di Sostegno Giuseppe Framorando è stato oggetto di una campagna di volantinaggio (lo slogan principale: “Venduto”) per aver detto sì a un nuovo ripetitore per le linee telefoniche mobili. Uno di questi è stato appeso al cimitero sotto a un annuncio mortuario. «C'è un punto ove le discussioni, i pareri, le opinioni, le offese verso le cariche politiche dovrebbero fermarsi» ha commentato via social un imprenditore, Filippo Lanzone, citato da Il Biellese. «È la soglia del ludibrio in luogo sacro, del rispetto verso la memoria e il dolore delle famiglie. Credevamo di abitare in un' oasi felice: non lo siamo affatto».
Ipse dixit
“Immagino non un Comune che gestisce direttamente il museo ma un Comune che prepara un bando ben fatto e che con questo va ad individuare un gestore che sappia fare del museo un luogo d’incontro, per parlare di cultura magari ospitando una sfilata di moda o ascoltando la musica durante un concerto. Per riuscire a fare tutto questo sarà necessario pensare a una gestione indiretta”
(Massimiliano Gaggino, assessore alla Cultura, parlando del Museo del Territorio a Il Biellese)
Conferenzastampite
Tra le curiose conseguenze della legge sulla par condicio, ce n’è una che si applica anche nelle piccole province e nella loro routine di amministrazione e di informazione: da circa 45 giorni prima del giorno del voto alle elezioni comunali, vengono vietate le conferenze stampa di sindaci e assessori e, nei casi in cui prevale la prudenza, sono depennate anche le loro dichiarazioni dai comunicati stampa che sostituiscono gli incontri faccia a faccia. Le locuzioni fanno sorridere per come salvaguardano la forma a scapito della comprensione del testo da parte di un lettore non così dentro i meccanismi di un municipio: quando si scrive «Secondo l’assessore il provvedimento è utile a...» lasciando sottinteso solo il nome, succede che per amor di chiarezza siano i cronisti a sanare il vuoto e a metterlo, quel nome e cognome, nei loro articoli. Però la legge è rispettata, tanto l’aggiunta l’ha fatta un giornalista. L’altra conseguenza, oltre a questo buffo gioco delle parti, è un proliferare di conferenze stampa nei giorni precedenti il blocco. Da mercoledì della settimana scorsa il solo comune di Biella ne ha convocate cinque sui seguenti argomenti: l’anniversario della nomina dei garanti per le persone private della libertà personale, i nuovi bandi a sostegno del commercio, la visita del sottosegretario agli Interni, la presentazione della mostra dedicata all’artista Piero Crida, quella del Giro della Provincia di ciclismo. Tutte o quasi sarebbero risolvibili con un comunicato stampa inviato alle redazioni, tutte senza dubbio mettono in difficoltà le redazioni stesse, alle prese con un numero di giornalisti e collaboratori ben inferiore a quello dei tempi d’oro quando i giornali in edicola o al bar erano un rito mattutino di tutti. Tutte infine si chiudono con lo stesso rituale della foto di gruppo davanti al banco della giunta nella sala consiglio di palazzo Oropa: foto identiche, almeno in parte con gli stessi volti, che si parli di ciclismo o di arte, di commercio o di sicurezza urbana. Così la par condicio provoca l’effetto opposto: nata (anche) per spegnere le tentazioni di propaganda che la visibilità insita in chi amministra potrebbe offrire, finisce per concentrarle tutte in pochissimi giorni, da un lato smascherandola meglio e dall’altro mescolando temi che potrebbero avere un vero impatto sui cittadini e temi che, pur importanti, sono di interesse più particolare. A discernere tra gli uni e gli altri ci pensano i giornalisti prima e l’opinione pubblica poi. Con quest’ultima che forse, alla quinta foto di gruppo che somiglia troppo alle altre quattro, legge il messaggio nascosto e passa oltre. E magari s’indigna un po’.
Cosa succede in città
Oggi alle 10,30 (ora italiana) a Riyadh in Arabia Saudita la spadista biellese Vittoria Siletti inizia la prova a squadre nei Mondiali di scherma, categoria Under 20. L’atleta, nata nel 2004, ha chiuso al dodicesimo posto la prova individuale, sconfitta negli ottavi di finale dalla francese Oceane Francillone, poi vincitrice del titolo iridato
Oggi alle 16 a Oropa vanno in trasferta gli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca: don Massimo Minola condurrà una visita guidata alla galleria degli ex voto del santuario. La partecipazione è libera
Oggi alle 19 a Biella nella sala Ferraris del Seminario diocesano Marziano Magliola terrà un incontro sulla storia del commercio in città, partendo dal suo libero “Andando per negozi”
Oggi alle 20 a Biella torna allo spazio Hydro di via Cernaia la notte (fino alle 24) con la selezione musicale di dj Kreggo. L’ingresso è libero con tessera Arci
Oggi alle 20,45 a Candelo fa tappa al cinema Verdi la missione popolare dell’associazione giovanile diocesana Hope Club: sarà proiettato il film “Green border”, coproduzione tra Francia, Belgio, Polonia e Germania diretto da Agnieszka Holland he racconta di una famiglia siriana e del suo tentativo di entrare nel territorio dell’Unione Europea dal confine tra Bielorussia e Polonia. Ingresso a 6 euro
Oggi alle 21 a Candelo il cinema Verdi ospita anche un nuovo film della rassegna dedicata al fine vita organizzata da Lilt Biella e gruppo di pensiero sul fine vita: in cartellone c’è “Acqua e anice” (Italia, 2022) di Corrado Ceron. Ingresso a 6 euro
Numb3rs
Stefano Napolitano, che ha appena compiuto 29 anni, ha raggiunto la sua migliore posizione di sempre nella classifica mondiale del tennis maschile: dopo la vittoria nel fine settimana al torneo Challenger di Madrid, la seconda stagionale, il biellese ha raggiunto il 125° posto, aggiungendosi al momento d’oro che il tennis tricolore sta vivendo, spinto dai successi di Jannik Sinner. Dopo anni in cui gli atleti azzurri faticavano ad affacciarsi tra i primi cento, ora essere a ridosso classifica Napolitano come decimo tra gli italiani. Meglio di lui ci sono, oltre a Sinner al numero 2, Lorenzo Musetti (24°), Matteo Arnaldi (40°), Lorenzo Sonego (51° e primo dei piemontesi), Flavio Cobolli (62°), Luciano Darderi (64°), Luca Nardi (81°), Fabio Fognini (95°) e Matteo Berrettini (98°). Napolitano, figlio di Cosimo, direttore del Circolo Tennis Biella, non è l’unico ad avere legami in città. Il torinese Lorenzo Sonego è nipote del maestro del circolo I Faggi Fabrizio Coviello.