Alle funivie servono tempo e soldi
Inizierà fra poche settimane il quarto inverno con le funivie di Oropa ferme. Ne servirà probabilmente un quinto secondo il sindaco di Biella Marzio Olivero che ha avuto un incontro con la Regione per mettere a punto i tempi per la riapertura degli impianti di risalita dal santuario al lago (da ristrutturare dopo la fine vita tecnica) e dal rifugio Savoia al monte Camino, la cestovia messa in salvo da istituzioni e cittadini che parteciparono a una raccolta fondi, ma che ha i motori spenti perché nessuno può raggiungerla. «Considerati i tempi burocratici necessari e il fatto che deve essere predisposta una gara d’appalto» aveva anticipato Olivero (Fratelli d’Italia) martedì a Il Biellese, «ritengo che i lavori non potranno essere avviati prima della prossima primavera. Ma per avere la certezza bisognerà fare delle verifiche con i tecnici che hanno predisposto lo studio. E, ipotizzando che in inverno gli interventi di restauro dell’impianto non possano essere portati avanti, pensiamo che la funivia dovrebbe poter tornare a funzionare entro il 2026. Almeno questo è il nostro obiettivo». Il realismo del primo cittadino, che evita accuratamente promesse o voli pindarici, si scontra però con la presa di posizione più pessimista di Emanuele Ramella Pralungo (Pd), presidente della Provincia che a sua volta partecipa ai finanziamenti per il restauro insieme a Regione e Comune. Se da Torino sono stati messi a disposizione altri 400mila euro per l’aggiornamento dei costi in base ai primi preventivi, Ramella Pralungo teme che non bastino ancora: «Devo, prima di tutto, complimentarmi con gli amministratori di Torino che hanno mostrato grande disponibilità e serietà» ha dichiarato il presidente a La Stampa. «Di contro devo però tristemente riconoscere che a Biella le cose non avanzano altrettanto velocemente. Pare che non ci sia ancora un computo reale per quantificare i rincari consistenti degli ultimi due anni, mentre il progetto non è ancora concluso. E a spanne, sembra che la cifra concessa dalla Regione non sarà sufficiente. Quindi Palazzo Oropa dovrà intervenire con una nuova variazione». Che nel 2021 scadesse il fine vita tecnica della funivia era cosa nota: la legge prevede la sostituzione periodica dei cavi e la manutenzione completa dell’intero impianto, un investimento che oggi si avvicina a 6 milioni di euro. Se n’era parlato proprio con la riapertura della cestovia, quando era chiaro che la prossima sfida sarebbe stata sulla Oropa-lago. Ma la pandemia e la burocrazia hanno rallentato tutto. Oggi la Fondazione Funivie Oropa non ha dipendenti che peraltro non avrebbero nulla da fare e lo stesso consiglio di amministrazione in carica dal 2020 può solo aspettare che, tra attese, progetti e appalti, vengano riconsegnate le chiavi degli impianti di risalita.
Ipse dixit
“La vicenda della lettera relativa all’acquisto di una Maserati non ha fatto ridere nessuno, a Verrone. La storia dell’acquisto scontato di un’auto da sceicchi toglie il velo a ben altri problemi dentro l’azienda, tanto in Italia quanto nel Biellese”
(Filippo Porcari, segretario provinciale dei metalmeccanici Cgil, sul caso della lettera inviata a tutti i dipendenti del gruppo Stellantis con un’offerta commerciale non alla portata degli operai)
Chi ha preso la croce del Mars?
È ancora un mistero, secondo quanto riportano i giornali locali, la sparizione della croce sulla vetta del monte Mars. L’aveva installata la società sportiva cossilese La Bufarola più di quarant’anni fa. A notarne l’inopinata assenza è stata un’escursionista che ha immediatamente diffuso la notizia via social chiedendo lumi ad altri utenti Facebook con la passione per le montagne biellesi. Dal confronto digitale è emersa un’unica certezza: «Possiamo dire che fino a martedì 10 settembre la croce era al suo posto ma non c’era più il giorno successivo» sono le parole a La Provincia di Biella dell’escursionista Cristina Maffeo. Due le ipotesi: strappata dal maltempo o presa da qualcuno senza avvertire. La prima è improbabile perché non ci sono state giornate di vento così intenso dal 10 settembre in poi e gli stessi appassionati di montagna, a cominciare da Cristina Maffeo, hanno dato un’occhiata in giro a quote più basse: «Non è stata una ricerca approfondita ma mi sembra di poter escludere questa ipotesi anche perché ho saputo che altri hanno cercato in zona senza trovare nulla». Resta l’intervento umano anche se non è semplice: la croce del Mars è un manufatto in metallo da una quindicina di chili, non la cosa più facile da trasportare lungo un sentiero in discesa che parte dai 2600 metri di altitudine della vetta più alta della fetta di Alpi nostrane. E nemmeno è così facile farla passare inosservata. Il Cai, come ha ricordato La Provincia di Biella, ha escluso che qualcuno abbia ricevuto da loro l’incarico per staccarla e fare manutenzione. Sulla cima del Mars resta solo la riproduzione della Madonna del Piumin, gemella della statua dell’artista biellese Sandrun diventata simbolo di Bagneri, ben avvitata alla roccia a cui era stata saldata nel 2022, adempiendo a un antico desiderio nato dagli amici di quella borgata della valle Elvo che si raggiunge solo a piedi.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella s’inaugura alla galleria d’arte Bi-Box di via Italia 38 la mostra di Olmo Amato, dal titolo “Deep blue”, sintesi dei suoi studi in neurobiologia applicati all’arte. La mostra sarà visitabile fino al 23 novembre
Oggi alle 18 a Biella la piazza della Trinità sarà teatro del flash mob convocato dalle donne del Partito Democratico a due anni dall’uccisione di Mahsa Amini, la giovane picchiata a morte dalla polizia religiosa di Teheran per non aver indossato il velo. “Donna vita libertà”, le parole chiave della resistenza iraniana, sarà il titolo della manifestazione dedicata anche ai diritti delle donne in Afghanistan
Oggi alle 18 a Biella il pasticciere Stefano Pavesi presenta il suo libro “Dulcis in primis”, guida alla scelta della torta perfetta per il matrimonio. L’appuntamento è alla libreria Giovannacci di via Italia
Oggi alle 19 a Biella parte la Pigiama Run, la corsa benefica di Lilt che si svolgerà in contemporanea in diciotto regioni italiane. L’unica regola è presentarsi al via, nella sede di via Ivrea, indossando un pigiama. Il ricavato delle iscrizioni (15 euro, ridotti a 5 per chi ha meno di 7 anni) finanzierà i progetti della Lega tumori dedicati ai bambini
Oggi alle 20,30 a Vigliano la seconda serata della festa di San Michele è dedicata alla fiaccolata con la statua del santo patrono. Seguirà un brindisi di auguri
Oggi alle 21 a Veglio il lanificio Picco ospita il concerto di fine stagione del Fondo ambiente italiano: la Biella Chamber Orchestra eseguirà musiche di Grieg, Sibelius e Respighi. Biglietti a 20 euro, ridotti a 10 per gli iscritti al Fai. Chi ha meno di 18 anni entra gratis
Oggi alle 21 a Gaglianico l’auditorium comunale sarà il palcoscenico per la replica di “Adele sono io”, spettacolo tratto da un romanzo di Alessia Zuppichiatti. L’ingresso è a offerta libera. Parte del ricavato sarà destinato al Fondo Edo Tempia
Oggi alle 21 a Sagliano la Domus Laetitiae ricorderà il passato della sede che la ospita, un ex stabilimento di idroterapia noto con il nome di Grand hotel Stella. Ne parlerà lo storico e archivista Danilo Craveia insieme a Luca Forgnone
La notte di Champions League
Quella di mercoledì non è stata solo la prima volta di una partita di Champions League femminile a Biella, uno Juventus-Paris Saint Germain giocato davanti a un migliaio di spettatori paganti. C’è stato anche l’esordio di una giocatrice biellese nella massima competizione calcistica europea per club: Martina Toniolo è partita nell’undici titolare in Fiorentina-Wolfsburg, un altro degli spareggi per entrare nella fase a gironi della competizione. Ma per le viola la sfida si è trasformata in un diluvio di reti subite, a fare il paio con la pioggia intensa che cadeva dal cielo della Toscana: 0-7 il risultato finale che rende pressoché inutile la gara di ritorno mercoledì prossimo in Germania. Toniolo in estate era stata rilevata a titolo definitivo dalla Fiorentina, dopo l’anno in prestito con il cartellino ancora in mano alla Juventus. Al La Marmora-Pozzo, quasi in contemporanea, il pubblico di fede bianconera ha invece esultato per il 3-1 alle vicecampionesse di Francia del Paris Saint Germain, semifinaliste della passata Champions League. Anche per questo era una partita che appariva particolarmente difficile. Il pubblico biellese non solo si è goduto lo spettacolo ma ha anche dato vita a una caccia all’autografo e alla foto ricordo in gradinata quando è comparso a fare il tifo Douglas Luiz, centrocampista brasiliano della squadra maschile ma anche compagno della giocatrice svizzera delle bianconere Alisha Lehmann, arrivata quest’anno insieme a lui con la sua dote di 17 milioni di seguaci su Instagram.