Analfabetismo funzionale
Si è discusso molto negli ultimi giorni dei dati Ocse, l’organizzazione internazionale sulla cooperazione e lo sviluppo, che ha classificato i grandi Paesi industrializzati in base al cosiddetto analfabetismo funzionale, ovvero la condizione di chi sa leggere e fare di conto, ma fatica a comprendere un testo, a svolgere operazioni matematiche, a risolvere problemi logici. L’Italia è in fondo alla graduatoria con un terzo degli abitanti che fatica e, nell’analisi un po’ più approfondita delle cifre, si è scoperto che il problema cresce con l’età. Per Biella non esistono dati scorporati ma ci sono quelli, i soliti, dell’analisi annuale sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore. Ce ne sono due che riguardano il tasso di scolarizzazione e istruzione, in particolare, che sembrano dividere la popolazione della provincia in tre pati eguali, almeno per quanto concerne la fascia di età dai 25 anni in su, presi in considerazione nei parametri che hanno composto la graduatoria del quotidiano. I laureati o le persone in possesso di altro titolo di studio terziario (quello di un istituto tecnico specialistico come l’Its Tam di Città Studi, per esempio) sono il 29%, di poco sopra la media italiana del 28%, un risultato che vale la 40ª posizione tra le province italiane, nel solito centroclassifica che ha caratterizzato la prestazione di Biella nel 2024. Il dato vale per le età tra i 25 e i 39 anni ed è aggiornato al 2023. Si ferma al 2022 invece quello sull’uscita precoce dal sistema scolastico. Qui la provincia è nettamente al di sopra della media nazionale: i biellesi tra i 25 e i 49 anni che sono analfabeti o che hanno interrotto i loro studi alla licenza elementare o media, senza nemmeno un diploma, sono nuovamente il 29,1 per cento. Cioè tantissimi, poco meno di uno su tre. In Italia la quota è del 25,9%. Biella è quindi al 97° posto sulle 107 province della Penisola. Alle sue spalle ci sono solo capoluoghi del sud, esclusa Prato. Incrociando i dati con quelli di Osservabiella, l’osservatorio sulle condizioni del territorio della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, si hanno altri piccoli lampi sulla situazione: il numero di laureati (ma sul totale della popolazione) è in calo dal 21,9% nel 2018 al 20% nel 2022, con una tendenza alla discesa più vistosa tra le donne.
Ipse dixit
“Silenzio per favore, consigliere Foglio Bonda: è disattento, e mi stupisco…”
“È perché siamo all’ultimo banco”(Scambio di battute tra l’assessora all’Istruzione Livia Caldesi e la consigliera di CostruiAmo Biella Teresa Barresi durante il consiglio comunale di ieri)
Hanno tutti ragione
Nel Natale più colorato e illuminato (e finanziato) degli ultimi anni, c’è stata da una manciata di giorni a questa parte anche qualche voce dissonante. Alla gioia di via Italia e dintorni, ha fatto da controcanto l’amarezza di altri angoli di Biella, quelli con meno luminarie. La Provincia di Biella ha tracciato una prima mappa con tanto di album fotografico: al Villaggio La Marmora niente luci nella piazza della chiesa e in quella del mercato, nulla a San Paolo intorno alla stazione e alla parrocchia, nulla a Cossila San Grato. Qualcosa di simile si legge nemmeno troppo tra le righe nelle dichiarazioni riportate da La Stampa: «Non ci lamentiamo anche se la galleria sembra sempe un po’ abbandonata a se stessa» dicono allo storico negozio di calzature Renzo Ronco di galleria Leonardo da Vinci. In via Pietro Micca si sentono «già fortunati: hanno collocato una scritta luminosa sul monumento e un pino nella rotonda». Ma, come dice la titolare del negozio di abbigliamento Moda Young, «ormai sono abituata e addobbo il mio negozio meglio che posso». In un altro negozio poco distante, si valuta l’impatto negativo per chi è aperto tutto l’anno dei tre negozi temporanei in centro, finanziati dal Comune: «In tanti sono andati a curiosare lì a discapito nostro». Ancora in via La Marmora: «Questa dovrebbe essere la porta di Biella, una desolazione». E in via Galimberti: «Le luci natalizie comunali non sappiamo manco che cosa siano». E ancora in via Tripoli: «Sapevo già che l’atmosfera natalizia non esiste al di fuori da via Italia». Tutto vero, immagini dei giornali alla mano, o più semplicemente constatando con una passeggiata la situazione più lontano dal centro. Ed è vero pure che non sia cosa nuova. Allo stesso modo, gli oltre 200mila euro che il Comune ha investito sul Natale in città sono uno sforzo che non ha precedenti e comprende anche provvedimenti più strutturali come l’esperimento dei negozi temporanei. L’altra novità è che, in altre occasioni, le luminarie erano il frutto delle collette tra i negozianti attraverso le associazioni di categoria. Questa volta ogni soldo è uscito da palazzo Oropa, da fondi comunali o dai contributi di Regione e distretto urbano del commercio. È quello che Edoardo Maiolatesi, assessore alle Manifestazioni, ha sottolineato su La Provincia di Biella: «Pare singolare definire “Natale al buio” il più illuminato a Biella dell’ultimo periodo. Abbiamo installato luminarie a cometa in quasi tutti i quartieri, oltre a un’attenzione al centro città che è il biglietto da visita per chi arriva da fuori, investendo 40mila euro solo di luminarie, la più alta di sempre con un risultato sotto gli occhi di tutti».
Cosa succede in città
Oggi alle 18,30 a Biella la biblioteca Frassati di piazza Curiel ospita il “Silent reading party”, la festa di chi ama leggere in compagnia ma in silenzio. Le regole sono semplici: i partecipanti leggeranno per conto loro il libro prescelto, con la possibilità alla fine dell’incontro di condividere le proprie impressioni con gli altri. È possibile portarsi un cuscino o una coperta per crearsi il proprio spazio più comodo possibile. Ai presenti sarà offerto un dolce omaggio
Oggi alle 21 a Biella il circolo Sociale di piazza Martiri ospita un appuntamento musicale voluto dal Lions club Biella Host con l’aiuto del festival Microsolchi e del Fai. Suonerà lo Smallable Ensemble, gruppo con Alex Gariazzo, Marco Benz Gentile, Michele Guaglio e Roberto Bongianino specializzati nei classici del pop e del rock. Biglietti in prevendita nei negozi Cigna Dischi (via Italia) e Paper Moon (via Galimberti)
Nicole Natale
Nicole Orlando, la pluricampionessa e detentrice di record del mondo di atletica leggera, non è solo una testimonial natalizia per Intrecci, il negozio temporaneo e solidale di via San Filippo a Biella: Raggio Verde, la cooperativa capofila del progetto che mette insieme anche La bottega dei mestieri e Bi-Good, è anche la sua datrice di lavoro. Da più di un anno è nello staff della caffetteria di Città Studi, dietro il bancone del bar e in cucina, a sorridere a studentesse e studenti che affollano il locale ogni giorno. Ma è anche un volto noto in città e non solo e così eccola con il cappello di Santa Claus dentro Intrecci, dove si vendono i prodotti di Raggio Verde, comprese le specialità gastronomiche prodotte nel laboratorio di Vigliano, gli accessori artigianali della Bottega dei mestieri che ha sede a Chiavazza ed è gestita da Domus Laetitiae e Tantintenti, e il buon cibo della cascina di Cerrione di Bi-Good, legato alla casa protetta Pratoverde di Vigliano. Il negozio è aperto dal martedì alla domenica nel periodo natalizio. Nicole Orlando invece ha lasciato il bar di Città Studi per pochi giorni, per rispondere a una chiamata a Roma di un vecchio amico: Stefano Oradei è il danzatore che fu il suo partner in “Ballando con le stelle”, la trasmissione televisiva a cui partecipò ormai otto anni fa. L’ha rivoluta nella Capitale per un duetto a un evento benefico al cinema Barberini, dove hanno riproposto una delle loro coreografie. A presentare lo spettacolo c’era Manila Nazzaro, l’ex Miss Italia che ha conosciuto (e poi sposato) Oradei durante l’edizione dle 2020 di “Ballando con le stelle”.