Annuncio ritardo
Siccome si parla di ferrovie biellesi, un ritardo è quello che bisogna aspettarsi, in fondo. Anzi, per fortuna non si parla di soppressioni. Ma come riferisce La Stampa, il piano triennale degli interventi sulle linee piemontesi non fa menzione della nostra provincia. E, sempre dalle pagine del quotidiano, è lo stesso assessore ai Trasporti Marco Gabusi (Forza Italia) a spostare in avanti la data per le innovazioni che il territorio aspetta da tempo: dal 2026 al 2027. «Ma si tratta di un’innovazione importante» ha dichiarato l’assessore, per addolcire la pillola amarognola. «Il collegamento satellitare permette di risparmiare tempo e quindi di liberare slot sulle linee. I tempi di attuazione sono quelli compresi tra il 2026 e i primi mesi del 2027, non cambia così tanto». Gli slot sono gli spazi necessari in distanze di metri e tempo per far circolare in sicurezza i convogli sui binari. Non ce ne sono abbastanza, dice la Regione da anni, per far salire il numero dei diretti per Torino, che ora sono due all’andata e due al ritorno, topolino partorito dalla montagna dell’elettrificazione. Ma forse si tratta di scelte: nel nodo del capoluogo troppo affollato per fare spazio ai treni da e per Biella a gennaio sono stati trovati eccome i varchi per consentire 58 passaggi al giorno, che il sabato diventano 62, per la Torino-Ceres che passa dall’aeroporto di Caselle. Era stato proprio Gabusi a marzo a chiedere pazienza fino al 2026 e, solo pochi giorni fa, rispondendo a una domanda della consigliera regionale biellese Emanuela Verzella, aveva ribadito che la provincia più penalizzata del Piemonte – la nostra – avrebbe avuto per prima soddisfazione dalle prossime innovazioni. Nelle sue dichiarazioni a La Stampa, Gabusi sfata un mito che il territorio aveva già dato per smentito da tempo: l’elettrificazione, dice, «è indispensabile per collegarsi alle linee principali ma non garantisce diritti sugli slot, che sono già tutti impegnati. Per questo puntiamo sul collegamento satellitare, per aprirne di nuovi. Solo in quel momento potremo pianificare una nuova distribuzione e come ho già detto Biella si merita un posto di primo piano per come è servita ora, ma che il presidente della Provincia Ramella voglia accettarlo o no oggi gli spazi non ci sono». Proprio Emanuele Ramella Pralungo, in una dichiarazione a La Provincia di Biella, era tornato ad alzare la voce: «I treni regionali li deve pagare la Regione che non ci ha messo i soldi». E ancora: «Ci hanno detto che dobbiamo aspettare fino al 2026, va bene. Ma nel frattempo chi si prende la responsabilità dei guasti e dei ritardi quotidiani? E con i passaggi a livello quando si comincia? E a noi va tutto bene così? Se al tavolo dei trasporti emergerà che va bene, mi adeguerò. Ma voglio che ognuno dica quello che pensa e che tutto resti agli atti».
Ipse dixit
“Chiediamo alla giunta regionale di convocare un consiglio aperto per discutere della crisi di Stellantis e ascoltare le istanze dei lavoratori e delle imprese del territorio. Chiediamo alla città di Biella di promuovere questa iniziativa che va caldeggiata con determinazione. Non possiamo permetterci di perdere un pezzo così importante della nostra economia. Il futuro del Biellese e di tanti lavoratori è in gioco”
(Dall’intervento di Lorenzo Mirabile e Fulvia Zago, esponenti del Partito Democratico, sulla crisi di Stellantis e le implicazioni per la fabbrica ex Lancia di Verrone, pubblicato da Eco di Biella)
Mancato sostegno
La prima a scriverne è stata una rivista specializzata, Rally e slalom. Poi è arrivata La Stampa e via via si sono accodati gli altri giornali del territorio. La notizia è che il Rally Lana rischia di sparire dai calendari nazionali. Dice Eco di Biella che c’è già un sostituto nel calendario del campionato italiano su asfalto del 2025, il peraltro vicino “Valli Ossolane”. In attesa del comunicato ufficiale che gli organizzatori della gara (guidati dall’imprenditore e pilota Corrado Pinzano) hanno promesso per la fine del mese, il destino del più prestigioso appuntamento con gli sport motoristici della provincia sembra segnato. Proprio Pinzano aveva lanciato a più riprese nel corso degli anni appelli chiedendo il sostegno del territorio, in soldoni sponsorizzazioni che aiutassero a coprire i costi di organizzazione di una gara nazionale. Appelli probabilmente caduti nel vuoto se l’esito, come sembra, sarà la rinuncia alla manifestazione sette anni dopo il suo ritorno, dopo una lunga quarantena dopo l’incidente in cui perse la vita una famiglia di quattro persone nel 2001. E appelli (e rimpianti) che somigliano a quelli di Cosimo Napolitano che, dopo aver organizzato tornei Challenger di tennis prima al circolo I Faggi e poi al Ct Biella e perfino al coperto al palasport di via Paietta, ha portato la sua struttura in altre città più ben disposte a offrire sostegno economico. E anche lui non ha avuto parole tenere per il territorio ingrato. A provare a dare una spinta a entrambi provò l’assessore allo Sport Giacomo Moscarola: «Non vedo perché le aziende biellesi, anche di respiro nazionale e internazionale, non possano dare un sostegno anche minimo». Ma forse bisognerebbe uscire da un equivoco, in cui Biella è un pochino caduta anche quando si parlava della sua squadra di pallacanestro: esiste il sostegno “di bandiera” che mette risorse per pura passione, senza badare al marketing puro che prevederebbe un ritorno anche economico e non solo “emotivo” per un investimento di sponsorizzazione. Ed esiste il sostegno che prevede quel ritorno. E che quindi pretende una vetrina che sia ad alta visibilità. Né i Challenger di tennis vanno in chiaro sulla Rai come le Atp Finals di questi giorni quando gioca il numero uno al mondo Jannik Sinner, né il Rally della Lana ha un pubblico che “buca” la bolla degli appassionati, che sono tanti per il Biellese ma non paragonabili ai grandi eventi sportivi motoristici. O, per restare a discipline su strada che non prevedono di pagare biglietto, al Giro d’Italia, che a Biella passa spesso. La passione o c’è o non c’è. Così come la vetrina scintillante. Chiedere a un non appassionato un sostegno mettendo a disposizione una vetrina un po’ più piccola è un tentativo, ma un manager di un’azienda che fattura a molte cifre potrebbe dire (professionalmente) di no. E risulterebbe, sempre professionalmente, difficile da biasimare.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella la rassegna degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca propone una conferenza sulla cultura dell’antica Grecia con Fulvio Conti che parlerà di giustizia e forza nella storiografia ateniese del V secolo. L’ingresso nella sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella di via Gramsci è libero
Oggi alle 17,30 a Biella si celebra l’uscita di “Intermezzo”, il nuovo romanzo della scrittrice irlandese Sally Rooney, protagonista di un successo globale negli ultimi anni. Lo si farà con una lettura delle prime pagine al Punto Einaudi di via Marconi 3, nella sede del Cappellificio Biellese all’ex Golden Pub. L’appuntamento fa parte del programma della rassegna culturale al femminile ContemporaneA
Oggi alle 18,45 a Biella torna la Champions League di calcio femminile: la Juventus ospita allo stadio La Marmora-Pozzo le inglesi dell’Arsenal. I biglietti sono ancora a disposizione a questo link
Oggi alle 21 a Biella la sala 2 del cinema Mazzini propone il film-documentario “La valanga azzurra” che il regista Giovanni Veronesi ha dedicato alla Nazionale di sci degli anni Settanta, l’era di Gustav Thoeni, Piero Gros e dei successi a man bassa sulle piste di tutto il mondo
Oggi alle 21,30 al Piazzo il concerto del martedì del Biella Jazz Club porta in città il contrabbassista russo Yuri Golubev che, accompagnato da Simone Locarni al pianoforte e Marco Zanoli alla batteria, proporrà i brani del suo ultimo disco “Non standard approach”. L’appuntamento è nella sede di palazzo Ferrero
Numb3rs
Si è chiusa con oltre 7500 presenze (dato stimato dagli organizzatori) l’edizione 2024 di Ben Cuncià, il festival della polenta concia che ha coinvolto 41 ristoranti della provincia dalla cena del venerdì a quella della domenica, con l’obbligo di mettere al centro del menu il piatto-bandiera della cucina biellese. Si tratta di una nuova crescita di partecipanti rispetto al recente passato: nel 2022 erano stati 5mila, nel 2023 oltre 6500. Dividendo per il numero di locali coinvolti e per i cinque servizi in cui si è spalmata la manifestazione, si arriva a una media di 38 commensali per ogni ristorante e per ogni pasto. Soddisfatta la Pro loco di Biella, regista dell’appuntamento: «L’obiettivo principale di Ben Cuncià è sostenere la crescita del nostro bellissimo territorio facendo rete e coinvolgendo quanti più soggetti possibile» dice a Newsbiella il presidente Christian Clarizio. «I numeri ci dicono che questa iniziativa sta contribuendo a far scoprire a tante persone la nostra città e le sue bellezze naturali oltre che, ovviamente, la sua ricca tradizione gastronomica». Impossibile stimare quanti, tra i 7500 presenti, siano arrivati da fuori provincia. Presto, probabilmente, sarà invece quantificato il sostegno a Mucrone Local, l’associazione di volontarie e volontari che hanno a cuore la conca di Oropa e che spendono soldi e tempo per tenerla in ordine, a cui era dedicata la manifestazione.