Barriere che non interessano
È per metà un appello e per metà una bacchettata la presa di posizione di Chiara Caucino (Lega), assessora regionale alla Casa, che se l’è presa con i Comuni piemontesi. L’oggetto della dichiarazione è un contributo che i municipi hanno diritto di chiedere a Torino e che dovrebbe servire a progettare un Peba, ovvero un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Una legge del 1986 prevede che tutti gli enti locali ne adottino uno, per rendere non solo gli edifici pubblici ma tutti gli spazi accessibili anche a chi, a causa di una disabilità, si muove con più difficoltà. Lo Stato ha stanziato 12 milioni di euro da dividere tra le venti Regioni: al Piemonte ne sono spettati poco meno di 850mila. Pochi per interventi concreti, ma abbastanza per dare una mano a chi volesse (finalmente) dotarsi di questo strumento come chiedono le norme. La realtà? Il termine ultimo per chiedere il contributo, erogato in proporzione al numero di abitanti del Comune che si candida, è il 29 settembre e finora hanno presentato richiesta solo venti Comuni. «Non penso sia accettabile» è la dichiarazione di Caucino riportata da La Provincia di Biella «che soltanto in venti, a meno di venti giorni dalla scadenza del bando, abbiano mostrato interesse. Da qui il mio appello: si faccia in fretta, non si lascino sul piatto risorse fondamentali oltretutto destinate per una delle cause più nobili che si possano perseguire». Una piccola (ma non esaustiva) ricerca sui siti internet degli enti locali lascia intendere che, nel Biellese, ci sia Candelo tra coloro che hanno votato una delibera di giunta manifestando l’intenzione di chiedere il contributo e, quindi, di dotarsi del piano. Non risultano avere un Peba, tra i centri più grandi della provincia, Biella, Cossato, Vigliano e Valdilana. Poi, ovviamente, un piano è una dichiarazione d’intenti a cui devono necessariamente seguire i fatti. Proprio nel capoluogo è vecchia di poco più di un mese la lamentela di Adriano Gilberti, presidente dell’Unione Ciechi, sul fatto che l’amministrazione abbia sospeso incontri e concertazione con le associazioni per concordare gli interventi necessari mentre, fino al 2019, esistevano le riunioni periodiche della commissione barriere. L’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà (Fratelli d’Italia) replicò dicendo che nei progetti presentati per i finanziamenti del Pnrr tutti prevedevano di intervenire anche sugli ostacoli alla mobilità. Il più recente tra i progetti d’impatto sul tema risale al periodo tra il 2018 e il 2020 e riguarda il Piazzo, con la creazione prima di marciapiedi di ampiezza sufficiente per le sedie a rotelle (ma anche per i genitori con i passeggini dei figli piccoli) lungo la salita di via Avogadro e il ponte della Torrazza e poi con la realizzazione di un percorso senza ostacoli, un investimento da 120mila euro, che parte dalla stazione della funicolare e arriva in fondo a corso del Piazzo, all’altezza dei palazzi Ferrero e Gromo Losa.
Ipse dixit
“Devo essere sincero, quando abbiamo deciso di investire nella riqualificazione dello stadio, rifacendo tribune e locali interni, mai avremmo immaginato che a lavori appena ultimati lo stadio sarebbe diventato la nuova casa della Juventus Women, con tutta la promozione nazionale che ne seguirà. Per la città e per la nostra amministrazione si tratta di un grande risultato”
(Giacomo Moscarola, vicesindaco di Biella ed esponente della Lega, commentando su Eco di Biella l’ufficialità dell’arrivo allo stadio La Marmora-Pozzo della squadra femminile della Juventus per il prossimo campionato di serie A)
Quelli che neanche It-Alert
La lamentosi di cui soffrono i biellesi ieri è risultata essere un morbo diffuso almeno in tutto il Piemonte: non solo all’ombra del Mucrone sono partite lamentele e complottismi assortiti per It-Alert, il sistema di allarme in caso di emergenza di protezione civile sperimentato ieri alle 12 nell’intera regione. Come di consueto sono i social a offrire una tribuna aperta a chi ha da ridire ed è un piccolo paradosso contemporaneo che una delle proteste più diffuse fosse la paura di essere spiati e di subire violazioni della privacy, espresse su un luogo virtuale come Facebook dove basta registrarsi e interagire (se lo si fa come nella maggior parte dei casi senza troppe precauzioni) per cedere informazioni su se stessi alla piattaforma, dal luogo in cui si vive ai gusti e abitudini. Il segnale di allarme non raccoglie in realtà dati: si tratta di un messaggio “spinto dentro” i telefoni agganciati alla rete di telefonia mobile in una determinata area geografica. L’esperimento di ieri in Piemonte è stato preceduto da quelli in altre regioni e sarà seguito da quelle mancanti fino a coprire completamente l’Italia. Tra chi se l’è presa e ha annunciato curiose contromisure per non essere spiato (naturalmente su Facebook, per tornare al punto precedente), si notano fili conduttori con altri complotti, dalle scie chimiche ai vaccini al negazionismo sulla pandemia. A proposito di privacy, sarebbe quasi divertente qui fare nomi e cognomi di chi ha scritto post social o ne ha commentati altri, essendo un po’ più che uomini della strada, dal negoziante del centro al presidente di società sportiva fino all’ex coordinatore di un’associazione di imprenditori. Ma 6aBiella ha scelto di avere a cuore la loro privacy più di quanto ce l’abbiano loro stessi.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella dallo spazio Lilt di via Ivrea parte la “Pigiama run”, seconda edizione locale di una manifestazione che la Lega italiana per la lotta ai tumori propone in tutta Italia. Si corre (o si cammina) lungo un percorso di 5 chilometri ma presentandosi in pigiama. Le quote di iscrizione saranno destinate a progetti di sostegno per i bambini malati di cancro
Oggi alle 19,30 a Candelo il Ricetto sarà lo scenario di “Calici nel borgo”, un appuntamento di degustazione di cibi locali, dai salumi alla polenta e tapulun, accompagnati dai vini della cantina Centovigne di Castellengo, per finire con il ratafià. Il costo è di 25 euro a persona. Ci si prenota a questo link
Oggi alle 19,30 a Mottalciata apre i battenti la sessantesima edizione della sagra dell’uva e del vino: si comincia con una cena a base di piatti tipici e arrosticini nella sede della Pro Loco e si prosegue con la musica di Claudio Abada
Oggi alle 19,30 a Pollone la festa patronale propone prima la cena a base di street food siciliano e poi la serata “Barbenheimer” con la musica dei dj Ciuky e Alby Liuni. L’appuntamento è in piazza San Rocco
Oggi alle 21 a Valdilana tornano i “Venerdì letterari”: nella sala parrocchiale degli affreschi di Mosso si parlerà della poesia di Eugenio Montale con Germano Zanghieri e si eseguiranno musiche di Morricone, Piazzolla, Bacalov e Piersanti con Enea Leone alla chitarra e Roberto Bongianino alla fisarmonica
Oggi alle 21 a Biella l’autore Fabio Genovesi sarà ospite della libreria Giovannacci di via Italia per presentare il suo romanzo “Oro puro”, storia di un giovane marinaio al seguito di Cristoforo Colombo
A Mamukelashvili non piace il videogioco della Nba
Gli sportivi biellesi provano una specie di orgoglio per induzione quando pensano a Sandro Mamukelashvili in Nba, il campionato professionistico di pallacanestro nordamericano che, infischiandosene di un oceano di distanza, raccoglie tifosi e interesse da tutto il globo a scapito dei tornei nazionali. Di famiglia georgiana ma con tanti legami negli Stati Uniti, scelse Biella quando aveva quindici anni ed era già altissimo per provare a diventare un giocatore vero: Pallacanestro Biella e l’allora responsabile del vivaio Federico Danna gli fecero da famiglia adottiva, così come l’Iti Quintino Sella dove provò a scrollarsi via la timidezza e a imparare l’italiano (e la storia e le altre materie). Non rimase in città abbastanza per diplomarsi né per esordire in serie A, la categoria in cui allora militava la pallacanestro nostrana: finì il liceo in Florida in una scuola fatta apposta per mescolare istruzione e sport ad alto livello e poi entrò nel mondo delle università americane. A Seton Hall, ateneo newyorkese dalle grandi tradizioni cestistiche, lo ricordano come uno degli “alumni” più di talento degli ultimi anni, un talento che lo ha portato in Nba dove sta per iniziare la sua terza stagione con i San Antonio Spurs, allenati da un ventennio dallo stesso personaggio, Gregg Popovich, considerato un santone dei canestri. Coincidenza vuole che Popovich abbia visitato Biella intorno al 2005/2006: venne di persona a visionare un altro talento che crebbe un pochino sotto il Mucrone, Thabo Sefolosha. Un aneddoto narrato da Flavio Tranquillo, storico telecronista di Sky, segnalò il suo passaggio in un’enoteca a fare scorta di vini italiani prima di recarsi al palazzetto. La lunghissima premessa serve a raccontare di come “Mamu” (o Sandrino, come lo chiamava la sua prof d’inglese all’Iti) abbia ormai messo da parte la sua timidezza: reduce dai Mondiali disputati con la Georgia, ha provato Nba 24, nuova edizione del videogioco storico dedicato al campionato professionistico di basket, con la curiosa sensazione di trovarsi in versione digitale là sullo schermo. Non solo non gli è piaciuto ma ha usato X (che tutti amiamo ancora chiamare Twitter) per dirlo: «Non so perché ma sta diventando peggiore ogni anno. L’edizione 2012/2013 è stata la migliore secondo me». Nota per i gamers: il suo valore nel gioco per ora è 72 su un massimo di 100. Quello del pluricampione dei Los Angeles Lakers LeBron James, per dare un termine di paragone, è 96.