Beirut, Gerusalemme, Dahieh
Marco Perini resterà a Beirut, nonostante le bombe e la crisi economica. Anzi, proprio perché ci sono le bombe e la crisi economica a rendere ancora più precarie le condizioni delle 13.800 persone tra libanesi e profughi seguite da Avsi, l’organizzazione non governativa dei cui progetti in Medio Oriente è responsabile. «Sono persone» ha dichiarato a Il Biellese «che hanno perso tutto. Offriamo loro un rifugio e un supporto sul piano materiale ma anche psicologico. La categoria sulla quale ci orientiamo di più sono i bambini, i più danneggiati e incolpevoli di questa situazione. Spesso non capiscono come mai hanno dovuto abbandonare le proprie case. E si sentono terrorizzati dalle bombe, dai droni e dai missili che passano senza sosta sopra le loro teste. Cerchiamo di farli giocare, disegnare, cantare. Cerchiamo di farli sentire bambini nonostante l’orrore che hanno intorno». La moglie e la figlia di Perini sono in procinto di rientrare in Italia, per non correre inutili rischi: «Io invece rimango qui per dare una mano a questa gente che sta soffrendo. Il rischio di morire c’è sempre ma noi abbiamo dei livelli di sicurezza superiori alla media». Resta a Gerusalemme anche Elia Milani, il secondo biellese intervistato dal bisettimanale che ha dedicato due pagine ai nostri concittadini che per varie ragioni sono nell’epicentro dei conflitti in Medio Oriente. Il corrispondente delle reti Mediaset da Israele ha raccontato del giorno in cui si è sentito più in pericolo: «Quando c’è stato il lancio di missili dall’Iran mi trovavo in collegamento da Gerusalemme: si sono visti benissimo i sistemi che li hanno intercettati, sembravano quasi fuochi d’artificio che squarciavano l’aria. Ero in diretta e mi è arrivato un messaggio in cui c’era scritto di andare al più presto nei rifugi. Dopo uno o due minuti abbiamo sentito le sirene e abbiamo visto nel cielo queste scie luminose come meteoriti che arrivano sulla Terra a velocità folle. È stato impressionante». Anche lui è in Israele con la famiglia: «La paura è aumentata anche perché sono un po’ cambiate le abitudini di vita». Ivo Bonato, il cineoperatore di Andorno libero professionista spesso ingaggiato dalla Rai per le missioni più pericolose, è stato in Libano due volte prima di una nuova spedizione negli Stati Uniti a seguire le tappe di avvicinamento alle elezioni presidenziali: «Abbiamo lavorato nel quartiere di Dahieh» ha raccontato «roccaforte di Hezbollah e più volte bombardato, mentre i missili ci fischiavano sulla testa. Ci sono rimasto una settimana, giusto il tempo per assistere a un evento che ci ha toccato in modo particolare. Il nostro autista si è sentitoi male ed è morto d’infarto. Vedere la sua compagna in albergo ritirare i suoi effetti personali è stato pesante». Bonato ha gli occhi e i ricordi pieni di immagini strazianti da decine di scenari di guerra. Ma il Libano, dice, è ancora peggio: «La situazione è tragica sotto ogni aspetto. Gente che dorme per strada, un controllo esasperante, la paura di parlare. È un inferno totale. Nessuno della nostra generazioone poteva aspettarsi una situazione simile».
Ipse dixit
“Ho fatto fin troppo. Se avessi giocato meno, oggi non avrei tanto mal di gambe”
(Giancarlo Bercellino, ex giocatore della Juventus e della Nazionale e allenatore della Cossatese, intervistato da La Provincia di Biella)
La campionessa, la violinista, la ginecologa. E gli altri
“Pochi posti disponibili” recita, a poco meno di due settimane dall’appuntamento, la piattaforma per prenotarsi un posto a TedxBiella, la giornata di conferenze in calendario a Città Studi per sabato 9 novembre secondo la formula ormai collaudata dei “Ted talks”, interventi brevi di personalità di spicco di una determinata disciplina, dalla scienza alla letteratura, dalle arti allo sport, dal giornalismo al fatto di poter incidere in qualsiasi modo nella società in cui vivono. La regola, oltre al tempo che non può andare oltre i 18 minuti, è di essere chiari anche se si affrontano argomenti complicati, nello spirito della massima divulgazione. L’edizione biellese del 2024 ha per titolo “Nati per desiderare” e darà spazio a dieci tra relatrici e relatori. Eccoli, in ordine di apparizione. Giorgio Moretti, scrittore e giornalista, è tra i fondatori di “Una parola al giorno” che con sito web e pagine social avvicina quotidianamente alla conoscenza (e alle bellezze) della lingua italiana. Lorenzo Baravalle è autore, divulgatore e imprenditore: è sua l’idea del podcast di storia contemporanea “Qui si fa l’Italia”. Beatrice Lanza, biellese di Sandigliano, è stata azzurra di triathlon, la disciplina sportiva che mette insieme nuoto, ciclismo e corsa, alle Olimpiadi di Atene del 2004 e oggi è allenatrice. Raffaele Abbattista a Biella è tra gli inventori e organizzatori dellarassegna dei birrifici artigianali Bolle di Malto. Francesco Martini si divide tra l’amore per scrittura e poesia e il mondo della pubblicità dove è direttore creativo dell’agenzia Leo Burnett. Anaïs Drago, anche lei biellese, è violinista che spazia tra il classico e il pop passando dal jazz: di recente ha accompagnato in uno spettacolo al teatro Odeon Neri Marcorè. Ambra Garretto è una ginecologa milanese, mamma di tre bimbe e divulgatrice anche attraverso il suo canale Instagram da quasi 90mila seguaci. Valentina Tomirotti è giornalista e divulgatrice, particolarmente impegnata sul fronte dei diritti delle persone con disabilità: una sua fotografia in una precedente visita a Biella dell’opera di TvBoy dedicata a Chiara Ferragni, esposta al Piazzo, fu ricondivisa dall’influencer milanese dando un picco di visibilità all’evento culturale nostrano. Carolina Benvenga è cantautrice, autrice e conduttrice specializzata in tutto ciò che può piacere a bambine e bambini. Stefano Ferri è scrittore, consulente e giornalista specializzato nel settore turistico: in uno dei suoi quattro romanzi ha raccontato l’esperienza di essere “uomo vestito da donna”. Partecipare a TedxBiella è gratis.
Cosa succede in città
Oggi alle 20,30 a Biella e a Candelo c’è un doppio-doppio appuntamento con la storia del cinema. Alla sala 1 del Mazzini e al Verdi accanto al Ricetto viene proiettato il capolavoro di Sergio Leone “C’era una volta in America, in edizione restaurata per il quarantesimo anniversario dell’uscita. Alle 21, alla sala 3 del Mazzini e sempre al Verdi in contemporanea, si celebrano anche i cinquant’anni della prima di “Frankenstein Junior”, film culto di Mel Brooks. Sarà presentato in 4K
Oggi alle 21,30 al Piazzo è serata di jam session al Biella Jazz club nel martedì tradizionalmente dedicato ai concerti. L’appuntamento è nella sede di palazzo Ferrero
La foto del giorno
Questa pubblicità risale ai primi anni del Novecento. Non c’è data precisa nemmeno sullo schedario dei beni culturali del ministero, che la censisce come opera degna di memoria e tutela. Lo zolfo ventilato dei fratelli Carpano di Biella era utilissimo nell’agricoltura e in particolare nei vigneti. Ecco perché l’artista a cui fu commissionato il manifesto, Giovanni Battista Carpanetto, scelse una figura femminile che regge (e protegge) tralci di vite proprio come il prodotto della ditta biellese, lavorato in una fabbrica di Nizza Monferrato, lo faceva difendendo le piante dai funghi e dai parassiti che minacciavano il raccolto. Carpanetto fu illustratore e pittore nella Torino a cavallo tra Ottocento e Novecento: realizzò anche le copertine per le prime edizioni dei libri di avventure di Emilio Salgari. La pagina social dedicata alle vecchie pubblicità che ha ripescato questa piccola perla non cita la storia del marchio e del cognome Carpano, le cui origini sono anche nella toponomastica di Bioglio, come dimostra il nome della frazione in centro al paese, dove ci sono parrocchia e municipio. A un illustre biogliese di origine, Antonio Benedetto Carpano, si deve l’invenzione del vermouth, che fabbricò e distribuì per anni un un caffè di piazza Castello nella Torino capitale del regno di Piemonte e Sardegna prima e d’Italia poi. Anche quel marchio si affidò nel tempo a mani sapientissime per la pubblicità: sono perle da collezionisti i manifesti illustrati in persona da Armando Testa.