Cantieri infiniti e cantieri che non cominciano
Stamattina ci sarà traffico a Biella, come ogni primo giorno di scuola in cui, intorno alle 8 e all’ora di pranzo, si moltiplicano i bus e le auto private che portano studentesse e studenti di ogni ordine e grado verso le loro aule. Ma almeno avrà una via in più a disposizione per scorrere, data la riapertura, avvenuta poco prima di mezzogiorno di sabato, ultimo giorno previsto per il cantiere, del ponte della tangenziale. È stato un cantiere più lungo del previsto: una ventina di giorni, in fondo, ma ai biellesi in coda da giugno sono sembrati un po’ di più. Non è inoltre ancora passato l’amaro in bocca per le modalità che hanno portato al ritardo. «I tempi con cui è stata completata la seconda corsia sono la dimostrazione che si poteva fare tutto in 25 giorni» ha dichiarato a La Stampa il sindaco Claudio Corradino (Lega). «Ma purtroppo non è stato così, non posso quindi dichiararmi soddisfattissimo, si poteva fare prima». Più dura la presa di posizione dell’ex primo cittadino Vittorio Barazzotto (Italia Viva): «È giusto chiedere un sacrificio ma quando chiudi per tre mesi e dimostri che bastavano, stando larghi, una dozzina di giorni la gente si arrabbia».
Ma Biella dimostra che non è semplice gestire tempi certi quando si parla di opere pubbliche. L’assessore alla Cultura Massimiliano Gaggino (Forza Italia) ne ha portato di recente un esempio presentando lo spettacolo del cabarettista Angelo Duro, prima scintilla della prossima stagione teatrale che sarà ospitata all’Odeon perché il teatro Sociale Villani avrebbe dovuto essere occupato dal cantiere per un intervento di restauro. Cantiere che dipende da fondi europei erogati dalla Regione e che non è mai partito, tant’è che il gioiello di piazza Martiri è stato casa, solo pochi giorni fa, dell’Oropa music festival. «Siamo a un punto morto» ha detto Gaggino a La Stampa «e non so cosa dire. Sono interventi che riguardano i Lavori pubblici, ma io stesso fatico ad avere risposte. È evidente che si tratta di un problema burocratico. Non voglio accusare nessuno, ma è evidente che qualcosa non ha funzionato». Tra i cantieri in ritardo c’è anche quello di piazza Vittorio Veneto. Si attendevano i lavori in estate, tant’è che il Comune, per esempio, ha chiesto al Fondo Edo Tempia di trovare un’altra sede per partenza e arrivo della tradizionale Corsa della Speranza, in programma domenica 17. Si sposterà da piazza Vittorio Veneto a piazza del Monte in Riva ma, per ora, il cantiere latita. A proposito di corse benefiche, “Il Biellese di corsa” pro Aism la settimana scorsa ha avuto il permesso di transitare regolarmente accanto ai giardini Zumaglini. E fino a ieri c’era tutto lo spazio del mondo per le bancarelle del mercato europeo.
Ipse dixit
“Entro il 2030 i due terzi della nostra energia saranno prodotti grazie alle fonti rinnovabili. Però, in un mondo destinato a consumare sempre maggiore energia e in attesa che si arrivi alla fusione nucleare, abbiamo la responsabilità di individuare una forma di produzione di energia sicura e sostenibile che affianchi le rinnovabili e sostituisca il gas: tutti gli analisti sono concordi nel dire che il nucleare di quarta generazione è una via da seguire. Quindi non possiamo tenere l’Italia fuori dalla ricerca e dalla sperimentazione in un settore strategico per la sicurezza energetica del nostro Paese”
(Il ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un’intervista a La Stampa)
Niente Champions a Biella
Non è stata una buona notizia per la città appassionata di sport che forse per una volta si è tenuta un passo indietro rispetto alle battaglie di campanile del calcio al maschile. La Juventus femminile ha esaurito in Germania il suo cammino nella Champions League, perdendo ai rigori la finalina del primo turno di qualificazione contro l’Eintracht Francoforte. Se avesse superato le tedesche, la squadra bianconera avrebbe affrontato un altro spareggio con gare di andata e ritorno per entrare nel tabellone principale con la fase a gironi. E quella in casa avrebbe avuto come teatro lo stadio La Marmora-Pozzo, promesso sposo da settimane anche se non c’è mai stato un annuncio ufficiale. Non per caso i lavori all’impianto sportivo avevano interessato non solo le gradinate e gli spogliatoi, come da appalto da 1,6 milioni investiti dal Comune. Si era lavorato anche sulle dimensioni del rettangolo di gioco, la cui erba è passata alle cure dello staff di giardinieri della Juve. Serviva qualche metro in più di larghezza per rispettare i parametri richiesti dalla federazione internazionale per le partite delle coppe europee. A Biella e agli sportivi resterà il campionato. Si comincia il 30 settembre, un sabato, con Juventus-Sampdoria. Per quel giorno l’annuncio ufficiale sarà cosa fatta.
Cosa succede in città
Oggi alle 21 a Gaglianico l’auditorium comunale ospiterà, a ingresso libero, la presentazione del libro “Diario di una donna in rinascita” con l’autrice, la biellese Alessia Zuppichiatti
Una storia sui media da Vercelli
Chi segue i social media non può non essersi accorto di un’abitudine degli appartenenti (pochi, ma tenaci e rumorosi) all’ala della cittadinanza contraria ai vaccini, in particolare quello per il Covid-19: a ogni notizia che riguarda una morte per cause naturali riportata dai giornali, specie se la vittima è ancora giovane, si scatenano le illazioni su un presunto aumento dei decessi improvvisi, legandolo esplicitamente o no alle vaccinazioni dei mesi scorsi. Una tipica locuzione usata è «Nessuna correlazione?». Questo accade nonostante la notizia si sia rivelata falsa, con il lavoro di molti (qui quello del ricercatore Matteo Villa) a smentire con dati consolidati e analisi l’ipotesi complottista. Spesso i giornali giocano sulla polemica e quasi pubblicano apposta le notizie di morti per causa naturali pur di ottenere “engagement”, ovvero la raffica di commenti a un post social che dialogando con l’algoritmo di Facebook fa sì che i prossimi post della pagina siano verosimilmente più visibili. Ieri qualcuno, nella vicina Vercelli, ha detto no. Venerdì un bancario di 27 anni è morto mentre era al lavoro, per un malore improvviso che ha reso inutili i tentativi di cure in ospedale. I commenti si sono moltiplicati come da copione ma due testate hanno detto basta. Lo ha fatto Daniele Gandolfi, direttore di Notizia Oggi Vercelli, con un post dedicato sulla pagina Facebook Prima Vercelli, nome dell’edizione online del giornale: «Basta sciacallaggio sui social, rispettate chi piange un giovane morto. Per l'ennesima volta dobbiamo intervenire sui commenti dei nostri lettori alla drammatica notizia della morte del bancario di soli 27 anni. Elimineremo tutti i commenti che a nostro insindacabile modo di vedere non rispettano il dolore di familiari e amici. Non daremo mai spazio agli sciacalli da social. Per nessuna ragione». Ha fatto lo stesso TgVercelli, per bocca del suo vicedirettore Enrico Demaria, già a capo della redazione provinciale de La Stampa. Ecco il suo sfogo social: «Cancellato l'ennesimo commento di un imbecille sulla pagina Facebook di TgVercelli sulla morte di quel povero ragazzo di 27.anni. Vergognatevi».