Cantieropoli
C’entra il semestre pre-elezioni, come no, ma c’entrano soprattutto i tempi farraginosi di quasi tutte le opere pubbliche: a leggere i giornali Biella sta per diventare un unico, immenso cantiere. Sono partiti o sono pronti a partire interventi per 21 milioni di euro sugli edifici scolastici di sola competenza comunale, a cui si sommano gli altri milioni investiti dalla Provincia per gli istituti superiori. Con poco più di due milioni di euro si metterà mano anche a palazzo Pella, l’edificio dell’ex Convitto di via Tripoli dove ha sede la maggioranza degli uffici municipali. Altri denari verranno investiti in piazza San Paolo e in piazza Vittorio Veneto. In quest’ultima, al termine dei lavori, non dovranno più transitare auto né bus con le fermate dei mezzi pubblici destinate a trovare spazio altrove. Proprio questo progetto spiega bene quanto si dilati il tempo dalla prima idea all’opera compiuta: i primissimi disegni del rifacimento apparvero a marzo del 2021, ma se n’era parlato fin dai mesi immediatamente successivi all’elezione di Claudio Corradino a sindaco, nel 2019. Quasi tre anni dopo è arrivata la firma che assegna il cantiere. Ci vorranno nove mesi per vedere l’intervento terminato, ovvero dopo le elezioni e, come è accaduto nelle ultime legislature cittadine, è la giunta che prende il testimone (che sia dello stesso colore politico, cosa che a Biella non avviene dalla successione Susta-Barazzotto nel 2004, o che sia l’ex opposizione) a tagliare il nastro in pompa magna. Era già successo con parcheggio della funicolare e nuova biblioteca, progettati dal tandem Gentile-Delmastro allora alleati nel centrodestra e terminati dall’amministrazione Cavicchioli. È accaduto, allo stesso modo, con altre opere iniziate dal centrosinistra e finite con Corradino, come la rimessa a nuovo della scuola media Marconi. In questa valanga di lavori pubblici in partenza in queste settimane, c’è l’effetto anche del Pnrr con i suoi ingenti fondi a disposizione da spendere ma entro una certa data. Non si vede invece l’effetto della revisione del piano concordata con l’Europa che rischiava di portare via risorse anche a numerosi progetti biellesi: gli interventi procedono nella fiducia che, come dice il Governo, i soldi arriveranno da altri canali. Ecco l’elenco delle scuole della città in cui sono in programma interventi: elementari Pietro Micca e De Amicis (già in corso), palestra delle elementari del Borgonuovo (appalto assegnato), ricostruzione del polo scolastico del Thes lungo via Ivrea (appalto assegnato), nuova mensa alla media di Chiavazza (lavori in corso), scuole materna e nido di Pavignano (in partenza), media San Francesco di piazza Martiri (lavori in corso), nuova sede per le elementari della valle Oropa a villa Macchi (appalto assegnato).
Ipse dixit
“Se il datore di lavoro non ha flessibilità si possono perdere ore e ore a settimana. C’è chi deve prendere il treno un’ora prima per non rischiare di fare tardi. Spesso sono gli stessi che al ritorno sono costretti a prendere il treno un’ora dopo la fine del proprio lavoro perché il primo disponibile parte solo pochi minuti dopo che questi hanno finito. Questo influisce senza dubbio sulla qualità della vita dei pendolari che, oltretutto, devono far fronte a un aumento dei costi per viaggiare:è vero che al netto del costo della benzina il treno rimane ancora vantaggioso ma l’abbonamento mensile dieci anni fa costava sugli 80 euro mentre adesso siamo arrivati a 120”
(Giulia Dalla Dea, anatomopatologa di Occhieppo che lavora all’ospedale di Novara, parlando della vita da pendolare a Eco di Biella)
Prima i cubetti, poi il Giro
Un antico luogo comune dice che, quando arriva il Giro d’Italia in una città, il bello è che riasfaltano le strade. A Biella, per la precisione, le ricubettano anche se l’intervento iniziato ieri in via Santuario d’Oropa al Favaro qualche brividino lungo la schiena lo farà correre a Comune e organizzatori della corsa: risistemare il manto stradale nel cuore della frazione è un lavoro che dovrebbe terminare, programma del contratto di appalto alla mano, entro il 26 aprile, cioè la settimana prima che arrivi la corsa rosa con la seconda tappa dell’edizione 2024 dedicata alla memoria di Marco Pantani e della sua impresa del 1999. È un azzardo che valeva la pena correre secondo il vicesindaco Giacomo Moscarola (Lega) che al Favaro ci vive e l’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà (Fratelli d’Italia), saliti insieme per illustrare come funzionerà il cantiere alla gente del rione. Il punto chiave è che auto e bus non potranno attraversare il centro di Favaro nel tratto che va dal sagrato della chiesa alla fine del falsopiano, prima che inizi il tratto che porta alle Cave. Si potrà passare solo a piedi e resterà il più possibile aperto, come ha promesso Moscarola, il varco verso il parcheggio dietro la chiesa. «L’investimento da 450mila euro» ha esultato Moscarola «è il più alto degli ultimi anni realizzato nella frazione». Batte gli 82mila euro investiti per risistemare l’area attorno alle Cave, con giochi per i bambini, spazio picnic e campo sportivo, una scelta fatta dalla giunta precedente e portata a termine da quella attuale. La pavimentazione sarà di nuovo realizzata con i cubetti: «Il porfido rosso» recita Zappalà nel comunicato stampa inviato dal Comune «sarà sostituito da un materiale in sienite grigia più resistente, con al centro un impluvio di ciottoli di fiume, che darà il vantaggio di facilitare la raccolta delle acque e dal punto di vista visivo avrà un impatto migliore, tipico dei paesi di montagna». Restano i tempi strettini: il minimo imprevisto rischia di compromettere il tracciato previsto per il Giro d’Italia del 5 maggio. C’è l’alternativa, è vero, della strada nuova, ma costringerebbe a rinunciare a due dei tratti con la pendenza più dura e più spettacolari, la rampa che si avvicina al Favaro e quella delle Cave.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella il ciclo degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca propone la conferenza di Elena Tosatti, psicologa, sul tema “Riconoscere le ferite, le cicatrici emotive e i punti di forza da cui ripartire”. Nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella di via Gramsci l’ingresso è libero
Oggi alle 20,30 a Candelo il cinema Verdi propone la proiezione della versione restaurata in 4K di “The dreamers”, film del 2003 di Bernardo Bertolucci. La pellicola sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano. È prevista una replica domani alla stessa ora
Oggi alle 20,45 a Biella la stagione teatrale porta all’Odeon l’omaggio di Elio (senza le Storie Tese) a Enzo Jannacci: lo spettacolo s’intitola “Ci vuole orecchio” e non ci sono più biglietti a disposizione sui canali di prevendita in rete
Oggi alle 21,30 al Piazzo il Biella Jazz Club apre le sue porte per il concerto di Sara Grassi e del suo quartetto: la cantante sarà accompagnata da Giampiero Spina alla chitarra, Raffaele Romano al contrabbasso e Massimo Pintori alla batteria
Una cosa bella dagli Alpini
Forse vale perfino di più dei duemila euro raccolti la donazione fatta dal gruppo degli Alpini di Cossato e Quaregna all’associazione Underground, sede a Biella e lavoro quotidiano al fianco delle donne vittime di violenza. Il comportamento delle “penne nere” nei confronti delle donne era finito sotto i riflettori in particolare dopo l’adunata nazionale di Rimini del 2022: tantissime segnalazioni e qualche denuncia (tutte archiviate perché impossibili da provare) avevano raccontato di episodi in cui alcuni partecipanti alla manifestazione avevano superato il confine tra la goliardia e le molestie, dal cosiddetto “catcalling” (il “complimento” pesante e non richiesto) alle ragazze seguite, dalle mani allungate alle mani addosso a chi aveva provato a difendere le donne finite nel mirino. La reazione alle accuse era stata a più volti: l’Ana nazionale, dopo una difesa d’ufficio con minacce di querela, aveva avviato un programma dai fini nobili per educare al rispetto, affidandolo a una piemontese, Paola Miglio, esperta di comunicazione e figlia e nipote di Alpino. Il manuale frutto del suo lavoro era stato diffuso insieme all’annuncio di un ciclo di incontri nelle sezioni per continuare a parlarne e imparare a riconoscere il limite da non superare. Ma in tanti (e in tante) specie sui social avevano attaccato pesantemente non solo le donne che avevano segnalato gli episodi di molestie ma anche l’associazione stessa che, con la sua iniziativa, sembrava a loro dire dare ragione a chi stava solo infangando il corpo. Gli Alpini però sono persone che amano la concretezza. Così il gesto del gruppo di Cossato e Quaregna vale più di dibattiti e parole: i duemila euro sono il frutto di una cena, come ha raccontato il capogruppo Moreno Zanin a La Stampa, «voluta anche dalle nostre mogli e donne che fanno parte del gruppo. L’idea era di donare i fondi raccolti a qualcuno che si occupasse delle donne in difficoltà e tramite Auser Cossato abbiamo conosciuto Underground, una bella realtà del nostro territorio che, tra le altre cose, si dedica proprio a questo». Tra le sue attività c’è il sostegno alla Casa Rifugio, il luogo segreto dove trovano serenità le donne (e spesso i figli) che sono dovute fuggire da una famiglia dove non erano più al sicuro. La cena ebbe luogo a novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.