Che cos'è questa storia dei bed and breakfast?
La storia recente italiana è disseminata di norme e di scelte politiche che sembrano costruite su misura per difendere la posizione di una categoria sul mercato: ci sono quelle sui taxi e sulle nuove licenze che non vengono concesse mai, quelle sulle concessioni delle spiagge, tema per cui l’Italia sembra pronta a fronteggiare gli strali dell’Unione Europea. Parrebbe appartenere a questa categoria anche il regolamento che la Regione Piemonte emanò nel 2018, per limitare i giorni di apertura di bed and breakfast, agriturismo e strutture diverse dagli hotel. Essere costretti ad accogliere gli ospiti solo per 185 giorni all’anno, poi aumentati a 270 con una revisione successiva, voleva dire limitare la concorrenza che le strutture per gli affitti brevi portavano agli albergatori piemontesi. È partito da Biella il ricorso che, dopo un passaggio al Tar e una conferma al Consiglio di Stato, ha cancellato il regolamento. Da qualche giorno bed and breakfast e affini possono nuovamente funzionare 365 giorni su 365, eliminando le differenze tra un tipo di offerta di accoglienza e l’altro. Il procedimento legale, stimolato dal ricorso partito da tredici strutture biellesi, trovò l’appoggio anche dell’autorità Antitrust, l’organismo statale che sovrintende alla tutela della libera concorrenza. Dopo la bocciatura del provvedimento del Piemonte al Tribunale amministrativo regionale, è arrivata anche la conferma in secondo grado, al Consiglio di Stato. «Rappresenta un po’ la vittoria di Davide contro Golia» ha commentato Fernando Sola, presidente della sezione biellese dell’Aigo, l’associazione che raggruppa le strutture di accoglienza turistica diverse dagli alberghi. «Da oggi le piccole strutture possono operare con pari dignità e opportunità. In più la sentenza del Consiglio di Stato ha una immediata valenza in tutto il Piemonte ma anche un impatto sul resto d’Italia». Aigo attualmente raggruppa 75 piccole imprese sul territorio biellese, in grado di mettere a disposizione quattrocento posti letto. A maggio 2024 il totale di posti letto a disposizione in provincia è di 7.692, il numero più alto degli ultimi dieci anni. La lieve salita (+1,8%) è tutta frutto delle locazioni turistiche, quindi il metodo AirBnb di chi mette a disposizione un immobile arredato e attrezzato senza offrire ulteriori servizi. Calano del 3% i posti letto in hotel e dello 0,3% quelli in strutture extra-alberghiere che sono comunque il 67,4% del totale.
Ipse dixit
“Posso dirmi onorato della fiducia che mi è stata accordata e sono pronto ad affrontare le sfide importanti che attendono le nostre imprese e il territorio, raccogliendo l’eredità che Giovanni Vietti ci ha lasciato”
(Le prime parole di Paolo Barberis Canonico, riportate da Il Biellese, dopo la conferma della sua designazione a prossimo presidente dell’Unione industriale biellese)
La classifica senza Biella
Erano solo ottanta i sindaci italiani dei capoluoghi di provincia il cui gradimento è stato misurato dalla classifica annuale de Il Sole 24 Ore, una delle tante del quotidiano economico, pubblicata sull’edizione di lunedì. Mancava Biella ma la ragione è semplice. Marzio Olivero era assente così come tutti i primi cittadini neo-eletti: per lui bisognerà attendere il 2025 per misurare, come fa ogni anno il giornale, la differenza tra il consenso ottenuto alle urne e la percentuale di residenti che approva il suo operato, calcolata attraverso un sondaggio. Allo stesso modo è diventato inutile fare confronti con il sindaco uscente e non riconfermato Claudio Corradino. Nella graduatoria compaiono solo coloro che sono stati eletti nel 2023 e negli anni precedenti, per i quali è possibile fare paragoni ad azione amministrativa già consolidata e non appena iniziata. Corradino aveva chiuso l’edizione del 2023 del sondaggione de Il Sole 24 Ore lontano dalle prime posizioni: era 81° con il 44,5% dei consensi tra i biellesi. Solo in sei città il tasso di approvazione dell’operato del sindaco risultava più basso. Nella graduatoria 2024 le prime tre posizioni sono andate a Michele Guerra (Parma), Gaetano Manfredi (Napoli) e Michele De Pascale (Ravenna), tutti di centrosinistra. Il miglior piemontese è Alessandro Canelli (Lega) al quarto posto e al secondo mandato in corso a Novara.
Cosa succede in città
Oggi alle 17 a Biella il ciclo di laboratori della biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi propone “Fiabe per orecchie… fischiettando nel bosco”, a cura di Alessandra Sala. L’appuntamento alla palazzina Piacenza di piazza La Marmora è adatto dai 5 anni in su. Info allo 015.3507651
Oggi alle 18 a Occhieppo Superiore il ciclo di incontri sulle radici e la storia del paese prosegue con una conferenza sugli “stranom”, i soprannomi a luoghi e persone e le loro origini. L’appuntamento a ingresso libero è alla biblioteca di villa Mossa. Seguiranno alle 19 aperitivo e intrattenimento musicale
Oggi alle 21 a Graglia la rassegna “Vita d’artista” al Casolare dei Campra propone l’incontro con Francesco Ramella, fisico e viaggiatore, che parlerà dell’Austria terra di Mozart. L’ingresso è libero ma occorre prenotarsi allo 015.2593649 o al 339.5405600
Oggi alle 21 a Sala prosegue la rassegna “Raccontare è resistere” con la proiezione dei documentari sulla lotta partigiana girati da Pier Giorgio Clerici. “Il prezzo della libertà” è il titolo di quello di stasera, dedicato al professore antifascista Angelo Cova, arrestato e deportato a Mauthausen da cui tornò dopo un anno e mezzo di prigionia così debilitato che morì in pochi giorni all’ospedale di Biella. L’appuntamento, a ingresso libero, è al salone della Pro loco in via Rivetti 3
Oggi alle 21 a Biella la rassegna “Musica in piazza” promossa da Anbima fa salire sul palcoscenico di piazza del Monte in Riva altre due bande biellesi: suoneranno quella di Candelo e quella di Valdengo. L’ingresso è libero
La foto del giorno
A proposito di atleti studenti, da pochi giorni l’ex co-capitano dell’ultima Pallacanestro Biella di serie A2 è anche ingegnere edile: Matteo Pollone aveva condiviso la fascia con l’esperto Luca Infante nel 2021-2022, ultima stagione ad alti livelli per il basket maschile nostrano. Aveva chiuso con quel riconoscimento all’interno dello spogliatoio un percorso iniziato da ragazzino nel settore giovanile, quasi gomito a gomito con il fratello maggiore Luca, entrambi trasferitisi da Vercelli per coltivare il proprio talento alla corte di Federico Danna. Nel frattempo però non hanno mai smesso di occuparsi di un altro talento, quello per lo studio. Entrambi si sono iscritti al Politecnico di Torino, seguendo il programma cosiddetto part time che consente di abbassare il numero di crediti formativi da ottenere in ogni anno accademico per restare “in corso”. Luca Pollone si è laureato tre anni fa, Matteo lo ha fatto da pochi giorni, entrambi conciliando con successo libri e canestri. Il primo dovrebbe giocare il prossimo campionato a Forlì, terza stagione in una delle più ambiziose tra le società del secondo torneo italiano. Il secondo è in attesa di firmare un contratto dopo la promozione in A con Pistoia, che però non lo riconfermò, e l’anno tra alti e bassi con Treviglio che nel frattempo si è fusa con un altro club.