Chi apre, chi chiude
Facciamo due conti: secondo Il Biellese sono 42 i negozi vuoti di via Italia, dal semaforo di Riva fino all’incrocio con via Mazzini, considerando anche piazza Santa Marta e piazza Fiume. Diventeranno quaranta entro mercoledì, con l’inaugurazione dei due temporary shop, inglesismo per spazi commerciali temporanei, all’ex Benetton e all’ex comitato elettorale di Marta Bruschi, un progetto finanziato con i soldi del distretto urbano del commercio. Saliranno nuovamente dopo Natale, secondo La Stampa: due chiusure in via Italia (Liu Jo, abbigliamento, e Arthur, articoli per bambini), una in piazza Santa Marta (la vineria), una in via San Filippo (Barcellona, articoli per la casa) e una in via Marconi (i tendaggi di Borile). «L’umore generale nel cuore del capoluogo non è dei migliori» racconta al quotidiano Sonia Borile, titolare dell’ultimo dei negozi in via di chiusura. «Parlo anche con i miei colleghi e la questione è sempre la stessa da anni: non c’è liquidità e i costi continuano a lievitare. È inutile negarlo, la tanto annunciata ripresa da noi non è ancora arrivata. Non sono assolutamente contraria alla presenza di temporary store, ma forse sarebbe utile incentivare anche chi lavora in via Italia da decenni». Nello stesso ambiente difficile c’è chi decide di investire: Erika Joseana ha aperto Suit, negozio di abbigliamento proprio in via Italia, tra l’incrocio con via XX Settembre e quello con piazza Santa Marta. Di Biella dice a Il Biellese che «è un po’ “seduta”, ma molto bella, a misura d’uomo, e con un sacco di potenzialità. Io ci sto bene. E il mio negozio mi piace. Sono innamorata del mio lavoro». In via Cavour quasi all’angolo con piazza Martiri c’è anche un nuovo panificio: lo ha aperto Lia Cassettari De Mello, origini brasiliane, ex chef giramondo che ha scelto Biella per provare a mettere radici: «Qui la qualità della vita è altissima» ha raccontato a La Stampa. E a proposito di negozi temporanei, è arrivato all’angolo tra via Marconi e via Repubblica, di fronte al tribunale, il negozio temporaneo di Il Lanificio, la catena di vendita al dettaglio legata al lanificio Cerruti e rimasta nelle mani del fondo d’investimento norvegese nell’operazione che ha portato l’azienda nelle mani del gruppo Piacenza. La catena commerciale conta, come scrive Il Biellese, 30 milioni di fatturato, 180 dipendenti di cui 23 nel Biellese. Nel febbraio 2025 arriverà a 22 punti vendita diretti.
Ipse dixit
“È stata una grande manifestazione, un successo per i lavoratori, le lavoratrici e il sindacato, a conferma che le questioni poste erano fondate e sentite come importanti dal Paese reale, che lavora”
(Lorenzo Boffa Sandalina, segretario provinciale della Cgil, parlando dello sciopero generale e della manifestazione di venerdì a Torino a La Provincia di Biella)
Anche Bonprix
«Il nostro contratto scade alla fine del 2024. Abbiamo in mente di rispettarlo»: disse Cyril Ninnemann, il manager tedesco mandato dal gruppo Otto, la casa madre di Amburgo, a gestire la crisi della sezione italiana di Bonprix. Parlava del negozio monomarca al centro commerciale Gli Orsi. Era il settembre del 2022, nei giorni in cui il colosso della vendita per corrispondeza aveva annunciato la rinuncia al marchio Euronova, storica bandiera dell’imprenditoria biellese. Insieme era stata annunciata la necessità di un piano di ristrutturazione aziendale che, promise Ninnemann, voleva rendere il meno doloroso possibile per i dipendenti del gruppo. La fine del 2024 è arrivata e, come scrive Il Biellese, quel contratto non sarà rinnovato. Anzi, l’ultimo giorno verrà ancora prima, domenica 8, cioè fra cinque giorni, rinunciando anche al periodo solitamente propizio del Natale. «La decisione» si legge nel comunicato dell’azienda «rientra nella strategia che punta a investire esclusivamente nel digitale, rafforzando la posizione del marchio come leader nel settore della moda online in Europa». Quello di Biella era l’ultimo dei circa dieci negozi “fisici” aperti nel corso degli anni in Italia. Sono sei i dipendenti che dovranno essere ricollocati, attraverso «un piano di sostegno economico e di ricollocazione». Sul resto della forza lavoro e sul destino del polo di Valdengo le questioni sono ancora aperte: ci sono stati incontri tra azienda e sindacati per i magazzini della logistica che non si occupano più delle spedizioni per Bonprix, concentrate per l’Europa del sud in Germania.
Cosa succede in città
Oggi alle 10 a Biella l’associazione Gomitolo Rosa che promuove il lavoro a maglia come metodo per aiutare a tenere sotto controllo ansie e paure nelle pazienti di tumore dedica la giornata al “Biella social knitting” con una giornata a porte aperte a Villa Boffo in piazza La Marmora con le volontarie dell’uncinetto. Alle 11 una conferenza parlerà dei benefici della lanaterapia
Oggi alle 15,30 a Biella la biblioteca Frassati è la sede di un incontro dal titolo “Speriamo che sia femmina” promosso dal comitato pari opportunità e dall’Ordine degli avvocati: parleranno di uguaglianza di genere le avvocate Eva Desana e Mia Callegari
Oggi alle 16 a Biella il ciclo degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca parlerà di urbanistica a Biella con le parole di Silvia Sette e Samuela Cupello che affronteranno il tema partendo dalle carte dell’impresa di costruzioni Tarabbo e figli. L’appuntamento è nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci
Oggi alle 18 a Biella sono ospiti della libreria Giovannacci di via Italia la gallerista d’arte Cristina Taverna e l’artista e illustratore Nicola Magrin: parleranno di arte, amicizia e della tecnica pittorica dell’acquarello. L’ingresso è libero
Oggi alle 21,30 al Piazzo il concerto del martedì sera del Biella jazz club propone la musica brasiliana del Na Bossa Trio, con Debora Dientsmann alla voce e violino, Vinicius Surian alla chitarra, Nicola Stranieri alla batteria e come ospite Ney Portilho al basso. Il concerto è nella sede di palazzo Ferrero
La foto del giorno
Giorgia Frosini ha 22 anni e un trofeo “di tappa” appena conquistato, quella di migliore in campo in Uyba Busto Arsizio-Il Bisonte Firenze di serie A1 di pallavolo femminile: con 17 punti messi a segno e il 65% di attacchi chiusi con un successo, ha cambiato le sorti della partita. Il suo numero di maglia è il 12 non per caso: è lo stesso del papà, anche se in uno sport differente. Alessandro Frosini è stato un grande giocatore di pallacanestro e per due stagioni ha militato anche nell’allora Angelico Biella, dopo essere stato capitano della Virtus Bologna che aveva vinto tutto in Italia e in Europa. Giorgia era nata proprio a Bologna ma poi, al seguito del padre e con il resto della famiglia, ha girato l’Italia. Quando si fermò a Biella era una bambina che non aveva ancora iniziato le elementari, ma non si perdeva una partita. In tanti la ricordano sul parquet del vecchio palazzetto di via Paietta mentre aspettava che il babbo (detto alla toscana, dato che lui è senese e contradaiolo dell’Istrice) uscisse dagli spogliatoi dopo la doccia, “preordinando” la pizza che avrebbe gustato di lì a poco alla mamma. Era alta così. Adesso è alta 188 centimetri e in bacheca ha già un titolo del mondo Under 20. Gioca opposta, lo stesso ruolo di Paola Egonu e Kate Andropova, le medaglie d’oro di Parigi. Los Angeles non è così lontana.