Chi ha deciso di far pagare quel parcheggio?
La prospettiva di pagare il parcheggio all’ospedale forse è l’unica cosa che fa arrabbiare il biellese medio più della funicolare. Succederà presto appena chiuderanno i cantieri che stanno bloccando a scacchiera le vie d’accesso e qualche fettina di piazzale in queste settimane: si pagherà un euro al giorno per tutta l’area attorno all’edificio, esclusi i 51 posti che resteranno gratuiti come da accordi tra il Comune di Biella e quello di Ponderano. Questa è la cronaca, ma come si è arrivati a questo punto? O, se si diventasse aggressivi come un biellese medio, di chi è la colpa?
Occorre tornare indietro di quasi dieci anni, poco dopo l’inaugurazione dell’ospedale. Fu l’allora sindaca di Ponderano e oggi assessora regionale di Fratelli d’Italia Elena Chiorino a firmare una convenzione con l’azienda sanitaria per la gestione del parcheggio. Nel documento era previsto che il parcheggio diventasse a pagamento per coprire le spese, dalla manutenzione allo spazzamento neve fino alle telecamere di sicurezza. Il calcolo di Ponderano era di una spesa di circa 400mila euro annui a carico del Comune. I parcometri dovevano servire a coprire i costi per un bene che era a servizio di un’intera provincia e non solo del paese: prima ora gratis, poi un euro ogni ora fino a un massimo di cinque euro al giorno. Era il 2015 e iniziò lo scontro, a colpi di segnalazioni alla Rai (dell’ex assessore di Biella Edgardo Canuto che portò “Mi manda Rai3” sul tema), di comunicati e conferenze stampa incrociate. Marco Cavicchioli, allora sindaco di Biella, e il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo non si limitarono a difendere l’idea del parcheggio gratuito ma rilanciarono con una proposta: oneri a carico di tutti i Comuni del Biellese in quota proporzionale al numero degli abitanti. «Con le quote pro capite non sarebbe gratuito» ribatté Ponderano in una conferenza stampa in cui Elena Chiorino era affiancata dai suoi assessori Marzio Olivero (ora a Biella) e Marco Romano (ora presidente del consorzio socioassistenziale Iris), entrambi di Fratelli d’Italia come lei.
Era il gennaio 2016 e pochi giorni dopo lo scambio di vedute ci fu un’assemblea dei sindaci in Provincia dove fu approvata una proposta di compromesso: si paghi sì, ma solo un euro al giorno. Sei Comuni votarono contro tra cui Cossato, allora guidata dall’attuale sindaco di Biella Claudio Corradino che nei giorni precedenti, dopo essersi dichiarato a favore della proposta di Ponderano, aveva rigettato quella di Cavicchioli e Ramella Pralungo: «La Provincia faccia la Provincia. Ci chiedono già i soldi per l’università». Elena Chiorino difese fino all’ultimo le sue idee: «Se avessi scelto la gratuità avrei evitato tante crocifissioni a testa in giù, come ho subito in questi anni. Ma mi sarei ritenuta una pessima amministratrice». Restava ancora un tema, quello della fetta di parcheggio nel territorio di Biella, con il Comune che era stato impegnato da una mozione a tenerla gratuita, cosa che provò a fare anche chiedendo pareri legali. La questione si è risolta nel 2021 con l’accordo siglato dai sindaci Corradino e, per Ponderano, Roberto Locca, succeduto a Elena Chiorino e vincitore alle elezioni del 2019 sull’ex assessore di Fratelli d’Italia Romano. Resteranno gratis 51 posti, meno di quelli sul territorio di Biella.
Ipse dixit
“C’è da augurarsi che come hanno fatto altri territori anche il Biellese sappia ridefinirsi e tornare a risplendere come nel passato. Non mi sembra che manchino le risorse economiche. Il nodo è essere capaci di individuare uno o due grandi progetti di sviluppo capaci di ridare una nuova vitalità”
(Alberto Barbera, biellese e direttore del Festival del Cinema di Venezia, intervistato da Roberto Azzoni su Eco di Biella)
I veri problemi sono ben altri/2
Ha compiuto tredici anni due giorni fa l’ordinanza che l’allora sindaco leghista di Cossato Claudio Corradino firmò per vietare ingresso e permanenza in luoghi pubblici di chi «indossi un copricapo o un casco che impedisca l’individuazione del soggetto». Venne ribattezzata “ordinanza anti-burqa” non solo perché traeva esempio da simili provvedimenti amministrativi firmati dai primi cittadini di Novara e Varallo, con quella manifesta intenzione. A chiarirne meglio la cornice fu Corradino stesso a La Stampa: «Voglio sottolineare che chi viene nel nostro Paese ha diritti, ma anche doveri. Ci sono delle regole che devono essere rispettate. È un diritto poter conoscere l’interlocutore, italiano o straniero, in ogni circostanza». Le multe per chi trasgredisce variavano (o meglio, variano dato che risulterebbe ancora in vigore) dai 25 ai 500 euro. Non è noto quante ne siano state elevate in tredici anni. Più o meno sul tema, vale la pena ripescare dagli archivi dei giornali un articolo-reportage del 2009 quando una giornalista decise di andare in una piscina lombarda indossando un cosiddetto “burqini”, la muta con tunica da mare che all’epoca finì nel mirino di altri divieti istituiti o minacciati.
Cosa succede in città
Oggi alle 20 a Biella il Lions club Valli Biellesi inizia la cerimonia di consegna del premio Imago al direttore del Festival del Cinema di Venezia Alberto Barbera. Il premio, che mancava dal 2013, è un riconoscimento a un biellese che si è particolarmente distinto. La cerimonia è al Circolo Sociale di piazza Martiri
Oggi alle 20 a Biella la Woolbridge Gallery di salita di Riva (area ex lanificio Pria) ospiterà la sfilata di moda benefica del Lions club Bugella Civitas. Dopo la sfilata, con gli abiti del negozio The Corner, si mangerà con il catering del ristorante Il Faggio di Pollone.
Oggi alle 21 al Piazzo è in programma il secondo incontro con il meteorologo Francesco Pasi sul tema “Capire le nubi”. L’appuntamento è nella sala convegni di palazzo Ferrero. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti ma la conferenza, presentata dal presidente di Navimeteo Gianfranco Meggiorin, sarà trasmessa in diretta su Zoom a questo link.
Numb3rs
Sono due gli allenatori di calcio biellesi ad avere conquistato una promozione in serie A. Alberto Gilardino, che ci è riuscito sabato con il Genoa, raggiunge Bruno Mazzia, nativo di Vigliano e padre di Lorenzo, storico e compianto capitano della Biellese degli anni Novanta. Mazzia era alla guida della Cremonese nel 1988/1989. Per raggiungere il traguardo, a differenza di Gilardino che ci è riuscito quando mancano ancora due turni alla fine sella stagione, gli servì uno spareggio: si disputò a Pescara e vide la Cremonese battere la Reggina ai calci di rigore. Quello decisivo fu segnato da Attilio Lombardo, che poi vinse lo scudetto con Vialli e Mancini alla Sampdoria. Faceva parte di quella squadra anche Michelangelo Rampulla che poi, nel 1992, diventò il primo portiere a segnare un gol su azione in serie A, in Atalanta-Cremonese 1-1. Qui, per i feticisti del calcio d’epoca, la sequenza dei rigori di quello spareggio.