Chiedi chi era Pantani
Oggi sulla salita di Oropa probabilmente si verificherà un paradosso: il ciclista più acclamato, con più striscioni a bordo strada e più scritte dedicate sull’asfalto, non è nel gruppo che si contende la maglia rosa del Giro d’Italia 2024. E non è nemmeno in vita. Basta questo dettaglio a spiegare il segno lasciato da Marco Pantani nel cuore degli appassionati di sport italiani. Se è vero che, più che coloro che vincono sempre, il pubblico adora quelli che vincono facendo fatica, inventandosi un lampo di genio per arrivare prima degli altri, mostrando coraggio e fantasia, il simbolo di tutte queste caratteristiche di Pantani si somma in un pomeriggio di tarda primavera di venticinque anni fa. Un pomeriggio in cui, come ha detto l’ex ciclista professionista biellese Gianni Zola, «è come se van Gogh avesse deciso di fermarsi qui e dipingere uno dei suoi capolavori». La Racconigi-Oropa era la quindicesima tappa del Giro d’Italia. Pantani ci arrivava già in maglia rosa e, siccome quando c’erano salite era il più forte, tutti quel pomeriggio del 30 maggio 1999 aspettavano lui. Lo trovarono, eccome, ma non per la via più semplice. A Pantani cadde la catena sul rettilineo fuori dal centro di Cossila San Grato, quando la strada spiana un po’. Si fermò, brigò per rimetterla a posto aiutato da un meccanico, ripartì che aveva perso una trentina di secondi e gli avversari davanti, che se n’erano accorti, provarono ad aumentare il ritmo per sfruttare un’occasione più unica che rara. Uno qualsiasi avrebbe provato a limitare i danni, cercando di non perdere troppo tempo in una giornata sfortunata. Ma Pantani, la sua bandana gialla e le orecchie a sventola erano abituati a pedalare controvento. A Cossila San Giovanni era in mezzo ai compagni di squadra che si erano fermati ad aiutarlo. Al Favaro era già solo contro tutti, con le pendenze amiche che lo avevano aiutato a superare una bella fetta di gruppo. Alle Cave un altro tratto ripido gli diede il resto della forza: lui scattava e sembrava avesse un motore, gli altri lo potevano solo guardare mentre gli sfrecciava accanto. Con il ritorno sullo stradone, dopo la confluenza con la strada nuova, mise nel mirino i più forti: superò Gotti, Simoni, Savoldelli. Davanti restava solo il francese Jalabert. Quando Pantani lo raggiunse, quasi si dovette scansare, come succede quando si dà strada a un veicolo più veloce. Ma erano solo bici, la sua e quella del corridore che, per colpa di quella bandana, chiamavano pirata. A Oropa la folla lo vide arrivare da solo. E lui, testa bassa sul manubrio, nemmeno alzò le braccia sul traguardo. Non era certo, disse, di averli superati tutti. Invece sì: ne aveva sverniciati quarantanove, di avversari. Gregari e capitani, scalatori e passisti. Van Gogh, con una bicicletta Bianchi e non con una tavolozza. Non vinse quel Giro: lo trovarono con l’eritropoietina alta, il parametro del sangue che sembrava indicare l’uso di farmaci proibiti, poche tappe dopo, sulle Dolomiti. Si fermò, si dichiarò pulito. Fu l’inizio della sua fine, culminata con una morte tragica da rockstar maledetta, un’overdose in un residence della sua riviera romagnola. Macchie, a cui il popolo del ciclismo non fa caso, grato per aver visto un italiano che scattava su ogni salita vincere Giro e Tour de France, e superare 49 ciclisti in otto chilometri fino al santuario. Oggi non ci sarà sulla San Francesco al Campo-Oropa, seconda tappa del Giro 2024. Eppure tutti penseranno a lui.
Ipse dixit
“Il Tour de France è qualcosa di incredibile: qualche anno prima facevo il metalmeccanico andando a lavorare con il freddo e la pioggia in motorino, mi allenavo chiedendo dei permessi e in quel momento ero a Parigi, riconosciuto e osannato dagli appassionati di ciclismo francesi. Mi incitavano urlando «Allez Bellinì» con l’accento sulla i finale, alla francese. La classifica degli scalatori era già importante e da poco c’era la maglia a pois, quindi eri riconoscibile. Oltre a tutti i premi della gara vinsi il mio peso in cioccolata. Lo sponsor della maglia era l’azienda Poulain che impose quella particolare cromia bianca con pallini rossi, e anche un premio come corridore più bello: mi consegnarono un orologio di gran valore”
(Gianfranco Bellini, ex professionista biellese e miglior scalatore del Tour de France del 1976, intervistato nell’inserto speciale del Giro d’Italia de Il Biellese)
Un bus per salire, niente per scendere
Ha fatto discutere il servizio speciale messo in atto dall’Atap, l’azienda municipalizzata dei trasporti della provincia, a beneficio dei tifosi del Giro d’Italia. La strada verso Oropa chiuderà completamente alle 8 da Biella in su, con il tratto dalle Cave del Favaro alla vetta già interdetto alle auto da ieri sera. L’Atap in accordo con il Comune ha potenziato due delle tre corse della mattina della domenica: dopo quella delle 7,47 dalla stazione San Paolo con un bus solo, per quella delle 8,25 ne saranno messi a disposizione due e per quella delle 10,25 quattro. Il problema? Quei quattro bus, quando scenderanno da Oropa verso Biella, saranno gli ultimi sulla tratta fino a lunedì mattina. Significa che chi sale con i mezzi pubblici per seguire da vicino la tappa non ne avrà a disposizione per tornare a valle. La notizia, pubblicata dai media locali dopo un comunicato ufficiale che preferiva parlare solo del potenziamento del servizio, ha fatto discutere e anche un po’ arrabbiare chi la decisione di strutturare così il servizio l’aveva presa. «È dovuto al fatto» ha ribattuto via social il vicesindaco di Biella Giacomo Moscarola «che fino alle 20 la strada non è transitabile». Il presidente di Atap Vincenzo Ferraris invece ha rimarcato, rispondendo alla raffica di commenti social, che quel provvedimento non prevede eccezioni: «Fin quando la strada è aperta i bus possono passare portare su appassionati. Poi la strada chiude e rimane chiusa per i mezzi per molto tempo dopo l'arrivo della tappa. Avere bus fermi in attesa non si sa bene per quanto non è il massimo né per chi ha trovato posto sui bus che non partono né per chi aspetta altre corse che su non possono salire». Più irritato Luca Castagnetti, consigliere di amministrazione di Atap in quota Fratelli d’Italia: «Rilassatevi leoni da tastiera. Tutti a chiacchierare senza sapere che si sono fatte riunioni, ipotesi e discussioni con Prefettura e Questura». Alessio Seresini, ex presidente della Federciclismo provinciale e nel 2017 componente del comitato di tappa, ha però ricordato che sette anni fa il servizio navetta ci fu, con corse straordinarie in partenza dal centro commerciale Gli Orsi e attive anche per la discesa: «Così come scende la carovana, si può gestire con l’organizzazione il passaggio dei bus a partire da quando si sono liberati gli ultimi due chilometri di transenne».
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Candelo torna l’appuntamento della prima domenica del mese con il mercato agroalimentare di Slow Food. La giornata è dedicata al miele con appuntamenti speciali, come una passeggiata (partenza alle 9) alla scoperta delle erbe spontanee, conferenze sul miele di montagna e alle 16 una dimostrazione di cucina con ricette a base di miele preparate dallo chef Valerio Angelino Catella. La manifestazione si svolgerà al Ricetto
Oggi alle 10,30 a Curino viene commemorato l’ottantesimo anniversario della battaglia di Santa Maria, in cui persero la vita nove partigiani e tre civili. Interverranno i rappresentanti dell’Anpi e lo storico Teodoro Rizzi. La cerimonia sarà accanto alla chiesa di Santa Maria
Oggi alle 15 a Pollone viene inaugurata in Burcina, a Cascina Emilia, la mostra di pittura botanica di Dina Cristina Rivadossi. Resterà aperta ogni domenica fino al 26 maggio dalle 15 alle 18 con ingresso gratuito
Oggi alle 15 a Candelo fa tappa la staffetta degli Angeli in moto, manifestazione che vuole esprime solidarietà e fornire informazioni sulle violenze sulle donne. L’appuntamento è in piazza Castello con interventi di esperti (tra cui Ilaria Sala, presidente di “Non sei sola” a Biella) e letture
Cosa succede al Giro
Oggi alle 9,30 a Biella si ritroveranno in piazza Duomo i cicloamatori del gruppo Gravel in Biella che aspetteranno il Giro con una pedalata da 60 chilometri che toccherà Candelo, la Baraggia, Castelletto Cervo, Bioglio e Valle San Nicolao per arrivare in frazione Nelva di Callabiana dove si potrà assistere al passaggio della corsa al secondo gran premio della montagna e poi godersi il resto della tappa sul maxischermo della Pro loco
Oggi alle 10 a Biella apre il Villaggio Pantani in piazza Duomo con mostre, intrattenimento e spazio con cibo da strada e bevande
Oggi alle 10 in varie sedi comincia la terza e ultima giornata di “Giro d’impresa”, l’iniziativa dell’Unione industriale biellese per tenere aperte le porte di fabbriche e archivi in occasione del passaggio del Giro d’Italia. Saranno visitabili il museo MeBo (Biella, via Ramella Germanin) del caseificio Botalla e del birrificio Menabrea dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, la Fondazione Sella (Biella, via Corradino Sella) con la sua mostra “Il passato che saremo” dalle 10 alle 18, la Fondazione Fila Museum (Biella, via Seminari) con tre visite guidate alle 10, alle 11 e alle 12 e la Fabbrica della Ruota (Pray, regione Vallefredda) dalle 14,30 alle 18,30. La Fondazione Pistoletto (Biella, via Serralunga) mette a disposizione tre visite guidate gratuite alle 10,30, alle 14,30 e alle 16,30
Oggi alle 10,30 al Favaro comincia la giornata di attesa della corsa allo spazio delle Cave con il punto di incontro e ristoro degli Alpini: ci sarà la musica dal vivo di Max Gillo e dei Duecosì
Oggi alle 11 a Valdilana aprono le porte i due luoghi in cui si potrà aspettare il Giro d’Italia in compagnia e con cibo e bevande: sono a Trivero al ponte Lora e a Mosso in piazza Italia
Oggi alle 12 a Callabiana comincia nell’area delle feste della Pro loco l’attesa del passaggio del Giro con punto ristoro e maxischermo acceso sulla tappa
Oggi alle 12,30 a Valdengo prenderà il via la seconda tappa del Giro-E, la manifestazione abbinata al Giro d’Italia e percorsa con le biciclette a pedalata assistita. L’arrivo a Oropa è previsto intorno alle 15,30. Nel gruppo c’è anche la ciclo-influencer valdenghese Elisa Scarlatta
Oggi alle 12,30 a Valle San Nicolao apre le sue porte ai tesserati l’Arci Brovato per un ristoro a base di grigliata e salamelle con il maxischermo acceso con la diretta della tappa
Oggi alle 13,30 a Biella piazza Martiri diventa Giroland, cioè il villaggio degli sponsor del Giro d’Italia che tocca ogni città sede di arrivo: fino alle 19 ci saranno giochi e intrattenimento e saranno distribuiti i gadget dei marchi che hanno legato il loro nome al Giro d’Italia
Oggi alle 14 a Biella la fanfara dei Bersaglieri biellesi inizierà un concerto in piazza Duomo e poi percorrerà suonando le vie limitrofe per rallegrare il pubblico in attesa della tappa. Con loro sfileranno anche ciclisti su biciclette d’epoca
Oggi alle 15,30 a Biella inizia sul palco di piazza Duomo il talk show con gli ex professionisti Evgenij Berzin, Marco Artunghi e Giancarlo Bellini mentre sul maxischermo scorreranno le immagini in diretta della tappa di Oropa
Oggi alle 17,30 a Biella il palco di piazza Duomo sarà teatro di una sfilata di moda presentata da Elvira Federico e Giuseppe Berlier
Oggi alle 19 a Biella i tifosi che scendono da Oropa saranno accolti al Villaggio Pantani dalla musica di un dj set all’ora dell’aperitivo
La domenica sportiva
Oggi alle 15 a Cossato si chiude la stagione regolare del Città di Cossato nel campionato di Eccellenza maschile di calcio: l’avversaria allo stadio Ezio Abate è la Pro Eureka Settimo. Con una vittoria gli azzurri eviterebbero la retrocessione diretta. La Biellese già certa di un posto ai playoff affronta in trasferta l’ultima in classifica Stresa Vergante
Oggi alle 15,30 a Parma il Biella Rugby chiude il suo campionato maschile di serie A in trasferta contro il Rugby Parma in una partita che vale solo per le statistiche: i gialloverdi sono già certi di un posto nella nuova serie A1
La foto del giorno
È di pochi giorni fa la dichiarazione rilasciata a La Stampa (non la prima di questo tenore) dell’influencer ciclista Elisa Scarlatta sul fatto che Biella non sia amica dei ciclisti per la mancanza di percorsi dedicati e di zone in cui lasciare in sicurezza i propri mezzi a due ruote. Sembra fatta apposta per commentare le parole della valdenghese da 140mila seguaci su Instagram la fotografia scattata da Giancarlo Ticozzi e pubblicata su Facebook: raffigura il sottopasso della pista ciclabile che passa attraverso il centro commerciale Gli Orsi, completamente allagato dalle piogge degli ultimi giorni e quindi impercorribile. Quel tracciato è uno dei più recenti tra quelli realizzati in provincia. Evidentemente qualcosa tra progettazione e costruzione non è andato liscio.