Chiudersi a riccio
Chi ha amato la serie tv Boris non può che ricordare con affetto (e forse un po’ di invidia) una delle regole di vita di Duccio, il direttore della fotografia che, potendo, rendeva gli impegni meno gravosi possibile: “chiuditi a riccio” diceva, dispensando consigli a chi sembrava sopraffatto dall’ansia. Chissà se anche Marzio Olivero ha amato Ninni Bruschetta in quel ruolo oppure è solo per caso che ha fatto sua almeno un pochino quella massima per la sua campagna elettorale vincente. Il neo-sindaco di Biella, primo esponente di Fratelli d’Italia, erede di Alleanza Nazionale, erede del Movimento sociale italiano, alla guida di una città medaglia d’oro della Resistenza, ha scelto un cammino placido e senza scossoni verso il giorno del voto: colazioni, aperitivi, strette di mano, mai un tono sopra lo spartito durante gli incontri pubblici, mai nemmeno uno slogan che catturasse i cuori. La “quota 50mila”, l’obiettivo ambiziosissimo di riportare Biella a 50mila abitanti, l’ha inventata Andrea Delmastro, il suo leader provinciale di partito, e non si è affannato a ripeterlo troppo spesso. Così non ha battuto in modo così costante e convinto sul progettone da 70 milioni per trasformare l’ex ospedale in scuola di polizia penitenziaria, un’opera che, se mai si materializzassero gli ingenti fondi, occuperà risorse e tempo anche della sua giunta in permessi di costruzione e varianti urbanistiche. Sapeva che erano gli altri a doverlo inseguire e li ha aspettati nella sua tana, la tana del riccio, appunto. E poi sono i dati (e le differenze tra i risultati dei singoli partiti tra un’elezione e l’altra) a dire che cosa sembra aver davvero deciso il voto: non tanto i programmi e forse nemmeno i candidati. I nomi e la loro fama e la loro storia però sì: Alleanza Verdi Sinistra, per fare un esempio in campo opposto, è andata benone alle europee dove c’erano le preferenze a Ilaria Salis, l’attivista agli arresti (ora domiciliari) in Ungheria da un anno e mezzo in attesa di processo per un’aggressione che probabilmente non ha nemmeno compiuto, o al sindaco di Riace paladino dei migranti e dell’integrazione Mimmo Lucano. Ed è andata maluccio alle comunali, dove di quei nomi non c’era traccia. Sempre alle europee il maggior numero di preferenze è andato a Giorgia Meloni (“Scrivete Giorgia” il suo slogan, e non importa se poi rinuncerà all’incarico), al controverso ex generale leghista Roberto Vannacci, all’attivista Cecilia Strada il cui nome fa pensare a Emergency. Accanto al nome di Marzio Olivero c’era il simbolo di Fratelli d’Italia con scritto grosso “Giorgia Meloni”. Accanto a quello di Marta Bruschi c’era il logo del Pd con il suo nome. Forse è stata anche questa una chiave della vittoria insieme a un altro nome che ha mietuto consensi, anche se apparentemente li ha sottratti agli amici di centrodestra: Dino Gentile. Ma questa è un’altra storia.
Ipse dixit
“Il primo impegno sarà la sanità, e in particolare la questione delle liste di attesa. Dobbiamo riconoscere a tutti i cittadini il diritto alle cure. Il centrodestra è stato inventato da Silvio Berlusconi, che ringrazio, altra cosa dal campo largo del centrosinistra. Quanto a Berlusconi, tra le tante telefonate oggi mi è mancata quella in arrivo da Arcore”
(Alberto Cirio, rieletto presidente della Regione, a La Stampa)
Tutti i sindaci eletti (e un pareggio)
Qui di seguito, senza commenti, l’elenco dei nuovi sindaci eletti ieri nel Biellese tranne uno: manca Valle San Nicolao perché, caso rarissimo, la contesa si è chiusa in perfetta parità tra Marica Elena Cerrone ed Enzo Ercole Ripamonti, entrambi fermatisi a 228 voti. Ci sarà un riconteggio, chiesto da una delle due liste e, in caso di conferma della parità, si rivota tra due domeniche. Ecco la lista dei primi cittadini. Andorno: Davide Crovella. Benna: Cristina Sitzia. Biella: Marzio Olivero. Bioglio: Lucia Acconci. Borriana: Francesca Guerriero. Brusnengo: Fabrizio Bertolino. Callabiana: Andrea Gibello. Camandona: Giulia Botta. Camburzano: Luca Menegon. Candelo: Paolo Gelone. Caprile: Stefano Ferrian. Casapinta: Danilo Cavasin. Cavaglià: Mosè Brizi. Cerrione: Davide Chiarletti. Cossato: Enrico Moggio. Crevacuore: Corrado Garlanda. Curino: Adriano Buzio. Donato: Fausto Francisco. Dorzano: Manuel Gusulfino. Gaglianico: Paolo Maggia. Gifflenga: Elisa Pollero. Graglia: Marco Astrua. Magnano: Anna Grisoglio. Massazza: Enrico Casana. Miagliano: Alessandro Mognaz. Mongrando: Michele Teagno. Mottalciata: Teresa Ottino. Muzzano: Roberto Favario. Netro: Laura Gorni. Occhieppo Inferiore: Monica Mosca. Occhieppo Superiore: Emanuele Ramella Pralungo. Pettinengo: Giovanni Blumetti. Piatto: Enzo Giacomini. Piedicavallo: Carlo Rosazza Prin. Pollone: Paolo Tha. Ponderano: Roberto Locca. Portula: Fabrizio Calcia Ros. Pralungo: Raffaella Molino. Pray: Lucio Aimone. Quaregna Cerreto: Katia Giordani. Ronco: Celestino Lanza. Roppolo: Daniele Palazzo. Sagliano: Alessandro Blotto. Sala: Stefania Massera. Sandigliano: Mauro Masiero. Sordevolo: Riccardo Lunardon. Sostegno: Giuseppe Framorando. Strona: Davide Cappio. Tollegno: Lele Ghisio. Valdengo: Roberto Pella. Valdilana: Mario Carli. Verrone: Gian Luca Bazzan. Vigliano: Cristina Vazzoler. Villa del Bosco: Alessandro Todaro. Villanova Biellese: Giovanni Mangiaracina. Viverone: Massimo Pastoris. Zimone: Piergiorgio Givonetti. Zubiena: Davide Basso.
Cosa succede in città
Oggi alle 19,30 a Biella è in programma l’evento “Oltre la moda” negli spazi esterni di Città Studi con una sfilata di moda con le creazioni di studentesse e studenti dell’Its Tam insieme a quelle dei marchi biellesi Tatiana Fusi, Andrea De Marco e Stefano Ughetti e del Cappellificio Biellese. Opificiodellarte e Art’è Danza ravviveranno l’evento con le loro coreografie
Oggi alle 21 a Biella sarà proiettato al cinema Mazzini il documentario “L’eco delle campane d’inverno”, storia di una gara di corsa in montagna creata in memoria di due giovani scialpinisti della val d’Ossola morti sotto una valanga
La nuova vita di Corradino
Per Claudio Corradino la campagna elettorale è stata vissuta ai margini: gli ultimi impegni ufficiali con la fascia tricolore da sindaco, pronto a riconsegnarla nelle prossime ore per iniziare una nuova vita lontano da palazzo Oropa. Ma non lontano dalle pubbliche amministrazioni: è stato infatti eletto consigliere comunale in ben due municipi, Villanova Biellese e Gaglianico, in entrambi i casi all’opposizione. Il perché della candidatura lontano dalla sua casa di residenza (Cossato) e degli ultimi quattro anni politici (Biella) lo ha spiegato lui stesso: gli serviva almeno un posto da consigliere comunale in un qualsiasi paese o paesino per poter mantenere la carica di vicepresidente regionale dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, a cui tiene particolarmente. Missione compiuta, non senza ironia social al suo indirizzo di chi, ieri, ha letto la notizia.