Come una ciambella
Le ciambelle hanno la sostanza tutt’intorno e in mezzo c’è un buco. Sembra l’immagine più vicina a quella espressa dai dati sul commercio a Biella città, analizzati e diffusi dal centro studi nazionale di Confcommercio che ha esaminato i capoluoghi di provincia e alcune città di medie dimensioni per contare, dal 2012 al giugno del 2024, quanti negozi abbiano chiuso i battenti. La cifra “nuda” per Biella dice che da 698 sono diventati 536, pari a un -27,3%, poco più di uno su quattro. È il ventiduesimo peggior risultato d’Italia. In Piemonte c’è chi piange di più come Alessandria (-31,1%), Novara (-30%) o Vercelli (-29,5%). Ma se si scorpora il dato, si scopre che è il centro storico a soffrire molto di più: da 448 a 291 negozi, pari a -35% circa. Fuori da via Italia e dintorni (il che vuol dire quartieri periferici, ma anche Oropa o Gli Orsi) sono scesi da 250 a 245, quasi impercettibilmente.
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