
Ha aspettato un’occasione ufficiale, il presidente della Regione Alberto Cirio, per rettificare il suo svarione storico su Alpini e campagna di Russia. A Biella disse che le penne nere erano là «per difendere la nostra libertà», a margine della conferenza stampa-cerimonia di presentazione dell’adunata, dimenticando che erano state inviate da Mussolini per collaborare con l’esercito nazista all’invasione dell’Unione Sovietica. A Torino, nel giorno in cui il Piemonte ha presentato le iniziative per gli ottant’anni della Liberazione, ha invece sottolineato: «La campagna di Russia fu una evidente aggressione, non dirlo significa negare la storia». Non è stata l’unica presa di posizione forte del suo intervento. Ha fatto autocritica definendo la sua frase pronunciata (due volte) a Biella «una superficialità lessicale che è giusto chiarire» come riporta Repubblica. Poi ha scelto da che parte stare parlando di Resistenza, un tema che resta controverso quando a parlarne è il centrodestra, dove c’è chi fatica a dichiarare il proprio antifascismo: «Il 25 aprile deve essere la festa di tutti, senza divisioni, e io per primo devo stare attento a non alimentarne». E ancora: «Verrà consegnata ai cittadini e alle scuole del Piemonte una pubblicazione in cui individueremo 80 lapidi, 80 luoghi di memoria. Abbiamo il dovere di mettere un fiore su quelle lapidi, che non sempre c’è: ognuno di noi dovrebbe adottare la lapide di un partigiano ucciso». Ha aggiunto una battuta a microfoni spenti («Ho frequentato il Govone, come faccio a essere fascista?» ha detto, citando il liceo di Alba che fu di Beppe Fenoglio e i suoi insegnanti ex partigiani). E non ha dimenticato una coccola agli Alpini: «Molti ritornando in Italia dove volevano combattere per la libertà contro il nazifascismo. E alcuni di loro lo fecero, diventando partigiani». Per chi è curioso dei meccanismi di comunicazione politica, il comportamento del presidente della Regione potrebbe essere un modello di studio per la gestione delle crisi. A un politico, si diceva, succede di scivolare sulle parole, costretto dal ruolo a pronunciarne troppe ogni giorno sui temi più disparati. Certi temi, se si è il moderato di una coalizione che contiene anche schieramenti più estremi, sono doppiamente delicati. E diventa quattro volte più delicato rialzarsi dopo un inciampo. Cirio ha scelto di non correggersi subito. Avrebbe potuto farlo con una nota ai media, ma che forse sarebbe suonata depotenziata dal fatto che l’errore era stato reiterato, prima in un’intervista alla tv e poi in un video diffuso sui suoi canali social, su cui quindi aveva pieno controllo. Se il rischio del “troppo presto” era di sembrare falso, quello del “troppo tardi” era di correggersi, appunto, in ritardo, benché l’errore storico fosse indiscutibile. Allora ecco la scelta: attendere un appuntamento istituzionale, peraltro a tema, e autosottolinearsi con la matita rossa tutti gli svarioni, senza dimenticare note a margine che non mettessero in discussione il suo ruolo di rappresentante di un’istituzione che fa parte di una Repubblica nata da Resistenza e antifascismo. I media, che avevano enfatizzato l’errore, hanno fatto lo stesso con la correzione. E se qualcuno nella sua maggioranza ha storto il naso, pazienza. A volergli comunque fare le pulci, il video sul suo profilo social è ancora lì, errore storico incluso. Chi ha invece scelto di non prendere posizione, prima, durante e dopo, sono gli Alpini: da certe polemiche, meglio restare fuori e concentrarsi sulla volontà di concordia e di “festa di tutti” che vorrebbero per l’adunata. A un potente, da bravi soldati, uno svarione storico si perdona più facilmente.
Ipse dixit
“Le donne e gli uomini rinascono molte volte nel corso dell’esistenza, ritrovandosi risorti dopo lutti, abbandoni, depressioni, malattie, sconfitte e dolori che li avevano prima crocifissi. Ripenso così alle Risurrezioni di cui sono testimone privilegiato nelle relazioni quotidiane con donne e uomini feriti, impoveriti, a volte sfiniti. In Francesco che ricomincia una vita piena col lavoro e gli affetti dopo una lunga detenzione, in Silvia che ha ritrovato fiducia, studio, lavoro e, nella fatica, desiderio di un bel futuro, in Federico che, prima di lasciare a soli 50 anni questa terra, avendo vissuto la povertà, ha progettato con passione con noi e reso possibile accoglienza per altri, in Serge che dopo anni ha potuto finalmente riabbracciare i suoi figli lontani per le nostre leggi disumane; in volontari rinati alla compassione grazie all’incontro con coloro che per la logica del “mondo” sono “ultimi”; in chi, “povero”, si impegna gratuitamente con generosità per gli altri”
(Dalla newsletter di Pasqua di Stefano Zucchi, direttore della Caritas diocesana)
Comunicare/2
L’emergenza maltempo di mercoledì e giovedì è stata una di quelle occasioni in cui i cittadini hanno fame e sete di informazioni. Sono notizie di servizio, e non solo curiosità per quello che avviene intorno a loro: è importante sapere che, in caso di allerta rossa come è accaduto nel Biellese, è bene non uscire di casa se non per emergenze e non sostare accanto ai corsi d’acqua e ai ponti. I media locali hanno fatto la loro parte con contenuti web e social, dimostrando di essersi, passo dopo passo, avvicinati alla contemporaneità dell’informazione. Le istituzioni non sono state tutte uguali. La Provincia ha diramato bollettini ogni quattro ore circa dall’inizio dell’emergenza: c’erano indicazioni sulle strade che chiudevano e su interventi in corso, con aggiornamenti sul sito web e lanci via social con grafiche e immagini. Qualche Comune più piccolo ha comunque rilasciato aggiornamenti, anche se più sporadici e non a sorpresa date le strutture più piccole e meno organizzate. E dove non si sono mossi gli uffici, ci hanno pensato i sindaci: qualcuno (Monica Mosca di Occhieppo Inferiore o Davide Cappio di Strona per citarne due) hanno pure invitato i cittadini a cui mancava la corrente a recarsi in municipio per ricaricare i telefoni. Nell’impegno istituzionale e personale, spicca al contrario la scelta della città di Biella. Due sono stati gli aggiornamenti social che si limitavano a presentare i bollettini di allerta dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, uno solo quello sul sito istituzionale. Non sono state date comunicazioni sulle chiusure delle strade, né nel momento dell’emergenza (è il caso di via Ivrea mercoledì sera) né al momento della conta dei danni, come quella che riguarda via Santuario di Oropa tra Cossila e Favaro. La fonte più ufficiale via social per parlare con i cittadini di quello che stava accadendo sono stati i post dell’assessore Giacomo Moscarola. In vista dell’adunata degli Alpini, quando di informazioni puntuali e facilmente rintracciabili in tempo reale ci sarà certamente bisogno, non è un buon viatico.
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 a Occhieppo Superiore c’è l’esposizione bovina delle pezzate rosse di Oropa. L’appuntamento è in frazione Castellazzo dove, alle 13, sarà servito il pranzo campestre. La manifestazione sarà annullata in caso di maltempo
Oggi alle 10 a Candelo torna fuori dal programma consueto della prima domenica del mese il mercato della terra di Slow Food al Ricetto: ci sarà un’offerta in più per i partecipanti, il cestino da picnic a disposizione dalle 11, con acqua, bicchieri, posate e tovaglioli per gustare in loco le prelibatezze dei produttori presenti
Oggi alle 10,30 a Bielmonte c’è un’avventura in programma per bambine e bambini: una tombola del bosco in cui si vince trovando tutti gli elementi naturali necessari per completare la propria tessera. Info al 349.6252576
Oggi alle 11 a Oropa è giorno di visite guidate al complesso del santuario: si parte dai cancelli dell’ingresso e si potranno vedere da vicino basilica antica, museo dei tesori e appartamenti reali. Partecipare costa otto euro
Oggi alle 14,15 a Zubiena si terrà la passeggiata di Pasquetta con la Pro loco, lungo un percorso di circa 9 chilometri. All’arrivo nella sede della Pro loco, merenda snoira a 18 euro, ridotti a 16 per i soci. Ci si prenota al 333.9025368
Oggi alle 15 a Masserano il polo museale è aperto alle visite per il giorno di festa. Il ritrovo è al palazzo dei Principi con visite anche al borgo e alla chiesa di San Teonesto
Oggi al cinema Verdi di Candelo la programmazione è quella di un giorno di festa. I film in cartellone sono “La gazza ladra” (Francia, 2024) di Robert Guédiguan alle 15,30 e alle 21,30, “Queer” (Italia-Usa, 2024) di Luca Guadagnino alle 16 e alle 18,30, “Sotto le foglie” (Francia, 2024) di François Ozon alle 17,30, “La vita da grandi” (Italia, 2025) di Greta Scarano alle 19,30 e “Le assaggiatrici” (Italia, 2025) di Silvio Soldini alle 21. La programmazione dei cinema di Biella è a questo link
Ottant’anni libera
Da venerdì e fino al 25 aprile 6aBiella celebra l’ottantesimo anniversario della Liberazione della città e della provincia dall’occupazione nazifascista pubblicando una pillola al giorno, come una pagina di diario, che racconta quello che accadde nell’ultima settimana del 1945 prima della “festa di aprile”. I testi vennero pubblicati dai canali social della città di Biella nel 2015, nel settantesimo anniversario.
21 aprile 1945 Si celebra il “Natale di Roma”, festa del lavoro nella Repubblica Sociale. L'ordine è di esporre i tricolori su tutti gli edifici pubblici. Fabbriche e uffici restano aperti e la paga deve essere corrisposta doppia per la giornata. In un messaggio alla radio, il ministro del lavoro Spinelli dichiara: «Guidati dal Duce, noi continuiamo a lavorare. Ci sostiene con il suo esempio, la romana certezza di lavorare per il bene del popolo». L'offensiva nazifascista sulle montagne biellesi si sposta nelle valli Cervo e Mosso. Un'ultima telefonata tra i vertici della Provincia e il lanificio Rivetti fa scoprire ai governanti della Rsi che la richiesta di contributo agli industriali aveva trovato forte opposizione da parte degli industriali stessi.
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo le prime pagine dei giornali locali
Lunedì 14
Eco di Biella Carcere, nuovo blocchi stile Albania
Martedì 15
Il Biellese Bollette rifiuti non pagate: in arrivo 15mila solleciti
La Stampa Studenti in fuga dall’ora di religione: Biella la città più laica del Piemonte
Mercoledì 16
La Provincia di Biella Allarme piogge: allerta arancione
La Stampa I bus raddoppiano per l’adunata e il Piazzo sarà vietato alle auto
Giovedì 17
Eco di Biella Alto rischio alluvione
La Stampa Maltempo a Biella, cresce l’allarme
Venerdì 18
Il Biellese L’alluvione evitata
La Stampa Maltempo, una giornata di passione tra ponti crollati, frane e black out
Sabato 19
La Provincia di Biella Tutti pazzi per l’Adunata, già prenotati 30mila posti letto: Biellese e Canavese sold out
La Stampa La Pasqua schiva l’effetto maltempo: “Ma sul pranzo rincari da record”
Domenica 20
La Stampa In aula col coltello, si corre ai ripari contro bullismo e violenza a scuola