Continuano a mancare medici
A leggere le cronache sull’emergenza medici di famiglia e sulle soluzioni-tampone che gli enti pubblici stanno provando ad adottare, sembra di vedere i marinai di una nave piena di falle che provano a fermare l’acqua con le mani, ma appena dopo la chiglia si squarcia ancora un po’ e la barca si allaga lo stesso. Dicono i dati piemontesi, riassunti da La Stampa, che in regione mancano 453 dottori, il 15 per cento del fabbisogno totale. Nel Biellese ne servirebbero almeno 24 ma l’esito dell’ultima chiamata è stato negativo: nessuno dei quattro posti disponibili è stato coperto. Nel giro precedente le risposte erano state tre, due delle quali di professionisti che avrebbero preferito fermarsi in città, mentre le zone più scoperte sono quelle delle valli. In quella di Mosso, per esempio, settecento pazienti non hanno ancora un medico e sono affidati ai cosiddetti Usca, il servizio in cui più specialisti a rotazione si rendono disponibili per tenere aperto un ambulatorio. Nella vicina Valsessera il pensionamento di una dottoressa ha visto la sostituzione quasi automatica con un’altra che però risulta assunta dall’Asl di Vercelli a tempo determinato. Si parla di più medici a rotazione anche in valle Cervo: le dimissioni di una dottoressa nominata solo due anni fa lasceranno scoperti gli abitanti di una vasta fetta di territorio che va da Andorno a Piedicavallo passando per Pettinengo, Ronco, Pralungo e Zumaglia. «È in programma» fa sapere l’azienda sanitaria in una dichiarazione raccolta da La Provincia di Biella «un incontro con i sindaci dell’area interessata con i quali saranno condivise sia le problematiche sia le soluzioni percorribili per assicurare la continuità assistenziale». Un allarme simile aveva interessato nelle scorse settimane Occhieppo Superiore, mentre c’è chi pensa al futuro prossimo, come accade a Vaglio e Pavignano, i quartieri collinari della città: il medico di famiglia di numerosi abitanti, con lo studio in via Ogliaro, andrà in pensione a fine anno. La sostituta sarebbe già stata individuata ma non sembra intenzionata a mantenere aperto quell’ambulatorio, punto di riferimento per numerosi residenti. «Stiamo parlando soprattutto di persone anziane, circa 800» hanno denunciato a Eco di Biella Greta Cogotti e Cinzia Rosso, la prima consigliera comunale del Pd e la seconda candidata non eletta e residente di Vaglio. «Avranno non poche difficoltà ad accedere a un servizio essenziale come quello del medico. È fondamentale fare qualcosa». Non che sia semplice, data la situazione generale compromessa da tempo come ha detto a La Stampa il presidente dell’Ordine dei medici torinese Guido Giustetto: «È stata sbagliata la programmazione che non ha tenuto conto dei pensionamenti».
Ipse dixit
“A causa di pochi proprietari maleducati o distratti si è costretti ad aumentare i controlli, intensificare la sorveglianza, comminare sanzioni con buona pace di tutti, anche di coloro che invece sanno che cosa sia il vivere civile. Sappiate dunque che controlli maggiori e maggior rigore, in città e nelle aree verdi in cui i cani vanno tenuti al guinzaglio, saranno da ricondurre all’irresponsabilità di pochi e non alla malignità dell’amministrazione”
(Livia Caldesi, assessora al Benessere animale a Biella, a La Provincia di Biella)
La definizione di risorse
Da quando il termine fu usato dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini, definire “risorse” chi arriva dall’estero è diventato un dispregiativo ripieno di sarcasmo di chi preferirebbe le frontiere sempre chiuse. Poi però ha scelto quella stessa parola Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, in una lunga intervista estiva a La Stampa in cui parlava della necessità di attirare lavoratori stranieri. E non si era discostato di molto dal medesimo concetto l’ex presidente di Confindustria nazionale Carlo Bonomi quando, all’assemblea generale dell’Unione industriale di Biella, disse: «Torniamo a parlare di immigrazione». Erano prese di posizione forti ma non politiche, considerando l’associazione delle imprese come un soggetto autorevole ma super partes. Ora però è la politica a guardare oltre i confini nazionali per risolvere la carenza di personale e lo fa con esponenti dell’area che si definisce sovranista. Federico Riboldi è l’assessore regionale alla Sanità della giunta di centrodestra, esponente di Fratelli d’Italia. Negli ultimi giorni ha parlato spesso del progetto per far arrivare in Piemonte infermiere e infermieri dall’India, tramite un’intesa interstatale. Non è una novità assoluta: l’aveva proposto un anno fa il “suo” ministro (per competenza e per militanza partitica) Orazio Schillaci a livello nazionale. «Il 23 a Roma parteciperò alla conferenza delle regioni» ha anticipato Riboldi a La Stampa «e in quella sede, insieme al ministero, lavoreremo all’accordo». Le prime levate di scudi all’idea non sono di colleghi sovranisti ma dell’Ordine regionale degli infermieri: «Esprimo grande preoccupazione» ha dichiarato alla Rai Ivan Bufalo, presidente torinese dell’ordine. «Occorre ottenere il riconoscimento della validità del titolo di studio e sostenere l'esame di italiano, in modo che sia certificata la capacità anche linguistica di interagire con i pazienti». Non basta: sempre Riboldi ha parlato di un altro accordo per portare in Italia una ventina di medici israeliani. Alcuni di loro, secondo il progetto, saranno destinati alle province di Novara e Vercelli e segnatamente alla Valsesia, dove i problemi di organico ci sono sia tra i medici di base sia nei reparti dell’ospedale di Borgosesia. Risorse, appunto, ma per una volta senza accezioni dispregiative.
Cosa succede in città
Oggi alle 12,15 a Valdengo prende il via il Gran Piemonte, corsa ciclistica per professionisti che vedrà al via, tra gli altri, il due volte argento alle Olimpiadi di Parigi Filippo Ganna. Si arriverà a Borgomanero. La gara sarà trasmessa in tv dalle 14,15 su RaiSport (canale 58) e su Eurosport solo per gli abbonati dalle 15,15. Entrambe le dirette cominceranno quindi dopo il tratto biellese dei primi chilometri di corsa
Oggi alle 16,45 a Pollone si presenta al Dg bar il libro “Actus contritionis” della biellese Artemisia Loro Piana. Sarà presente l’autrice
Oggi alle 17 a Biella la Biblioteca Civica ospita la presentazione del libro “Un milione di giorni” alla presenza dell’autore Flavio Pagano che ne parlerà con Beppe Anderi. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,30 a Masserano si parla di educazione al digitale in un incontro rivolto a genitori e insegnanti, organizzato da Agenda Digitale con la Tintoria finissaggio 2000. Parleranno Manuela Maruca, psicologa, Massimiliano Monti, giornalista e formatore di Agenda Digitale Biella, Alessia Rinaldi del consorzio Il Filo da Tessere e Ilaria Sala, consigliera di parità della Provincia. L’ingresso al centro polivalente è libero
Oggi alle 20,30 a Candelo la rassegna “Trame biellesi” dedicata dal Fondo ambiente italiano al mondo del tessile nei film. Al cinema Verdi di Candelo sarà proiettato “Prêt-à-porter” (Usa, 1994) di Robert Altman. Il legame con il Biellese e il tessile sarà bn evidente: gli abiti di Marcello Mastroianni per il film vennero disegnati da Nino Cerruti. Ingresso a contributo libero a partire da 6 euro
Oggi alle 21 a Gaglianico va in scena all’auditorium comunale “Dio arriverà all’alba”, spettacolo scritto da Antonio Nobili in omaggio alla poetessa Alda Merini. Sarà rappresentato dalla Compagnia della Borragine. L’ingresso è a offerta libera
Il debutto di Luca Maggia
Non è arrivato fino al traguardo della Coppa Bernocchi di lunedì, sua prima gara tra i professionisti del ciclismo, ma per Luca Maggia la prima vittoria è stata essere al via: 19 anni, cresciuto in una famiglia con il culto della bicicletta (il padre Paolo, sindaco di Gaglianico, è un cicloamatore che solo negli ultimi anni ha percorso a tappe il tragitto fino a Barcellona e fino a una città slovena gemellata), l’anno scorso ha passato mesi in ospedale a curarsi da un minacciosissimo linfoma. Lo staff medico dell’Humanitas di Rozzano e i familiari non sono stati gli unici a stare al suo fianco. C’era anche la Biesse Carrera, la squadra ciclistica con sede in Veneto che lo aveva scelto per fargli disputare le gare Under 23. Il team continental (il terzo livello tra le squadre in cui è suddiviso il ciclismo dei professionisti) gli aveva riconfermato il contratto consegnandogli una maglia quando era ancora in ospedale, segno di fiducia e di buon augurio. Dopo essere uscito dalle terapie indebolito ma guarito, c’è stata la lenta ripresa dell’attività culminata a maggio con il ritorno alle gare. I suoi direttori sportivi gli avevano assicurato però anche il debutto tra i professionisti, promessa mantenuta lunedì a Legnano, in una delle gare dello storico “trittico lombardo” che punteggia il calendario d’autunno del ciclismo che conta e accompagna campioni e outsider al Giro di Lombardia. Alla sua gioia si è certamente unito anche l’orgoglio dell’Ucab, storica società biellese, che poteva contare al via due frutti del suo vivaio: qualche anno prima di Maggia, aveva indossato la maglia rossonera dell’Unione ciclo alpina biellese anche Jacopo Mosca, piemontese anche di nascita e di residenza. Vive in provincia di Verbania con la moglie Elisa Longo Borghini, vincitrice dell’ultimo Giro d’Italia.