Convocare un tavolo
È buffa l’espressione “convocare un tavolo” se la si scompone e la si prende alla lettera: perché mai qualcuno dovrebbe chiamare a sé un complemento d’arredo? Il guaio è che spesso l’utilità del gesto istituzionale è pari a quella di provare a comunicare con un pezzo di legno, almeno per i guai della piccola e insignificante Biella. Nell’ultima settimana abbondante ci sono stati un “tavolo ferrovie” e un “tavolo vecchio ospedale”. Il primo è servito a prendere atto che non li (ci?) ascolta nessuno da Torino in su: sono stati appena modificati, peggiorandoli, gli orari della Biella-Santhià-Torino perché c’è il nuovo regionale che passa dall’aeroporto di Caselle che ha bisogno di spazio e priorità. E di visibilità, perché sotto elezioni regionali i voti contano e la provincia di Torino ne ha immensamente più di Biella. I pendolari possono essere felici perché, almeno, il territorio è dalla loro parte, con la Provincia e l’Unione industriale in prima fila. Ma è una vittoria a campionato finito: non smuove la classifica. Poi c’è il tavolo sul vecchio ospedale, iniziativa dell’assessora regionale Chiara Caucino (Lega) che lunedì ha chiamato a sé una gran fetta del territorio, tra politici e associazioni, per tirare fuori idee. L’esercizio, va detto, è puramente intellettuale. Come è emerso nel lungo confronto secondo la cronaca de Il Biellese, sarebbe bellissimo ripensare al monoblocco bianco che si vede dalla pianura come, in ordine sparso, uno spazio coworking per il lavoro condiviso, una scuola internazionale, una foresteria aperta anche agli sportivi, un polo per lo studio del tessile, uno spazio per usi temporanei. Sarebbe, appunto, con il verbo al condizionale ripassato con l’evidenziatore: il complesso del vecchio ospedale (monoblocco, parte più antica, chiesa e piccoli edifici di servizio attigui) è in vendita a 4,5 milioni e l’eventuale acquirente («Finora non sono mai arrivate offerte» ha detto Mario Sanò, direttore generale dell’azienda sanitaria intervenuto ai lavori) ha per ora gli unici vincoli di dover presentare un progetto per l’intero gruppo di edifici e di dover destinare la fetta al piano terra a uso pubblico. Il terzo vincolo è dato dalla sostenibilità dell’investimento. Posto che la parte pubblica e le associazioni riunite lunedì non hanno la forza per prendere in mano la situazione e disegnare loro il futuro di quello scatolone vuoto, l’eventuale compratore non spenderà cifre a molti zeri a fondo perduto ma per provare a guadagnarci. Nella città con l’età media più alta d’Italia davvero qualcuno penserà prima a progetti che interessano soprattutto le nuove generazioni? Un indizio arriva da una dichiarazione di Gionata Pirali, presidente degli artigiani di Cna, riportata da Il Biellese: «Ricordo il concorso di idee del 2013 quando già ci eravamo presentati al tavolo con in testa l’idea di voler proporre progetti legati ai giovani. Lo studio di fattibilità evidenziò al contrario come fosse importante investire risorse sulle residenze sanitarie assistite». Ovvero sulle case di riposo. Dieci anni dopo (e ben di più se si parla di treni) siamo ancora allo stesso punto, a battere i pugni invano sullo stesso tavolo che abbiamo convocato.
Ipse dixit
“A Roma vado, in aula valuterò non appena sarà utile. Continuo già da ora a proseguire il mio lavoro relativo ai contatti internazionali, in modo particolare per quanto riguarda Iran e Armenia”
(Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia unico indagato per lo sparo di capodanno a Rosazza, a La Stampa)
Due (ex) scatole vuote?
Una è disabitata dal 2008, da quando chiuse il supermercato Upim. L’altra è una spianata di erbacce e qualche maceria dal 2014, quando venne abbattuto lo stabile che ospitava la paninoteca Kilt. Ora, come segnala La Stampa, sembrano esserci buone novità (tutte con il bisogno di trovare conferma dal mercato immobiliare) per due scatole vuote del centro di Biella. In via Gramsci dopo l’Upim si era pensato di mettere prima la biblioteca, poi un centro commerciale di pregio che aveva già un nome, “Al sènter”, e infine un emporio cinese. La prima idea venne cestinata poco dopo l’insediamento della giunta di centrodestra guidata da Dino Gentile, la seconda si è spenta senza clamori dopo gli annunci a ripetizione, così come la terza. Oggi c’è un’impresa immobiliare di Sanremo che ha chiesto al consiglio comunale (la delibera sarà discussa nella seduta del 20 febbraio) di mutare la destinazione d’uso dello stabile, da commerciale a residenziale. L’idea è di revisionare i due piani rialzati per realizzare dodici appartamenti e un attico, mentre il piano terra resterà destinato a negozi e i seminterrati, dove una volta c’era la sezione alimentare del supermarket, diventeranno ripostigli e garage. Sul tetto, dove ci sarà l’unità abitativa più pregiata, non mancheranno prato e piscina. All’ex Kilt di via XX Settembre c’era da tempo un cartello che annunciava la vendita di appartamenti. Ora ne sono apparsi due nuovi più un terzo: indica gli estremi del cantiere che, secondo la data stampata, avrebbe dovuto prendere il via a ottobre. Qui committente del progetto è l’Immobiliare Ottavio, il cui amministratore delegato è Ottavio Riello Pera che si definisce sul suo sito web personale “investitore immobiliare”: «Selezioniamo le migliori operazioni, le riqualifichiamo generando valore e guadagni reali per i nostri investitori di capitali». Anche qui ci saranno appartamenti di pregio e negozi, stando ai disegni con due piani fuori terra. Curiosamente entrambi i progetti portano la firma del medesimo ingegnere biellese, Michele Spagarino. Soddisfatta l’assessora al Commercio Barbara Greggio, come da virgolettato riportato da La Stampa: «Finalmente ci sono investitori che credono nel centro di Biella».
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella torna l’iniziativa “Piccoli lettori in erba” dedicata ai bambini fino a 6 anni. All’Opificiodellarte di piazza De Agostini, accanto a biblioteca e funicolare, si terrà un laboratorio guidato da un’educatrice per avvicinare i più piccoli al mondo dei libri. La partecipazione è gratuita
Oggi alle 16 a Cossato gli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca propongono una conferenza sulla musica lirica di Fulvio Morezzi che parlerà dell’opera “Maria Stuarda” di Gaetano Donizetti, tra melodia e storia. L’ingresso nella sede di via Martiri della Libertà 14 è libero
Oggi alle 20 a Biella lo spazio Hydro di via Cernaia riprende i suoi mercoledì dedicati alla musica elettronica selezionata da Dj Kreggo. L’ingresso è libero con tessera Arci. La chiusura è alle 24
Oggi alle 21 a Biella l’auditorium di Città Studi ospita una serata per chi ha la passione per i motori e in particolare per i rally. Il giorno prima del passaggio dalla città del rally storico di Monte-Carlo, con vetture d’epoca costruite prima del 1982, saranno ospiti quattro vincitori del rally più famoso del mondo: il francese François Delecour, l’italiano Miki Biasion, l’andornese Piero Liatti e la sua navigatrice nel 1997 del trionfo, Fabrizia Pons. La serata, che ha fatto registrare il tutto esaurito in largo anticipo, sarà trasmessa in diretta sul sito e sulla pagina Facebook di Newsbiella
La foto del giorno
Questa semplice installazione, due fogli grandi stampati e incollati uno accanto all’altro, è comparsa da qualche giorno sul portone dell’edificio semidiroccato di via Cernaia 18. Si tratta di uno degli stabili parte del complesso ex Rivetti, il vecchio lanificio che occupava un cospicuo spazio cittadino tra via Repubblica e l’attuale via Carso e di cui ancora sono in piedi alcune costruzioni. Questo edificio più piccolo, con il portone in legno sprangato e le finestre non protette da sbarre che sono state murate, è stato a lungo rifugio di persone senza fissa dimora. Se ne ritrova ancora qualche traccia sbirciando dalle finestre stesse. È accaduto lo stesso anche ai capannoni sul fronte di via Carso dove, nel 2020, venne trovata morta una persona. Quando arrivarono i soccorsi chiamati dalla compagna, che aveva a sua volta trovato rifugio nell’edificio in disuso, non c’era più nulla da fare.