Cose sparse sul turismo
Duecento seconde case, popolazione che in estate raddoppia e tutto esaurito in hotel, bungalow e campeggi: Rai Piemonte ha dedicato un servizio nei suoi notiziari al lago di Viverone. Sono cifre che confermano le impressioni fornite dagli operatori turistici a La Stampa: «Questa stagione è la prima che assomigli a quelle pre-pandemia» ha detto Elisabetta Zola dell’hotel Marina. «La maggior parte delle prenotazioni è da parte di turisti olandesi, prevalentemente olandesi» aggiunge Daniele Zola del Camping del Sole. Le presenze dall’estero sono fatte anche da chi va alla ricerca delle proprie origini o semplicemente perché innamorata della quiete delle nostre valli: «Una famiglia di texani sta ristrutturando a Oretto con il proposito di venirci in pianta stabile» racconta, sempre a La Stampa, Elisa Cappa del ristorante albergo Asmara in valle Cervo. Funziona anche la montagna, con i 250 pernottamenti al rifugio Coda: «Abbiamo visto irlandesi, americani e anche australiani» dicono a Il Biellese le gestrici Laura e Cristina Chiappo. Dal lago della Vecchia arriva anche la testimonianza di un escursionista tedesco che sembra smentire la leggenda del biellese orso: «Qui i gestori ti stringono la mano, si presentano per nome e ti chiedono come stai».
Non è tutto rosa, come osserva Ivan Ramella, titolare a Oropa dei ristoranti Stazione e Croce Bianca: «Siamo felici di una risposta così massiccia. Le prenotazioni sono state moltissime. Di contro però i rincari delle materie prime continuano a farsi sentire e questo smorza inevitabilmente gli entusiasmi». C’è dibattito anche sulla vocazione turistica di una città che, come ha notato ancora La Stampa, presenta solo locali chiusi nella centrale piazza Duomo. C’è anche, sul tema, una risposta social della titolare del Bonjour Café, formalmente non nella piazza ma appena dentro via Amendola: «Abbiamo deciso di star aperti in queste settimane proprio perché sapevamo che tanti nostri vicini colleghi sarebbero stati chiusi. Il risultato è decisamente positivo, ci sono tanti biellesi a casa che hanno voglia di far colazione in relax, di stranieri che cercano un posto per pranzare o chi vuol trascorrere un pomeriggio in tranquillità nel nostro dehors, anche perché tutti sanno che la via Amendola nei mesi caldi è comunque sempre molto ventilata… Prima o poi però le vacanze le faremo».
Ipse dixit
“Per effettuare il taglio del verde prevedono la chiusura di un’altra strada come il Maghettone. Sei i dirigenti della Provincia mi avessero proposto una cosa del genere, gli avrei chiesto se fossero improvvisamente diventati matti. Invece le società pubbliche lontane dal territorio possono permetterselo, tanto non devono mai rispondere a nessuno e le proteste e le lamentele dei cittadini ricadono sugli amministratori locali”
(Il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, sul posticipo della riapertura del ponte della tangenziale, intervistato da La Provincia di Biella)
Lo chef che riapre Ferrua
Fabio Gallana non è un nome nuovo nel Biellese. A Bioglio c’era la seconda casa del babbo che faceva l’ingegnere e collaborava con le aziende tessili. Poi nel 2020, dopo un piccolo giro del mondo che lo aveva portato anche nelle cucine della famiglia reale dell’Arabia Saudita, è rientrato per occuparsi del bistrot di villa Piazzo a Pettinengo. Fra qualche giorno, venerdì 8 settembre, sarà lui ad alzare nuovamente le saracinesche del caffè Ferrua di via Italia angolo via San Filippo, nel cuore dell’isola pedonale. Era chiuso dal 31 dicembre 2020, un secondo stop dopo quello tra il 2012 e il 2014, e suona come un buon augurio oggi l’inserimento, avvenuto a luglio, negli “Historic cafès route”, che comprende anche il caffè Deiro di Oropa. Ferrua già fa parte degli esercizi commerciali-monumento che, come tali, non possono essere modificati nella loro struttura. Niente rinnovamento di bancone, tavolini o specchi quindi. Ma Fabio Gallana che ha detto di essersi innamorato del bar promette attenzione a qualità e creatività e alle collaborazioni con altre realtà locali, dalla macelleria-gastronomia Mosca al panificio Piantanida di Coggiola fino al Forno Olimpia di Chiavazza.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Viverone si aprono le postazioni di “Le vie francigene a tavola”, manifestazione itinerante ospitata dal lungolago che resterà aperta fino alle 23 con specialità da mezza Europa a cura degli chef
Oggi alle 10,30 a Miagliano sarà proposta una visita teatralizzata al lanificio Botto sulle tracce della quotidianità di operaie e operai del recente passato. Storiedipiazza ha chiamato l’attore Davide Ingannamorte e il musicista Zaccaria Roj per lo spettacolo al termine del quale è in programma anche una visita alla mostra “Storie di pecore e di lana”
Oggi alle 11 a Oropa è in programma una visita guidata a santuario, museo dei tesori e appartamenti reali al costo di 8 euro. Il ritrovo è davanti ai cancelli del santuario
Oggi alle 15,30 a Pettinengo il nuovo appuntamento con Suoni in Movimento propone prima una visita guidata al museo dell’infanzia e poi la rivisitazione in musica, composta dalla biellese Elena Ballario, di Pinocchio. Biglietti a 8 euro
Oggi alle 19,30 a Cavaglià comincia l’ultima giornata della Festa dei Giovani. Se lo stand gastronomico è aperto a tutti, il menu della cena degli ex priori è solo per chi si è prenotato. Alle 22 seguirà la musica con Alex Biondi e a mezzanotte ci sarà la cerimonia del passaggio di consegne tra vecchio e nuovo priore
Oggi alle 21 a Magnano il festival di musica antica propone nella chiesa parrocchiale il concerto d’organo di Gianluca Cagnani che proporrà un programma legato al Seicento italiano. L’ingresso è a offerta libera, i posti sono limitati ma si può prenotare al 345.9108561
La domenica sportiva
Oggi a Rosazza si chiude il tradizionale torneo di agosto allo storico circolo nato 101 anni fa. Sul campo in terra rossa lungo il Cervo si disputano le finali di singolare maschile e doppio di seconda categoria
Oggi alle 16 a Momo scende in campo il Città di Cossato di calcio maschile in un triangolare con la squadra locale e quella Juniores del Rg Ticino
Lo sport d’estate che non c’è più
I bisettimanali locali dedicavano pagine intere al calcio di notte. Era questo il nomignolo affibbiato ai tornei estivi che animavano i mini-campi della provincia. Quello centrale, il San Siro di terra battuta, era dietro la chiesa di San Biagio in via Rosselli. Le squadre avevano i nomi degli sponsor che facevano una piccola gara a ingaggiare giocatori di rilievo, ovviamente su scala locale. Ma capitava di vedere, magari un po’ in incognito, qualche stellina che calcava i campi della serie C, in incognito perché infortunarsi sulla terra battuta biellese e magari compromettere la stagione non sarebbe piaciuto al presidente della loro squadra. Il record di scudetti d’estate è detenuto da Gigi Apicella che ogni anno presentava una formazione al torneo organizzato dal parroco don Finotto e dal giornalista sportivo de Il Biellese Ugo Pinarello. Un album fotografico con alcune delle squadre vincenti è ancora appeso ai muri della pizzeria La Lucciola. Nelle sere della finale capitava di contare tra le mille e le duemila persone, che banchettavano con l’immancabile grigliata e scambiavano chiacchiere da bar sport sul pallone, essendo a loro volta banchetto di nugoli di zanzare. Dopo la pandemia, il torneo è sparito così come il suo fratello minore, il torneo degli enti che metteva di fronte polizia, carabinieri, dipendenti dell’ospedale e del Comune e così via.
Prima del Covid-19 Biella si era costruita una certa fama anche nella pallacanestro tre contro tre. I tornei ufficiosi si giocavano quasi ogni santo giorno, tra Cossila (il “Campetto di Cossila”, mantenuto in ordine dai giocatori stessi prima di un intervento del Comune) e piazza del Monte. Poi c’erano quelli ufficiali, tra Chiavazza, ancora piazza del Monte (il memorial Ed e Gabri, dedicato a Ed Jimenez, appassionato di basket scomparso troppo presto, e all’ex general manager di Pallacanestro Biella Gabriele Fioretti) e soprattutto in scenari atipici ma spettacolari come piazza Cisterna. Qui si sono visti davvero giocatori di serie A, che Biella ha visto da vicino anche nei campionati, da Eric Lombardi a Lorenzo Uglietti fino a Tommaso Raspino. Si sfidavano sui campi posticci posati sul lastricato del cuore del Piazzo, garantendo una scenografia probabilmente unica in Italia. Anche qui la pandemia ha frenato tutto. Un solo tentativo c’è stato l’estate scorsa, con un 3 contro 3 in piazza Castello a Candelo, in un altro luogo spettacolare sotto le mura del Ricetto.