Dai giovani per i giovani (forse)
BiWild, il festival «per i giovani nato dai giovani» che prende il via oggi, non ha un profilo Instagram. Cioè non è direttamente presente sul social network più usato, insieme a TikTok, da chi ha meno di 25 anni, i destinatari di questa manifestazione. Il link con l’icona di Instagram sulla pagina del sito dedicato rimanda al profilo della Fondazione Biellezza, co-organizzatrice insieme a città di Biella e associazione Stilelibero, sostenute a vario titolo da Regione, Cittadellarte e centro commerciale I Giardini. Da questo elenco mancherebbero i “giovani”, indicati come ideatori dell’evento. Compaiono nella breve sinossi che ne spiega la genesi, un hackathon (in soldoni, un concorso d’idee) svoltosi a ottobre 2022 per cercare linguaggi, itinerari e iniziative nuove per promuovere il turismo giovanile. Nella foto ufficiale diffusa nel giorno della conferenza stampa di presentazione sono rimasti fuori dall’inquadratura, mentre al centro c’erano un consigliere regionale (Michele Mosca, Lega), un’assessora comunale (Gabriella Bessone, Lega) e due presidenti, Paolo Zegna di Fondazione Biellezza e Gigi Piana di Stilelibero. Ora resta da stabilire se parteciperanno al festival, il cui calendario è fitto di cose da fare e da vedere. Alcune sono la mattina, ovvero quando, ancora per una settimana, gli under 19 sono sui banchi delle loro scuole superiori, qualcuno intento con le ultime verifiche di recupero pre-scrutinio. C’è chi, come il preside del liceo Sella Gianluca Spagnolo, ha diffuso una circolare con il programma, ricordando che è possibile restare fuori dalla classe per partecipare a un appuntamento in orario scolastico, ma poi bisogna portare la giustificazione il giorno dopo.
Moduli web alla mano, alcune tra le iniziative proposte hanno già il bollino rosso dei posti esauriti: sono soprattutto laboratori che riguardano danza e arte. Altre risultano a pagamento, a cominciare dal lancio in parapendio che inizia stamane (a 120 euro a persona) per arrivare al volo in bungee jumping dal ponte della Pistolesa fino alla caccia al tesoro a Rosazza. Altre sono di notevole impatto per un luogo periferico come Biella, ma sembrano ancora seminascoste: giovedì sera, per esempio, suonerà nei giardini di palazzo Ferrero Dj Kreggo, nome d’arte di Gregorio Fileppo, biellese d’origine ma abituato a mettere le mani sui piatti dei giradischi di mezza Europa, oltre che a rimiscelare pezzi con la sua dose di raffinata elettronica. I post che con buona volontà le pagine istituzionali spingono su Facebook sono come un chiosco di ghiaccioli in Groenlandia, fuori posto. Su Instagram, i profili che provano a parlarne con 10-15 like a post (palazzo Ferrero, ad esempio) non hanno i giovani tra il pubblico. C’è tempo fino a domenica per essere smentiti. Ma c’è il rischio che serva un neologismo simile a mansplaning, l’atto del maschio che spiega alle donne i suoi problemi, cioè il gesto dell’adulto che spiega al giovane come divertirsi.
Ipse dixit
“È un problema sommerso e pochi vengono a chiedere aiuto. Spesso arrivano quando sono già carichi di debiti. Venite al più presto, anche qui a Cossato”
(Loredana Acquadro, psicologa del Serd di Biella, all’incontro pubblico “Perdere tutto non è un bel gioco”, svoltosi a Cossato sui pericoli del gioco d’azzardo)
La foto di classe e la privacy
La foto di classe è una tradizione consolidata nelle scuole di ogni ordine e grado. Ci sono istituti che si organizzano con un fotografo professionista, altri che fanno da soli e negli anni più recenti c’è un’attenzione maggiore alle cosiddette liberatorie, ovvero ai permessi da far sottoscrivere ai genitori perché acconsentano a far ritrarre i figli minorenni. Dalle pagine di Eco di Biella però si scopre che c’è anche chi preferisce dire no. Mirella Sale, preside dell’istituto comprensivo di Cavaglià, ha negato il permesso a scattare la fotografia di rito. Due classi della media di Cerrione, che dipende da quella direzione scolastica, non solo si sono organizzate per fare da sole, recandosi al parco giochi per realizzare l’istantanea di gruppo, ma hanno raccontato l’episodio al giornale. Curiosa e iper-prudente la risposta della preside: «Le foto ad alta definizione possono permettere il rilevamento di dati biometrici sensibili, possibilmente utilizzabili anche in modo malevolo da malintenzionati» ha detto a Eco di Biella. «Per questo insisto sempre sul rispetto della privacy e non ho dato luogo alla richiesta di far scattare le fotografie di classe». Una spiegazione restrittiva che però sembra avere un punto debole: se l’immagine, come è lecito immaginare, resta in mano solo ad allieve e allievi e alle loro famiglie, dove si nasconderebbero i possibili malintenzionati pronti ad approfittare dei dati biometrici sensibili? Prosegue la preside: «Che sia una tradizione in alcuni plessi è comprensibile, ma non c’è alcuna legge o regolamento che imponga di fare fotografie alle classi. Al contrario esistono quelli che la sconsigliano». L’esito del braccio di ferro è paradossale: le foto delle due classi ribelli, che sarebbero state a diffusione limitatissima se scattate a scuola, ieri erano stampate sulla pagina 27 di Eco di Biella, a beneficio di un pubblico assai più vasto. Ma evidentemente nessun genitore ha opposto obiezioni legate alla privacy.
Cosa succede in città
Oggi alle 10 al Piazzo un incontro di presentazione apre il programma di BiWild, il festival dedicato ai giovani che proseguirà fino a domenica. Tra gli altri appuntamenti del giorno ci sono laboratori di musica, danza, video e fotografia, una conferenza sugli scambi culturali del progetto Erasmus, visite guidate al Piazzo e al Terzo Paradiso di Cittadellarte e, alle 21 nei giardini di palazzo Ferrero, il concerto dei Retrosonic, band specializzata in cover di rock classico, a ingresso libero. Tutto il programma del festival è a questo link
Oggi alle 21,30 al Piazzo il Biella Jazz Club propone nella sua sede di palazzo Ferrero il concerto del quintetto “Five for Bacharach”, composto da Irene Burratti alla voce, Alessandro Usai alla chitarra, Alex Orciari al contrabbasso, Roberto Paglieri alla batteria e Alfredo Ferrario al clarinetto. Il programma è dedicato alle composizioni di Burt Bacharach. Resta da valutare l’eventuale sovrapposizione con il concerto rock che, pressoché in contemporanea, va in scena nei giardini di palazzo Ferrero, a due spanne dalla sede del club
Niente Antonella
Comincia con un contrattempo la nobile estate musicale biellese: l’evento principale della rassegna Microsolchi, il concerto di Antonella Ruggiero al Chiostro di San Sebastiano in programma sabato sera, è stato annullato, così come le sue altre date in cartellone in questi giorni. L’annuncio è stato dato dagli organizzatori ieri, motivato dalle «condizioni vocali non ottimali» della cantante che ha nella voce cristallina e nei virtuosismi la caratteristica principale. «Non c’è tempo per pensare a una sostituzione» ha dichiarato lo staff di Microsolchi a La Stampa. «L’idea è invece di riproporre il concerto in un altro momento, magari a fine estate, quando Antonella Ruggiero avrà recuperato al meglio». Microsolchi inizierà giovedì con un omaggio a Franco Battiato.