Demografia/1
È calato nettamente il numero delle iscrizioni alle scuole biellesi che stanno per ricominciare: lo hanno sottolineato Il Biellese e La Stampa, scegliendo di mettere nel titolo il calo di 414 unità in un anno nel primo caso e il -1200 in tre anni nel secondo. Le iscrizioni sono così suddivise: 2.309 alle materne che restano sostanzialmente stabili rispetto alle 2.316 del 2023 così come alle elementari dove c’è addirittura un +1, con 5.337 iscritti contro 5.336. Alle medie il calo è secco, di 100 ragazze e ragazzi da 3.878 a 3.784 mentre alle superiori si registra la differenza più vistosa: 6.273 studenti contro 6.527. È anche il ciclo di studi meno influenzato dalla demografia dato che, superato l’obbligo dei sedici anni, ragazze e ragazzi possono scegliere di smettere e di entrare nel mondo del lavoro oppure di proseguire con le abilitazioni professionali che non rientrano nei percorsi scolastici tradizionali. Quanto agli iscritti alle prime classi, tra gli istituti comprensivi i più affollati sono Biella 3 (151 allieve e allievi in prima media), Vigliano (123) e Valdilana (94). Quanto alle scelte per le scuole superiori, il preferito continua a essere l’Itis Quintino Sella con 360 allievi nelle prime davanti al liceo scientifico Avogadro con 233, all’istituto Bona con 219, al liceo Sella con 177 e al liceo del Cossatese con 165. Il numero inferiore di iscrizioni non va di pari passo con una maggiore efficienza nel reclutamento degli insegnanti: le procedure delle nomine annuali, partite in questi giorni, devono trovare novecento docenti, non pochi. E già si preannunciano difficoltà per alcune specializzazioni «come matematica e meccanica» preannuncia a La Stampa Maria Grillo della Cisl scuola di Biella, «ambiti in cui non vi sono molti laureati e quelli che vi sono spesso divisi con il settore privato».
Ipse dixit
“Porsi questa domanda, che cosa li attira e ci attira qui, non è una questione di fede ma di lealtà con i fatti. […] Le spiegazioni sono tante: il caldo della pianura, il turismo chilometro zero, la natura, i ricordi d’infanzia. Tutto vero, ma per ognuna di queste spiegazioni ci sarebbero tante altre soluzioni: non è l’unico luogo fresco, ci sono montagne più belle… È innegabile che tutte le motivazioni che vogliamo elencare, benché valide, non sono sufficienti a spiegare il fatto. C’è qualcosa che tracima queste spiegazioni, che va oltre. C’è chi, per rimarcare una certa distanza dalla fese, usa le parole magia, o incanto, o energia. Non importa il nome, importa il fatto che per capire quello che Oropa dimostra di essere ogni santa domenica, si debba aggiungere un di più di spiegazione”
(Don Michele Berchi, rettore del santuario di Oropa, nel suo discorso nel giorno dell’anniversario della consacrazione della basilica superiore, riportato da Eco di Biella)
Demografia/2
Biella, dice una ricerca della Cgia di Mestre, ha più pensionati che lavoratori. Non è una novità ma la ricerca del centro studi veneto, attento osservatore delle dinamiche economiche nazionali, ha il pregio di mettere in confronto le varie zone d’Italia anche se basandosi sui dati dell’ultimo anno completo disponibile, il 2022. A Lecce, Napoli, Messina, Reggio Calabria e Palermo c’è lo squilibrio più grande tra assegni Inps e stipendi. Ma la situazione è analoga anche in undici province del ricco e operoso nord, tra cui c’è anche Biella. Solo a Genova e Ferrara la disparità è più alta, con i pensionati che superano rispettivamente di 20mila e di 15mila unità chi lavora. A Biella, così come ad Alessandria, si arriva a oltre 13mila, la differenza tra i 69mila che hanno un impiego e gli 83mila che invece ricevono il mensile dall’Inps. «Con tanti pensionati e pochi operai e impiegati» è il commento del segretario della Cgia Renato Mason «la spesa pubblica non potrà che aumentare mentre le entrate fiscali sono destinate a scendere. Questo trend, nel giro di pochi anni, minerà l’equilibrio dei nostri conti pubblici». Almeno a Biella è destinato a mantenersi costante se non a peggiorare, stante l’innalzamento continuo dell’età media che ha raggiunto la soglia psicologica dei 50 anni. Secondo lo studio, questa situazione ha svantaggi quasi per tutti tranne che per una determinata categoria, le banche: «Con una propensione alla spesa molto più contenuta della popolazione giovane» dice l’analisi, «una società costituita prevalentemente da anziani rischia di ridimensionare il giro d’affari del mercato immobiliare, dei trasporti, della moda e di alberghi e ristoranti. Per contro, invece, le banche potrebbero contare su alcuni effetti positivi. Con una maggiore predisposizione al risparmio, le persone più anziane dovrebbero aumentare la dimensione economica dei propri depositi, suscitando la contentezza degli istituti di credito».
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella apre le sue porte piazza Martiri per la seconda giornata di Bolle di Malto. Negli spazi che quest’anno occupano anche una parte di piazza I Maggio si potranno bere birre artigianali e gustare cibo da strada fino alle 2. La proposta di musica dal vivo comincia alle 18 con Florie and The Lazy Cats per proseguire alle 20 con The Bowman e alle 22 con La Municipal
Oggi alle 18 al Piazzo c’è la possibilità di visitare la mostra dedicata a Marco Polo a palazzo Ferrero accompagnati da una guida. L’ingresso costa 5 euro. C’è la possibilità di abbinare l’aperitivo alla caffetteria del palazzo a 12 euro
Oggi alle 18 a Rosazza verrà presentato in anteprima il cortometraggio “Storie di pietra. La vita nell’alta valle del Cervo”, realizzato in realtà virtuale dal regista Federico Basso. Appuntamento al circolo del tennis
Oggi alle 19 a Cossato riprende la grigliata alpina nella sede dell’Ana di Cossato e Quaregna in via Cesare Battisti: nel menu ci sono hamburger e cheeseburger e polenta e baccalà anche da asporto
Oggi alle 19 a Portula apre la Festa della birra, ospitata all’asilo di Matrice: si potranno gustare fritto di pesce, spaghetti alla birra e il piatto speciale della serata, fajitas e chili alla messicana. Dalle 22 musica con Max e Dani
Oggi alle 19,30 a Zubiena è in calendario la prima serata della Festa dei campagnin: nel menu dell’area gastronomica ci sono trippa fritta, fritto di sardine, patatine e anelli di cipolla. La parte musicale è affidata a Paolino e Alessia
Oggi alle 21 a Magnano il programma del Festival di musica antica riprende con un appuntamento a lume di candela con l’Ensemble Luciminia. Nella chiesa parrocchiale l’ingresso è libero ma è suggerita la prenotazione a questo link
Oggi alle 21 a Oropa torna il maestro organista Giuseppe Radini per il suo secondo concerto della rassegna “Oropa in musica”. L’ingresso alla basilica antica è gratuito
Oggi alle 21 a Viverone c’è il cinema all’aperto: all’agorà Viverone sarà proiettato “Ainbo, spirito dell’Amazzonia”. L’ingresso è gratuito
Oggi alle 21,30 a Ponderano riprendono le serate musicali dell’Estate Ponderanese: in piazza Alpini d’Italia, con ingresso libero, suonerà Claudio Abada con il suo repertorio dedicato a liscio e a balli di gruppo
Oggi alle 21,30 a Biella piazza del Monte comincia a ospitare le serate jazz legate a Bolle di Malto: suona il Koan Jazz Quartet, formazione nata in seno al Jazz Club Biella. L’ingresso costa 15 euro. Dalle 20,15 sarà possibile abbinare anche una degustazione di formaggi e birra artigianale
Lino dei Gabbiani
Pasquale Di Palma aveva 78 anni: ieri in città è arrivata la notizia della sua morte, per un malore mentre era in villeggiatura sulla riviera romagnola. Nel mondo della musica di piazza, tutti lo conoscevano come Lino, quello di “Lino e i Gabbiani”, a lungo tra i principali portabandiera dell’intrattenimento alle sagre e nelle balere della provincia di Biella. Basta un’occhiata al mondo social per comprendere quanti lo conoscessero e gli volessero bene, o per conoscenza diretta o per averlo sentito cantare. Era così simbolico quel gruppo dal nome poetico che poco meno di vent’anni fa Il Biellese dedicò una pagina alla musica popolare delle sagre, con un reportage di una serata in cui i protagonisti erano loro. Nel racconto dei vari gruppi (che una volta si chiamavano “complessi”, forma breve di complessi musicali) si notavano nomi che non avevano a che fare solo con la musica popolare. Un esempio su tutti, Massimo Folli, oggi maestro direttore tra le altre della Banda Verdi di Biella che suona musica classica sul palco del teatro Sociale Villani e l’inno nazionale alle manifestazioni ufficiali, dal 2 giugno al 25 aprile. All’epoca era nell’organico dei New Fantasy. Anche tra i “Gabbiani” c’erano musicisti non così dilettanti: il saxofonista dichiarò a Il Biellese di arrivare dal mondo della musica classica «ma ai concerti c’erano le madri, le sorelle e le fidanzate così ho smesso. Sarà perché è gratis ma da noi la gente viene. E io mi diverto». Daniele, il figlio di Pasquale Di Palma, era il tastierista e nel 1995 si stava per diplomare in pianoforte. Oggi compare anche nell’organico di gruppi jazz. L’ingrediente segreto era l’entusiasmo, ben impastato con la semplicità. Il pubblico voleva i ritmi sudamericani? Nel repertorio comparivano i balli di gruppo come il “meneito”. E se si faceva tardi, la si pagava un po’ il giorno dopo perché tutti avevano una vita diversa giù dal palco, chi in un ufficio, chi in una fabbrica. Ma dovunque fossero, erano accompagnati dall’affetto del loro pubblico di paese, lo stesso che ieri ha salutato Lino con un velo di commozione.