Diritto all'oblio
Si dice che nell’era di internet la memoria di un evento sia a brevissimo termine: l’informazione arriva, colpisce chi la riceve e poi viene presto sostituita da una nuova e di conseguenza quella vecchia risulta accantonata se non dimenticata. Ma internet ha anche una memoria di ferro: basta una ricerca su Google per ripescare episodi antichi, se sono finiti sui giornali online e di conseguenza sono rimasti indicizzati nel motore di ricerca. Nasce da questa caratteristica del mondo digitale la norma che tutela il diritto all’oblio, ovvero la possibilità per una persona di chiedere la cancellazione delle proprie tracce su internet per ripartire da zero, senza il fardello di errori commessi per cui si è magari già scontato il castigo. È lo stesso principio che sta alla base di un’altra legge che riguarda i malati di cancro: chi ha superato la malattia da abbastanza tempo per potersi considerare lontano dal pericolo, ha il diritto a non fare menzione del suo passato clinico, per esempio quando chiede di avere accesso a un mutuo o inizia le pratiche per adottare un figlio, cose che gli sarebbero state impedite o rese più difficili senza quella legge. Esistono casi dove la legge non arriva: che fare con chi è stato, in passato, al centro di un fatto che ne macchia la biografia e che torna sulle cronache per qualcosa che nulla a che fare con quella fetta di esistenza? L’applicazione del diritto all’oblio non ha dubbi: se la persona in questione chiede che siano rimosse le tracce su internet di quel passato, può ottenerla e far sì che vengano nascoste da siti e motori di ricerca. Succede più spesso di quanto si pensi, anche alle nostre latitudini. Ma c’è stato un episodio negli ultimi giorni che ha fatto meditare su come, anche quando non ci sono tutele legali, forse sarebbe opportuno interrogarsi prima di divulgare. Un uomo di Biella è morto e la notizia ha avuto rilevanza, sul giornale che l’ha pubblicata per primo, non tanto per la “legge del necrologio” che fa sì che la pubblicazione di decessi venga sempre considerata qualcosa che attira lo sguardo dei lettori. L’uomo in questione aveva un passato ingombrante, legato alla militanza nel terrorismo di estrema sinistra negli anni Settanta. Venne arrestato, processato e condannato, più per la militanza stessa che per le azioni compiute dato che emerse nei processi che si era allontanato perché non approvava la lotta armata che prevedeva di far male a persone. Scontò la sua pena, rientrò nella società pur con tutti gli ostacoli. A quarant’anni di distanza l’oblio era arrivato, con o senza far valere il diritto. Così è stato fino alla sua morte quando il primo giornale a parlarne ha ricordato tutto: il terrorismo, i processi, la condanna, promemoria per chi ricordava a malapena e sorpresa per chi non ne sapeva nulla. Ma anche ferita riaperta per la famiglia: «Mio padre aveva sbagliato» ha scritto la figlia sui social nel giorno della pubblicazione del giornale, «aveva scontato la sua pena e per questa è stato penalizzato per tutta la sua vita, rendendolo un fantasma per la società intera. Ora però vorrei che fosse ricordato per la sua generosità, per la sua immensa cultura, per la sua ironia e sarcasmo. Me lo vedo in via Italia mentre cammina con suo giornale in mano, oppure con i suoi occhiali mentre ascoltava la sua amata musica jazz, oppure ancora con un libro di fisica in mano mentre cerca di comprendere la teoria delle stringhe. Ricordiamolo così, nel rispetto della sua persona».
Ipse dixit
“Girare con i mezzi pubblici è più comodo se il servizio è ben organizzato. Logico che alla fermata devo trovare le informazioni precise sul tempo di arrivo delle corse, sui passaggi e la durata del tragitto. A quel punto la macchina la lascio in garage o se arrivo da fuori in un parcheggio gratuito fuori dal centro”
(Federico Maio, imprenditore della logistica ed ex consigliere comunale di Biella, intervistato da La Stampa)
Oblio selettivo
Tornando sul tema dell’oblio, c’è una questione più generale: come mai sembra funzionare di più quando si ha a che fare con persone che appartengono alla sfera pubblica? E perché chi preferisce ricordare sembra volerlo fare solo quando si parla dell’altra sponda politica? Qualche esempio: da destra sono arrivati attacchi a Ilaria Salis, neoeletta parlamentare europea per l’Alleanza Verdi Sinistra e grazie a questo tornata libera dopo poco meno di un anno e mezzo di detenzione preventiva in Ungheria per la presunta aggressione a militanti neonazisti durante una manifestazione. Il processo per questo episodio riprenderà a fine mandato per via dell’immunità parlamentare. Gli attacchi hanno riguardato anche un debito nei confronti dell’azienda che gestisce le case popolari in Lombardia perché aveva contribuito a occuparne una sfitta, un episodio vecchio di anni. Non solo i vertici dei partiti ma anche numerosi commenti pubblici dei loro elettori hanno rimarcato come un’indagata per un reato fosse stata liberata grazie a una candidatura politica, a loro dire fuori luogo. Guardando ad altri schieramenti, però, il diritto all’oblio è stato applicato spesso. Carlo Fidanza è il politico di Fratelli d’Italia che è venuto a Biella a fare campagna elettorale e che proprio qui, sulla spinta del partito locale, ha ottenuto un po’ delle preferenze che lo hanno riconfermato al Parlamento europeo. Si era autosospeso dal suo incarico di capodelegazione a Bruxelles e Strasburgo dopo essere finito nelle immagini di una videoinchiesta di Fanpage, in cui si mostrava come, nel sottobosco della destra milanese, non si disdegnassero richieste di finanziamenti in contanti al partito, non tracciabili, per sostenere l’attività politica, oltre che la partecipazione a incontri in cui la nostalgia del fascismo sembrava evidente. Ci fu anche un’inchiesta penale, archiviata perché “il fatto non sussiste”: pur in presenza di sospetti mancavano i riscontri. Le immagini dell’inchiesta mostrarono la consegna di una valigia che venne presa in consegna da persone vicine ai politici credendola piena di soldi mentre conteneva copie della Costituzione. Nessuno incassò nulla, quindi, facendo cadere un caposaldo dell’accusa tant’è che fu la stessa Procura a chiedere l’archiviazione. Per quella stessa vicenda venne indagato anche l’europarlamentare (ricandidato) della Lega Angelo Ciocca. Fidanza nel frattempo aveva patteggiato un anno e quattro mesi per un’altra indagine relativa a uno “scambio di posti” in consiglio comunale a Brescia con le dimissioni di un consigliere per lasciare il posto a un altro, in cambio dell’assunzione del figlio del primo nello staff di Fidanza stesso. La condanna non previde l’interdizione dai pubblici uffici e Fidanza, che era stato anche consigliere comunale a Rosazza nella prima sindacatura della compagna di partito Francesca Delmastro, è rimasto al suo posto, che si è anche riconquistato a suon di voti. Rimborsopoli è l’inchiesta tornata (suo malgrado) d’attualità anche a Biella per la tentata e non riuscita candidatura di Lorenzo Leardi nelle liste di Forza Italia. In diverse ondate dell’indagine, numerosi consiglieri e assessori regionali del Piemonte finirono a processo per aver percepito soldi a titolo di rimborso a cui non avevano diritto. Leardi fu tra i condannati e l’interdizione dai pubblici uffici con la riabilitazione arrivata ma non in tempo per candidarsi gli è costata la nuova corsa verso la poltrona da consigliere. Ma non c’era solo lui: Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia) è deputata e ha un posto nella commissione di vigilanza Rai. La conferma in Cassazione della sua condanna per “rimborsopoli” le costò solo il posto da sottosegretaria. Nelle liste per le elezioni europee, tra chi era finito nelle maglie di quelle stesse inchieste, c’era Roberto Cota, ex presidente della Regione eletto con la Lega e oggi militante di Forza Italia. Non è stato eletto nonostante quasi quattromila preferenze raccolte.
Cosa succede in città
Oggi alle 21 a Vigliano il programma di Vivigliano si chiude con il maxischermo acceso per la diretta di Italia-Croazia, ultima partita del girone eliminatorio ai campionati europei di calcio maschile. Sarà aperto il bar con panini, patate fritte e taglieri
Oggi alle 19 a Gaglianico la specialità della serata alla festa di San Pietro sono le lumache in umido. Dalle 21 maxischermo sintonizzato su Rai1 per Italia-Croazia di calcio
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
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Giovedì 20
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La Stampa Scuola, in calo le nuove iscrizioni. Soffrono di più medie e superiori
Venerdì 21
Il Biellese Niente cure per oltre 1200 biellesi
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Sabato 22
La Provincia di Biella Colto da malore in strada ma nessuno si è fermato a prestargli soccorso
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