Disboscare
Quel legname nella foto, ammonticchiato in terra in mezzo al cantiere di piazza Vittorio Veneto, è quel che resta di un albero dei giardini Zumaglini. Era nel filare che delimitava l’area del parco di fronte ai portici dedicati ad Augusto Festa Bianchet. Prima che i lavori di rifacimento della porzione di piazza cominciassero, ce n’era una quindicina, contati un po’ a spanne da un’immagine satellitare di Google, dal fusto sottile ma dalla presenza vecchia, se non antica come quella dei vecchi giganti del giardino più centrale di Biella. A guardare i rendering, le immagini di progetto diffuse nei mesi scorsi dal Comune, ne dovrebbero restare molto pochi, a meno che non vengano tutti sostituiti da nuove piante di tipo differente. Per ora i biellesi sembrano non essersi accorti di quello che è accaduto: il cantiere è protetto da transenne alte e reti arancioni che lo nascondono alla vista. È una questione di sicurezza, beninteso, e non è per tagliare alberi lontano dalle polemiche. Chi ha sicuramente notato il dettaglio sono gli abitanti dei palazzi sotto i portici, già in rotta con il Comune per non aver ottenuto il permesso di transito temporaneo per avvicinarsi con l’auto ai loro ingressi per carico e scarico merci. La piazza nuova sarà completamente e rigorosamente pedonale, oltre che rialzata in modo da essere collegata direttamente ai giardini. Chi ricorda quello che accadde in piazza Duomo quando quel progetto di rifacimento sacrificò gli alberi sul lato Nord, verso via Duomo, potrebbe stupirsi di tanto silenzio. All’epoca ci fu una mezza sollevazione, un po’ politica e un po’ ambientalista, per un progetto che era iniziato con il centrodestra del sindaco Dino Gentile ed era terminato con il centrosinistra di Marco Cavicchioli. Ma l’indignazione per le piante che cadono va un po’ a targhe alterne, come le auto quando c’è smog: proteste per piazza Duomo, silenzio (per ora) per piazza Vittorio Veneto, rabbia e perplessità per zone più lontane dal centro come una piazzetta al Vandorno o a Chiavazza, non un fiato quando fu disboscato un parco in via Carso per fare spazio al supermercato Aldi. A proposito di smog, questa è la settimana in cui, in una delle numerose conferenze stampa che si moltiplicano in periodi pre-elettorali, è stato presentato un protocollo per selezionare le specie di alberi da trapiantare in città in base alle caratteristiche del luogo e degli alberi stessi, privilegiando le specie nostrane e quelle che crescono in fretta, raggiungono altezze adeguate al luogo in cui si troveranno e aiutano a smaltire le sostanze inquinanti. Non è stato un tempismo ideale quello di accendere le motoseghe pochi giorni dopo.
Ipse dixit
“Le stazioni danno sempre una sensazione di disagio; in più c’erano due aree slegate tra giardini e portici. Ha tutto per essere la piazza principale, compresi i portici per le attività commerciali, cosa che invece non c’è in piazza Duomo. Un secondo aspetto che ci fa ritenere che la nostra sia una scommessa intelligente è la possibilità di creare lì, unica a Biella, un’area completamente interdetta al traffico veicolare. Cosa impossibile anche nella meravigliosa piazza Cisterna”
(L’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà a Il Biellese)
Ivana e Peppo
Ivana Ramella è morta ieri all’età di 81 anni: era in ospedale, piegata dalle conseguenze di un tumore al seno con cui aveva a che fare da anni e che le cure mediche le avevano consentito di tenere a lungo a bada. Con lei si è spento un enorme sorriso e un pezzo importante di storia della televisione. Al piccolo schermo non ha mai rinunciato da quel giorno degli anni Settanta in cui un canale via cavo iniziò le trasmissioni in una città di provincia proprio con il suo volto da attrice. Avrebbe potuto fare carriera nel cinema, ma lei preferì Telebiella e quel gigante brontolone e geniale del marito Peppo Sacchi, già regista della Rai e poi tornato all’ombra delle Alpi per fare la rivoluzione. Telebiella fu protagonista di un braccio di ferro giudiziario che è su tutti i libri di storia, non solo della comunicazione di massa. Vinsero i “pirati” biellesi e il monopolio della Rai fu rotto per sempre. Eppure Peppo Sacchi quasi si è pentito di quel risultato clamoroso: «La sentenza fu l’inizio della fine» disse, in una dichiarazione ripresa in un articolo che La Stampa ha ripescato ieri dagli archivi. «Nel 1976 divennero legittime anche le trasmissioni via etere, e ne approfittarono i filibustieri, che investirono un mucchio di soldi». Ivana Ramella invece non aveva il carattere per essere pessimista: chi l’ha conosciuta, ha conosciuto anche il suo sorriso, lo stesso con cui apriva le trasmissioni e chiudeva i telegiornali. «Mi ha insegnato tutto Peppo» diceva sempre, malcelando un amore che non si è mai spento. «Mi diceva come parlare, come stare davanti alla telecamera, come scrivere i testi dei servizi». Ieri sono uscite dagli archivi fotografie in bianco e nero con Enzo Tortora, negli studi di via Novara, con un microfono in mano o appoggiato sulla scrivania. Ezio Greggio, che prima della fama era passato anche da Telebiella, l’ha salutata su Instagram: «Con te se ne va uno dei pionieri della libertà di informazione e di espressione». Resterà nella memoria di molti, sui libri di storia della tv e su decine e decine di servizi giornalistici vecchissimi e recenti che non ha mai smesso di realizzare, nonostante l’età, lei al microfono e Peppo Sacchi alla telecamera. Salutava così, Ivana Ramella: «Da Biella è tutto, grazie per l’attenzione e arrivederci».
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Vigliano viene inaugurata la mostra “Spiriti del tempo” con le opere della Cracking Art al castello di Montecavallo. Da domani la mostra sarà visitabile nei fine settimana dalle 10 alle 18 fino al 9 giugno. L’ingresso costa 10 euro così come le degustazioni dei vini prodotti con le uve dei vigneti attorno al castello
Oggi alle 18 a Biella la libreria Giovannacci di via Italia ospita la presentazione del libro “La difesa di Angelica”: insieme all’autore Andrea Buquicchio interverranno la giornalista del Corriere della Sera Giusi Fasano, la scrittrice e giornalista Giusi Benedetti e il maestro di arti marziali Massimo Vaglio Tanet. L’ingresso è libero
Oggi alle 18 a Biella ci sarà la prima presentazione in provincia del libro dedicato alla storia della famiglia Sella in valle d’Aosta, scritto da Maurizio Sella e Teresio Gamaccio. Modera il presidente del Cai biellese Andrea Formagnana. L’ingresso sarà libero nell’auditorium di via Arnulfo nello spazio recentemente ristrutturato dal gruppo Sella
Oggi alle 18 a Biella palazzo Oropa accoglie l’anteprima dell’edizione 2024 del festival Vermùt, dedicato alla bevanda creata dal biogliese d’origine Antonio Benedetto Carpano. Saranno ospiti Marco Ponzano, curatore della collezione Branca di Milano, per parlare dell’estetica del marchio Carpano, e il maestro gelatiere Alberto Marchetti che proporrà un gelato al Punt e Mes, altra storica bevanda della casa dalle radici biellesi
Oggi alle 21 a Muzzano si parla di storia locale con Ariela Tasca, autrice del saggio “Graglia e Muzzano, memoria di un tempo”. L’appuntamento è al centro incontri di via Rivetti 21
Oggi alle 22 a Biella ci sarà una serata dai sapori musicali forti allo spazio Hydro di via Cernaia: si alterneranno sul palco i francesi Potence, i torinesi Mary Star e i milanesi Threestepstotheocean. Il concerto, in collaborazione con “Il piano delle masche” si chiuderà con il dj set di Teodoro
Numb3rs
Sono stati 29.790 i visitatori della mostra “Banksy, Jago, TvBoy”, chiusasi il giorno di Pasquetta dopo più di cinque mesi di permanenza al Piazzo. Il calcolo esclude i presenti alla giornata dell’inaugurazione, su invito: sommandoli, gli organizzatori hanno dichiarato di aver raggiunto quota 30mila, ovvero l’obiettivo che si era posto in autunno Michele Colombo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che è stata la principale organizzatrice dell’evento. «Per noi è il punto di partenza» ha dichiarato a Eco di Biella «per un lavoro più ampio nell’ambito dello sviluppo turistico e culturale del territorio». L’incasso dalla biglietteria stimato dal bisettimanale è stato di 280mila euro, che sarebbero abbastanza per coprire le spese e magari consolidare l’intesa con Arthemisia, la società leader nell’organizzazione di grandi mostre che ha esordito a Biella proprio con questo appuntamento, già visto in precedenza a Bologna, dedicato all’arte contemporanea e da strada. L’impegno di Colombo è di «proporre per l’autunno una nuova grande mostra».