Doveva esserci un centro di ricerca medica
L’ex Filatura Biellese al confine tra Biella e Gaglianico viene definita con il prefisso “ex” da almeno trent’anni. Era il 1993 quando il vento di Tangentopoli soffiò anche sotto il Mucrone portando a inchieste e arresti: una di queste riguardò il progetto di un centro commerciale, con il marchio Panorama, che riguardava proprio quell’area. Ci furono sospetti di corruzione e si trovarono indagati in quattro, tra cui due sindaci. Nel 1998 l’ultimo processo di appello si concluse con un’assoluzione ma il centro commerciale non si fece mai. Sembrava posare su basi più solide un altro progetto che invece vide la luce nel 2011: lo presentò la Fondazione Tera, una onlus con sede a Novara impegnata sulle cure e sulla ricerca dei tumori infantili. La sua idea era di realizzare un centro oncologico pediatrico con un investimento da 100 milioni di euro proprio in quell’area. I comuni di Biella e di Gaglianico si mossero: occorrevano delibere di giunta e voti in consiglio comunale per validare il progetto, con cambi di destinazione d’uso dell’area, passaggi alla Soprintendenza e quant’altro la burocrazia richiede per interventi di simile rilevanza. Per sostenere il progetto, accanto al centro oncologico si prevedeva la realizzazione di un’area per uffici e per mini-alloggi, utili per le famiglie dei bambini in cura, ma anche una zona commerciale da seimila metri quadrati, che avrebbe dovuto sorgere dopo la parte più strettamente sanitaria. In mezzo, aree verdi e piste ciclabili e una rotonda all’accesso lungo la Biella-Santhià. Il tutto restò sulle carte: l’iter si arrestò da qualche parte tra il 2013, anno degli ultimi proclami dell’allora giunta di centrodestra che spingeva forte sul progetto, e il 2014, quando il piano avrebbe dovuto trasformarsi in cantiere e invece se ne persero le tracce nel silenzio. La giunta comunale che arrivò dopo quella di Dino Gentile, il centrosinistra guidato da Marco Cavicchioli, non ebbe più contatti con la Fondazione Tera e il progetto si perse senza ulteriori aggiornamenti e con un po’ di rammarico. La storia dell’ex Filatura Biellese è tornata attuale in questi giorni: con il via libera sostanziale della Soprintendenza è diventato più che un disegno su carta il progetto denominato “Le vette”. Quasi inutile precisarlo, è soprattutto un centro commerciale che però comprenderà (o meglio comprenderebbe) anche un cinema multisala. Sul progetto, presentato in commissione consiliare e in attesa di passaggio in consiglio comunale, si discute un po’ perché non tutti sembrano propensi ad accettarlo così com’è nella stessa maggioranza. Se Fratelli d’Italia non ha preso posizioni pubbliche (anche perché non sarebbe opportuno, visto che la famiglia della consigliera Livia Caldesi risulta tra i proprietari dell’area), si litiga dentro la Lega con l’assessora al Turismo Barbara Greggio che vorrebbe, spalleggiata dal consigliere e capogruppo Alessio Ercoli, che il progetto prevedesse anche una discoteca. Una richiesta curiosa, quella del pubblico che propone un investimento privato senza che, a quanto si sa, ci sia un privato che voglia farsene carico.
Ipse dixit
“Non si può parlare di casi specifici ma in linea generale posso dire che se le condizioni di salute sono incompatibili con la situazione carceraria, si possono e si devono trovare soluzioni alternative”
(Dichiarazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso di Dimitri Fricano, condannato a trent’anni per l’omicidio della findanzata e da pochi giorni agli arresti domiciliari per motivi di salute)
L’anniversario della prima unione civile
Sette anni fa, era il 12 novembre 2016, nel municipio di Biella venne celebrata la prima unione civile tra persone dello stesso sesso. La cerimonia arrivò circa sei mesi dopo l’approvazione della legge Cirinnà che, dopo polemiche e alti e bassi, istituzionalizzò una sorta di vincolo legale per le coppie che, in molti casi, vivevano insieme da anni. Biella aveva provato a dare un segnale un anno prima, nel 2015, quando una delibera sull’istituzione del registro comunale delle unioni civili scatenò la polemica quant’altre mai. Ci fu una seduta di consiglio a palazzo Oropa che fu interrotta alle quattro del mattino, dopo che erano stati discussi quattro degli oltre cento emendamenti che, secondo la miglior tattica ostruzionistica dei dibattiti politici, erano stati presentati dal centrodestra. Un mesetto dopo la delibera fu ripresentata e approvata senza troppi scossoni e, nell giugno del 2015, la prima coppia si iscrisse al registro. Poi arrivò, appunto, la legge Cirinnà e quel giorno di novembre. Per chi ha assistito a quel piccolo, storico evento, l’emozione fu grande. Ecco la cronaca testuale riportata da un post Facebook dell’epoca.
“E ha il tailleur grigio chiaro, giacca e pantaloni.
P ha un vestito lungo, bianco.
E sembra nervosa, ma forse è una ragazza da jeans e felpa e così elegante non è a suo agio.
P sembra tranquilla, invece ha l’ansia addosso. Per calmarsi ha bevuto un goccetto prima di uscire di casa.
E e P hanno lo chignon e il trucco leggero. E due sedie per loro nella piccola sala giunta di palazzo Oropa. Tutt’intorno parenti e amici sorridono.
Fuori dal municipio la città si fa gli affari suoi. Del resto è venerdì pomeriggio, che cosa dovrebbe succedere?
Invece è la prova che non servono guerre rumorose o sfilate a colori per scrivere il capoverso di un libro di storia. Di storia dei diritti, per la precisione, di una città di provincia. E non servono nemmeno eroi (o eroine) con armature scintillanti.
A E e P probabilmente non interessa affatto il ruolo di eroine. Se lo sono, è stato per loro stesse, perché hanno resistito insieme fino al momento giusto, quello in cui una legge consentisse loro di arrivare a una specie di traguardo.
Non sarà un matrimonio, perché si chiama unione civile. Ma nelle formule un po’ fredde imposte dalla procedura c’è un’emozione diversa. Per la prima volta nella piccola Biella la coppia formata tra due ragazze ha una forma di riconoscimento legale.
E basta un abbraccio, quello di E a P e di P a E, quando viene pronunciato il doppio sì che sancisce l’unione, per scoprire guardandosi in faccia, invitati e clandestini, una rugiada di lucciconi negli occhi. Si commuove l’assessora alle pari opportunità: in fondo è un traguardo anche per lei. Il sindaco, che è un omone di più di un metro e ottanta, si asciuga le palpebre. Figuriamoci gli amici e i parenti di E e P. Persone variegate, tra l’altro, dai bambini piccoli alle persone di una certa età. Nessuna volge gli occhi quando c’è il bacio. A nessuno sembra fuori luogo. O contro natura.
Poi tutti escono dalla sala giunta, ma ci vuole un po’, e la festa prosegue altrove, dopo le foto sotto i portici attorno a un cuore disegnato con il riso, con qualche passante che guarda distratto.
Il tempo di sorridere perché i lucciconi se ne sono andati e hanno lasciato il posto alla gioia, riflesso dell’essere stati testimoni di un atto di amore profondo, e poi si può vergare quel capoverso sul libro di storia della città: il giorno 11 novembre 2016 nella città di Biella è stata celebrata la prima unione civile di una coppia dello stesso sesso, riconosciuta dalla legge.
Per alcuni è un passo avanti sul fronte dei diritti e dell’uguaglianza.
Per altri è un’aberrazione e una forzatura, ma forse, se fossero stati presenti, lascerebbero che qualche dubbio mini le loro certezze”.
Cosa succede in città
Oggi alle 20,45 a Biella il teatro Odeon ospita uno degli eventi fuori abbonamento della stagione teatrale, lo spettacolo di cabaret “Sono cambiato” con Angelo Duro. I biglietti sono andati esauriti in prevendita
Oggi alle 21,15 a Biella allo spazio di Teatrando di via Ogliaro 8 andrà in scena “Il valzer delle solitudini”, spettacolo in parole e musica tratto dal romanzo della biellese Monica Gasparini che tratta del tema della violenza sulle donne. La regia è di Paolo Zanone, attrici e attori sono Chiara Pellegrin, Giacomo Mangiola e Duccio Zanone, accompagnati dalla violoncellista Giulia Gillio Gianetta. Al termine della rappresentazione ci sarà un approfondimento con la psicologa Simona Ramella Paia. Biglietti a 8 euro, acquistabili a questo link
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 6
Eco di Biella Il reality, il bomber carioca e la truffa
Martedì 7
Il Biellese L’addio del Nepal a Martino
La Stampa Autunno con febbre e raffreddore, è corsa al vaccino anti-influenza
Mercoledì 8
La Provincia di Biella “In fabbrica temperature sotto i 10 gradi”
La Stampa Raddoppio della Trossi, è scontro sul progetto atteso da trent’anni
Giovedì 9
Eco di Biella «Ha frodato il fisco per 4 milioni»
La Stampa Burcina, è l’ora del restyling per il parco-simbolo del Biellese
Venerdì 10
Il Biellese È a casa l’assassino di Erika
La Stampa Condannato a 30 anni, è malato. Il killer di Erika lascia il carcere
Sabato 11
La Provincia di Biella «Dimitri Fricano a casa è una vergogna»
La Stampa Totosindaco, la diga anti-destra. Il Pd ora sogna il campo largo
Domenica 12
La Stampa È lite sulla cittadella dello svago: “Condannerà a morte i cinema”