Due anni e mezzo di crescita
L’ultimo rapporto di Unioncamere Piemonte ha decretato un’ulteriore crescita del commercio con l’estero del sistema economico biellese: il +8,3% delle esportazioni fatto registrare nel primo semestre del 2023 è il quinto segmento di anno in fila con il segno positivo. Se nel 2021 si poteva parlare di recupero inevitabile dopo il 2020 orribile caratterizzato dalla pandemia, dall’anno scorso in poi è un indicatore di buona salute del distretto. Il valore delle vendite oltre confine in provincia ha sfiorato gli 1,1 miliardi di euro in sei mesi, di cui 675 milioni in quello che resta il settore principale, il tessile. Il +28,9% della tessitura è il risultato più rilevante, così come era stato per tutto il 2022 che era già valso una crescita del giro di affari del 58,6%. La filatura con il suo +3% è comunque in salita dopo che l’anno scorso il volume delle vendite aveva fatto registrare il +17,1%. Il 2022 era stato anche l’anno in cui si erano raggiunti e superati i livelli del 2019, ultimo anno “normale”, con Biella che ci aveva messo più tempo a riallinearsi ma con risultati più convincenti di altri settori e altri territori. Tra i settori in salita si segnalano alimentari e bevande, rispettivamente con il +12,3% e il +16,4% rispetto ai primi sei mesi del 2022. Il comparto ha superato per la prima volta i 10 milioni di euro di vendite all’estero, una salita costante anche se resta circa l’1% del volume delle esportazioni della provincia. Buone notizie? Tutto sommato sì, anche se la crescita di valore risente dell’effetto dell’inflazione, che fa salire i prezzi dei prodotti più di quanto cresca la produzione. Ma le previsioni dei centri studi ministeriali per il 2023, fatte l’anno scorso, immaginavano un +5% di valore in Italia e un +4% dei volumi. Almeno per i primi sei mesi dell’anno Biella va un po’ più veloce.
Ipse dixit
“Lunedì dovrò fare un viaggio in giornata. Duecentocinquanta chilometri all’andata (con l’esigenza di arrivare il più presto possibile) e altrettanti al ritorno. Quando posso viaggio in treno. Biglietto online per regionali (da Biella quelli o niente) e Frecciarossa: te li ritrovi nella mail e via. Senza contare che la biglietteria della stazione (di Biella; quale altra?) il sabato e nei festivi è chiusa. Può andar bene anche così. Ma il genio italico è sempre in agguato. Era troppo semplice: pago online, mi arriva il biglietto, viaggio. Eh no, non può andar bene così per tutti i treni. “Beh, certo più controlli sui Frecciarossa…” Macché, per quelli va bene com’era. È sui regionali che è finita la pacchia. La mail arriva come prima e sui biglietti dei regionali c’è scritto chiaro “non valido per viaggiare”. Prima bisogna fare il check-in. E c’è anche il link per farlo. Ma il genio italico sa fare molto meglio: il link per il check-in si può usare solo da mezzanotte e un minuto del giorno in cui si viaggia fino a prima della partenza. Dovendo arrivare presto sarò costretto a partire da Santhià alle 6,38. E per convalidare il biglietto comprato e già pagato o faccio mezzanotte o mi alzo e prima di salire sul treno mi cimento (funzionerà?) con il check-in. Ma quanto mi piacerebbe conoscere il genio…”
(Cesare Maia, ex cronista de Il Biellese, in uno sfogo sul suo profilo Facebook)
Alpini: o Biella o Cagliari
Sembra il re di tutti i paradossi ma Biella rischia di essere nettamente favorita per ospitare l’adunata nazionale degli Alpini nel 2025 perché ha collegamenti migliori dell’unica rivale. No, non è il preludio a una rivoluzione nelle infrastrutture dei trasporti in provincia con una linea del Frecciarossa che fa capolinea a Chiavazza. Semplicemente l’altra candidata per l’evento che si terrà fra due anni è Cagliari e, per quanto Biella non abbia ancora un’autostrada e sia raggiunta da treni che lasciano a desiderare, almeno non c’è di mezzo il mare. Secondo La Provincia di Biella, che ha fatto il punto della situazione, la commissione dell’Associazione nazionale Alpini sarà in città martedì 26 e mercoledì 27 per toccare con mano i dettagli del progetto che porterebbe sotto il Mucrone qualche migliaio di penne nere. Si tratta di una formalità perché la documentazione della candidatura biellese non è mutata rispetto a quella per il 2024, quando venne sconfitta al ballottaggio da Vicenza ma, come ha dichiarato il presidente provinciale Ana Marco Fulcheri «anche in caso di ripresentazione l’iter riparte da zero». Rispetto all’anno scorso, quando gli Alpini biellesi rimasero scottati dal voto sfavorevole, la vera novità è che buona parte del resto d’Italia si è “scansata”: il Nord Est ha posticipato di un anno la candidatura di Verona mentre Lombardia ed Emilia Romagna hanno rinunciato a presentarne di loro. Resta Biella contro Cagliari, probabilmente più attrezzata per ospitare la moltitudine di persone di un’adunata ma certamente più difficile (e più costosa) da raggiungere rispetto a Biella dalle sezioni del Nord Italia che offrono la maggioranza di ex militari e simpatizzanti che animano le adunate.
Cosa succede in città
Oggi alle 10,30 a Biella apre i battenti lo spazio cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (via Garibaldi angolo via Gramsci) che ospita la mostra “I colori della felicità” con i disegni di bambine e bambini realizzati durante le sedute di arteterapia alla fondazione Angelino, l’associazione che a Biella sta accanto a chi si ammala di leucemia. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 17,30 e il sabato e la domenica dalle 16 alle 19
Oggi alle 20 a Salussola è in programma un’altra lezione del corso di arte orafa tenuto da Nicola Artiglia al Museo dell’oro e della pietra. Gli incontri proseguiranno con cadenza settimanale fino alla fine di ottobre
Il programma di ContemporaneA
Biella non è ancora sazia di cultura e dopo i quattro giorni densissimi di incontri di Fuoriluogo (che però sta per tornare con la serata dedicata a Paolo Nori e alla letteratura russa), arrivano i tre con il festival letterario al femminile ContemporaneA, ideato dalla gallerista d’arte Irene Finiguerra e dall’insegnante Barbara Masoni. Si comincia venerdì e si prosegue fino a domenica, con il lanificio Sella lungo il Cervo come sede principale del primo giorno e palazzo Ferrero al Piazzo a fare da base sabato e domenica. Su 6aBiella si potrà trovare il programma dettagliato giorno per giorno da venerdì in poi, ma ci sono appuntamenti per cui è necessario prenotarsi. È inutile provarci per lo spettacolo teatrale del duo Mammadimerda, portato in scena dalle creatrici di una pagina social nata per raccontare facendo il pieno di ironia (e autoironia) la vita da genitrici che si sentono inadeguate rispetto all’iconografia della madre perfetta e sempre presente. Il palco sarà a Città Studi venerdì sera e i posti sono andati esauriti con larghissimo anticipo. Non c’era biglietto ma all’ingresso si raccoglieranno offerte per la casa rifugio per le donne vittime di violenza e per l’emporio solidale della parrocchia di Santo Stefano a Biella. Serve prenotarsi anche per il laboratorio di domenica pomeriggio a palazzo Ferrero, in cui si imparerà a lavorare a maglia insieme allo staff di Gomitolorosa, la onlus nata a Biella che usa lana e ferri come terapia per le donne malate di tumore, con il doppio vantaggio di creare accessori come coperte per chi si sta sottoponendo alla chemioterapia. Per riservarsi un posto basta scrivere a segreteria@gomitolorosa.org. Tra le ospiti (quasi tutte donne, come da “costituzione” del festival) spiccano la neodirettrice del Salone del libro di Torino Annalena Benini, la vincitrice del premio Bancarella Francesca Giannone, la rettrice del Politecnico di Milano (prima donna a ricoprire questo ruolo) Donatella Sciuto, la giornalista televisiva Carmen Lasorella.