Due no dalla valle di Mosso
Un progetto si ferma, l'altro che trova un'opposizione forte: nella valle di Mosso è definitivo lo stop alla centralina idroelettrica che il gruppo Zegna avrebbe voluto realizzare sul torrente Dolca. È stata l'azienda stessa a ritirare il progetto che aveva già ottenuto autorizzazioni dalla Provincia, a causa delle «modifiche legislative e regolamentari» come ha scritto l'impresa nella sua nota di revoca pubblicata da Eco di Biella «che hanno finito per condizionare pesantemente in negativo la realizzazione del progetto». Lo stop è una vittoria per il gruppo formato da Legambiente e Comitato tutela fiumi di Biella che aveva cercato di opporsi alla costruzione della centralina, anche se la loro azione si è rivelata non influente.
Il secondo no riguarda il progetto di cabinovia Romanina-Bielmonte, emerso con prepotenza sotto Ferragosto dopo la visita dell'assessore regionale al Turismo Luigi Carosso (Lega). A pronunciarlo è stato il sindaco di Valdilana Mario Carli. Nell'incontro citato dai media «non si è parlato della funivia» dice Carli a Eco di Biella «o almeno non con il sottoscritto. L'opera prevista non fa parte di un piano territoriale per lo sviluppo della montagna o del turismo poiché non parte da una condivisione territoriale. Mancano tutte le analisi necessarie affinché le amministrazioni locali possano valutare situazioni, possibilità e prospettive. L'unico ente in grado di fare questo lavoro di collaborazione e condivisione è l'Unione dei Comuni che non mi risulta sia stata coinvolta in modo significativo. Diventa quindi impossibile sostenere tale progettualità». Per la cabinovia Romanina-Bielmonte i comuni di Piatto e Veglio hanno ottenuto un finanziamento di 300mila euro del Pnrr per iniziare con gli studi preliminari.
Ipse dixit
“Celentano si è anche sentito male, lo abbiamo soccorso. Aveva la Claudia Mori assieme. Io non conoscevo la Claudia Mori. Scende dalla scaletta senza niente addosso.
«E tu da dove vieni?»
«Sono la fidanzata del...»
«Uh, par carità...»”(Efrem Galliera, da un video pubblicato da La Stampa nel 2021 sulla storia del Ferragosto Andornese)
Le tante vite di Efrem Galliera
Nato nel settembre del 1925, Efrem Galliera avrebbe compiuto 98 anni fra pochi giorni. A sei anni e mezzo era già orfano di entrambi i genitori e fu allevato a Vaglio dai nonni. «E quando si cresce senza la mamma e il papà s'impara in fretta» raccontò in un video di testimonianze di ex partigiani. Nel 1943 aveva diciotto anni: «Potevo andare in Germania, scavare un buco e nascondermi o unirmi alla Resistenza». Scelse questa via e, giovane volontario, combatté sulle montagne biellesi fino alla Liberazione, nome di battaglia Orlando. Mentre Biella festeggiava, lui era con una ventina di compagni a San Germano, tra Vercelli e Santhià, poco lontano da dove fu compiuta l'ultima strage dai nazifascisti in fuga con 27 fucilati a sangue freddo. A guerra finita tornò in valle Cervo. Aprì una carrozzeria e, negli anni Sessanta del secolo scorso, esattamente nel 1959, diventò il regista che trasformò il Ferragosto Andornese da sagra paesana ad appuntamento di musica e spettacolo di tutto rispetto con nomi grandi e spesso grandissimi del panorama italiano. L'elenco è sconfinato e alle generazioni più giovani qualcuno può risultare un perfetto sconosciuto: Gianni Morandi, Raffaella Carrà, le gemelle Kessler, Lucio Dalla, i Dik Dik. Per ogni serata sono conservate le fotografie, un archivio che Galliera ha condiviso permettendo la realizzazione di mostre e documentari che conservassero la memoria di quegli anni. E per ogni stella c'era un aneddoto. Rita Pavone che «aveva portato un sacco di gente, c'erano macchine parcheggiate fino a Tavigliano». Don Backy che aveva paura delle contestazioni studentesche e pretese la scorta di sei carabinieri: «Ci facemmo aiutare dai giovani poliziotti della stradale». Mina che era la più grande di tutti, per ingaggiare la quale aveva speso 35mila lire di biglietto per un concerto in cui l'avrebbe incontrata («Ma al parco La Salute costava 6mila lire»). E poi Adriano Celentano che aveva fatto arrivare un furgone da Pesaro con l'impianto di amplificazione temendo che quello di Andorno fosse artigianale e che costò 350mila euro di danni da riparare ai tetti intorno al parco La Salute su cui si erano arrampicati gli spettatori. Fu anche tra i fondatori della prima azienda di promozione turistica biellese ed era presidente onorario della Valle Cervo, la storica squadra di calcio maschile della sua Andorno. I funerali di Efrem Galliera, scomparso ieri nella casa di Andorno dove viveva con la moglie Andreina, si celebreranno domani alle 10,30 con rito civile, partendo dall'abitazione in un corteo aperto dalla banda.
Cosa succede in città
Oggi alle 21,30 a Biella la sala 1 del cinema Mazzini propone la versione restaurata e non censurata di “Cannibal Holocaust”, controversa pellicola del 1979 di Ruggero Deodato con un giovane Luca Barbareschi nel cast, che venne amputata dalla censura prima di arrivare nei cinema a causa del tasso alto di uccisioni violente, stupri e crudeltà. Perfettamente inserita nel filone delle cosiddette pellicole "cannibal", finti documentari tra il paternalismo e il voyeurismo per mostrare le aberrazioni dell'uomo, in Giappone fu il secondo miglior film quanto a incassi del 1982 dietro a E.T. Il film è vietato ai minori di 18 anni (chi ne ha più di 16 può entrare solo se accompagnato da un maggiorenne) e sarà replicato domani alla stessa ora
Farà molto caldo
Probabilmente non c'è bisogno di leggerlo su una newsletter che esce all'alba, dopo un giorno afoso e una notte tropicale, ovvero con temperatura minima sopra i 20 gradi. Ma Biella si appresta a vivere altri due giorni pesanti dal punto di vista meteorologico. Il bollettino quotidiano di Arpa Piemonte, l'agenzia regionale di protezione ambientale, colloca per oggi a Biella il livello di stress da calore a 9,8 su 10 e domani a 9,9. In entrambi i giorni il livello di pericolo è 3, il massimo. Oggi in città la temperatura salirà a 33 gradi, percepiti 36, e domani a 35, percepiti 38. Nella fascia della pianura biellese da Gaglianico in giù la percezione sarà di oltre 40 gradi.