E quando si gratta e non si vince?
Ogni grande vincita al gioco, specie quelli più popolari come lotto, superenalotto e gratta e vinci, fa notizia sui media. La foto di rito è quella con baristi o tabaccai sorridenti che mostrano un finto assegno con la cifra conquistata da un giocatore che, ovviamente, conserva il suo anonimato. È il caso anche del colpo da 500mila euro realizzato da un biellese alla tabaccheria di via Macchieraldo: «È una persona che merita, sono contento che abbia vinto lui» ha detto a La Provincia di Biella il titolare Nazareno Tassone senza aggiungere altro per poi svelare che, da quando si è diffusa la notizia del gratta e vinci fortunato, è aumentata la gente davanti al suo bancone, così come gli acquisti dei biglietti. Buon per lo Stato che aveva stimato per il 2023 una raccolta dal gioco d’azzardo legale, dal lotto ai videopoker, di 150 miliardi di euro. L’illusione che vincere sia facile è alla base della ludopatia, cioè della vera e propria malattia di chi non riesce a rinunciare al gioco, qualunque esso sia, spesso mandando se stesso e la famiglia in rovina. È proprio pensando a loro che la Caritas biellese ha abbozzato una contro-campagna social per attenuare l’effetto-contagio che le buone notizie delle vincite portano con sé. «Abbiamo deciso» è l’annuncio fatto sul suo canale Facebook lunedì «in concomitanza di una grande “vincita” in terra biellese, di inaugurare una campagna di sensibilizzazione relativa ai rischi e le probabilità del gioco fisico e online. Se la trovate interessante condividetela». Caritas ha scelto i video di Taxi1729, un gruppo di scienziati e matematici torinesi che affronta temi di attualità con il rigore dei numeri, tentando di fare divulgazione di notizie utili. Per esempio permettono di scoprire che in Italia vengono acquistati 60 gratta e vinci al secondo. La tipologia del “miliardario” che ha portato fortuna all’anonimo biellese non reca sui singoli biglietti informazioni sulle possibilità di vittoria. Ma si possono trovare sul sito internet dei Monopoli di Stato: i biglietti che consentono di incassare mezzo milione di euro sono 27 su un totale di 142 milioni di tagliandi stampati e distribuiti. Se si mettessero tutti uno dietro l’altro, la fila sarebbe di più di 21mila chilometri, dalla Finlandia al Sudafrica. Si può essere fortunati, dicono i matematici, o estremamente fortunati come lo sconosciuto biellese: «Ma sul lungo periodo non c’è scampo». O, come dicono nei casino, il banco (cioè lo Stato) vince sempre. Salvo dover poi reinvestire una briciola dei soldi incassati per i programmi di terapia e di riabilitazione dei Serd, i servizi di cura delle dipendenze delle aziende sanitarie, dove si trovano gomito a gomito i tossicodipendenti e chi ha la malattia di azzardo e scommesse. Un ex giocatore patologico ha portato la sua testimonianza nei giorni scorsi all’istituto Bona, in una classe dell’indirizzo sociosanitario. Il racconto della visita è su Eco di Biella, dalla viva voce degli studenti stessi: «L’impulso di giocare aveva sempre la meglio e ben presto è arrivato a non avere nemmeno più i soldi per pagarsi la benzina. La vita sociale era quasi completamente stravolta, era arrivato al punto di cambiare strada per andare al lavoro, così da potersi fermare alla sala giochi e nascondere ricevute e bollettini per impedire che la sua famiglia lo scoprisse». Dall’incontro è anche nato un podcast e una delle frasi che gli allievi hanno scelto di inserire nella narrazione è stata: non giocatevi il vostro futuro. A proposito di numeri, le reazioni social ai video pubblicati da Caritas sono state decisamente di meno rispetto a quelle sotto le notizie che parlavano della supervincita. La strada è decisamente in salita, insomma.
Ipse dixit
“Siete voi ad aver fatto sognare me, anzi ad aver fatto materializzare un mio sogno. Grazie. Grazie di cuore a Federtennis e agli Internazionali d’Italia per avermi regalato questa opportunità. E grazie a chi nel quotidiano, con me, questi momenti li costruisce con i propri sforzi. Il lavoro continua”
(Stefano Napolitano, tennista biellese arrivato al terzo turno del torneo di Roma, in un messaggio Instagram di ringraziamento in cui ha pubblicato anche la fotografia del cartello, retto da un bambino, con la sritta “Stefano facci sognare”)
Sono soltanto due posti ma...
Negli ultimi giorni i media locali hanno dato notizia della chiusura dello spazio bimbi del supermercato Esselunga di Biella: l’angolo dei giochi collocato tra i due tapis roulant che salgono e scendono dal parcheggio sotterraneo è sempre stato un servizio per mamme e papà impegnati a fare compere. È anche, tuttora, un’innovazione perché non sono molte le offerte simili per le famiglie in città per intrattenere i più piccoli mentre i genitori hanno altri impegni. Dal 31 maggio le due donne dipendenti di Esselunga per gestire lo spazio perderanno il posto, insieme ad altre trentatré colleghe che verranno licenziate nei supermercati di Piemonte e Lombardia. La catena commerciale ha intenzione di tornare a offrire il servizio con altre modalità, dandolo in appalto a un’impresa esterna. «È una decisione che si fa fatica a comprendere» ha dichiarato Alessandro Marra, sindacalista della Cgil, a Il Biellese, «anche alla luce dell’importanza dell’azienda in termini di fatturato e di addetti». I sindacati hanno provato, per le due giovani addette che erano state assunte a tempo indeterminato, a chiedere che venissero ricollocate da Esselunga in un’altra posizione professionale. «Ma non è semplice» ha detto ancora Marra «perché le posizioni aperte pare riguardino soprattutto addetti alle pulizie o alle casse». Il rappresentante della Cgil aggiunge anche una considerazione amara: «Per il Biellese si tratta di un altro esempio di lavoro sempre più fragile e spiace che a prendere questo provvedimento sia un’azienda che al territorio ha dato tanto ma anche ricevuto». C’è un’altra nota di amarezza, in verità: in un periodo in cui il calo delle nascite è un tema locale e nazionale e in cui si parla dello scarso sostegno quanto a servizi alle famiglie come una delle cause del problema, ecco che il primo comparto a cui mettere mano per una mini-ristrutturazione aziendale di un’impresa dai numeri considerevoli (8,8 miliardi di euro di fatturato e 25mila dipendenti) è un sostegno a mamme e papà.
Cosa succede in città
Oggi alle 15,30 a Biella si apre a Cittadellarte lo spazio Led, sigla che sta per “Laboratori di ecologia digitale”. Sarà un luogo in cui si ricondizionano i vecchio computer, ovvero si rimettono in condizione di funzionare come nuovi senza che vengano gettati via come merce inutile. Grazie all’attività dell’associazione Semi di Serra ne sono già stati rigenerati 130 negli ultimi mesi. Seguirà alle 18 un seminario nella sala arcipelago moderato da Ettore Macchieraldo, con Ruggero Poi, Carla Fava, Norberto Patrignani e Youssef Haddar
Oggi alle 15,30 a Biella è in programma una visita guidata al complesso della Cattedrale, con focus sulla chiesa della Santissima Trinità. Il ritrovo è di fronte al Battistero. L’iniziativa fa parte del progetto “Sia luce”
Oggi alle 18 a Biella il caffè letterario dell’associazione Vocididonne parlerà della storia di Lidia Poët, prima donna italiana a essere iscritta all’ordine degli avvocati. Lo farà in un incontro con Chiara Viale, avvocata biellese e autrice del libro “Lidia e le altre, pari opportunità ieri e oggi”. Introdurrà l’incontro la consigliera di parità della Provincia Ilaria Sala. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,30 a Biella va in scena il primo confronto tra i cinque candidati alla poltrona di sindaco della città. Lo organizza La Stampa alla sala convegni del Museo del territorio. Marta Bruschi, Daniele Dellamontà, Andrea Foglio Bonda, Marzio Olivero e Riccardo Ramella saranno intervistati dai capiservizio della redazione di Biella del quotidiano Giuseppe Buffa e Daniele Pasquarelli. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti
Oggi alle 21 al Piazzo Francesco Tomasinelli accompagnerà visitatrici e visitatori nel segmento della mostra Selvatica di cui è curatore, dal titolo “Piante guerriere, viaggio tra i vegetali che credono di essere animali”. La mostra sarà aperta al pubblico per l’occasione. L’appuntamento è a palazzo Gromo Losa
La foto del giorno
Marco Pantani con le code della bandana che svolazzano e Tadej Pogacar che pedala al suo fianco con, sullo sfondo la grande cupola e la basilica antica del santuario di Oropa: è lo splendido omaggio che l’illustratore napoletano Danilo Pergamo ha reso alla tappa biellese del Giro d’Italia, affiancando nello stesso disegno il vincitore di 25 anni fa e quello del 2024. Il disegno è stato pubblicato su Instagram dal profilo ufficiale del Giro insieme ad altri dedicati alla prima settimana di corsa.
Quando si sbaglia si corregge e si chiede scusa
Suona un po’ strano l’appello a dare ascolto alla voce di chi ha meno di 25 anni quando poi si sbaglia il nome di uno di loro. Ieri su 6aBiella sono stati menzionati i sedici componenti della commissione giovani appena nominata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e uno di loro, che si chiama Antonio, è diventato Andrea. Mille scuse quindi ad Antonio Camurati, uno dei sedici del parlamentino della Fondazione ma anche presidente in carica di BiYoung. E buon lavoro.