È quasi la festa del lavoro. Quasi...
Lunedì 1 maggio, fra due giorni, buona parte del mondo (non gli Stati Uniti, per esempio, per tradizione anticomunista) celebra la giornata del lavoro e dei lavoratori. Accadrà anche a Biella con un corteo, un comizio e, la sera, un concerto al palazzetto dello sport di via Paietta.
Ma intanto all’Atap, l’azienda multiprovinciale dei trasporti pubblici di Biella e Vercelli, i sindacati hanno accolto con sdegno la proposta della dirigenza per il rinnovo del contratto integrativo aziendale: 0,98 euro al giorno sotto forma di buoni pasto. «Buono pasto è una parola grossa» hanno scritto i sindacati «visto che con 98 centesimi al giorno non si paga nemmeno un caffè. Questa proposta sminuisce il lavoro dei dipendenti e gli toglie dignità».
Intanto a Vigliano, al centro commerciale attorno alla Bennet, sette lavoratrici del negozio Kik hanno ricevuto una lettera: il punto vendita chiuderà a luglio e l’azienda offre loro un impiego alternativo in una delle sedi dove serve personale. Dove? A Scalea in Calabria, a Guidonia Montecelio alle porte di Roma, a Sassari, oppure a Locorotondo, in Puglia, il tutto con contratto part time e non a tempo pieno. L’alternativa? Licenziarsi e perdere così anche il diritto a molti ammortizzatori sociali. L’Uil sta provando ad aprire una trattativa ma l’azienda non risponde: «È l’attitudine a trattare i propri dipendenti come oggetti».
Intanto la Provincia di Biella ha annunciato una ricerca di candidati per un tirocinio di sei mesi come impiegato amministrativo al tribunale di Biella. I requisiti necessari sono avere meno di 35 anni e la fedina penale pulita, quelli facoltativi ma che “fanno punti” sono la laurea in materie giuridiche o economiche. Il compenso è di 600 euro al mese, pure ricco se si pensa che le borse di studio per l’affiancamento di un magistrato nei palazzi di giustizia italiani è fissata per legge a 400 euro mensili. Nel 2022 l’ammontare medio del reddito di cittadinanza in provincia di Biella è stato di 556 euro.
Ipse dixit
“Credevo di essere uno dei massimi esperti di Dante e invece scopro che lei ne sa più di me”
(Battuta del sindaco Claudio Corradino allo storico Alessandro Barbero al termine della conferenza-presentazione su Dante svoltasi per Fuoriluogo in una piazza Duomo gremita il 17 giugno 2021)
Quando a Cossato c’era un orso. Anzi due
In attesa di scoprire se sarà accolto l’appello del sindaco di Mongrando Tony Filoni per portare nel Biellese l’orsa minacciata di morte nel Trentino (spoiler: no), è bene ricordare che in provincia ci si è già appassionati per la sorte di un orso. Anzi, di due: Geremia e Adele vivevano nella vasta proprietà della Tinval, la tintoria tessile della famiglia Strobino che aveva sede a Cossato lungo la strada per la valle di Mosso. Il nome era stato dato loro da bambine e bambini delle scuole che li avevano adottati dopo che la fabbrica era stata chiusa al culmine di una lunga crisi chiusasi con il fallimento. Ma nella gabbia nelle pertinenze dello stabilimento ormai vuoto non ci potevano stare. La soluzione arrivò da lontano: il caso finì sui giornali e superò i confini della provincia, con appelli e sottoscrizioni per nutrire i due giganti del bosco senza più un bosco. Li adottò un notaio di Novi Ligure che pagò anche parte dei 3 milioni di vecchie lire necessari per il trasporto, con il resto della cifra coperta dal comune di Cossato, dal partito dei Verdi e dalle offerte, oltre un milione, arrivate da mezza Italia.
Il caso si chiuse nell’ottobre del 1993 ma era aperto da tempo. Nel giugno del 1991 un gruppo di ex lavoratrici della Tinval in attesa della cassa integrazione scrisse a “il Biellese” una lettera accorata, intitolata “Pietà per gli orsi e giustizia per i dipendenti”. «Si discuta pure, si cerchi una decorosa sistemazione e nel frattempo ben vengano i generosi aiuti per questi poveri orsi» scrissero Rina De Pentor, Maristella Cavasin, Giuseppina Onca e Fiorella Cipriani. «Ma, nel frattempo, vediamo di fare qualcosa per evitare che le lungaggini burocratiche facciano morire di fame questi lavoratori che hanno lo stesso diritto di vivere dignitosamente delle altre creature di Dio. O magari, sfidando il caldo, potremmo sfilare compatti, avvolti in pellicce corredate di coda e orecchie posticce. Chissà, potrebbe anche capitare che qualcuno abbia pena di noi».
Cosa succede in città
Oggi alle 10 a Oropa riapre per la stagione primaverile l’orto botanico, che si trova accanto alla stazione di partenza della funivia. Fino a giugno sarà visitabile sabato e nei giorni festivi dalle 10 alle 18. Biglietti a 6,50 euro (ridotti a 5 euro).
Oggi alle 18 a Biella la libreria Giovannacci di via Italia ospiterà lo storico Alessandro Barbero che presenterà il suo romanzo Brick for stone, un racconto intorno all’attentato dell’11 settembre 2001 alle torri gemelle di New York. Sarà intervistato dall’ex direttrice della biblioteca Patrizia Bellardone.
Oggi e domani al cinema Verdi di Candelo si proietta nella sala 1 Mon crime (Francia, 2023) di Françoise Ozon, nella sala 2 va in scena Scordato (Italia, 2023) di e con Rocco Papaleo. Gli spettacoli sono oggi alle 18, 20 e 22 e domani e lunedì alle 16, 18,30 e 21. Al cinema Giletti di Ponzone-Valdilana si proietta L’ultima notte d’amore (Italia, 2023) di Francesco Leva. Spettacoli oggi alle 21 e domani alle 16. Per la programmazione nelle sale di Biella basta seguire questo link.
La settimana della capitale del crimine
“Alla guida nota per strada un tasso senza vita, si ferma e chiama i carabinieri” (Newsbiella, lunedì 24 aprile)
“Un condomino chiama il 112: “Carabinieri, il vicino ha acceso il barbecue sul balcone, c’è molto fumo” (Newsbiella, lunedì 24 aprile)
“Trivero, grosso masso sulla strada crea pericolo alla circolazione” (Il Biellese, martedì 25 aprile)
“Gruppo di ragazzini si mette a grigliare nello skate park di Biella” (La Provincia di Biella, mercoledì 26 aprile)
“Camburzano, vede una fiamma bianca nel tubo di scappamento dell’auto e chiama i vigili del fuoco” (La Provincia di Biella, mercoledì 26 aprile)