Elemosinare treni
Tornare almeno al 2019, l’anno prima della pandemia, quando comunque già ci si lamentava parecchio: l’associazione dei pendolari ha messo la cosa più semplice in cima alle richieste della sua petizione sulle ferrovie biellesi, indirizzata a politici e amministratori delle società che gestiscono rete e linee. La protesta è tornata attuale ieri, sulle pagine di Eco di Biella e La Stampa, perché domenica 10 è il giorno del cambio di orario, con il passaggio a quello invernale. La data serve spesso a ricalibrare il servizio o a proporre innovazioni. È successo anche quest’anno come ha riassunto il comunicato di Trenitalia: quattro nuovi Frecciarossa verso Roma, due in più che fermeranno a Bardonecchia per il bene dei comprensori dello sci torinesi, quattro regionali veloci Milano-Torino in più nei fine settimana quando ci sono rassegne a Rho Fiera, dodici treni al giorno tra Alba e Cuneo, 14 tra Mortara e Casale, quattro Asti-Milano al giorno con soluzioni integrate con il bus per raggiungere mercatini di Natale o grandi centri commerciali. Chi manca? Biella, dove nel fine settimana i collegamenti verso i capoluoghi «sono ridotti del 55% il sabato e del 22% nei giorni festivi rispetto al 2019», come ricordano i pendolari nella premessa della loro petizione. Le altre richieste riguardano il futuro prossimo: programmare più diretti per Torino, rispetto ai due all’andata e ai due al ritorno attuali, iniziare a pensare dove incastrare quelli per Milano una volta che anche la tratta fino a Novara sarà elettrificata, far fermare a Santhià i regionali veloci “fast” per creare più occasioni ai passeggeri per raggiungere le metropoli. «Biella è, ancora oggi, l'unico capoluogo piemontese che non ha adeguati collegamenti con Torino e Milano» ha detto il portavoce dei pendolari Paolo Forno a La Stampa «nonostante, geograficamente, si trovi in una posizione baricentrica rispetto alle due principali città del Nord Italia». È quasi una battaglia di retroguardia, che è il luogo in cui il servizio ferroviario ha relegato Biella, se si pensa alle province di Vercelli e Novara che stanno facendo pressioni per ottenere fermate dei treni ad alta velocità. Il 12 dicembre tra l’altro è l’undicesimo anniversario del primo viaggio del diretto Biella San Paolo-Milano Porta Garibaldi, uno all’andata e uno al ritorno nei giorni feriali, che durò il tempo di un esperimento fallito. Lo decretarono i numeri: il viaggio della sera partiva da Milano alle 18,20 per sbarcare a Biella alle 19,55, sette minuti dopo la soluzione con partenza alle 18,15, cambio a Santhià e arrivo alla stazione San Paolo alla moda vecchia. Per fargli posto, Trenitalia cancellò il Pinerolo-Milano della mattina presto, prezioso treno di riserva per il mondo pendolare. Non tornò più nemmeno dopo la soppressione del Biella-Milano.
Ipse dixit
“È grave che Delmastro resti al Governo. Ha utilizzato il suo ruolo per acquisire informazioni “riservate”, particolarmente sensibili per l’azione dello Stato contro mafia e terrorismo, per poi trasmetterle al suo coinquilino e compagno di partito, Giovanni Donzelli, il quale, a sua volta, le ha utilizzate per attaccare un partito di opposizione. Possono sentirsi tranquilli gli italiani se due esponenti del suo partito che ricoprono ruoli così delicati, rispettivamente, al ministero della Giustizia e al Copasir, antepongono gli interessi di Fratelli d’Italia alla sicurezza del Paese?”
(Dalla lettera aperta a Giorgia Meloni, scritta dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e pubblicata ieri da “La Repubblica”)
Contro Pichetto
Gilberto Pichetto, il ministro biellese dell’Ambiente, va e viene da Dubai dove è ancora in corso la Cop28, l’assemblea dei leader mondiali sul clima e sulle azioni da intraprendere per salvaguardare il pianeta minacciato dal surriscaldamento globale. Il suo slogan è: «Transizione ecologica, non ideologica». In una battuta di un’intervista concessa ieri a La Repubblica ha provato a spiegare, in concreto, che cosa intenda: «Noi siamo allineati all’Unione europea, ma partecipiamo attivamente alla discussione perché la rinuncia ai combustibili fossili deve valutare anche le condizioni dei singoli Paesi. E il nostro è ancora fortemente dipendente dai fossili, con una serie di imprese che non possono arrivare alla decarbonizzazione pura. Occorre individuare percorsi di transizione per le imprese altamente energivore». All’apparenza è una posizione meno radicale di quella che i vertici dell’Europa stanno provando a far digerire a un’assemblea con mille difficoltà e veti incrociati, convocata in un Paese tra i più grandi produttori di petrolio e gas al mondo e presieduta da uno di loro. Ferdinando Cotugno, inviato del quotidiano Domani in Qatar, non è affatto tenero non solo con la posizione italiana, che appare defilata rispetto alle trattative, ma anche sulle competenze stesse di Pichetto: «Fa il commercialista» ha scritto nel reportage di ieri, «ha scoperto quasi per sbaglio il suo incarico nel momento della formazione del Governo, non si era mai occupato di clima, non conosce nessuna lingua a parte l’italiano, legge solo testi scritti dai suoi tecnici, nei bilaterali deve farsi aiutare dall’interprete e nelle consultazioni informali è completamente fuori gioco. Al finale di Cop27 non era nemmeno venuto, qui si aggira con l’aria di chi prova ancora a capire che cosa abbia intorno di preciso». Domenica all’assemblea informale convocata dal presidente della Cop28 al Jaber è arrivato verso la fine, sostituito dalla viceministra Vannia Gava che «almeno parla l’inglese» come ha sottolineato Cotugno. Per capire un po’ di più di quello che sta accadendo in Qatar c’è uno strumento che è anche un po’ biellese: il podcast quotidiano edito da Spell e intitolato “Ecco la Cop”
ha anche la voce di Daniele Scaglione, giornalista e saggista che vive al Piazzo e che ha scritto, sul tema, il libro “Più idioti dei dinosauri”. Scaglione conduce anche, sulla pagina Instagram di “Non so come dirtelo”, progetto di informazione e comunicazione sul cambiamento climatico, la rubrica fissa “True clime”, indagine sul modo di affrontare la crisi del surriscaldamento globale e sui suoi difetti.
Cosa succede in città
Oggi alle 13 a Biella si apre l’evento più importante delle due settimane dedicate al tennis tavolo in città: il Wtt Feeder è un torneo internazionale con 20mila euro di montepremi che si chiuderà domenica con le finali. Parteciperanno 184 atleti da 43 nazioni. Le teste di serie numero uno sono il danese Jonathan Groth, numero 30 al mondo tra i maschi, e l’austriaca Sofia Polcanova, numero 22 al mondo, tra le donne. Il torneo si disputa al Biella Forum: oggi si comincia con il tabellone di qualificazione
Oggi alle 16 a Biella comincia il ciclo di incontri e laboratori “Piccoli lettori in erba” dedicato a bambine e bambini fino a sei anni. In piazza Curiel, all’ombra della Biblioteca Civica, si terranno letture di brani del libro “L’arrivo di Santa Lucia” di Noemi Vola e Andrea Antinori. Seguirà un laboratorio per realizzare candele con la cera delle api. Guiderà gli incontri lo staff della cooperativa Tantintenti
Oggi alle 16 a Biella gli “incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEdiuca propongono una conferenza sulle donne biellesi nella Prima guerra mondiale a cura di Federico Zorio. L’appuntamento è nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci
Oggi alle 21,30 a Candelo al cinema Verdi verrà proiettata la versione restaurata in 4K di “Spellbound, io ti salverò”, film del 1945 per il quale Alfred Hitchcock chiese la collaborazione di Salvador Dalì. La pellicola, che vide protagonisti Ingrid Bergman e Gregory Peck, sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano. È prevista la replica domani alla stessa ora
Oggi alle 21,30 al Piazzo la stagione dei concerti del Biella Jazz Club prosegue nella sede di palazzo Ferrero con “La rive gauche”, quintetto formato da Luca Cresta alle tastiere, Fabio Lanzi al sassofono, Giovanni Acquilino al flauto, Andrea Imelio al basso e Max Grecchi alla batteria
Numb3rs
C’era una pergamena pronta, e chissà se gli organizzatori pensavano di arrivare a consegnarla, per il visitatore numero 50mila del Borgo di Babbo Natale, il mercatino che si è chiuso domenica al Ricetto di Candelo. Sono arrivate a quota 12mila anche le presenze allo storico Mercatino degli Angeli di Sordevolo, «il numero adeguato per le nostre strutture» ha detto il presidente del comitato organizzatore Stefano Rubin Pedrazzo a Il Biellese, «più persone ci avrebbero messo in crisi». Più di 60mila presenze tra i sei giorni di apertura di Sordevolo e i nove di Candelo non sono poche, specie considerando che i due eventi sono riusciti ad attirare visitatori almeno dalle province vicine. I luoghi che li ospitano sono sicuramente una spinta in più: il Ricetto mette in campo il suo fascino medievale, Sordevolo il paesaggio e la tradizione che ruota intorno alla Passione. Ma forse sono una lezione anche per Biella che ha fatto i conti per tutti i fine settimana natalizi meno i prossimi due con altri due poli di attrazione alternativi al centro storico e alle sue vetrine. Anzi, uno dei due era paradossalmente molto più vicino a Gli Orsi che a via Italia. Tanta attenzione comporta conseguenze. L’ex sindaca di Candelo e attuale presidente del consorzio socioassistenziale Iris Mariella Biollino ha rilanciato l’idea di un biglietto d’ingresso per il borgo storico in un messaggio social di complimenti al presidente della Pro Loco Cristian Bonifacio: «Ora bisogna incanalare questo flusso di turisti in tutti i mesi dell’anno con un percorso a pagamento solo per chi viene da fuori, per i candelesi sempre tutto gratis. In questo modo si potranno abbassare le tasse ai residenti». La stima dell’incasso natalizio, in attesa di dati più certi se mai la Pro Loco li volesse comunicare, può essere calcolata su 25mila biglietti effettivi staccati (i bambini sono entrati gratis): se anche fossero stati tutti biglietti di prezzo più basso a 6 euro il ricavo sarebbe di 150mila euro. Si segnala anche la garbata lamentela del cinema Verdi, intrappolato nel flusso di auto e passanti (e di parcheggi ridotti all’osso) nei giorni del mercatino: «Grazie al termine della manifestazione e ai conseguenti disagi alla viabilità, potremo tornare ad offrire un servizio al meglio delle nostre possibilità. Ci scusiamo con coloro che nei giorni scorsi hanno dovuto rinunciare a un buon film».