Età media
«Non si è mai troppo giovani per prendersi delle responsabilità» ha detto Antonio Camurati, presidente di BiYoung, introducendo il dibattito pubblico tra i candidati sindaci organizzato dalla sua associazione e dalla Consulta provinciale studentesca ieri a Città Studi. Davanti a lui c’erano quattro dei cinque aspiranti alla poltrona più importante e complicata del capoluogo. La loro età media è di 53 anni, a ben guardare specchio perfetto della demografia della provincia, la prima in Piemonte in cui l’età media ha superato i 50 anni, ma probabilmente anche un’immagine davanti alla quale i giovani presenti hanno faticato a riconoscersi. Nel dettaglio e in ordine dal meno al più giovane, Marzio Olivero ha 63 anni, Andrea Foglio Bonda quasi 60, Riccardo Ramella ne ha 55 e Marta Bruschi 35. Daniele Dellamontà, il quinto candidato assente per la terza volta in altrettanti faccia a faccia pubblici, è pensionato e probabilmente aggiungendolo al calcolo, l’età media salirebbe ancora. Davanti ai quattro, al netto dell’ovvia presenza della tifoseria fatta dai candidati delle varie liste, c’è stata probabilmente la platea più giovane davanti a cui sono apparsi da quando è iniziata la campagna elettorale. Non è stata, nemmeno questa volta, una folla oceanica. E all’uscita dalla sala conferenze, dopo il dibattito, c’era chi si poneva proprio quella domanda-chiave: come diamine fare a parlare ai cittadini che voteranno se, a quanto sembra, non hanno voglia di ascoltare? Fino a pochi minuti prima, il problema era un altro: come fare a parlare a quella fetta di città che probabilmente dalla politica e dall’amministrazione si sente trascurata? Ci hanno più o meno provato tutti e quattro, mentre Antonio Camurati li sollecitava sui temi che stanno a cuore alla sua generazione: la scelta di andarsene da Biella, la possibilità di trasformare la città in un polo universitario, di migliorarne i servizi (soprattutto i collegamenti) e l’attrattività turistica, la provocazione di mettersi nei panni per tre minuti di chi avevano di fronte e dire a che cosa avrebbero pensato se fossero stati loro i presidenti di BiYoung. Questa è stata forse la domanda che li ha messi più in difficoltà: Marzio Olivero (centrodestra) praticamente non ha risposto, Riccardo Ramella (lista civica Nova Bugella) ha parlato di un «tavolo di confronto» con quei termini un po’ troppo adulti, Marta Bruschi (centrosinistra) ha valicato i confini del particolare provinciale menzionando l’impegno per la transizione ecologica, il centrista civico Andrea Foglio Bonda si è soffermato sui principi, come cambiare quello che non piace, potenziare quello che piace e chiedere l’aiuto degli adulti solo dopo aver capito che cosa si vuole. L’applauso è stato timido, un po’ come tutti quelli che si sono sentiti nella mattinata. Tutti tranne uno, quello più lungo e convinto ad Antonio Camurati nel momento dei saluti, come un ringraziamento per l’impegno personale e di una generazione nell’organizzare un confronto come quello. Il più applaudito, in sintesi, è l’unico che non chiederà voti fra due settimane.
Ipse dixit
“[Ai biellesi] direi di volere un po’ più bene alla città, indipendentemente da chi la governerà. Troppo spesso ci dimentichiamo che Biella è bella, sicura, ordinata… Certo non è perfetta, si può sempre fare di più, ma è un’ottima realtà e troppo spesso siamo noi i primi a raccontarla male all’esterno. Tanti arrivano qui da fuori e si stupiscono perché è molto meglio di come gli era stata dipinta dai biellesi stessi. Un esempio tipico? La lamentela classica: non c’è niente da fare. Poi se guardi il calendario delle iniziative scopri che in realtà solo sabato ci sono sei eventi. Qualcuno non se ne accorge e nel dubbio si lamenta”
(Claudio Corradino, sindaco di Biella, nell’intervista di fine legislatura a La Provincia di Biella)
Il pasticcio delle elezioni regionali
Nel 1995, quando Forza Italia esordì alle elezioni regionali piemontesi, vinse il suo candidato Enzo Ghigo e a Biella il partito fu nettamente il più votato con il 29,33%. Quello stesso partito oggi rischia di stare fuori dalla contesa delle urne, almeno in provincia, perché uno dei suoi candidati, Lorenzo Leardi, è ad altissimo rischio di incandidabilità. Lo hanno giudicato tale quattro ordini di giudizio: la commissione elettorale di Biella, quella centrale di Torino, il Tar e il Consiglio di Stato. Sembrava, quest’ultima sentenza, quella definitiva. Invece no perché proprio nelle pieghe della decisione dell’ultimo grado della giustizia amministrativa si è nascosto l’ultimo appiglio su cui fanno affidamento Leardi e il suo partito. Non ha giurisdizione, hanno scritto i giudici, il Consiglio di Stato su un tema su cui ha competenza la magistratura ordinaria. Il tema è l’interpretazione del procedimento di riabilitazione del candidato forzista dopo l’interdizione dai pubblici uffici conseguenza della sua condanna per l’inchiesta sui rimborsi percepiti dai consiglieri regionali per attività diverse da quelle strettamente politiche. Leardi l’ha ottenuta ma, secondo la commissione elettorale, per diventare pienamente efficace dovevano trascorrere quindici giorni dal provvedimento e quando la sua candidatura era stata presentata, il termine non era ancora stato raggiunto. Così ecco il ricorso alla magistratura civile che, dice La Stampa, sarà discusso domani a Torino. Nel frattempo per le elezioni regionali nel Biellese è tutto fermissimo: il tribunale di Biella, forte dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato, aveva convocato tutte le altre liste alle 14,30 di venerdì per l’estrazione della posizione nella scheda elettorale. Ma la convocazione è stata revocata in tarda mattinata, dopo che evidentemente era arrivata la notizia dell’ulteriore ricorso. Così non si possono stampare le schede né i manifesti istituzionali da consegnare ai Comuni, né possono essere assegnate ai candidati in provincia le posizioni sui tabelloni riservati alla propaganda elettorale per attaccarci i manifesti. Nessuno può muoversi, in sostanza. Tranne Forza Italia che ha speso denaro ed energie per i ricorsi. Senza Leardi, del resto, l’intero partito resterebbe fuori dalla contesa perché l’altra candidata Francesca Guabello non può restare in lizza da sola per il mancato rispetto dell’alternanza di genere. Non la situazione ideale per un sodalizio che, trent’anni fa, valeva quasi un voto su tre.
Cosa succede in città
Oggi a Biella e Vigliano sono due le storiche ville aperte per la giornata nazionale dell’Associazione dimore italiane: saranno visitabili palazzo La Marmora al Piazzo e Villa Era a Vigliano. Info e prenotazioni sul sito web dell’associazione
Oggi alle 9 al Bocchetto Sessera sarà possibile unirsi al gruppo (e alla mandria di mucche) di Transumando con Walter e Lauro Croso che sono partiti da Brusnengo a mezzanotte per raggiungere l’alpeggio di Campelli di Sopra dove trascorreranno la bella stagione. Si potrà camminare insieme a pastori e mucche fino alla Piana del Ponte, poi si potrà scegliere se tornare al Bocchetto Sessera o partecipare alle varie visite, dal sito archeo-minerario di Rondolere o al museo della transumanza di frazione Barbato a Valdilana o ancora al santuario del Mazzucco
Oggi alle 9 a Candelo si apre la domenica di Candelo in fiore al Ricetto. Biglietti a 9 euro se acquistati via web a questo link o a 10 euro in biglietteria. L’apertura domenicale dura fino alle 19
Oggi alle 10 a Zubiena si terranno semifinali e finali del campionato italiano dei cercatori d’oro all’arena victimula di Vermogno. Ieri sera, per finanziare il riacquisto delle attrezzature rubate pochi mesi fa all’associazione, si è tenuta una pizzata solidale a offerta libera
Oggi alle 10 a Masserano si apre l’ultima giornata del festival celtico di Beltane al parco Arcobaleno. Il programma completo della giornata è a questo link. Biglietti a 10 euro da acquistare in loco e in contanti perché nell’area non c’è abbastanza connessione internet per i pagamenti con carta
Oggi alle 15 a Biella è in programma un’escursione lungo i sentieri del Bellone appena rimessi in sesto dal Comune: la guideranno l’arboricoltrice Silke Battistini e il giardiniere Samuele Ratti. Il ritrovo è al parcheggio del Bellone. In caso di pioggia l’evento sarà rimandato all’8 giugno
Oggi alle 17 a Biella sarà Cascina Oremo a ospitare un evento dell’associazione Donne Nuove: “La musica come in un film” parlerà di storie e colonne sonore con la voce di Rosangela Fontanella e la fisarmonica di Ennio Cinguino
Oggi alle 17 a Salussola è in programma l’anteprima della rassegna Suoni in movimento: appuntamento a villa Ca’ Bianca, sede dell’azienda vitivinicola DonnaLia, dove suonerà la Woody Gipsy Band. Biglietti a 8 euro, ridotti a 5 per i soci dell’associazione Nisi. Prenotazioni al 370.3031220
Oggi alle 17,30 a Biella il festival Teatro Giovani dell’Opificiodellarte porta lo spettacolo di una compagnia ospite: sarà in scena “Alice” del corso teatro ragazzi di Palcoscenico performing arts center di Cuneo. Biglietti e prenotazioni allo 015.30901
Oggi alle 17,30 a Graglia il santuario ospita il concerto del fisarmonicista francese Richard Galliano, con un programma che spazia da sue composizioni a musiche tradizionali con un omaggio ad Astor Piazzolla. L’ingresso è libero
La domenica sportiva
Oggi alle 9 a Biella parte da via La Marmora il Biella Motor Day, raduno dinamico di auto sportive con un itinerario che toccherà Bielmonte, Masserano, Netro e Graglia
Oggi alle 10 a Candelo si disputa una podistica non competitiva: il trofeo Città di Candelo partirà dal campo sportivo e avrà un percorso di circa 9 chilometri su strade sterrate
Oggi alle 18 a Biella lo Zeta Esse Ti gioca l’ultima partita in casa della stagione, già con la certezza matematica di aver conquistato la salvezza in serie C maschile. L’avversaria al palasport di via Paietta è il Tam Tam Torino
Elettorart attack
Perché accontentarsi di ministri, sottosegretari e leader di corrente quando si può avere, come testimonial, un sovrano? La lista del sindaco uscente di Pettinengo Gian Franco Bosso ha giocherellato con re Carlo d’Inghilterra facendogli “inaugurare” il manifesto con la presentazione di candidato e lista in un minivideo su Instagram. Ovviamente il monarca non si è mai mosso da Buckingham Palace ed è verosimile che non abbia la più pallida idea di dove si trovi “Pett’nengow”. Ma il potere dell’era digitale permette anche di scorporare l’immagine in cui Carlo scopre il suo primo ritratto da sovrano (dipinto assai criticato e discusso peraltro) e di sovrapporci il manifesto di una lista elettorale di un paesino delle Prealpi.