Fai dove ti portano i soldi
Sono iniziati i lavori di risistemazione del vecchio palazzo che ospitò la biblioteca di via Pietro Micca, come dice La Stampa. A finanziarli, insieme ad altri 43 cantieri in città, sono fondi del Pnrr, in questo caso poco meno di 720mila euro. Lo stabile è vuoto e inutilizzato da otto anni, da quando è stata inaugurata la nuova sede di piazza Curiel. Ma a oggi, una volta che i lavori saranno terminati, non si sa ancora quale sarà la sua destinazione. Si era pensato agli uffici dei servizi sociali, oggi ospitati per la gran parte a palazzo Pella in via Tripoli. Ma non c’è abbastanza spazio e ci sono, come ha detto al quotidiano l’assessora Isabella Scaramuzzi (Forza Italia), problemi anche legati alla privacy delle famiglie e delle persone seguite, se gli uffici fossero così in pieno centro. Partire con i lavori, quindi, ha avuto una funzione principale: rispettare i tempi del Pnrr e non perdere i soldi ottenuti. A ben guardare, non è l’unico caso in cui si coglie l’occasione di bandi, finanziamenti, sovvenzioni regionali o statali, ma lo si fa infilando un po’ di tutto tra i lavori in lista d’attesa negli schedari degli uffici, dando l’impressione di non avere una vera e propria programmazione. Quando si è provato, del resto, non ha funzionato: un concorso d’idee per il vecchio ospedale fu bandito dall’amministrazione guidata da Dino Gentile prima ancora che fosse inaugurata la sede nuova a Ponderano. I progetti sono finiti nel cassetto, soppiantati da altre iniziative naufragate, oggi tutte superate a destra da quella nata a Roma dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, per ricavarne una scuola di polizia penitenziaria. Sull’asse di via Carso, il cosiddetto est urbano, i piani particolareggiati dei privati potrebbero garantire soldi alle casse comunali con gli oneri di urbanizzazione, i soldi che si versano al pubblico in cambio del permesso di portare avanti la propria iniziativa immobiliare. Per questo ci si è fatto andare bene tutto, anche un ennesimo supermercato con annesso distributore di benzina, progetto peraltro finito a sua volta, almeno per ora, in archivio. Sempre in ambito Pnrr si è investito molto sull’edilizia scolastica. E se i tempi hanno dettato ritmi forsennati, facendo coincidere i lavori con i mesi di lezione, il vero progetto nuovo, quello del grande polo scolastico dell’infanzia lungo via Ivrea, è stato pressoché stracciato. Prima la mancanza di un documento dei geologi, necessario visto che l’edificio sarebbe nato a due passi dalle sponde del torrente Bolume, poi l’emergenza legata all’inagibilità della scuola Cerruti hanno dato il via al tentativo di dirottare gli stessi fondi in un progetto diverso, demolire e ricostruire l’edificio di via Addis Abeba. La sensazione è che non sia la capacità a intercettare fondi il problema, ma la mancanza di un quadro generale in cui incanalarli. Oppure, quando il quadro c’è (il “biciplan” per la mobilità urbana in bicicletta approvato dal centrosinistra nel 2019 è formalmente ancora in vigore) e non piace più, si fatica a trovare un’alternativa e, per esempio, l’odiata pista ciclabile di via Cernaia, realizzata solo in parte, invece di essere eliminata resta lì e il secondo segmento fino al ponte di Chiavazza diventa (ma con poche variazioni, una pista ciclopedonale. Così non si perdono i finanziamenti.
Ipse dixit
“Ho detto a mia moglie che per i magistrati di Roma l’Egitto non è un Paese sicuro. Mi ha risposto: sarà per qualche squalo nel mar Rosso”
(Post su Instagram di Davide Zappalà, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, in polemica con la sentenza del tribunale che ha imposto il ritorno in Italia dei dodici migranti portati nel nuovo centro di detenzione temporanea costruito a spese dell’Italia in Albania. La moglie di Zappalà è di origine egiziana)
Nicole Orlando contro Martina Caironi
È difficile quantificare l’enorme contributo che Martina Caironi ha dato allo sport paralimpico. Le sue due compagne di podio nell’indimenticabile gara dei 100 metri a Tokyo 2021 Ambra Sabatini e Monica Contrafatto hanno detto di aver iniziato con l’atletica leggera, dopo gli incidenti in cui avevano perso una gamba, proprio per seguire il suo esempio. A Parigi, poche settimane fa, ha vinto l’oro nei 100 metri (il terzo dopo Londra e Rio e dopo l’argento di Tokyo) e l’argento nel salto in lungo. Fa anche parte, come rappresentante degli atleti, del comitato paralimpico internazionale. È proprio per questo suo ruolo che, negli ultimi giorni, è entrata in contrasto con il mondo degli atleti con sindrome di Down, che alle Paralimpiadi non hanno spazio, e con Nicole Orlando che ancora sogna, nella sua carriera ricchissima di successi, di partecipare anche alla manifestazione più importante di tutte. La campionessa biellese fa parte di un movimento che si chiama “Ingame” e che ha provato ad aumentare la pressione perché le cose cambino, insieme ad atleti, atlete e ai loro familiari. Da loro è arrivato un appello diretto a Caironi, perché si facesse portavoce della loro causa. La centometrista bergamasca ha risposto via social e le sue parole hanno lasciato deluse le aspettative: «Il tema è già motivo di discussione ai piani alti, tuttavia la realizzazione non è così semplice da attuare in quanto numerose sono le categorie e le disabilità rappresentate. Per una questione di numeri, logistica e fattibilità dell’evento paralimpico, la scelta di chi vi può partecipare sarà semple esclusiva. Io sarei piuttosto dell’idea di dare più visibilità e attenzione al movimento Special Olympics». Nicole Orlando ha replicato anche lei via social: «Ho pensato che tutti i sacrifici e i chilometri fatti per fare allenamento fossero stati inutili. Lo sport è la mia vita, mi diverto, ma fatico anche tanto. Poi leggo queste dichiarazioni. Fa davvero molto male. È ormai dal 2016 che chiediamo di aprire anche a noi e a distanza di ormai otto anni mi consigli di fare i giochi di Special Olympics? Piuttosto vado a fare delle passeggiate in montagna così respiro aria buona e mi godo il panorama». Tra Fisdir, la federazione che si occupa dello sport per atleti con disabilità intellettivo-relazionali e movimento Special Olympics c’è una differenza di fondo quasi filosofica: per semplicifare in modo estremo, la prima pone l’accento su classifiche e prestazioni e non solo sull’inclusione, nel secondo il risultato arriva dopo. La stessa Fisdir ha reagito alle parole di Martina Caironi con un suo comunicato: «Pur riconoscendo le difficoltà organizzative nel processo di integrazione di nuove categorie e nell’ampliamento del programma dei Giochi Paralimpici, la partecipazione a tale evento non può e non deve essere considerata “esclusiva”. Al contrario, il principio fondante deve essere quello dell’inclusività, un obiettivo da perseguire attraverso un impegno costante e un lavoro continuo. Ogni atleta, indipendentemente dalla propria disabilità, ha il diritto di vedere riconosciuti i propri sforzi». Alle Paralimpiadi le maglie per chi ha disabilità intellettivo-relazionali si sono ristrette dopo uno scandalo enorme che risale a Sydney 2000: della squadra spagnola che dominò il torneo di pallacanestro in quella categoria, solo due atleti su dodici avevano realmente una disabilità. Gli altri erano normodotati con i documenti truccati pur di vincere. La divisione in categorie non è mai però cosa facile: nelle stesse competizioni a cui partecipa Martina Caironi, si mescolano persone con un arto amputato (come lei, Sabatini e Contrafatto), con entrambi gli arti ma con problemi fisici a uno o a entrambi, come le due atlete non italiane del podio dei 100 metri di Parigi, o con due amputazioni come la saltatrice in lungo australiana di origine tedesca Vanessa Low che ha vinto l’oro ritoccando il primato del mondo.
Cosa succede in città
Oggi alle 10 a Vigliano apre i battenti la settima edizione di “In vigna veritas” che proporrà a Villa Era prodotti, degustazioni e incontri con 27 piccoli produttori del territorio. La manifestazione prosegue fino alle 19
Oggi alle 10 a Occhieppo Superiore comincia la festa d’autunno del caseificio Valle Elvo. Si potrà, alle 10 e alle 15, provare a confezionare un formaggio con le proprie mani. Alle 11 inizia la distribuzione della polenta concia. Alle 15,30 sport per i bambini con la “corsa della toma” e alle 16,30 degustazione di pizza a base di maccagno
Oggi alle 10 a Portula inizia la seconda giornata della sagra delle castagne in frazione Castagnea. Sono in programma degustazioni, il mercatino dei prodotti tipici, la possibilità di fare escursioni e laboratori creativi per i bambini. Si prosegue fino alle 17
Oggi alle 12 a Pettinengo comincia con la distribuzione della polenta concia la sagra della castagna di frazione Vaglio. Dalle 14 si cucineranno le caldarroste mentre tutt’intorno le bancarelle proporranno altre specialità a base di castagne
Oggi alle 16,30 a Valdilana si parla di poesia nella sala degli affreschi di piazza Italia a Mosso: parleranno della loro esperienza i partecipanti al laboratorio di scrittura creativa del Fondo Edo Tempia. Con loro ci sarà la musica degli allievi della scuola Euphoria
Oggi alle 17 a Valdilana al santuario della Brughiera sarà protagonista la musica polifonica rinascimentale con il concerto proposto dall’associazione culturale Il Boggio. Sarà eseguita la “Missa quinque vocum supra Maria Magdalena” con la direzione di Mara Colombo
La domenica sportiva
Oggi alle 15 a Bellinzago si gioca una partita di alta classifica per il campionato di Eccellenza maschile di calcio: la Biellese affronta il Bulè Bellinzago, terzo in classifica mentre i bianconeri sono in vetta al girone
Oggi alle 15,30 a Parabiago il Biella Rugby affronta la seconda giornata di serie A contro la squadra di casa, il Rugby Parabiago che a sua volta ha vinto nella prima giornata ma senza il punto di bonus ottenuto dai gialloverdi biellesi
Oggi alle 18 a Biella gioca in casa anche lo Zeta Esse Ti nella terza giornata di serie C maschile di pallacanestro: l’avversaria è Ciriè. Al palazzetto di via Paietta l’ingresso è libero
Oggi alle 18 a Castelnuovo Scrivia il Bonprix Bfb gioca la seconda giornata di serie B femminile di pallacanestro contro il Gulliver Derthona, seconda squadra con i talenti più giovani del club tortonese che milita in serie A
Aiazzone, ancora lui
Essere nella cultura popolare significa anche una citazione dentro una striscia satirica del disegnatore Makkox. Parlava di tutt’altro il suo fumetto-lampo presentato come ogni settimana a Propaganda Live, trasmissione televisiva di La7. La metafora legava la crocifissione di Gesù Cristo alla vicenda dei sedici (poi dodici, poi nessuno) migranti trasferiti dall’Italia in un nuovo centro di detenzione temporanea realizzato in Albania. Tra le ragioni dei soldi e quelle dell’umanità, tra le opportunità economiche dell’operazione del Governo e quelle della compassione per altri esseri umani, Makkox ha infilato una citazione di Aiazzone, ancora oggi paradigma del mobilificio di fama. Nella settimana in cui una generazione e mezzo guarda la serie tv dedicata agli 883, versando nostalgiche lacrimucce per i riferimenti a oggetti e abitudini di “quando eravamo giovani”, ecco un altro esempio di ricordi infilati nella mente e che non se ne vanno. E di un successo di marketing che è sopravvissuto all’azienda stessa.