Ferie e cassa
Non è il +808 per cento fatto registrare nei primi due mesi dell’anno rispetto allo stesso bimestre del 2023, ma le richieste di ore di cassa integrazione in questo 2024 a Biella restano al di sopra di quelle di dodici mesi fa: Eco di Biella ha riportato i dati aggiornati al primo semestre e dicono che, rispetto alla crescita già notevole del +43,8% del Piemonte, in provincia si arriva al +132%, record regionale. Si tratta non di segnali di crisi strutturali, ma di un tampone a cui le aziende ricorrono in un momento di calo di ordini e quindi di produzione. Si ripercuoterà, secondo La Stampa, anche sul periodo di riposo estivo: le tre settimane di ferie tradizionali sono iniziate ieri pressoché in tutti gli stabilimenti della provincia. Diventeranno quattro in una fabbrica su quattro, secondo i dati diffusi dall’Unione industriale e, come sottolinea il quotidiano, ci sarà anche chi riaprirà dopo la prima settimana di settembre aggiungendone una quinta. Il periodo extra sarà appunto coperto dalla cassa integrazione, con la conseguenza di qualche euro in meno nella paga dei lavoratori. «Gli operai possono riposarsi di più» ha dichiarato a La Stampa Caterina Viscuso dei tessili Cisl, «ma la causa purtroppo è legata al fatto che non ci sono ancora ordini significativi. In tanti in questi mesi hanno fatto cassa integrazione ordinaria e solo poche realtà hanno fatto straordinari e flessibilità, e chi non ha aperto gli ammortizzatori sociali usufruisce di una settimana in più di ferie. I segnali in arrivo dalle fiere sono incoraggianti, ma a nostro avviso l'inversione di tendenza, se arriverà come ci auguriamo tutti, la vedremo a inizio 2025». Giancarlo Ormezzano, vicepresidente dell’Unione industriale, parla di situazione disomogenea a seconda dei comparti in cui operano le varie aziende: «Ad accomunare l’intero settore manifatturiero sarà la sfida che ci attende: riuscire ad affrontare in modo strategico una congiuntura che si prospetta molto complessa». Il timore dei sindacati è che il rallentamento della produzione si ripercuota in modo più pesante sui terzisti, le imprese normalmente più piccole che coprono parte della lavorazione per quelle più grandi. Il tutto accade mentre si sta trattando per il nuovo contratto dei tessili. Sarebbe stato più semplice, probabilmente, se si fosse chiuso negli ultimi due anni, quelli della super-ripresa post pandemia.
Ipse dixit
“Giungono momenti nella vita in cui bisogna fare delle scelte, a volte sono difficili, a volte facili, a volte giuste e altrettanto sbagliate. Questa è stata una di quelle , tutt’altro che semplice, dettata dalla voglia di un gruppo di esprimersi in maniera diversa”
(Dalla nota con cui i consiglieri comunali di Mongrando Yurj Rosso e Francesco Rosso hanno annunciato la scissione dell’opposizione con la creazione di un nuovo gruppo staccato da quello dell’ex sindaco Antonio Filoni)
Una barriera davanti alla commissione
Si era già discusso durante i cinque anni della giunta-Corradino della soppressione della commissione barriere, il terreno di confronto rinvigorito dalle decisioni dei predecessori di centrosinistra tra Comune e associazioni che si occupano di persone con disabilità, per conoscere più nel dettaglio i loro problemi nel muoversi in città e nell’usufruire dei servizi e progettare assieme le soluzioni. Non era necessaria, secondo l’allora assessore di Fratelli d’Italia e attuale consigliere regionale Davide Zappalà. Non lo è nemmeno a detta del neosindaco Marzio Olivero che ha risposto in consiglio comunale a una mozione arrivata dai banchi della minoranza e poi bocciata, rimandando il tema al lavoro delle commissioni già esistenti, in particolare quelle su lavori pubblici e urbanistica, delegate a vedere in anteprima progetti e decisioni della giunta prima dei passaggi in aula per il voto. Olivero ha anche dichiarato di temere un secondo fine nel desiderio di istituire la commissione, come riporta La Stampa: «Mi viene il sospetto che ci sia altro dietro, farla diventare lo strumento per poter avere il grimaldello e dire: avete costituito una commissione di questa natura, vi viene chiesto di fare questo, perché non lo fate?». Era, in effetti, anche questo lo scopo degli incontri periodici che si svolgevano fino al 2019, con però anche qualche piccolo risultato ottenuto: il percorso senza barriere dalla funicolare a palazzo Gromo Losa al Piazzo (auto in sosta selvaggia permettendo), le rampe di accesso a palestra e piscina Rivetti, il tratto pilota con le bande in rilievo per i non vedenti che si aiutano con il bastone su marciapiede e passaggi pedonali attorno a palazzo di giustizia. Ovvia la levata di scudi della minoranza dopo il diniego del sindaco come le parole di Fulvia Zago (Pd), prima firmataria della mozione che se l’è presa con i colleghi di maggioranza: «Grandi affermazioni di concordare, tutti d' accordo, tutti volontari, tutti impegnati sul tema e quanto sono sensibile io signora mia. Poi, inconseguentemente, hanno compattamente votato contro». Irrituale la replica via social del neoportavoce del sindaco Luca Castagnetti, più da uomo di partito (quale è: era candidato per FdI) che da rappresentante dell’istituzione: «Le elezioni le hanno riservato il ruolo di opposizione, quindi le capiterà, spesso, di non vedere votate le sue proposte, scambiare ragionamenti per incapacità di comprensione non la definisce persona capace, utilizzare insulti conditi da debole ironia ragguaglia i biellesi sulle sue capacità». Se qualche portavoce delle associazioni ha preso posizione auspicando un ripensamento del sindaco, non sembrano esserci state reazioni dall’ex presidente della commissione barriere Claudia D’Angelo, all’epoca consigliera di centrosinistra. Alle ultime elezioni è stata vista ai banchetti della lista civica di centrodestra di Dino Gentile, nella quale era candidato il marito.
Cosa succede in città
Oggi alle 8 a Bielmonte il ricco programma del giorno del Piedicavallo Festival si apre con un concerto al rifugio Monte Marca con l’ensemble di ottoni Obiettivo Orchestra con un programma che partirà dal Rinascimento e arriverà a Ennio Morricone. L’ingresso è a offerta libera
Oggi alle 11 a Piedicavallo il programma del Piedicavallo Festival fa tappa al tempio valdese con un concerto che proporrà musiche dai film di Alfred Hitchcock con Matteo Monico. Ingresso a 5 euro
Oggi alle 17 a Valdilana sconfina di nuovo in valle di Mosso il Piedicavallo Festival con le musiche di Philipp Glass ed Ennio Morricone eseguite da Gabriele Artuso al flauto traverso e Christian Rossetti al pianoforte. L’appuntamento è a Casa Zegna a Trivero. L’ingresso è a offerta libera
Oggi alle 20,45 ad Andorno prosegue “Bürsch in festival” con la rappresentazione teatrale “Quattro grandi anime di andornesi emigrati” che vedrà come palcoscenico il cortile della vecchia scuola elementare di Locato Superiore. Il testo è di Danilo Craveia, gli attori sono del gruppo di Teatrando. La partecipazione è libera ma con 10 euro si può acquistare la cartolina commemorativa della rassegna da far timbrare a ogni evento
Oggi alle 21 a Piedicavallo il duo composto da Simone Bernardini al violino e Simone Pierini al pianoforte riporta “a casa” il Piedicavallo Festival: al teatro Regina Margherita sono in programma musiche di Mozart. L’ingresso è a offerta libera
Una cosa al giorno sulle Olimpiadi
Risale al 2007 il passaggio a Biella di una ancora giovane Sara Errani, oro nel doppio a Parigi insieme a Jasmine Paolini con una vittoria che le ha permesso di conquistare il cosiddetto “golden slam” di doppio, con almeno una vittoria in tutti e quattro i tornei del grande slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Flushing Meadows) e alle Olimpiadi. Fu superata dalla polacca Agnieszka Radwanska in due set nel torneo femminile del Circolo tennis Biella, in una sfida in cui partiva sfavorita contro una giocatrice numero 35 al mondo mentre Errani era sotto la posizione numero 100.
Il cameraman espulso
Ivo Bonato è un cineoperatore biellese freelance di cui la Rai si avvale spesso nelle missioni più pericolose, spesso all’estero, spessissimo in zone assai calde del mondo. Era stato in Ucraina spingendosi alle soglie della prima linea fino in Donbass, la regione più direttamente contesa dagli invasori russi e difesa dalla resistenza ucraina. Era stato tra Palestina e Israele a ottobre, nei primi giorni del conflitto esploso dopo il raid sanguinoso di Hamas del 7 ottobre e la risposta ancora più devastante dell’esercito di Tel Aviv. Nei giorni scorsi era in Venezuela dove si sono appena tenute le elezioni presidenziali che hanno riconfermato il presidente al potere Nicolas Maduro, con accuse di brogli e disordini di piazza. Non ha potuto restarci perché, come scrive Eco di Biella che già lo aveva intervistato dopo il suo lavoro in Medio Oriente, non è nemmeno riuscito a uscire dall’aeroporto e con lui l’inviato del Tg1 Marco Bariletti. Trattenuti allo scalo di Caracas per ore, sono stati poi fatti imbarcare su un volo diretto in Italia senza poter svolgere il loro lavoro. «Maduro non vuole testimoni, non vuole orecchie, non vuole occhi» ha detto Bariletti in un video su TikTok.