Fucilati
C’è una ragione se, il 25 aprile del 1945 ovvero il giorno dopo la cacciata da Biella dai nazifascisti, il comitato di liberazione nazionale scelse l’allora piazza Quintino Sella per dare appuntamento alla popolazione in festa. Salirono su un cumulo di terra, i partigiani che solo poche ore prima erano arrivati in città spingendo lontano i tedeschi e i repubblichini in ritirata. Era la montagnola su cui, il 4 giugno del 1944, ottant’anni esatti fa, vennero trascinati ventuno prigionieri politici, il più vecchio di 33 anni, il più giovane nemmeno diciottenne. Li fecero schierare cinque per volta, in fila, davanti ai fucili spianati. La prima raffica, i corpi a terra e poi altri cinque costretti a mettere i piedi sui corpi dei compagni appena uccisi, poi ancora cinque. E infine gli ultimi sei. Ventuno cadaveri che, per ordine dell’autorità militare tedesca fatto eseguire senza obiettare da quella civile fascista, restarono esposti in piazza per due giorni, perché tutti potessero vedere. Fu la faticosa mediazione del vescovo Carlo Rossi a ottenere che potesse venire data loro sepoltura. Ma niente tombe su cui pregare o posare fiori e fazzoletti rossi come se fossero monumenti alla resistenza: li gettarono, gli occupanti, in una fossa comune dietro il cimitero di via dei Tigli. Solo a guerra finita venne data a ciascuno la dignità di una tomba e di un funerale. Ci fu un ventiduesimo giovane partigiano, che restò ferito e fu ricoverato in ospedale. Lo fucilarono comunque, appena fu in grado di rimettersi in piedi davanti a un plotone di esecuzione. Sergio Boraine, scomparso nel 2019 a 95 anni, raccontò quello che aveva visto quel giorno, da partigiano in clandestinità nascosto dietro la finestrella di una soffitta di un palazzo che si affacciava sulla piazza: vide «un mucchio di corpi orrendamente insanguinati con la pioggia mista a sangue che correva lungo la piazza. Nel pomeriggio una folla arrivò a portare fiori». Quel giorno Boraine usò parole dure contro un ex funzionario della Repubblica di Salò, diventato dopo la guerra fondatore e leader del Movimento Sociale Italiano e a lungo parlamentare dell’Italia democratica: Giorgio Almirante. Da capo di gabinetto di un ministero, solo pochi giorni prima di quel 4 giugno, aveva firmato un decreto: ai soldati italiani sbandati si ordinava di presentarsi entro il 25 maggio minacciando per chi non lo avesse fatto la fucilazione alla schiena. Fu in quel clima che diventò più consueto fucilare chi era contrario al regime, con fatti e parole, o per rappresaglia come accadde nell’altra fucilazione di massa che insanguinò la città, quella di Riva. Dopo la guerra piazza Quintino Sella cambiò nome in piazza Martiri della Libertà. Oggi alle 18 la commemorazione annuale partirà dai portici di palazzo Oropa per raggiungere il luogo della strage dove sarà deposta una corona d’alloro e interverranno il sindaco Claudio Corradino, in quello che probabilmente sarà il suo ultimo atto in pubblico, e il presidente dell’Associazione nazionale partigiani Gianni Chiorino. Accompagnerà la cerimonia la banda Verdi.
Ipse dixit
“Dobbiamo sperare che ripartano i consumi, nodo cruciale. Il tema da comprendere bene è quanto è la dinamica dei prezzi e quale quella dei pezzi. C’è una erre in meno che fa la differenza fondamentale e lo è nelle fabbriche che viaggiano con il denaro ma anche con parametri fisici che sono altra cosa. Oggi le fabbriche della filiera viaggiano da un -20% a un -70% in volumi che a volte si tramutano anche in cali dei ricavi. Questo significa che c’è una richiesta di cassa integrazione molto importante”
(Sergio Tamborini, presidente di Sistema moda Italia, presentando lo studio di previsione per il 2024 del settore tessile. La dichiarazione è su Eco di Biella)
Sessanta euro in due mesi
Un euro al giorno, uguale trenta euro al mese, uguale sessanta in due mesi: è matematica pura e semplice ma porta con sé, oltre alla freddezza dei numeri, la rabbia bollente di un cittadino, esternata sulle pagine de La Provincia di Biella. Il tema, quasi inutile precisarlo, è il parcheggio dell’ospedale, a pagamento da pochi mesi e nel mirino da anni proprio per la decisione, maturata tra il 2015 e il 2017, di introdurre un biglietto e un prezzo per la sosta, per garantire le risorse necessarie per tenerlo in ordine. Il contratto ha un punto debolissimo già denunciato: non prevede esenzioni per le persone con disabilità. Ed è uno di loro a essersi rivolto al giornale, prima tappa di una serie di lamentele che, a sua detta, lo porterà anche a bussare alla porta di Striscia la Notizia in tv e de L’indignato speciale in radio, rifugi delle proteste quando sembra che a nessun altro importino. Il testimone si è recato ogni giorno in ospedale, negli ultimi tempi, per assistere il padre malato. «Per le mie condizioni» dice «sono diventato un assiduo frequentatore degli ospedali di Novara, Vercelli e Milano. In queste strutture i disabili sono esenti dal pagamento di qualsiasi ticket per quanto riguarda il parcheggio della vettura. A Niguarda per accedere negli spazi destinati alla sosta, si prende il relativo biglietto ma all’uscita alla presentazione del contrassegno dei disabili non viene richiesto nessun pagamento». Il sindaco di Ponderano Roberto Locca aveva provato a trovare una via d’uscita ma ha dichiarato di avere le mani legate dai termini del contratto firmati a suo tempo, che non prevedono scappatoie. Per ora le persone con disabilità pagano sperando che tacciano. Ma certi episodi tendono a far venire voglia di arrabbiarsi in modo rumoroso. Il testimone intervistato da La Provincia di Biella dice di aver segnalato la questione al comune di Ponderano: «La loro risposta è stata che in primis non riescono a lavorare perché tartassati di telefonate. E poi mi viene riferito che noi disabili abbiamo già un vantaggio. Quale? Avere i parcheggi in prima linea. Assurdo...».
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Candelo sarà l’oratorio di San Pietro a ospitare la “Festa dei talenti”, giornata riservata ad allieve e allievi di quinta elementare e prima media per cimentarsi in attività probabilmente mai provate prima, dall’uncinetto alla musica, dalla meccanica allo sport fino ai rudimenti di numerose professioni. Organizza l’istituto comprensivo di Candelo e Sandigliano
Oggi allle 9,30 al Piazzo prende il via la seconda edizione di Bi Wild, la rassegna di Fondazione Biellezza che ha per sottotitolo “dai giovani per i giovani”. Il programma della prima giornata ruota attorno a palazzo Ferrero: sono in programma laboratori e incontri di espressione con il corpo, di arte da strada, arte visiva, musica e letteratura. Il calendario completo e i moduli digitali per prenotarsi si trovano a questo link
Oggi alle 18 a Biella torna la rassegna culturale e letteraria “Librarsi” curata da associazione Emanuele Lomonaco-Far Pensare e Fondo Edo Tempia. La prima ospite del 2024 è Manuela D’Adamo, autrice del libro “Sto bene, grazie”. Dialogherà con Patrizia Tempia. La partecipazione, nei giardini della sede del Fondo Edo Tempia con ingresso da via Marconi, è libera
Oggi alle 19 a Valdengo riapre i battenti “Valdengo in festa” che inaugura le sagre all’aperto della bella stagione: il piatto del giorno è il risotto in cagnone. Alle 20 si corre la Stravaldengo su un tracciato di 8 chilometri con partenza dall’area sportiva sede della festa. Alle 21,30 musica con la Sold out rock band
Oggi alle 21,30 al Piazzo la stagione dei concerti del Biella Jazz Club propone il concerto del pianista Paolo Principi con un omaggio alla musica dei Weather Report dal titolo “A remark you made”. Appuntamento nella sede di palazzo Ferrero
Elettorart attack
C’è un meme frequente su internet che scherza sulla dicotomia “quando lo ordini su internet/quando ti arriva a casa”. Dino Gentile, vulcanico candidato di centrosinistra, poi di centrodestra, poi civico di centro e ora di nuovo di centrodestra ha probabilmente ordinato su internet un camion vela, quello con i faccioni dei candidati e i nomi scritti grossi. Ma gli dev’essere arrivato solo un furgone bianco con i manifesti attaccati in modo un po’ posticcio su retro e fiancate. Del resto non è da tutti investire 1300 euro circa ogni settimana (prezzo ricavato da 6aBiella dal sito web dell’azienda specializzata del candidato Davide Zappalà) per permettersi il veicolo addobbato a festa. In ogni caso, complimenti sinceri per l’intraprendenza.