Funivia e soldoni
Non dev’essere stata un’estate tranquilla per il sindaco di Biella Marzio Olivero: ad agosto, quando il biellese medio pensa a spiagge e grigliate e prova a non dimenticarsi di lasciare attiva la sveglia, lui ha ricevuto in rapida successione la notizia dell’inagibilità della scuola Cerruti e il nuovo preventivo per far ripartire la funivia di Oropa. Risolto il primo guaio con l’affitto di un pezzo dell’ex Biverbanca di via Carso, per il secondo la soluzione è stata presentata lunedì: un mutuo pesante per coprire i maggiori costi, lievitati dai 5,6 milioni messi in preventivo e già a disposizione fino a 10,5 milioni. Quel che manca lo mette, appunto, il Comune, attraverso un prestito con condizioni particolari, come la possibilità di chiedere altri contributi per l’opera e usarli per ridurre il debito. Olivero, tra soddisfazione e sollievo, ha parlato di scelta politica: «Sullo sfondo c’era il rischio di un naufragio. L’avrei vissuta male perché sarebbe stata una sconfitta per il territorio, non un insuccesso personale». È politica, la decisione anche perché nella passata legislatura fu un punto di orgoglio quello di aver ridotto l’indebitamento del Comune. Con questa operazione risale verso l’alto con otto milioni su 10,5 che sono in capo a palazzo Oropa con quel prestito. Il resto arriva dalla Regione (2 milioni) e dalla Provincia che aveva promesso 600mila euro che avrebbero coperto gli interessi del vecchio prestito e che oggi, per bocca del presidente Emanuele Ramella Pralungo in una dichiarazione a La Stampa, si impegnerà per mantenere in sicurezza la cestovia perché sia pronta quando riaccenderà i motori la funivia. Quando accadrà? Secondo le previsioni della giunta, il cantiere dovrebbe aprire nel 2025 e la riapertura nel 2026. Per la conca di Oropa è certamente una buona notizia: il principale polo di attrazione di turisti e visitatori della provincia ha anche un punto di interesse dato dalla montagna e dal fatto di poter arrivare, con due impianti di risalita e senza troppa fatica fisica, a duemila metri. Restano due domande in sospeso: l’enorme differenza di costi tra il precedente preventivo e quello attuale significa che prima i conti erano stati fatti in modo impreciso? E poi, siccome la data del cosiddetto fine vita tecnica era nota da anni (se ne parlò, della partita onerosa, fin dai tempi del taglio del nastro della cestovia), com’è stato possibile accumulare tanto ritardo al punto che oggi la funivia è chiusa da tre anni e nel frattempo il costo è diventato più alto anche perché (parole del sindaco) si sono sommati i rincari delle materie prime e le nuove norme di sicurezza seguite al disastro del Mottarone hanno richiesto interventi supplementari?
Ipse dixit
“Nice view”
(Ovvero “bella vista”, commento di Clive Allen, tifoso londinese della squadra femminile di calcio dell’Arsenal ospite a Biella per la partita di Champions League, sotto la foto pubblicata sul profilo Facebook del club con il panorama delle montagne con i colori del tramonto viste dallo stadio La Marmora-Pozzo)
Gattini
Ci è cascato chiunque nel pianeta di internet e, peggio, dei social: siamo tutti lì a fingere di informarci e poi c’è la vecchia foto delle figurine dei calciatori di quando eravamo bambini, il video della ricetta della torta al cioccolato e finiamo per distrarci. Oltre a perdere la concentrazione, facciamo “oooh” e investiamo due secondi in un “mi piace” o quattro in un commento sdolcinato se il contenuto che ci distoglie dai programmi comprende animaletti da compagnia particolarmente pucciosi o all’apparenza sfortunati, ma con una storia a lieto fine. Uno sguardo ai contenuti social dei giornali locali negli ultimi giorni, per esempio, fa balzare agli occhi una differenza: nessuna notizia ha attirato l’attenzione, fatta di “mi piace”, commenti e condivisioni come la storia di due gattini messi in salvo dai vigili del fuoco in provincia, ben più degli altri fatti di cronaca (o cronachina) locale, incluso il max-investimento di cui sopra sulle funivie di Oropa o il Rally Lana che chiude i battenti. Vale non solo per i giornali: uno dei gruppi social di provincia che riguarda Candelo segue periodicamente la buona salute della piccola colonia felina ospite dal Ricetto. C’è un gatto rosso, ormai storico principe del castello, di nome Ugo che i visitatori trovano spesso tra una rua e l’altra. Gli fa compagnia un cugino tutto bianco e, in piazza Castello, ce n’è anche uno bianco e nero. I tre vengono fotografati e condivisi spesso, con grande gioia dei fruitori del gruppo Facebook. E forse vale anche per i giornali tradizionali, quelli fatti di carta: da Il Biellese di martedì si scopre quello che è successo durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Viverone, che ha avuto per ospite un gatto. Come da fotografia pubblicata in pagina, si è accomodato al centro della sala del municipio e, dice la cronaca, non ha disdegnato le coccole dei consiglieri, senza fare distinzione tra maggioranza e opposizione. Scommettiamo che su quella pagina si sono per una volta soffermati anche coloro che non hanno nessun interesse sulle delibere discusse nel consiglio viveronese?
Cosa succede in città
Oggi alle 18 al Piazzo la stagione dei concerti dell’Accademia Perosi porta a palazzo Gromo Losa il pianista napoletano Angelo Gala che presenterà un programma di composizioni di Liszt, Chopin, Tchaikovskij, Brahms e Albeniz in cui i ritmi delle danze popolari entrano nella musica colta. Biglietti a 10,euro, ridotti a 5. Dopo il concerto ci sarà una degustazione gratuita offerta dal liquorificio Rapa, per il festival “Biella Bitter”
Oggi alle 20,45 a Cossato la stagione teatrale cittadina porta sul palcoscenico di piazza Tempia “quel che provo dir non so”, con Pierpaolo Spollon nei panni dell’attore e del co-autore. Gli ultimi biglietti a 23 euro (più 3 euro di diritti di prevendita) sono disponibili a questo link
Oggi alle 21,30 al Piazzo il pianista biellese Andrea Manzoni torna “a casa” al Biella Jazz Club per un concerto in coppia con Mauro Sigura, con cui proporrà i brani del loro album “Migrantes”. L’appuntamento è nella sede di palazzo Ferrero
Numb3rs
Dei 1.427 spettatori che hanno assistito martedì sera a Juventus-Arsenal di Champions League femminile di calcio, i tifosi ospiti erano 202. Quasi certamente è un doppio record di presenze da quando la squadra bianconera, dopo una prima stagione a ingresso libero, ha messo un prezzo ai biglietti dello stadio La Marmora-Pozzo: mai si era arrivati a quella quota di pubblico e mai ne era arrivata una fetta così grande per sostenere la squadra ospite. L’Arsenal è uno storico club di Londra ma, dalla fotografia, si notano anche due cappellini gialli e verdi delle Mathildas, soprannome dell’Australia femminile. Delle due australiane in campo (l’altra è la centrale di difesa Cathley), l’attaccante Cathlyn Foord ha segnato l’ultimo dei quattro gol (a zero) della vittoria ospite. Il risultato relega al terzo posto nel girone a quattro le bianconere a tre turni dalla fine: passano il turno le prime due. L’arrivo a Biella dei fans inglesi ha portato ad altre scene inusuali, come vedere ieri mattina di buon’ora nella via Carso affollata di famiglie per l’ingresso a scuola, un uomo e una ragazzina (padre e figlia?) camminare verso la stazione ferroviaria con bagaglio leggero e sciarpa bianca e rossa al collo. Son cose da San Siro più che da San Paolo.
Quando si sbaglia si corregge e si chiede scusa
Lidia Poët, oltre a ispirare libri e serie tv con la sua storia di prima donna iscritta all’ordine degli avvocati, è anche un orgoglio piemontese, nata in val Germanasca e cresciuta a Torino. È anche questione di campanile, quindi, correggere quel passaggio della newsletter di ieri, in cui si parlava dello “studio milanese” del fratello in cui esercitava la professione senza firmare le pratiche. Ovviamente, lo studio legale di Enrico Poët era a Torino.