Giulia Cecchettin, la giustizia e un caso biellese
Chi è passato dai social nelle ultime 36 ore si è quasi certamente imbattuto a un commento indignato sulle motivazioni della sentenza per l’omicidio di Giulia Cecchettin, diventato simbolo della violenza di genere. I giudici hanno condannato il colpevole all’ergastolo ma hanno escluso l’aggravante della crudeltà, nonostante le più di settanta coltellate inflitte alla vittima. Quel passo della sentenza è stato visto come uno sfregio. A quattrocento chilometri e rotti dal tribunale di Venezia che ha emesso quel giudizio, a Biella un uomo è stato arrestato per aver aggredito sessualmente una giovane ai giardini Zumaglini a un passo dal mercato europeo. Poi è stato scarcerato con la sola misura cautelare dell’obbligo di firma, nonostante avesse già precedenti. Altra indignazione.
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