Gli orari del turismo
C’è stata una polemica più via social che a mezzo stampa sugli orari di apertura dell’ufficio turistico dei giardini Zumaglini a Biella. A sollevarla è stato l’ex consigliere comunale Filippo Regis, prossimo direttore artistico della “notte giallorosa” di sabato, la festa in piazza Duomo in attesa del Giro d’Italia. Con un breve video su Facebook, girato in uno dei giorni del mercato europeo, Regis ha mostrato prima la gente tra le bancarelle e poi le porte chiuse del punto informativo della città, aggiungendo parole dure all’indirizzo dell’organizzazione: «È gente che, dopo essersi vergognata, dovrebbe dimettersi domani mattina anche fosse volontaria visto che nessuno gli ha puntato la pistola per far assumere loro questo incarico. Con il mercato europeo a cinque metri, il Giro d'Italia tra una settimana, ci sono tremila strumenti che puoi utilizzare». Strumenti basati su digitale e multimediale, come Regis stesso ha elencato. Pronta e ferma la risposta di Christian Clarizio, presidente della Pro Loco di Biella e vicepresidente dell’azienda turistica di quadrante che da tre anni a questa parte ha preso il posto delle strutture provinciali tenendo insieme Biella, Vercelli, Valsesia e Novara sotto il marchio “Terre dell’alto Piemonte”. «Peccato che l'ufficio Atl è aperto 365 giorni all'anno» ha scritto Regis citando l’innovazione voluta sotto la gestione sua e delle consigliere Marta Florio e Carolina Tosetti. «Lo è grazie alle tre persone che ruotano tutto l'anno per garantirne il funzionamento. Ovvio che se chiude alle 17.30 e il filmato è fatto dopo...». Quanto alla multimedialità, Clarizio difende anche l’infrastruttura digitale al servizio del turismo: «Online si trova tutto, abbiamo una piattaforma che ci invidiano, e che è stata preso spunto da altre Atl». Gli orari dell’ufficio dei giardini Zumaglini sono dunque dalle 9 alle 13 e dalle 13,30 alle 17,30 sette giorni su sette. Le ore di apertura ogni settimana sono 54. Ma che cosa avviene nelle altre province del quadrante? A Vercelli l’apertura è per sei giorni su sette, dal lunedì al sabato con chiusura domenicale. La sede di viale Garibaldi è a disposizione dalle 9 alle 13 e dalle 14,15 alle 18,15 per un totale di 48 ore settimanali. Anche a Varallo, sede principale per la Valsesia, nelle settimane ordinarie l’apertura è dal lunedì al sabato con orari 9-13 e 14,30-18,30 mentre la domenica l’apertura dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 19 avviene nei periodi delle vacanze di Natale e Pasqua, in occasione di ponti e manifestazioni e in estate dal 1 giugno alla fine di settembre. In questo caso si varia tra le 48 e le 56,5 ore settimanali. La sede staccata di Alagna, centro che vive di turismo e seconde case, funziona sette giorni su sette dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Le ore settimanali sono 42 ma la copertura è quotidiana. Novara ha orari e modalità identici a quelli di Biella.
Ipse dixit
“Se penso a Pantani dico carisma. Era più giovane dei senatori in squadra, ma se diceva una cosa era quella. Oggi scatto. E scattava. Non importava se tutti se lo aspettavano. Lo sapevamo noi, lo sapeva il pubblico. Niente. Aveva deciso di partire e partiva. E vinceva”
(Sergio Barbero, ex ciclista e compagno di squadra di Marco Pantani, intervistato da La Stampa)
Quando apre una moschea
«Qualcuno disattivi i commenti» implora su Facebook un’utente sotto il link di un articolo di Notizia Oggi, periodico valsesiano che segue anche i fatti delle valli di Mosso e Sessera. Sono 640, calcolo di ieri sera, quelli apparsi per dire la propria sull’apertura di una nuova moschea a Crevacuore. Ha trovato spazio in un’ex discoteca e pub in via Circonvallazione, poco lontano dalla vecchia cartiera. Per rimetterla a nuovo la comunità musulmana della zona si è autofinanziata anche con una raccolta fondi via web partita nel 2022. I lavori sono finiti in questi giorni e sabato, alla grande inaugurazione, c’erano il parroco don Albertazzi e il sindaco Ermanno Raffo. «Dio è uno solo» ha detto il sacerdote, nelle parole riportate da La Stampa, «le religioni si differenziano per il culto. Che ci sia una possibilità di incontro così ad ampio raggio è una cosa che fa piacere e ci aiuta a conoscerci». «Per il nostro paese» ha aggiunto il primo cittadino «è importante avere questa struttura che è un simbolo di coesione, di comunità e scambio culturale». Su Facebook, il bar sport del terzo millennio, di concordia e fratellanza se ne sono viste poche. Nulla di nuovo, in fondo, se si pensa a casi analoghi avvenuti anche in provincia, quando si parlò per esempio dell’ala del cimitero di Cossila dedicata alle sepolture islamiche o della recente festa di fine Ramadan che il comune di Biella ha ospitato al Forum. «Un covo elettorale per terroristi e candidati politici», «Povera Crevacuore e povera Italia» o «Possibile che a loro tutto è dovuto?» o ancora «Andate in Iran ad aprire una chiesa, vediamo che succede» è una piccola antologia di commenti. Ce ne sono stati, a onore del vero, numerosi anche di segno opposto. La risposta di una utente Facebook di origini marocchine all’ultimo, per esempio, è stata: «Non può andare in Iran, ma nessuno le vieta di andare in Marocco. Ci sono così tante chiese può sentirsi libera di professare la propria religione». Ma forse la più efficace è stata di Ikram El Mostarchik, giovane componente della comunità islamica le cui dichiarazioni sono state riprese anche da La Stampa: «A tutti gli indignati: siete i benvenuti a venire a fare un giro in moschea quando volete». Un luogo di preghiera musulmano, peraltro, esiste da un ventennio a Crevacuore. Questo è solo stato un trasloco per avere spazi più adeguati per aprire anche una biblioteca, avviare lezioni di lingua araba e anche organizzare iniziative come «incontri di dialogo e proposte aperte a tutti» come ha detto El Mostarchik a La Stampa.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella il ciclo degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca propone una conferenza su Galileo Galilei, visto da Guido Parravicini “da un punto di vist un po’ diverso da quello tradizionale”. L’appuntamento, a ingresso libero, è nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci
Oggi alle 17 a Biella la scrittrice biellese Maddalena Vaglio Tanet, tra le finaliste del premio Strega 2023, presenta alla biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi di piazza La Marmora il suo ultimo lavoro, dedicato proprio a lettrici e lettori più giovani, dal titolo “Rim e le parole liberate”. L’ingresso è libero
Oggi alle 21 a Ponderano la compagnia teatrale I Salassi di Sala porta al centro polivalente di via Mazzini 25 lo spettacolo “La bicicletta”, una storia legata ai partigiani e alla Liberazione. L’ingresso è a offerta libera
Oggi alle 21,30 al Piazzo serata di musica al Biella Jazz Club che nella sede di palazzo Ferrero ospiterà una jam session
La foto del giorno
L’articolo pubblicitario sull’edizione web di The Guardian, di cui 6aBiella ha parlato qualche giorno fa, è solo una parte della campagna pubblicitaria che Menabrea ha deciso di scatenare in Gran Bretagna. A Londra e Manchester compariranno presto manifesti e annunci sugli schermi di centri commerciali e lungo le strade compreso l’Holborn Eye, un pannello luminoso gigante collocato al confine tra la City di Londra e il West End in una strada ad altissima percorrenza. La campagna è stata affidata all’agenzia creativa Bmb e si basa sulle illustrazioni dell’artista Paul Blow che, fedele allo slogan scelto “Italian alpine birra” (dove “birra” è scritto così, in italiano) ha disegnato paesaggi di montagna dove è nascosta la sagoma di una bottiglia. Le frasi di accompagnamento vanno da “Prodotta con acqua dei ghiacciai della migliore qualità” a “Fresca come l’aria delle Alpi”. Come ha fatto notare una pagina social appassionata di birre, la pubblicità della Menabrea è destinata a comparire anche nella metropolitana di Londra che è più giovane di lei: nata nel 1846 la birra biellese, aperta nel 1868 la rete di trasporti sotterranei. Il lancio in grande stile del prodotto nel Regno Unito fa parte di un accordo di distribuzione siglato con Wellpark Breweries, compagnia scozzese il cui marchio più celebre è la Tennent’s.