Guardare in faccia le persone fragili
La provincia di Biella, dice La Stampa, è stata la terza in Piemonte per numero di richieste di sostegno alla fondazione Specchio dei Tempi, storica emanazione dedicata alla solidarietà del quotidiano torinese. Ne sono arrivate di più, per l’iniziativa della “tredicesima dell’amicizia”, solo da Torino e da Cuneo. Ma se si legano le domande di aiuto al numero degli abitanti, allora Biella è davanti a tutti. La sede di via XX Settembre della redazione del giornale è stata teatro della consegna dei contributi da 500 euro a 47 biellesi che hanno più di 65 anni e vivono con la sola pensione minima. Sono tanti di più quelli che hanno necessità di un appoggio per sopravvivere con più dignità: «Sono circa 500 le persone anziane in carico ai servizi sociali» ha detto al giornale l’assessora comunale Isabella Scaramuzzi (Forza Italia), presente alla piccola cerimonia. «È una marginalità che difficilmente verrebbe associata al nostro capoluogo laniero, da sempre conosciuto per la sua ricca produzione manifatturiera. Come Comune ci confrontiamo ogni giorno con storie difficili. In questa occasione, invece, è stata regalata un po’ di speranza». La fragilità nascosta per una mattina è emersa, con le sue storie drammatiche. Un uomo di 71 anni che vive al Vernato in un alloggio comunale è arrivato in grande anticipo: «L’appuntamento era fissato alle 11 ma la notte scorsa non riuscivo a dormire, non potevo crederci e temevo di non riuscire ad arrivare in tempo. Così alle 8 ero già fuori casa e l’attesa mi è sembrata interminabile». La sua storia è semplice e difficile allo stesso tempo: pensione minima, figli che vivono lontani e con i loro problemi da risolvere, gesti quotidiani che cessano di essere automatici. «Riuscire a scaldarmi» ha raccontato, «andare a fare la spesa e accendere gli interruttori o la televisione per me sono diventati un lusso». Un’altra beneficiaria, 71 anni di vita e 38 di fabbrica, deve vivere con 600 euro al mese: «Con questi soldi pagherò alcuni affitti arretrati e riuscirò a fare anche un regalo i miei nipotini. Mi vergogno, perché dopo una vita di lavoro mi ritrovo a vivere di sacrifici e di stenti». Nei giorni scorsi La Stampa aveva anche raccontato la storia dell’uomo di 88 anni, frequentatore abituale della Casa di giorno, il centro diurno per anziani del Villaggio La Marmora, e un alloggio al condominio solidale di piazza Molise. I servizi sociali intervengono per pagargli le rette e lui ricambia curando il giardino della Casa di giorno: «Non riesco stare al chiuso, devo muovermi e, senza che nessuno mi dicesse nulla, ho iniziato a raccogliere le foglie secche. Poi sono venute le roselline che strisciavano per terra ed è stato naturale farle salire verso l’alto». Una donna di 72 anni ha narrato della sua vita in salita fin dal giorno in cui, a due anni, venne lasciata in orfanotrofio perché i genitori arrivati dalla Sicilia non avevano di che sfamarla. Poi sono arrivati il collegio, gli abusi a dodici anni, un marito che se ne va e la lascia sola con un figlio, un appartamento pieno di muffa che le scatena l’asma di cui soffre ancora. Oggi vive in una casa popolare con una pensione d’invalidità, un piccolo sostegno dal reddito di cittadinanza e la mano tesa delle volontarie della San Vincenzo: «Mi chiedo perché vengono, perché mi aiutano, chi glielo fa fare. Eppure non potrei fare a meno di loro». Anche questo succede nella ricca Biella.
Ipse dixit
“Nei giorni scorsi insieme a Leonardo e al mio compagno siamo partiti per tre giorni. Ormai si sa, il nostro non è un paese per bambini, tantomeno se piccini, e non è neanche un paese che riconosce la figura paterna come accade invece in Nord Europa. Prendete per esempio un autogrill. Per quale motivo negli autogrill i fasciatoi (fatta eccezione per il Trentino Alto Adige) per cambiare i bambini sono quasi sempre solo nei bagni delle donne? Il mio compagno voleva cambiare il pannolino a Leonardo e non è stato possibile. Perché i papà non possono prendersi cura del proprio figlio a partire dai bisogni più elementari? E se, ad esempio, un bimbo non avesse la mamma che succederebbe? O se quel bimbo avesse due papà? Ovviamente Leonardo l’ho cambiato io in un fasciatoio nel bagno delle donne, stretta in un angolo e attaccata alla porta di un wc dal quale proveniva un profumo che vi lascio immaginare. La volta successiva l’ho cambiato in macchina. Anche questo non è ammissibile in un paese civile. Si parla tanto di famiglia, di denatalità, di donne costrette a lasciare il lavoro per occuparsi della prole, di patriarcato. Abbiamo già sottolineato quanto sia necessaria una rivoluzione culturale. A partire dalle piccole grandi cose, come appunto permettere anche a un papà di poter cambiare il pannolino al proprio bambino”
(Da un post su X di Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione ora preside a Biella)
Il sindaco ideale per l’intelligenza artificiale
ChatGpt, la piattaforma di intelligenza artificiale a cui fare domande sullo scibile umano, a volte zoppica come nel momento in cui colloca il Duomo di Biella in piazza Cisterna, e a volte mostra una moderazione che spesso si vorrebbe vedere anche nelle intelligenze umane. Ecco, per esempio, la risposta di buon senso che ha dato alla domanda: «Traccia il profilo del sindaco ideale per la città di Biella». Lo si consideri un vademecum per gli aspiranti candidati.
Definire il profilo del sindaco ideale per Biella richiede una comprensione delle esigenze specifiche della città, della sua storia, della sua cultura e delle sfide attuali. Senza informazioni dettagliate sulla situazione attuale di Biella, posso offrirti un profilo generale basato su caratteristiche desiderabili per un sindaco efficace in molte comunità. Tieni presente che queste sono solo linee guida generali e potrebbero dover essere adattate in base alle circostanze locali.
Competenza amministrativa: esperienza nella gestione pubblica o privata con competenze amministrative solide; conoscenza delle questioni specifiche che riguardano Biella, come l'economia locale, l'istruzione, la sanità e l'ambiente.
Trasparenza e partecipazione: impegno per la trasparenza nelle decisioni e nelle azioni amministrative; promozione di meccanismi di partecipazione cittadina per coinvolgere attivamente i residenti nelle decisioni chiave.
Visione strategica: capacità di sviluppare e comunicare una visione chiara per il futuro di Biella, capacità di creare e implementare piani strategici a lungo termine per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità.
Sensibilità sociale: compassione e attenzione alle esigenze dei cittadini, specialmente per i gruppi vulnerabili; iniziative per affrontare le questioni sociali, come la povertà, l'accesso all'istruzione e l'inclusione.
Sostenibilità ambientale: impegno per la sostenibilità ambientale, con azioni concrete per ridurre l'impatto ambientale della città, promozione di iniziative per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici.
Collaborazione e dialogo: capacità di collaborare con altre istituzioni, enti e organizzazioni per il beneficio della comunità, abilità nel facilitare il dialogo costruttivo tra i vari attori della città.
Gestione finanziaria responsabile: competenza nella gestione del bilancio comunale, con un focus sulla responsabilità finanziaria; abilità nell'ottenere finanziamenti e risorse per progetti importanti per la città.
Innovazione e tecnologia: apertura all'innovazione e alla tecnologia per migliorare l'efficienza dei servizi pubblici; promozione di progetti digitali per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Rappresentanza etnica e di genere: impegno per la diversità e l'inclusione, con attenzione alla rappresentanza etnica e di genere nelle decisioni e negli incarichi chiave.
Attitudine al lavoro di squadra: capacità di guidare un team di collaboratori competenti e di lavorare in collaborazione con il consiglio comunale.
Questi sono solo suggerimenti generali, e la specificità delle esigenze di Biella potrebbe richiedere ulteriori considerazioni e adattamenti. Il sindaco ideale dovrebbe essere in grado di affrontare le sfide uniche della città e di ispirare la fiducia dei suoi cittadini attraverso azioni concrete e una leadership efficace.
Cosa succede in città
Oggi alle 17 a Biella s’inaugura la mostra “Seta” che resterà aperta fino al 10 marzo alla Fondazione Sella di via Corradino Sella. Saranno esposti oggetti, macchinari, abiti e tessuti che raccontano la storia dell’industria della seta dal Settecento in poi in Piemonte. L’esposizione sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 e il martedì dalle 12,30 alle 14,30
Oggi alle 18,30 a Cossato si apre il ciclo di incontri “E adesso parliamo di cinema” a cura di Riccardo Poma e di VideoAstolfosullaluna. Il primo appuntamento a ingresso libero a Villa Ranzoni sarà dedicato all’analisi del film Barbie e del lavoro della regista Greta Gerwig
Oggi alle 20,45 a Biella ragazze e ragazzi dell’Istituto La Marmora e il coro Monte Mucrone uniranno le loro voci per un concerto natalizio i cui proventi andranno ai bambini vittime della guerra in Ucraina e in Palestina. L’appuntamento è al Chiostro di San Sebastiano
Oggi alle 20,45 a Biella il teatro Odeon propone, fuori abbonamento, “Il mio canto libero”, spettacolo-omaggio a Lucio Battisti che da anni propone i suoi successi rivisitati e riarrangiati, con l’approvazione dello storico paroliere Mogol. Ci sono posti ancora disponibili e acquistabili a questo link
Oggi alle 21 a Candelo al cinema Verdi è in cartellone un vecchio film natalizio proposto da Hope Club, l’associazione giovanile diocesana. Si tratta di “La vita è meravigliosa”, diretto nel 1946 da Frank Capra. Biglietti a 6 euro
La foto del giorno
Dal “Mare fuori” alle montagne biellesi: Matteo Paolillo è uno degli attori del cast della popolarissima serie tv prodotta dalla Rai e rilanciata da Netflix, ambientata in un carcere minorile napoletano. Ma è anche un musicista e cantante, attualmente in giro per l’Italia per presentare in concerto i pezzi del suo primo album “Come te” che contiene anche la sigla (e canzone simbolo) della fiction. A seguirlo come tour manager c’è il biellese Eddy Romano, che è anche una delle guide del comitato organizzatore del Reload Sound Festival. In una pausa tra due date, quella di Torino e quella di Bologna, Romano ha portato cantante e musicisti nel Biellese per una breve pausa. La scelta è caduta su Oropa e sulla polenta concia, oltre che per quattro passi attorno al santuario debolmente innevato. «È stata una giornata tranquilla, diversa dal solito» ha detto Eddy Romano a La Provincia di Biella, la prima ad accorgersi della visita vip fuori programma. «Matteo ne è rimasto entusiasta anche perché c’era la neve». Lo dimostra la fotografia che ha pubblicato su Instagram, appoggiato al “burnell”.
Per la precisione
Luisa Bocchietto è una delle ideatrici del progetto 015, menzionata ieri da 6aBiella nel racconto dei progetti presentati con grandi aspettative e poi fermatisi prima di arrivare a compimento. Dopo aver letto la newsletter ha chiesto di poter precisare un dettaglio della ricostruzione della vicenda. Qui di seguito le sue parole.
“Attenzione, il testo seguente riportato dal vostro articolo: «Nel 2016 dieci grandi marchi biellesi avevano sottoscritto una lettera d’intenti per un terzo dei trenta spazi che avrebbero rappresentato una prima dimensione ideale del progetto» non è esatto. Infatti avevano sottoscritto l’impegno ad affittare gli spazi i proprietari dei negozi vuoti (una quarantina sui 102 vuoti e rilevati - un terzo) ma solo 2 industriali hanno accolto la proposta sui 44 proprietari di outlet sparsi sul territorio. L’assenza di risposta è venuta dagli imprenditori. L'amministrazione in carica al tempo inoltre è rimasta a guardare senza un reale impegno. Quella attuale contattata in campagna elettorale, una volta eletta ha dichiarato di voler promuovere il proprio alternativo progetto della Città della moda”.