Habemus papam: è Michele Colombo
La fumata bianca era annunciata alle 18 di ieri e la Biella che conta, metaforicamente, stava da ore con il naso all’insù a fissare il comignolo sopra la villa di via Garibaldi. L’annuncio è arrivato in ritardo di poco più di un’ora e, pettegolezzi alla mano, il nome di Michele Colombo, nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella fa più felice la parte più politica che quella vicina al presidente uscente Franco Ferraris. Pettegolezzi, appunto, che come in ogni conclave che si rispetti restano spifferi senza conferme, usciti come brezzolina da quelle quattro mura e trasformati dai commentatori in uragani.
Michele Colombo ha 55 anni ed è direttore del Gal (Gruppo azione locale) Montagne Biellesi. Stando alle cifre, ha ottenuto sette voti sugli undici disponibili contro i quattro di Paola Garbella, direttrice della Fondazione Cerino Zegna, annunciata come la preferita di Ferraris per la sua successione. A votare è stato l’organo d’indirizzo della Fondazione che è così composto: due rappresentanti nominati dal Comune di Biella guidato dal centrodestra (l’ex questore Giuseppe Poma e l’ex presidente dell’Ordine degli Architetti Gelsomina Passadore), due dalla Provincia il cui presidente è di centrosinistra (la storica e già candidata consigliera regionale per il Pd Marta Nicolo e il neopresidente Michele Colombo), due dalla Diocesi (don Gianluca Blancini, che è anche insegnante al Bona, e Paola Garbella), due dalla Camera di commercio (il presidente di Confartigianato Cristiano Gatti e Franca Fornasiero Borello, co-titolare della gioielleria Pivano), una dal Politecnico di Torino (la docente Ada Ferri, delegata dal capoluogo ai rapporti con la sede di Biella) e due cooptati dal consiglio (Cleliuccia Zola, già vicepreside del liceo scientifico e presidente della federatletica regionale, e l’architetta Luisa Bocchietto). Già nel 2015 l’esito (dissero gli spifferi) fu sorprendente perché non era quello desiderato dal presidente uscente, che era Luigi Squillario. Vinse Franco Ferraris e non Paolo Tavolaccini, il notaio cresciuto nella Democrazia Cristiana proprio come Squillario.
Ipse dixit
“Chissà perché viene raccontato come un mistero. Urbano Cairo ha chiuso il programma di Massimo Giletti su La7, quello grazie al quale l’Onu è stata sul punto di inserire l’Italia nell’elenco dei paesi sottosviluppati, perché ormai Giletti gli faceva perdere una barca di soldi. E nell’ultimo mese la situazione si era fatta addirittura insostenibile: circa centocinquantamila euro di passivo ogni puntata”
(Salvatore Merlo, da “Il Foglio” del 18 aprile)
Lasciate che i gattini vengano a me
C’era un gattino intrappolato sullo spiovente del muretto del Vescovado qualche giorno fa, come i biellesi hanno potuto apprendere da un articolo con tanto di foto del felino in bilico, pubblicato da La Provincia di Biella. La si potrebbe definire cronaca in diretta, dato che il giornale ha la sua redazione proprio di fronte al palazzo della Diocesi. Poche ore dopo la seconda puntata dell’episodio è stata raccontata, un po’ a sorpresa, dal vescovo Roberto Farinella via social, interrompendo il flusso di messaggi assai più pastorali del suo canale Facebook: «Il gatto è sceso a terra da solo e assieme alle suore ce ne stiamo prendendo cura. Ad ora sta bene, gira liberamente per la casa ed è nutrito e coccolato. Siamo in attesa che si presenti il legittimo proprietario, al quale restituiremo il gattino, in caso contrario lo terremo noi finché il gatto vorrà rimanere». Non sono stati diffusi per ora ulteriori aggiornamenti, il che lascia immaginare che il vescovo abbia trovato un coinquilino a quattro zampe. Buon per lui e per le sue interazioni social: il post del gattino ne ha avute circa il triplo rispetto alla sua media.
Cosa succede in città
Oggi alle 19,30 a Biella l’appuntamento con il caffè letterario dell’associazione Voci di Donne sarà dedicato al libro “Come vento cucito alla terra” di Ilaria Tuti. La serata si svolgerà alla caffetteria del Museo del Territorio di via Quintino Sella.
Oggi alle 19 a Parigi Michelangelo Pistoletto terrà la prima di un ciclo di tre conferenze, invitato dal museo Louvre. All’auditorium Michel Laclotte parlerà del “museo-specchio”.
Oggi alle 21,15 a Valdengo una serata con Gianmarco Bagutti e la sua orchestra celebrerà i 61 anni di attività del dancing La Peschiera. Il biglietto d’ingresso costa 12 euro.
Glossario: che cos’è una fondazione bancaria?
La si potrebbe definire, in estremissima sintesi, l’azionista di una banca. O almeno così era in origine, dopo la riforma delle casse di risparmio degli anni Novanta necessaria per allinearle alle regole bancare europee. La Fondazione Crb è una delle ottantotto presenti in Italia: con i dividendi delle azioni della banca madre che detengono e con i proventi di altri investimenti fatti nel tempo, ottengono una cifra a molti zeri che, per legge e per statuto, reinvestono nel territorio a cui appartengono (e dove vivono i correntisti della banca madre) scegliendo interventi nei cosiddetti settori ammessi, indicati dalla legge stessa. Si va, per fare qualche esempio, dal sostegno allo sport alla protezione civile, dai beni culturali alla salute pubblica. Un piano triennale definisce gli ambiti d’intervento che possono essere fino a cinque. Nel bilancio di fine mandato di Franco Ferraris vengono citate le aree di educazione e ricerca (11,9 milioni investiti dal 2015 al 2023), di arte e cultura (8,1 milioni) e di welfare e territorio (poco meno di 12,5 milioni) per un totale di 32,5 milioni reinvestiti nel Biellese.