«Scarsa informazione preventiva: l’utenza è stata colta impreparata» dicono i sindacati dei trasporti su Il Biellese. Addetti “di guardia” alle nuove fermate «anche per i prossimi giorni fino a quando saremo sicuri che tutto sia ritornato alla normalità» ribatte il presidente di Atap Vincenzo Ferraris su La Stampa. Il botta e risposta a distanza riguarda il primo lunedì dopo i cambi sostanziali alle linee dei bus in città e provincia, ben trentatré più i cinque “giri scuole” che hanno adattato percorsi, orari e capolinea per due ragioni. La prima è logistica: i vecchi portici Standa, ora portici Augusto Festa Bianchet, sono inaccessibili ai mezzi a motore ora che piazza Vittorio Veneto ha il suo nuovo aspetto tutto pedonale. Le vecchie zone di scambio tra i giardini Zumaglini e viale Matteotti tra giri scuole e linee urbane ed extraurbane si sono spostate al cosiddetto Movicentro, ovvero allo spazio di piazza San Paolo dove sono state aggiunte due banchine senza pensilina. Qui lunedì le vecchie paline sono state coperte da fogli provvisori a indicare dove aspettare i vari mezzi, un provvedimento non sufficiente come hanno ribadito i sindacati: «L’utenza è stata colta impreparata dalle importanti modifiche al servizio e il personale viaggiante ha ricevuto i propri turni di lavoro solo poche ore prima dell’inizio». La seconda ragione dei cambiamenti è economica perché sono compresi anche i tagli alle corse oggetto di polemica tra Biella e la Regione nei giorni scorsi, quelle in sintesi la cui media di passeggeri era inferiore a cinque. È un dettaglio sottolineato dagli stessi rappresentanti dei lavoratori: «La razionalizzazione che ha colpito sia il bacino di Biella sia quello di Vercelli rischia di aggravare ulteriormente la marginalizzazione del territorio». Per questi tagli, parola infinitamente più chiara di “razionalizzazioni”, Torino aveva scaricato la responsabilità a Biella, per bocca dell’assessore ai trasporti Marco Gabusi (Forza Italia) dicendo che le indicazioni erano arrivate da Atap. E il presidente dell’azienda trasporti Vincenzo Ferraris, pure espressione del centrodestra, rispose che avrebbero proseguito volentieri con le stesse corse di prima «e non eliminare nulla, ma per farlo serve la copertura economica che purtroppo non abbiamo». Ovvero i soldi che dovrebbe stanziare la Regione. Nel frattempo, a proposito di soldi, i dipendenti Atap sciopereranno per quattro ore lunedì 28 ottobre. La ragione? Al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel 2021, l’azienda ha risposto che non ha le risorse per aumenti di stipendio.
Ipse dixit
“Non possiamo andare avanti all’infinito a mettere toppe. Va fatta un’analisi seria e puntuale e poi vanno prese decisioni importanti. Questa amministrazione comunque vuole risolvere definitivamente il problema. Anche perché un dato è certo: l’impianto non va bene”
(Cristiano Franceschini, Fratelli d’Italia, assessore ai Lavori pubblici di Biella, parlando della funicolare a Il Biellese)
La matematica è un gioco
Valeria Rosso, biellese, e Rodolfo Cavaliere, varesino di lago, sono diventati genitori nel 2015 dopo due lunghe carriere nella pallavolo ai livelli più alto: lei ha in bacheca una medaglia d’oro agli Europei Under 19 e una Coppa Cev vinta con Novara, lui uno scudetto da palleggiatore di Treviso. Ora sono i motori di Biella Cresce, un’associazione che guarda a mamme, papà e insegnanti con una missione: trovare modi divertenti, per dirla semplice, per imparare cose complicate, come la matematica. Nei giorni scorsi a Città Studi hanno presentato il bilancio della loro attività nel passato anno scolastico e le cifre hanno trovato spazio sui giornali locali: 1.483 bambine e bambini che hanno completato il percorso dal test d’ingresso a quello di verifica dopo i laboratori, -47,8% di errori nei calcoli fatti a mente, +15,5% di percentili guadagnati, ovvero di punti dati dalle risposte esatte nella verifica finale rispetto a quella iniziale, il tutto in quattordici istituti comprensivi solo in provincia di Biella a cui si somma l’attività in asili e scuole private e quella fuori provincia. Perché proprio la matematica? «È una delle materie che affligge di più l’autostima» dice a Eco di Biella Valeria Rosso «e molti ragazzi ne fuggono avendo maturato un’idea di sé di poco capace a fare cose complicate. E non è così. Si tratta di una disciplina notoriamente ostica ma, in realtà, si rivela democratica, se insegnata nella maniera giusta. E con un certo approccio anche gli stessi insegnanti la amano di più». Aggiunge, sempre a Eco di Biella, Rodolfo Cavaliere: «Non è importante il voto, sia sette o nove, ma che venga percepita come una materia bella da svolgere e che la percezione non precluda più possibilità di futuro». In che cosa consiste il metodo? Come spiega Il Biellese, «sulla possibilità di insegnare la matematica utilizzando giochi motori creati a partire dalle conoscenze nel campo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze». Ci sono anche giochi da provare a casa con bambine e bambini piccolissimi, per cominciare ad allenarsi ai numeri divertendosi. Un obiettivo di lunghissimo periodo è nell’immaginare di offrire più possibilità ai futuri adulti: «Stiamo facendo un orientamento precoce» è l’opinione di Valeria Rosso. «I nostri ragazzi hanno davanti un carnet di possibilità più ampio di chi, invece, si sente di sfuggire alla matematica. I più grandi che abbiamo seguito, oggi, sono in terza media e si accingono a scegliere la scuola superiore: il grande decisore”, si sa, sarà proprio la matematica». Forse non è un caso che tra i partner di Biella Cresce ci siano anche aziende, che di norma cominciano a interessarsi alla formazione soprattutto dalla prima superiore in su: Reda, Banca Patrimoni, Vitale Barberis Canonico, Bonprix, le fondazioni Zegna e Fila sono tra i sostenitori.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 al Piazzo la rassegna PiazzoPerosi porta a Biella lo storico della musica e chitarrista Alessandro Macchia, autore del libro “Benjamin Britten. L’uomo, il compositore, l’interprete”. Le sue parole saranno accompagnate dalle note del pianista Fabio Napoletano. Biglietti a 3 euro
Oggi alle 18,45 a Biella torna la Champions League di calcio femminile: la Juventus ospita il Bayern Monaco allo stadio La Marmora-Pozzo nella seconda partita della fase a gironi. I posti disponibili non mancano, acquistabili a 10 euro (ridotti a 1 per chi ha meno di 14 anni e per gli abbonati alla prima squadra maschile) sulla biglietteria digitale del club bianconero
Oggi alle 20,30 a Cavaglià la sala convegni ex Aquila di via Vercellone ospita Damiano Mones, medico responsabile del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl di Biella. Il tema dell’incontro, aperto a tutti, è l’importanza delle vaccinazioni
Oggi alle 21 a Biella il cinema Mazzini propone la versione restaurata e con un nuovo doppiaggio del gilm di animazione “Ken il guerriero”, personaggio tra i più popolari degli “anime” giapponesi. Fino a esaurimento saranno distribuite le cartoline-ricordo del film
Quando Biella finì su Al Jazeera
Otto anni e un paio di giorni fa, Aj+, canale social rivolto a un pubblico internazionale più giovane dell’emittente del Qatar Al Jazeera, pubblicò un servizio per raccontare un pezzettino di vita biellese. Le sue telecamere entrarono nelle stanze di una famiglia di Ronco. A casa Messin (e non “Messina”, la sovrimpressione ha un errore di battitura) viveva Rubel Khan, scappato ancora minorenne dal Bangladesh in cerca di fortuna. In Italia, con i documenti in tasca di chi ha avuto diritto alla protezione internazionale, era stato destinato al Biellese. Dopo un periodo nel programma di accoglienza diffusa a Quaregna, è stato preso in carico da un progetto della Caritas, chiamato “Rifugiato a casa mia” che ripagava con 300 euro al mese le famiglie che mettevano a disposizione uno spazio nella loro casa per uno straniero in cerca di un futuro migliore. Rubel Khan e i Messin furono i testimoni di quella storia e di quel progetto, frutto di un’associazione cattolica (fu invitato a parlare anche l’allora responsabile di Caritas per l’accoglienza Daniele Albanese, “padre” di un altro progetto internazionale sui corridoi umanitari) ma raccontato da una tv di un luogo a maggioranza musulmana. Nel marzo del 2018, un anno e mezzo dopo, fu Il Biellese a descrivere il seguito della storia: Rubel Khan era diventato un operaio in una filatura a Chiavazza, con qualche soldo in più in tasca da mandare alla famiglia e soprattutto alla madre malata, era ancora un po’ troppo timido per parlare fluentemente l’italiano che però comprendeva alla perfezione, ed era perfettamente a suo agio in quella casa già affollata con cinque figli: «Lui oggi è il sesto» raccontò Roberta Di Lanzo, la “mamma” «e oggi ci considera la sua famiglia italiana». Il video di Aj+ ha totalizzato in otto anni circa seicentomila visualizzazioni in tutto il mondo.