I costi di un inceneritore
Dice bene, il circolo Tavo Burat, che resistere a un progetto che non si vorrebbe mai vedere sul proprio territorio sia anche un costo per la collettività, oltre che per i singoli attivisti. A2A, azienda da 479 milioni di utile netto nel primo semestre del 2024 (tanto per quantificarne la potenza di spesa), ha presentato l’atteso ricorso al Tar per provare a sbloccare l’inceneritore all’ex Zincocelere di Cavaglià, bocciato alla fine della conferenza dei servizi dalle valutazioni fatte dai tecnici della Provincia. L’ente ha già dato mandato, in base al decreto firmato dal presidente Emanuele Ramella Pralungo, di cercare un avvocato per difendere il provvedimento davanti al tribunale amministrativo. Fare scudo davanti alla propria decisione, evidentemente, costa e, come osservano gli ambientalisti, c’è differenza tra la forza d’urto di un gigante del settore multiservizi e una piccola provincia: «Uno scherzo» scrive Ettore Macchieraldo, nel direttivo del circolo Tavo Burat da poco entrato in Pro Natura «che è costato tempo e soldi a istituzioni, Comuni, enti, associazioni, organizzazioni politiche e compagnia cantante ma che, evidentemente, non pesa così tanto al colosso energetico». Lo scherzo in questione riguarda una delle motivazioni legate al ricorso, come afferma La Stampa: secondo A2A è la Regione, e non la Provincia, a doversi pronunciare sul progetto dell’inceneritore. L’azienda, sostiene ancora Macchieraldo, «solo a fronte del diniego, si accorge che la competenza dovrebbe essere regionale. Se può succedere tra ragazzi che, mentre giocano una partita di pallone, uno di loro – esattamente colui che sta perdendo e che ha portato la palla – minacci di andarsene se non lo fanno vincere, così il colosso energetico ci dice, a partita finita (o pochi minuti prima del termine), che si deve ripetere tutto perché si è proprio sbagliato campo. E il campo lo imporrebbe uno dei due contendenti – esattamente quello che ha fatto iniziare la contesa – non un ente terzo». Rispetto al giorno di luglio in cui il no della Provincia impose lo stop all’inceneritore, sono cambiate un po’ le squadre in campo. In consiglio provinciale è entrato Mosè Brizi, sindaco di Cavaglià, sul cui territorio dovrebbe sorgere l’impianto e che, appena rieletto, ha visto il suo municipio approvare un lungo parere contrario motivato da consulenze e perizie pagate (anche loro) con denaro pubblico. Benché sia di centrodestra, indicato da Forza Italia, e Ramella Pralungo sia di centrosinistra, ecco un caso in cui le differenze di schieramento si superano facilmente. Su un altro fronte, A2A esprime una vicepresidente dell’Unione industriale biellese: Elena Maggioni, responsabile di sviluppo e trasformazione dell’azienda lombarda, ha assunto questo ruolo con il rinnovo delle cariche all’Uib che ha portato alla presidenza Paolo Barberis Canonico. Dall’esito del progetto dell’inceneritore dipendono le sorti di un altro progetto, quello di Pierre et Vacances, colosso francese del turismo, che ha intravisto nelle colline attorno al lago di Viverone la possibile sede di un nuovo villaggio. Ma, come dichiarato dai portavoce, se mai dovesse sorgere l’impianto di smaltimento dei rifiuti con la sua ciminiera alta come la cupola di Oropa, sceglierebbero un’altra area in Veneto.
Ipse dixit
“Un sistema meritocratico migliora le aziende. I criteri meramente economici sono importanti, ma non bastano più per dare valore a un’azienda. Il tessuto economico italiano è composto prevalentemente da realtà medio-piccole e familiari che per loro natura sono anti-merito. Serve un cambio d’impostazione mentale. Le aziende, comunque, si stanno accorgendo del valore del merito più di quanto non stiano facendo le istituzioni”
(Marco Guazzoni, vicepresidente del Forum della meritocrazia, all’incontro di sabato mattina alla Biblioteca Civica organizzaqto da BiYoung. Le sue parole sono riportate da La Stampa)
Differenziata e differenze
Si intravede un punto molto oscuro in mezzo al fascio di luce delle quattordici posizioni guadagnate nella classifica dell’ecosistema urbano, pagella annuale con cui Il Sole 24 Ore e Legambiente calcolano l’attitudine verso l’ambiente dei capoluoghi di provincia italiana. Biella è rimbalzata fino al 31° posto nonostante un calo che dura dal post-pandemia della percentuale di raccolta differenziata. Il valore massimo di rifiuti riciclati, secondo i dati pubblicati sul sito web del comune di Biella, è il 78,4% del 2019, culmine di un ciclo in cui la città era passata dal 61,4% fino a livelli degni delle migliori realtà italiane del settore. Oggi, secondo il quotidiano economico e le sue cifre, siamo crollati al 70,5% del 2023, ultimo dato completo disponibile. L’anno scorso sono state raccolte 4,5 tonnellate in meno di materiale riciclabile, un calo che (per fortuna) ha segnato anche una diminuzione del totale di rifiuti prodotti. Ma quello che va smaltito in discarica ha un obiettivo molto vicino da raggiungere fissato dalla Regione: 126 chili per abitante all’anno entro il 2025, cioè l’anno prossimo. Biella è arrivata a 134,4 nel 2023 e il dato parziale di quest’anno offre una proiezione in leggera salita, 134,7. Nel 2030 bisognerà arrivare a 100. Che cosa è successo? Non è facile comprenderlo perché il servizio non è mutato. Il balzo dal 61 al 71 per cento tra il 2015 e il 2016 fu la conseguenza dell’ultimo cambio radicale nel sistema di raccolta, con il cassonetto per la frazione umida unifamiliare per chi vive in case singole o in piccoli complessi e quello condominiale per i palazzi, a sommarsi al porta a porta di carta e plastica e alle campane del vetro ormai parte delle abitudini collettive. Da allora la variazione forse più significativa riguarda l’aver dirottato l’alluminio insieme alla plastica e non più insieme al vetro. Ma sempre di riciclo si parla. Di certo è cambiata l’enfasi: si è parlato di rifiuti, negli ultimi anni, soprattutto per i conti di Seab da rimettere in sesto, ma molto meno per le campagne di informazione che invitavano i cittadini a gettare via la spazzatura con la dovuta attenzione all’ambiente. E anche ai conti pubblici: un rifiuto in discarica costa e basta alla collettività, per uno riciclato c’è anche l’incasso legato all’acquisto del materiale da parte dei consorzi obbligatori.
Cosa succede in città
Oggi alle 19,30 a Candelo e alle 20,30 a Biella è in programma per la seconda serata consecutiva “C’era una volta in America”, film girato quarant’anni fa da Sergio Leone. Al cinema Verdi di Candelo sarà in versione originale con i sottotitoli in italiano, nella sala 1 del Mazzini gli spettatori potranno trovare in omaggio anche la locandina del film fino a esaurimento scorte
Oggi alle 21 a Candelo e Biella il secondo omaggio cinematografico a un anniversario è per i cinquant’anni di “Frankenstein Junior”, in cartellone in contemporanea sia al cinema Verdi sia al Mazzini
Il bronzo di Vittoria Siletti
Vale moltissimo il piazzamento ottenuto da Vittoria Siletti nella gara internazionale disputatasi in Francia a Colmar nel fine settimana. La spadista biellese è arrivata terza assoluta ma migliore della sua categoria, le Under 23, in una competizione che era valida anche per il circuito europeo giovanile di scherma. La sua corsa si è fermata solo in semifinale ma al cospetto di un’atleta più esperta e con un curriculum da podio olimpico: Alexandra Louis-Marie, 28 anni, era nel quartetto francese che ai Giochi di Parigi è stato superato all’ultimissima stoccata da quello italiano nella sfida per l’oro. «Sono andata molto vicino a batterla» ha detto Siletti a Il Biellese, «con sole due stoccate di differenza. Quindi sono molto contenta della mia prova». L’ex portacolori della Pietro Micca ora è tesserata per la Victoria Torino (città dove studia management dell’informazione e comunicazione aziendale) e fa parte del gruppo sportivo della polizia penitenziaria, le Fiamme Azzurre. Il suo podio più prezioso finora è stato ai Mondiali Under 20 della scorsa primavera, dove l’Italia si è piazzata seconda nella prova di spada a squadre. Oggi è la miglior speranza biellese di poter vedere un atleta di casa gareggiare alle prossime Olimpiadi di Los Angeles nel 2028: «Credo che siano l’obiettivo di ogni atleta» ha dichiarato a BiSport, il nuovo mensile sportivo de Il Biellese. «Sicuramente per me è più di un sogno in questo momento ma ci sono delle possibilità per arrivare a concretizzarlo».