I numeri del cammino
Forse il nome di Alberto Conte non ha ancora la fama che merita: ingegnere aerospaziale, una carriera passata come manager in un’azienda milanese del ramo chimico-farmaceutico, ha trasformato in un’impresa e in una missione la sua passione per il “movimento lento”, il nome che ha dato alla sua associazione che ha sede a Roppolo. Qui ha sede anche Itineraria, l’azienda specializzata in tracce satellitari per le escursioni a piedi o in bicicletta che ha fondato. Il breve tratto della Via Francigena che tocca il Biellese (Viverone-Roppolo-Cavaglià) gli sfiora il giardino di casa e da qui è partita la sua iniziativa ancora più locale, il cammino di Oropa. In fondo non è nulla di così rivoluzionario: da secoli i pellegrini si mettono in strada e affrontano sentieri e salite per porgere il loro tributo di devozione alla Madonna Nera. Si è trattato solo di mettere a sistema i percorsi, organizzarli in modo da far trovare lungo il tragitto luoghi in cui rifocillarsi e dormire e riconoscere, come premio della fatica, la “credenziale”, il documento che testimonia che si è arrivati a destinazione. È quello che accade con il più celebre dei cammini, quello di Santiago. E questo modo di viaggiare, che consente di restare soli con se stessi, di mettersi alla prova, qualunque sia il tasso di spiritualità di ciascuno, è sempre più di successo.
I numeri del cammino di Santiago sono enormi: più di 438mila pellegrini nel 2022, quasi centomila in più rispetto al 2019. Nel suo piccolo il cammino di Oropa ha una crescita altrettanto vistosa: dai 300 passaggi del 2019 ai 3.261 del 2022, con un totale di circa diecimila pernottamenti in provincia e una spesa totale dei pellegrini oltre i 718mila euro in un anno. Il lavoro di promozione funziona così bene che l’anno scorso è stato quello in cui la maggioranza relativa dei visitatori è stata lombarda e non piemontese, con circa tre turisti su quattro che provengono da fuori regione. «È un dato impressionante» ha ricordato Conte nel suo commento al bilancio dell’anno passato «soprattutto se paragonato agli investimenti iniziali che sono serviti per lanciare il cammino: 3mila euro, donati nel 2018 dall’associazione degli Amici della Via Francigena di Santhià e spesi per acquistare la segnaletica leggera che è stata posata sul percorso». Nulla, se paragonato ad altri investimenti per attirare turisti che forse non hanno portato gli stessi numeri. Nel frattempo gli itinerari per raggiungere Oropa a disposizione ora sono quattro: quello della Serra (quattro tappe per 65 chilometri da Santhià), quello canavesano con cinque tappe da Valperga per 84 chilometri, quello valdostano da Fontainemore, sul sentiero del pellegrinaggio quinquennale dei fedeli valdostani e l’ultimo arrivato da Valle Mosso, tre tappe per 34,3 chilometri.
Ipse dixit
“Il turismo ha bisogno di un tessuto locale felice. Io ho la fortuna di lavorare in realtà importanti: la Fiera del Tartufo d’Alba, le regioni Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Sono regioni diverse che hanno un unico comune denominatore: la gente del luogo è felice, orgogliosa, perché si sente parte di quel territorio e quando arrivano i turisti li coinvolgono. A Biella finché non attiviamo questa mentalità, coinvolgendo soprattutto i giovani, saremo sempre un posto vecchio che non potrà far altro che attirare turisti legati al pellegrinaggio a Oropa. Perché in verità, guardando i numeri, la maggior parte dei turisti raggiunge il Santuario”
(Paolo Vizzari, giornalista e critico gastronomico, dall’intervista pubblicata ieri da Eco di Biella)
La nuova polemica sul ponte della tangenziale
«Non ci lavora mai nessuno» è la sintesi in cinque parole delle proteste che prima via social e poi con l’aiuto dei media locali hanno sostituito quelle sulle code causate dal cantiere del ponte della tangenziale. A prendersi carico del problema è stato il Comune, più lesto della Provincia a farsi portavoce dell’allarme dei cittadini, già certi che si tratti di un inequivocabile segno di lavori che non termineranno nei tempi prestabiliti: «Abbiamo impiegato moltissimi agenti della polizia municipale per smaltire i rallentamenti» ha dichiarato a La Stampa il vicesindaco Giacomo Moscarola. «Rispetto alle primissime ore i tempi di percorrenza per entrare in città si sono accorciati ma il disservizio per i cittadini è sotto gli occhi di tutti. E vedere il ponte chiuso e deserto è una cosa inconcepibile. Se andiamo avanti di questo passo i tempi rischiano di dilatarsi ulteriormente». Mercoledì un vertice in Prefettura è servito a fare il punto, insieme alla lettera che il Comune ha scritto a Ministero e Anas. Dall’azienda che gestisce le strade statali è arrivata una risposta che spiega in modo più semplice del complottismo da social che cosa stia accadendo: «In un cantiere di queste proporzioni è possibile che ci siano alcuni tempi morti. Negli ultimi giorni i lavori si sono fermati perché eravamo in attesa della fornitura di materiali che purtroppo hanno tardato ad arrivare». La chiusura del cantiere è prevista entro 68 giorni dall’inizio dell’intervento festivi inclusi, quindi per domenica 28 agosto. Ogni giorno di ritardo, salvo cause di forza maggiore o imprevisti, costa una penale all’impresa che ha vinto l’appalto di 1,75 milioni di euro: è lei la prima ad avere ogni interesse a essere puntuale.
Cosa succede in città
Oggi di buon’ora a Bielmonte parte il primo giro del Rosa in mountain bike o e-bike: il gruppetto sarà guidato da Ludovico Bizzocchi di Overalp e percorrerà 176 chilometri in tre tappe che toccheranno Alagna, il santuario di Graglia, quello di Oropa per il ritorno a Bielmonte previsto domenica. L’iniziativa si ripeterà dall’11 al 13 agosto: iscrizioni e prenotazioni scrivendo a overalp@overalp.com
Oggi alle 18,30 al Piazzo s’inaugura la mostra “Open space, finché si avranno passioni” con opere di arte contemporanea di Laura Giardino, Maura Banfo, Luca Gilli, Pierluigi Fresia, Naomi Gilon e Matteo Gatti. L’esposizione, curata da Irene Finiguerra, Fabrizio Lava e Gigi Piana, sarà ospitata da palazzo Ferrero in corso del Piazzo e sarà aperta ogni sabato e domenica fino al 10 settembre dalle 10 alle 19, ingresso a 5 euro, ridotto 3
Oggi alle 19 a Lessona l’apertura dell’area gastronomica fa iniziare il fine settimana del Summer Festival. Alle 21,30 nell’area disco inizia la serata “Follia 2000” con l’esibizione di Carolina Marquez. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 al Piazzo l’accademia Perosi ospita sulla terrazza di palazzo Gromo Losa in corso del Piazzo il concerto della pianista giapponese Yuna Tamogami, con musiche di Haydn, Schumann, Debussy e Liszt. Ingresso a 10 euro
Oggi alle 21 a Biella va in scena la prima delle due serate dell’Open blues festival, inserito nel programma di Biella Estate. Sotto il titolo “The guy experiences the blues” si nasconde una serie di esibizioni di allieve e allievi delle scuole di musica di Opificiodellarte e Dyapason e dei loro insegnanti. L’appuntamento è al chiostro di San Sebastiano e l’ingresso è libero
La foto del giorno
Questo abbraccio tra Ruben Buriani e Mauro Bellugi ha sullo sfondo Dino Zoff e Giancarlo Antognoni ma anche la gradinata della tribuna centrale dello stadio La Marmora-Pozzo di Biella. All’epoca, era la tarda primavera del 1980, si chiamava ancora soltanto La Marmora e fu la sede degli allenamenti della Nazionale del calcio maschile in vista degli Europei che l’Italia si accingeva a ospitare. Su quello stesso prato, ad aprile, gli azzurri avevano disputato un’amichevole con la Biellese, vinta 13-0 con tripletta di Paolo Rossi, quattro giorni prima di un Italia-Polonia 2-2 a Torino. Ma Rossi, nel ritiro pre-Europei che si svolgeva tra Biella e l’hotel Leon d’Oro di Pollone, non c’era, lasciato a casa per la squalifica sulla vicenda del calcioscommesse che aveva sconvolto il mondo del pallone italiano, con la domenica difficile da dimenticare con le auto delle forze dell’ordine dentro gli stadi per aspettare i giocatori accusati. Quell’edizione degli Europei fu vinta dalla Germania. Gli azzurri finirono quarti, sconfitti ai rigori nella finalina dalla Cecoslovacchia. Nel frattempo l’hotel Leon d’Oro è diventato una residenza per anziani, Buriani che vinse lo scudetto con il Milan è un dirigente sportivo a riposo, Bellugi è scomparso nel 2021, Zoff si gode la pensione a Roma così come Antognoni a Firenze. L’immagine è stata pubblicata dalla pagina Facebook “La nostra serie A negli anni ’70”.