Il 25 aprile di B.
B. ha quattordici anni: «Dovrei fare la prima superiore» dice. Ma è arrivato con la famiglia dal Marocco da troppo poco tempo. E quando ha raggiunto l’Italia non conosceva una parola d’italiano. Così lo hanno fatto cominciare dalle elementari. Ora è in prima media, la prima G della Salvemini di via Carso per l’esattezza. È la classe che ieri, alla commemorazione ufficiale della Liberazione che, per la città di Biella, arriva un giorno prima che nel resto d’Italia, ha preparato letture, riflessioni, pensieri e perfino musica per aggiungere una preziosa voce a quelle delle orazioni del sindaco e del vicepresidente nazionale dell’associazione dei partigiani. «Hanno fatto tutto da soli» ha detto una delle insegnanti. Hanno scelto i brani, li hanno letti e riletti e poi li hanno commentati: Gianni Rodari, Fabrizio De André, Bobbio, Calamandrei e Sandro Pertini. Le loro parole semplici hanno spiegato quanto un libro di storia: «Oggi sono qui a parlare liberamente» recitava il pensiero di un ragazzo «e qualcuno può non essere d’accordo con me, ma non per questo rischio di essere arrestato». Facevano la staffetta, studentesse e studenti, qualcuno non ancora così alto da arrivare ai microfoni del palco degli oratori: finiva uno di loro, e la gente applaudiva. Cominciava quello dopo e la gente applaudiva ancora. Una ha cantato senza musica “La guerra di Piero” di De Andrè, ragionando insieme alla classe della terribile scelta che si ha con un fucile in mano: sparare per primi o essere un bersaglio? Una scelta che decine di giovani partigiani probabilmente hanno dovuto compiere. E poi c’era B. che ha inghiottito l’emozione, ha aperto il suo foglio e ha cominciato a leggere, con la fatica di chi affronta una lingua che conosce ancora da poco. Pian piano, ha portato a termine il suo brano e poi, mentre partiva l’ennesimo applauso, è tornato al suo posto in fila. Tutti i compagni, come se fosse una gara sportiva, hanno allungato la mano per dargli un cinque: «Ha voluto a tutti i costi leggere anche lui una parte» ha detto ancora l’insegnante, mentre a manifestazione finita arrivavano le nonne con il fazzoletto partigiano al collo e i sindaci con la fascia tricolore a far loro i complimenti. «Prof, ho avuto un attacco d’ansia» ha detto uno di loro. «Tremavo tutto. Ma non si vedeva». Dopo il corteo fino a palazzo Oropa (che speravano fosse lungo così non si tornava in classe troppo presto), hanno intonato “Bella ciao”, leggendo il testo dal piccolo manifesto donato a tutti i partecipanti alla manifestazione. L’hanno cominciata loro da soli. Non un politico, non un sindacalista, non un militante: ragazze e ragazzi di prima media. B. ascoltava, un po’ in disparte. Magari la imparerà per l’anno prossimo. Ma la sensazione è che abbia imparato molto a scuola sull’Italia che lo ha accolto. E con lui i suoi compagni, se quel gesto di dargli un cinque dopo la lettura ha un significato. Così il sospetto è che spesso, quando gli espertoni parlano di classi in cui la presenza dei bambini stranieri è una zavorra che rallenta tutti gli altri, lo facciano perché in realtà non entrano in una classe da anni.
Ipse dixit
“Il mondo che noi ragazzi vogliamo non è fatto di bombe, armi e missili ma di pace e fratellanza per tutti e per sempre”
(Messaggio finale della classe I G della scuola media Salvemini alla commemorazione della Liberazione di ieri ai giardini Zumaglini)
Anche il mercato europeo
Rischia di essere un fine settimana complicato per la viabilità del centro. E per fortuna è un fine settimana lungo, con un ponte che terrà chiuse anche le scuole riducendo l’impatto del traffico. Ma, insieme alle chiusure per l’asfalto nuovo sull’asse di via Carso, si aggiunge il blocco a una carreggiata di via La Marmora che dall’alba di oggi sarà destinata alle bancarelle del mercato europeo. Con piazza Vittorio Veneto finita ma non ancora pienamente agibile, il mercato delle regioni d’Europa (nome diverso ma stesse caratteristiche, con cibo e artigianato da mezza Italia e mezzo mondo in vendita) chiede spazio proprio a via La Marmora e a via Garibaldi, oltre che ai giardini Zumaglini stessi. Rispetto alle passate edizioni non ci sarà mercato in viale Matteotti, dove sarà libera la circolazione dei bus già costretti a numerosi adattamenti dei percorsi dai lavori in corso. Quelli di via Carso, iniziati tra la rotonda di via Bertodano e quella di via Bengasi, hanno tracimato anche più a sud, costringendo le auto alla svolta obbligatoria in via Zara a fianco della chiesa di San Paolo in direzione del centro. Ovvia conseguenza sono stati i rallentamenti sull’asse di via Trento e di via Torino e, nel senso di marcia opposto, tra la rotonda ovale di via Bertodano e via Trieste, principale sbocco in direzione di viale Roma. Qui l’intervento dovrebbe comunque terminare entro domani. C’è un cantiere ancora in piazza La Marmora, dove si risistema la cubettatura. Ma in questo caso ci sono solo strettoie e non chiusure al traffico come la settimana scorsa.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Biella apre i battenti l’edizione 2024 del mercato delle regioni d’Europa, nome diverso ma medesime modalità della manifestazione che da anni la città conosce come “mercato europeo”. Le bancarelle occuperanno l’area dei giardini Zumaglini e dintorni fino a domenica sera, con chiusura degli stand a mezzanotte circa
Oggi alle 9,30 a Valdilana parte l’ottava edizione della corsa in montagna Mosso Vertical Mille, numero che indica i metri di dislivello da affrontare dalla partenza dal centro di Mosso fino alla rocca d’Argimonia. È in programma anche una non competitiva su distanza inferiore che prenderà il via alle 10
Oggi alle 10 a Biella riapre al Museo del Territorio la mostra con gli acquerelli dell’artista biellese Piero Crida, già presente alla grande mostra romana dedicata a Tolkien come illustratore della copertina de “Il signore degli anelli”. L’ingresso è gratuito con i seguenti orari: oggi fino alle 14, domani dalle 14 alle 18 e sabato e domenica dalle 10 alle 18
Oggi alle 15 a Bioglio apre una mostra dedicata alla Resistenza in Italia a Villa Santa Teresa. Sarà visitabile fino a domenica ogni pomeriggio dalle 15 alle 18
Oggi alle 15 a Vigliano la Biellese gioca un turno infrasettimanale nel campionato di Eccellenza maschile di calcio contro l’Alicese Orizzonti che ha il suo campo di casa proprio alle porte del capoluogo
Oggi alle 15 a Candelo l’anniversario della Liberazione sarà celebrato al cinema Verdi con la proiezione di due documentari, a cura dell’associazione Mosaico, sui partigiani della città. Seguirà la testimonianza di Andrea Cerutti, medico cardiologo, che parlerà dei suoi genitori: il partigiano Fausto Cerutti, nome di battaglia “Guido”, a lungo sindaco di Candelo nel dopoguerra, e la staffetta Ines “Mira” Silmo. La cantautrice Marella Motta eseguirà un repertorio di canzoni sulla Resistenza
Oggi alle 18 a Biella la sala convegni del Museo del Territorio ospita uno dei primi eventi dedicati all’imminente ritorno del Giro d’Italia in città: sarà proiettato il film “Wonderful losers”, diretto da Arunas Matelis e dedicato alla figura dei gregari. Introducono il consigliere comunale Corrado Neggia e l’assessore appassionato di ciclismo Davide Zappalà. L’ingresso è gratis ma è necessario prenotarsi un posto seguendo questo link
Oggi alle 20,45 a Cavaglià sarà proiettato alla sala convegno di via Vercellone il documentario dal titolo “La scelta del maggiore Machieraldo, le donne e la Resistenza sulle strade della libertà”
Elisa che salva la terra
Trenta vacche, quindici capre e una laurea in economia aziendale riposta in un cassetto per affrontare alba dopo alba la vita dura e libera dell’allevatrice: Elisa Mosca, 28 anni, vive tra Sordevolo d’estate e Borriana d’inverno ed è stata scelta da Slow Food tra le “Dieci donne che salvano la terra”, progetto varato dalla sezione piemontese dell’associazione per raccontare le figure di chi ha preferito la vita (e i cibi) di una volta a tutto ciò che è moderno e industriale. La sua specialità, come si legge nel racconto fatto sul sito di Slow Food, è il formaggio e si percepisce, dalle sue parole, quanto sia difficile far capire che fatto come lo produce lei è diverso da una produzione di massa: «Spesso mi viene detto che il mio formaggio è caro, ma non c’è paragone tra un buon formaggio di caseificio e le tome che produco io, con il latte crudo delle mie pezzate rosse». Ne escono cinque chili ogni giorno, frutto dei cinquanta litri di latte munti alla mattina di buon’ora e nel pomeriggio, compresa la parte che è data ai vitellini. La giornata comincia presto: prima la colazione degli animali a base di fieno, poi la mungitura e la pulizia delle stalle e, quando sono le 8 del mattino, tocca anche a lei fare colazione. Poi c’è il lavoro in caseificio o la vendita al mercato, con la madre infermiera che le dà una mano. E il pomeriggio la routine si ripete. Dice che la fatica esiste ma si sopporta con piacere: «Non c’è mai un momento di tregua perché tutti i giorni devo essere presente e poi purtroppo la resa economica non è mai soddisfacente. Nonostante questo non avrei mai il coraggio di chiudere, non immagino nemmeno un’altra vita. Per me la vacanza è salire in alpeggio, sentire la libertà che si respira e staccare la spina dalla tecnologia e dalle pressioni della città». E racconta che tutto nasce nei giorni in cui era bambina quando passava le estati con i nonni in alpeggio: «Mio nonno, quando doveva andare dalle vacche, per non lasciarmi da sola in casa mi portava con sé e mi sedeva sulle sue ginocchia. Così ho imparato a mungere, sulle sue ginocchia, a portare le vacche al pascolo mano nella mano con mia nonna, a fare il formaggio». Quando i nonni decisero di mettersi a riposo, è stata lei a prendere il testimone: «Quando sono diventati anziani e in famiglia si cominciava a parlare di cose fare delle vacche e dell’alpeggio, a me si stringeva il cuore». E così eccola all’alpeggio Fontanelle sopra Sordevolo, dove è tornata da poco dopo la transumanza. Per i curiosi (e golosi) le sue tome sono ogni prima domenica del mese al mercato della terra di Slow Food al Ricetto di Candelo.