Il biellese che odiava il festival
Dopo circa venti pagine di “Bella ciao”, saggio di Jacopo Tomatis sulla musica popolare italiana, compare un nome familiarissimo a chi è biellese. Emilio Jona è avvocato, intellettuale, oratore pacato e raffinato capace di parlare al taglio del nastro della nuova biblioteca in piazza Curiel e al gruppo di studenti radunati sotto la lapide dei deportati biellesi della Shoah, spiegano che cosa voleva dire essere ebreo in quegli anni. Quello che forse si conosce meno è il suo stretto legame con il mondo della musica, vissuto non solo come studioso ma anche come paroliere. E, tra molte virgolette, come "nemico" del festival di Sanremo.
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