Il business dei migranti
Già sentita questa frase? Inevitabilmente sì, negli ultimi dieci anni abbondanti: è così che viene definito da chi lo osteggia il sistema dell’accoglienza, fatto di bandi delle prefetture e di gestione da parte di cooperative e imprese. E anche di costi per lo Stato. Ma a ben guardare è una definizione che può allargarsi a ben altri ambiti. Questa sera, per esempio, si tornerà a parlare di Biella su Retequattro. L’ultima volta, se si eccettuano i fatti di cronaca nera o di colore indefinito (chi si ricorda il medico che provò a vaccinarsi col braccio di silicone?), fu nell’estate del 2016. Oggetto del contendere, nella trasmissione “Dalla vostra parte” condotta da Maurizio Belpietro, fu l’area tra ex hotel Colibrì di via Cerruti ed ex hotel Coggiola di via Cottolengo, con microfoni aperti sotto il naso di cittadini arrabbiati e dello stato maggiore della Lega provinciale, prontissimo a cavalcare la protesta. L’argomento di oggi a “Diritto e rovescio” di Paolo Del Debbio e del servizio registrato mercoledì? È lo stesso, Colibrì e Coggiola e dintorni, con un caso che ha forse contribuito ad alzare l’interesse, la denuncia di una zia che ha visto la nipote di sette anni divincolarsi in un parco pubblico mentre un giovane definito come uno dei migranti cercava di afferrarla per un braccio. La polizia, a quanto scrive La Stampa, non ha aperto indagini né ha deciso di attivare la cosiddetta audizione protetta della bambina, il modo in cui, con le precauzioni del caso, si raccoglie la testimonianza dei minori. Ma a parte questo episodio, il resto è simile, compresa la Lega nella persona del vicesindaco Giacomo Moscarola («A cui è stato dato molto spazio nel servizio» dice ancora La Stampa) a guidare telecamere e troupe in città nei punti definiti caldi.
Primo business, quello di un canale televisivo che sceglie di provare ad alzare gli indici di ascolto con un tema che, a suo dire, funziona: parlare (probabilmente male) della gestione dell’accoglienza dei migranti. Secondo business, quello politico: c’è chi osserva che si parla molto di immigrazione nelle ultime settimane e che magari è un argomento da portare in primo piano per lasciarne sullo sfondo altri dove i potenti di turno potrebbero trovarsi in difficoltà, dalla legge finanziaria tutta da scrivere alla sanità fino al dibattito sul salario minimo. In studio ci saranno certamente ospiti che diranno male del buonismo e dell’accoglienza e probabilmente altri che proveranno a dire il contrario, risultando minoranza agli occhi del “retequattrista”, neologismo che indica lo spettatore medio, tendenzialmente di destra, di un dibattito politico su quel canale. Rivolgendo lo sguardo a Biella, è come minimo un esercizio di sincerità anche quello di Giacomo Moscarola, sulle barricate all’opposizione nel 2016 quando chiedeva di essere ascoltato anche dal Comune (che ha poca voce in capitolo) e in prima linea anche adesso, a patto di rischiare di veder andare in onda un servizio che descrive Biella, o almeno un suo angolo, come un luogo diventato improvvisamente pericoloso sotto i suoi occhi. Avrebbe molto di cui vantarsi a ragione da assessore allo Sport per una serie di piani ben riusciti: lo stadio rimesso a nuovo quanto basta per ospitare la serie A femminile, il prossimo arrivo della Supercoppa di pallavolo maschile al Forum, il probabile annuncio lunedì del ritorno del Giro d’Italia a Oropa. Ha preferito prendersi una fetta di palcoscenico parlando di immigrazione. E se farlo aumentasse il consenso suo e del suo partito, in un’Italia (e in una provincia) che sul tema è abituata a ragionare di pancia, con abbondante travaso di bile, sarebbe un piccolo capolavoro di propaganda.
È una sorta di business infine quello di Pettinengo descritto da Il Biellese di martedì: là dove il centro di accoglienza gestito dalla cooperativa Pacefuturo esiste da molto tempo (e anche lì è salita la tv qualche anno fa per descrivere un modello positivo), i richiedenti asilo sono 93 su 1.442 abitanti, poco meno del 7 per cento della popolazione. Il sindaco Gian Franco Bosso lo dice chiaro: «No, qui i migranti non sono un problema». Le famiglie che si sono insediate vivono in paese, i loro figli frequentano le scuole (e magari aiutano a tenerle aperte, dato lo spopolamento di colline e montagne e l’invecchiamento del Biellese) e il primo cittadino ha indicato alla prefettura il numero massimo di persone che si possono accogliere «per garantire un corretto equilibrio sociale e garantire un’integrazione». Nel frattempo Pacefuturo istituisce corsi di lingua italiana, pur con le minori risorse concesse dallo Stato, e sigla un accordo con il Comune in base al quale i richiedenti asilo operano come volontari. In estate hanno ripulito e fatto manutenzione ai sentieri intorno al paese. «Sono in mezzo ai boschi» ha detto Bosso a Il Biellese, «senza questi volontari scomparirebbero in poco tempo. Noi diamo a loro e loro danno a noi. È così che si diventa comunità». Anche senza l’occhio vigile di Retequattro.
Ipse dixit
“Che il simbolo del Terzo Paradiso non sia apprezzato lo escludo. Ciò che manca è da parte delle istituzioni coinvolte nel riconoscimento Unesco una strategia che faccia del Biellese un territorio attrattivo, dove si voglia venire a vivere in armonia, equilibrio e prosperità. Serve un piano strategico con priorità, obiettivi, tempi, strumenti e risorse. E che ciascuno faccia la sua parte con il ruolo di guida che le istituzioni dovrebbero fare per prime. Il problema è che oggi sono ancora in tanti, purtroppo, a non aver capito che il riconoscimento Unesco e il simbolo del Terzo Paradiso appartengono a tutti noi, alla nostra comunità”
(Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, intervistato da Eco di Biella)
La supertassa che potrebbe gravare sulla Fondazione
Una statistica redatta dal centro studi economici di Kearney Italia ha rifatto i conti dell’impatto sulle banche italiane della cosiddetta tassa sugli extraprofitti, annunciata dal Governo e poi corretta in corsa dopo la risposta estremamente negativa dei mercati. Si definiscono extraprofitti i guadagni maggiori che le banche hanno ottenuto dal rialzo dei tassi di interesse che hanno reso più oneroso ripagare i prestiti, a partire dai mutui per le case, almeno quelli a tasso variabile, contratti dalle famiglie. Nella nuova stesura della norma, approvata ieri dalla Camera dopo il sì del Senato dei giorni scorsi, la cifra che gli istituti di credito dovranno sborsare risulta inferiore a confronto di quella ipotizzata all’inizio, ma ogni consiglio di amministrazione avrà la facoltà di decidere se pagare allo Stato o rinforzare il proprio patrimonio aggiungendo una cifra pari a due volte e mezzo l’imposta alla propria riserva. Secondo La Stampa, non per tutti però l’impatto sarà meno pesante: se sono previsti alleggerimenti tra il 19 e il 20 per cento per Intesa San Paolo e Credem, ci sarà anche chi sembra doverci rimettere. Tra queste c’è la Banca di Asti, ovvero l’istituto di cui è azionista anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Per lei l’aggravio stimato da Kearney Italia è da 13,3 a 15,5 milioni di euro, un +16 per cento. La conseguenza possibile potrebbe ricadere sulle tasche proprio della Fondazione che ha il 57% dei suoi investimenti in azioni di Banca di Asti. Siccome dai profitti del bilancio di ogni anno (extra e “normali”) dipendono i dividendi agli azionisti, una loro erosione rischierebbe di ridurre i soldi che casa madre gira alle sue fondazioni. E quindi al Biellese. Non resta che attendere le “cartelle esattoriali” che saranno recapitate alle banche per capire che cosa succederà. E per capire quanto lo Stato incasserà davvero, probabilmente molto meno rispetto a quanto aveva previsto in estate.
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Biella sarà presentato al Museo del Territorio l’esito del progetto “Nuovi geometri e antichi catasti” che ha coinvolto gli allievi degli ultimi anni dell’istituto Gae Aulenti, impegnati nello studio delle mappe catastali di Biella del Settecento rivisitandole con occhio e strumenti moderni
Oggi alle 17 a Biella si apre alla biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi la rassegna “ContemporaneA giovani”, sezione speciale del festival culturale al femminile chiusosi pochi giorni fa. La prima ospite è la finalista del premio Strega Maddalena Vaglio Tanet che aiuterà a presentare il libro “Casa musica (come un papero innamorato)” insieme al violoncellista Andrea Platinetti. Info allo 015.3507651
Oggi alle 17 a Masserano le sale del Palazzo dei Principi accoglieranno Andrea Cantone e la presentazione del suo libro “Mondo capovolto”, ispirato alla storia degli abitanti di Roasio che emigrarono verso l’Africa
Oggi alle 19,50 a Pray parte il primo turno di spettatori della rappresentazione teatrale itinerante “Turno di notte” che Teatrando ha dedicato alla storia degli operai tessili. Il ritrovo è al rifugio La Sella di Baltigati con partenze ogni 20 minuti. La destinazione è la Fabbrica della Ruota dove si potrà visitare la mostra “Biellettrico”. Biglietti a 10 euro, prenotazioni a questo link
Oggi alle 20,30 a Biella torna la pallacanestro giocata al palasport di via Paietta con l’esordio in casa di Biella Next, squadra erede di Pallacanestro Biella, nel campionato di serie C. L’avversario è il College Novara. L’ingresso è libero
“Perché di un suicida non hanno pietà”
Qui di seguito c’è una – diciamo così – antologia di commenti pubblicati da utenti Facebook sotto il link pubblicato da La Stampa, nella sua edizione nazionale, con la notizia del detenuto del carcere di Biella morto suicida due giorni fa. Nel pubblicarli contravveniamo a due delle norme di comportamento che 6aBiella vorrebbe osservare ogni giorno: non diffondere notizie su chi si toglie la vita né i dettagli su come lo abbia fatto. Per una volta, con la consapevolezza che deve essere un’eccezione, viene giudicato più importante presentare uno spaccato del mondo in cui viviamo: brutto, spietato, senza cuore. Nella speranza che sia una minoranza rumorosa dalle dita troppo rapide sulla tastiera e non il pensiero della maggioranza.
“Mah i lacci delle scarpe per tenere un peso di una persona che si impicca dovrebbero essere d'acciaio. Strano”
“Maledetti lacci… Organizziamo una nanifestazione contro la lobby dei produttori di scarpe! Laccisti!”
“Con fiaccolata e striscione: verità per i lacci”
“Se fosse vero, uno in meno”
“Colpa del governo! lo avete scritto nell'articolo?”
“Il Pd, la sinistra, li illude, li fa arrivare in Italia e poi questa è la fine che fanno”
“Uno in meno da mantenere”
“Pazienza. Rip”
“Grazie Nordio”
“Pensavo ci fosse solo Aiazzone a Biella”