Il carcere di Biella è pieno di problemi
Tanti problemi di differente natura nel carcere di Biella, sì, ma ne manca paradossalmente uno che affligge pressoché l’Italia intera: il sovraffollamento medio degli istituti penitenziari italiani è del 110,6% con punte del 190% a Tolmezzo in Friuli e del 185% a San Vittore a Milano. Biella al contrario ha ancora posti liberi con il suo 89,9% registrato a fine 2022 dal rapporto di Osservabiella, il centro studi della Fondazione Cassa di Risparmio sulle condizioni di vita in provincia. Qui finiscono le buone notizie e si aprono, da più fronti, i problemi. Ognuno guarda i suoi, verrebbe da pensare: questa è stata la settimana in cui il Sinappe, uno dei sindacati della polizia penitenziaria, ha parlato di un’aggressione di un detenuto a un agente, finito in pronto soccorso con ferite che guariranno in otto giorni. Inevitabile la reazione del segretario nazionale del sindacato, che lavora proprio a Biella, Raffaele Tuttolomondo: «Quando un collega inizia il servizio non sa se riesce a smontare e come riesce a smontare dal servizio. A Biella quasi ogni giorno i poliziotti penitenziari del reparto registrano turni di 12 e 16 ore di servizio distaccandosi dagli affetti familiari». Altrettanto inevitabile la sua richiesta di assegnare più personale alla struttura di via dei Tigli.
Quasi in contemporanea l’associazione Antigone ha presentato il suo rapporto annuale sulla situazione delle carceri italiane in un incontro pubblico al Piazzo. Non si è parlato dell’organico degli agenti in servizio, anche perché lo stesso rapporto 2022 di Antigone ricorda che il 62% delle spese del ministero della Giustizia per il settore vanno alla polizia penitenziaria, contro il 9,7% per le politiche di accoglienza e reinserimento sociale dei detenuti. La conseguenza, come si è detto nell’incontro di Biella, è un numero insufficiente di educatori ed educatrici: come ricorda Il Biellese in via dei Tigli sono due, di cui uno di nuova nomina, per oltre 370 detenuti. La media italiana è di uno ogni 71 detenuti. L’educatore è fondamentale non solo per favorire il reinserimento sociale, ma anche perché è attraverso la sua figura che si presentano le domande di libertà anticipata, in presenza ovviamente delle condizioni perché sia possibile, quando mancano 12 mesi al fine pena. Spesso le risposte arrivano quando quei 12 mesi sono passati. C’è di peggio, come ha detto la garante delle persone private della libertà Sonia Caronni: l’aggettivo che ha scelto per definire la gestione sanitaria in carcere è «disastrosa». Manca il medico referente aziendale, o meglio ce n’è uno a tempo parziale «che non riesce a essere presente in struttura» dice Caronni. «Ho fatto richiesta all’Asl perché nomini un responsabile a tempo pieno. Se non avrò risposte ricorrerò al Tar». Da settembre sono state anche ridotte le ore di servizio dello psichiatra in una struttura che, come ha detto Perla Allegri di Antigone, «il 90 per cento dei detenuti assume farmaci sedativi e calmanti. È un segnale di forte disagio». È dei giorni scorsi un episodio che avrebbe dovuto allarmare e invece è quasi passato sotto traccia, il suicidio di un uomo nella sua cella. Quella cifra, il 90% di detenuti che usano psicofarmaci, è identica a quella legata all’ultima indagine della magistratura sul carcere biellese, quella sullo spaccio che ha portato detenuti e agenti di polizia penitenziaria sotto inchiesta per aver favorito l’ingresso e lo smercio di droga tra le celle. È stata, quella emersa a settembre, la terza indagine penale sulla casa circondariale cittadina, dopo le denunce a chi tra il personale in piena pandemia usava per sé i tamponi destinati ai detenuti per rilevare il Covid-19 e il caso delle presunte torture, derubricate ad abuso di autorità, che ha messo per un’altra volta nei guai alcuni agenti della polizia penitenziaria. Biella potrebbe godere del vantaggio di avere un sottosegretario, Andrea Delmastro (Fratelli d’Italia), che si occupa proprio di carcere. Ma, dopo la grigliata della discordia, organizzata dal sindacato Sinappe con la presenza sua e, a quanto sembra, di qualche agente indagato, non ha più fatto interventi pubblici su via dei Tigli. Nei giorni scorsi era a Foggia, struttura dove nel 2022 si sono suicidati ben cinque detenuti. Sui suoi social compaiono foto di gruppo sorridenti circondato da donne e uomini della “penitenziaria” e una promessa: «Non siete più soli: organici, dotazione, protocolli operativi». Di tutti i problemi, in sintesi, sembra volerne risolvere soprattutto uno. Emblematica anche una sua dichiarazione durante la visita in carcere: «Desidero affermare un principio basilare: chi veste la divisa è lo Stato, chi è detenuto è l’antistato». Difficilmente un sottosegretario troverà volentieri risorse per chi considera “antistato”.
Ipse dixit
“L’idea che possa essere il pubblico di Milano a venire a Biella per vedere la mostra, e non viceversa, è una sorta di cortocircuito, un meraviglioso paradosso”
(Piernicola Di Iorio, curatore della mostra “Iago, Banksy e TvBoy” aperta da sabato al Piazzo)
I tempi della giustizia
Il 30 settembre la scoperta di un corpo senza vita in un cassonetto della spazzatura di Chiavazza, il 1 ottobre l’arresto di quattro persone con l’accusa di omicidio, pochi giorni dopo le prime indiscrezioni sui risultati dell’autopsia sulla vittima indicavano in un’overdose di eroina la causa della morte e non nelle lesioni al capo che gli investigatori avevano notato nelle primissime ore delle indagini: questa è la cronologia degli eventi, in rapida successione. Non è altrettanto rapida la decisione del Tribunale del riesame, che ha ricevuto i ricorsi degli avvocati dei quattro che chiedono una misura cautelare diversa dal carcere, dove gli accusati sono rinchiusi da quasi un mese. Lo hanno fatto alla luce dei primi esiti dell’inchiesta, trapelati anche sui media. Ma, come dice La Stampa, la Procura non ha rinunciato all’ipotesi di omicidio, cambiando il capo di imputazione in “omicidio con omissione da dolo eventuale”, formula in lingua più che tecnica che indica la possibilità che i quattro si siano accorti di quanto la vittima stesse male ma non hanno fatto nulla per curarlo. Resta in piedi anche il secondo capo di imputazione, di “soppressione di cadavere”, cioè del tentativo di liberarsi del corpo facendolo scomparire per sempre. Il tutto con la possibilità, allo stesso modo emersa dalle prime indagini, che non tutti fossero presenti fin dall’inizio nella casa dove tutto è cominciato. Chi deve prendere una decisione sulla veridicità delle ricostruzioni dei magistrati? Un giudice, ovviamente. Nel caso in questione è quello del Tribunale del riesame dopo che il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto ma quando l’ipotesi più accreditata era quella di un omicidio causato da percosse. In Italia il 13,3% dei detenuti è in carcere mentre attende il primo giudizio, una percentuale di cui, da ormai un mese, fanno parte anche i quattro biellesi.
Cosa succede in città
Oggi alle 15 a Occhieppo Inferiore la cascina San Clemente ospita un incontro con le infermiere e gli infermieri di comunità sul tema della corretta alimentazione. L’ingresso è libero. Introdurrà il sindaco Monica Mosca
Oggi alle 18,30 al Piazzo la presentazione della stagione di concerti dell’Accademia Perosi non sarà una banale conferenza stampa: il cartellone sarà svelato con l’accompagnamento in musica del pianista Giulio Corrado che eseguirà brani di Chopin. L’appuntamento è a palazzo Gromo Losa. Si apre oggi anche la campagna abbonamenti -
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 16
Eco di Biella Sorprende la moglie con il giovane amante
Martedì 17
Il Biellese Un biellese su due è stressato
La Stampa Sondaggio sul voto in provincia: cresce Fdi, tiene il Pd, calo Lega
Mercoledì 18
La Provincia di Biella La cremazione costa 462,50 euro
La Stampa Sanità, lavoro e costo della vita le tre grandi paure dei biellesi
Giovedì 19
Eco di Biella «L’hanno ucciso». E pm blocca funerale
La Stampa La grande fuga dall’artigianato. Imprese chiuse senza ricambio
Venerdì 20
Il Biellese Chiesti 16 anni di carcere per l’omicida di Falcetto
La Stampa Biella punta sui grandi eventi ma la cultura divide la giunta
Sabato 21
La Provincia di Biella Dice “Dio è grande” e terrorizza le passanti
La Stampa Caro prezzi, da oggi fare la spesa costa mille euro di più all’anno
Domenica 22
La Stampa Biella, l’ora delle grandi dimissioni. Il posto fisso non è più intoccabile