Il maltempo e la Burcina
Una ventina di alberi tranciati a metà o sradicati dalla tempesta di vento della settimana scorsa sono il bilancio che pesa sulla Burcina, ultima vittima dei fenomeni estremi di maltempo, sempre più frequenti in qualsiasi stagione. «Bisogna prendere atto che ormai gli eventi meteorologici così violenti sono frequenti» ha scritto sul suo profilo social Erika Vallera, presidente dell’ente parco Ticino Lago Maggiore sotto la cui giurisdizione ricade anche la collina tra Biella e Pollone. «Per questo occorre ripensare i territori affinché siano strutturati per resistere a questi episodi ma la Burcina ha peculiarità tutte sue che la rende sicuramente a rischio davanti a queste situazioni». Il temporale intenso di venerdì ha costretto alla chiusura del parco stesso per ragioni di sicurezza e i lavori di pulizia e ripristino hanno richiesto parecchi giorni: «Sono terminate le opere di sistemazione dei danni diretti causati dalla tempesta ma i danni sono più ampi» ha spiegato sempre Erika Vallera. «Un sopralluogo ha infatti evidenziato ulteriori gravi danni ad alcune piante non abbattute dalla tempesta ma irrimediabilmente danneggiate e che dovranno essere tagliate. So che pian piano il parco tornerà a splendere per la gioia di tutti e dei tanti che mi hanno scritto in questi giorni a riprova di quanto la Burcina sia un bene del territorio ma il segno resterà, è evidente». L’amministrazione del parco vorrebbe anche trasformare quel che resta delle piante tagliate in segni di quello che è successo: come dice Il Biellese, l’intenzione è di affidare il legno ad artisti e artigiani perché venga trasformato in opere e arredi da tenere alla Burcina, come promemoria e auspicio che non accada più. L’ultimo messaggio di Erika Vallera è rivolto a chi ha lavorato in questi giorni per rendere di nuovo agibili i sentieri: «Avere chi non conosce giorni ed orari di fronte a situazioni urgenti è un bel vantaggio ed ogni tanto va pure detto, perché avere chi ti risponde a qualsiasi orario non è così scontato».
Ipse dixit
“L’ultimo anno è stato molto complicato, specialmente il periodo coinciso con la morte di mio fratello Gabriele. Stare un po’ da solo in un posto nuovo sono certo mi aiuterà a ritrovare serenità”
(Martino Maffeo, insegnante all’Itis e capitano dello Zeta Esse Ti Biella di pallacanestro maschile, nell’intervista a Il Biellese in cui annuncia il suo addio alla squadra e alla città per trasferirsi in Portogallo. Il fratello di Maffeo era il giovane uomo trovato morto in autunno in un cassonetto della spazzatura a Chiavazza)
La biellese e i turisti maleducati
Marta Cantoni è un’imprenditrice di Tollegno di 29 anni che negli ultimi giorni si è fatta notare prima sui social e poi sui giornali per un video di denuncia: lo ha girato inquadrando uno degli appartamenti che gestisce con il metodo degli affitti brevi, quello reso popolare dalla rete di Airbnb.
Quell’alloggio, appena lasciato libero dagli ospiti, è a Livorno e a fare notizia erano le sue condizioni: residui di cibo sul tavolo e in cucina, una finestra aperta ma i termosifoni accesi così come il condizionatore, la vasca idromassaggio con quel che restava di un bagno profumato e con gli asciugamani lerci abbandonati sul pavimento. «Il bagno non ve lo faccio nemmeno vedere» ha detto nel video Marta Cantoni, precisando che la situazione trovata è la peggiore «della settimana, non del mese e neppure dell’anno». La sua denuncia è diventata più ricca di dettagli in un’intervista al Corriere della Sera dopo che il video aveva superato le 750mila visualizzazioni. Nell’appartamento, dei dieci a sua disposizione, che gestisce a Biella deve contare i coltelli «perché li portano via e li buttano». Quando aveva deciso di abbellire un alloggio con le candele e le lanterne, le ha viste sparire. Dalle piattaforme che rendono possibile l’incontro tra domanda e offerta non si ottiene molto aiuto: «Booking ci dice che può intervenire solo nel caso di una rottura di qualcosa ma per la presenza di animali non dichiarati, fumo, spese extra o furto di asciugamani non si può fare nulla». Ce ne sarebbe abbastanza per scoraggiare chiunque (e nel Biellese non sono pochi) abbia in mente di usare un immobile vuoto per farlo entrare nel circuito turistico. Ma da Aigo, l’associazione legata a Confesercenti che raggruppa chi opera in questo settore, arrivano messaggi più rassicuranti: «Un caso del genere non è mai capitato, né a me né agli altri associati» ha dichiarato a Il Biellese Fernando Sola, il presidente provinciale, commentando il video. «Si possono trovare persone non educatissime ma sono una minoranza. In più se qualcuno si segnala per il comportamento inappropriato diffondiamo la comunicazione all’interno del nostro gruppo per far sì che non ci caschi qualcun altro».
Cosa succede in città
Oggi alle 16,30 a Biella è in programma il terzultimo giorno del mercatino del libro usato junior alla biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi in piazza La Marmora. L’iniziativa serve a raccogliere fondi per le attività delle biblioteche cittadine. La bancarella è a disposizione fino alle 18,30
Oggi alle 18,45 a Pollone la biblioteca Benedetto Croce ospita un incontro dedicato alla cultura giapponese e ai suoi simboli con l’esperta Manuela Perardi che parlerà degli ideogrammi di cura e del benessere. L’organizzazione è dell’associazione Per contare di più
Oggi alle 19 a Gaglianico si aprono le cucine della festa patronale di San Pietro con l’hamburger party. A partire dalle 21 circa musica dal vivo con i Dark Side
Oggi alle 20 a Tollegno si apre la festa patronale di San Germano con la serata giovane: si esibiranno in uno spettacolo ragazze e ragazzi dell’oratorio. Sarà aperto il servizio bar
Oggi alle 20,45 al Piazzo gli incontri del giovedì della rassegna Selvatica portano nella sala conferenze di palazzo Ferrero Annalisa Corrado che parlerà del suo ultimo saggio “Pensiamo verde” invitata dall’associazione Vocididonne. L’ingresso è libero. Su prenotazione (al 327.3923222) è possibile dalle 19,30 l’apericena al bistrot del palazzo
Khaby e la Lauretana
Faccia stupita, occhi spalancati, due mani con i palmi all’insù a indicare come sarebbe facile risolvere problemi che sembrano complicati: Khaby Lame, origini in Senegal e radici nelle case popolari di Chivasso, ha costruito la sua fortuna con i suoi mini-video comici che si somigliano un po’ tutti ma che, muti come un film dei primi Novecento, si comprendono facilmente in tutto il pianeta, oltre le bandiere linguistiche e culturali. «Voglio solo far ridere» ha detto lui un giorno, quando l’onda della fama lo ha portato sul podio delle persone con più seguaci su TikTok. Oggi è sopra quota 161 milioni, tre volte gli abitanti dell’Italia, e su Instagram ce ne sono altri 80 milioni. Anche per questo le aziende smaniano (e pagano bene) per essere dentro uno dei suoi video.
Nell’ultimo, pubblicato martedì, c’è una bottiglia di acqua Lauretana, considerata un’alternativa migliore a un complesso meccanismo di taniche, pompe e rubinetti da comodino per dissetarsi di notte senza doversi alzare dal letto. Un caso che sia proprio Lauretana? Difficile, quasi impossibile in presenza di un personaggio come Khaby Lame che incassa (secondo una stima della rivista economica Forbes) una decina di milioni di dollari ogni anno anche grazie ai contratti pubblicitari. Sicuramente un esperimento interessante e nuovo per le aziende biellesi. Lauretana è già stata pioniera per esempio con le sponsorizzazioni sportive (anno 2001, con la squadra di pallacanestro della città usata anche per uno spot televisivo) e con il superamento dei confini provinciali per legarsi a eventi di portata nazionale, con l’esempio principe di Giro d’Italia e Milano-Sanremo di ciclismo nell’ultimo triennio. Nessuno aveva ancora tentato sul serio la strada di far comparire il marchio nelle mani di creatori di contenuti digitali, perché questo è il mestiere di Khaby Lame più che quello di influencer. Il costo probabilmente è alto. Ma il costo a contatto, cioè la spesa totale della sponsorizzazione divisa per il numero di persone raggiunte, è il migliore su piazza: nelle prime 24 ore il video con la bottiglia di acqua di Graglia era stato visto da un milione e mezzo di persone sparse nel mondo.