Il Paese reale/1
A Biella e dintorni ci sono più o meno 220 euro di differenza (in negativo) tra le spese delle famiglie e il loro reddito medio mensile. I dati non sono omogenei né fanno parte della stessa indagine, ma sembrano fotografare una tendenza di cui il cittadino non può non essersi accorto: a parità di soldi in tasca, tendono a non bastare più. La situazione delle uscite mensili è stata fotografata dal centro studi della Cgia di Mestre, solerte analizzatore di parametri economici della vita quotidiana, e riportata da Il Biellese. In Piemonte la cosiddetta “spesa obbligata” di una famiglia ammonta a 1.238 euro, il dato più vicino a quello biellese dato che non è stato fatto uno scorporo per provincia. Il dato porta il Piemonte al settimo posto tra le regioni meno economiche ed è superiore alla media nazionale di 1.191 euro. Per capire come sono suddivisi i costi, ecco la proporzione di quella italiana: 528 euro se ne vanno per generi alimentari, 374 per la manutenzione della casa bollette incluse e 291 per i trasporti, dagli abbonamenti dei mezzi pubblici al carburante per l’auto di proprietà. A queste spese inevitabili si sommano 847 euro di spesa complementare, cioè non necessaria per la sussistenza ma allo stesso modo difficile da scansare: ci sono gli acquisti di capi di abbigliamento, il costo per la ricreazione dal teatro al cinema agli abbonamenti della tv, l’istruzione e l’informazione, le assicurazioni e la salute. Una famiglia piemontese spende dunque 2.084 euro al mese. Il reddito medio familiare biellese, secondo una ricerca dell’istituto Tagliacarne di un anno fa, è di 1.864 euro mensili, 220 euro tondi in meno rispetto alle spese mensili calcolate dalla Cgia di Mestre. La differenza arriva dai risparmi. O dalla cinghia che si stringe rispetto alle abitudini. Dice sempre l’inchiesta del centro studi veneto che per Natale è prevista una contrazione del 9 per cento delle spese familiari, anche se in parte dipende dal fatto che qualcuno acquista i regali per tempo, approfittando per esempio del cosiddetto “Black friday”, giorno (o meglio periodo) di saldi arrivato dagli Stati Uniti e mutuato anche nelle abitudini commerciali nostrane da una decina d’anni. Per chi volesse provare ad approfittarne, a proposito, arriverà dopodomani.
Ipse dixit
“La richiesta è aumentata e spesso arriva da persone che, sulla carta, dovrebbero avere una situazione più stabile. Ci sono famiglie in cui magari lavora una persona sola, perché l’altra è stata costretta a ridurre gli orari o a licenziarsi per assistere un congiunto, in un periodo in cui le bollette salgono. Non è una garanzia nemmeno avere una casa di proprietà. […] Si presentano all’emporio anche le vittime del gioco d’azzardo, una dipendenza che non si vede rispetto alle altre”
(Greta Cogotti, vicepresidente del consiglio comunale di Biella e volontaria dell’emporio della Caritas, a Il Biellese)
Il Paese reale/2
«Buongiorno, cerco un secondo lavoretto, anche poche ore a settimana. Sono una mamma sola con un figlio, l’azienda dove lavoro come molte in questo periodo sta facendo cassa integrazione. Purtroppo con solo un figlio non ho mai avuto aiuto da nessuno perché per percepire aiuti statali devi avere almeno due figli. Ho già fatto pulizie, stiro, aiuto anziani. Scrivetemi in privato se potete aiutarmi. Vorrei solo arrivare a fine mese dignitosamente senza fare mancare nulla a mio figlio»: questa è la trascrizione parola per parola di un messaggio scritto da un’utente anonima sul gruppo Facebook “Se sei di Cossato”. Anonima perché preferisce un pochino di privacy di fronte a una situazione delicata messa in una piazza virtuale, almeno pensando al figlio a cui provare a non fare mancare nulla. Chissà se si tratta di una storia isolata. Probabilmente no. C’è un’altra storia su Il Biellese di ieri che arriva dall’emporio di via Orfanotrofio e dalla conversazione con Greta Cogotti, politica del Pd ma anche volontaria nelle strutture della Caritas: parla di una donna che riceve per la prima volta la sua scatola di aiuti alimentari, una di quelle che l’emporio distribuisce a persone e famiglie che non hanno abbastanza soldi per fare la spesa, e che scoppia in lacrime. «Ci ha fatto capire» ha spiegato Cogotti «che non erano abbastanza, che non c’era solo lei a doversi nutrire con quello che le stavamo dando. Mi ha fatto stare male: ho percepito quanto sia profondo il disagio di dover chiedere aiuto se non si ha altro, quanto bruci il senso di fallimento di chi non ha una stabilità economica». Nel 2023, secondo i dati riassunti da Il Biellese, sono state 1.135 famiglie pari a 2.914 persone beneficiarie. Sono più del 6 per cento dei residenti nel capoluogo.
Cosa succede in città
Oggi alle 15 a Biella si recupera una partita di campionato di serie C maschile di calcio allo stadio La Marmora-Pozzo: la Juventus Next Gen ospita la Turris. Biglietti da 1 a 10 euro a questo link
Oggi alle 16 a Cossato il ciclo degli Incontri del pomeriggio dell’università popolare UpbEduca propone la conferenza di Alberto Galazzo su Cordelia, la città della terra dei Salassi che poi è diventata Aosta. Nella sede di via Martiri l’ingresso è libero
Oggi alle 18 a Biella si apre alla galleria d’arte Bi-Box di via Italia 38 la mostra dedicata a Letizia Battaglia: si tratta di 24 scatti della fotografa siciliana che facevno parte della mostra “Passione, giustizia e libertà”. La mostra si potrà visitare il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19,30 e sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30
Oggi alle 20,45 a Biella si apre la stagione teatrale cittadina con lo spettacolo di Pietro Morello dal titolo “Non è un concerto” all’Odeon: Morello è un giovane musicista e operatore umanitario, impegnato a portare le sue note e un sorriso ai bambini di alcune delle zone più disagiate del mondo. Biglietti tra 26,40 e 34,50 euro ancora a disposizione a questo link
Oggi alle 21 a Biella sarà la galleria d’arte Bi-Box di via Italia 38 a ospitare una nuova proiezione del documentario “E noi zitti?”, lavoro a più mani sulla storia dell’industria biellese a partire dalle ex pettinature di via Carso
Oggi alle 21 al Piazzo palazzo Ferrero ospita la proiezione delle immagini di Fabrizio Lava, fotografo e organizzatore di eventi culturali, che presenterà una rassegna di scatti dal titolo “Tra Messico ed editoria”
La foto del giorno
I più ottimisti potrebbero pensare che sia stato un effetto del maltempo. Ma è più probabile che siano state mani umane a strappare “Biella Egea”, il manifesto di sei metri per tre opera di Andrea Dalla Fontana, terza parte della minirassegna “La città che vorrei” frutto del progetto “Da cosa nasce cosa” della galleria d’arte Bi-Box che ha portato illustrazioni in un luogo che più pubblico non si può, la piazza della stazione San Paolo. Dalla Fontana aveva trasferito la città sulle sponde del mare, con il Battistero diventato un’isola collegata con un ponte alla terraferma, il tutto con uno sfondo azzurro-Grecia. L’artista aveva fatto in tempo anche a organizzare un flash mob, con tanto di foto di gruppo in cui buona parte dei partecipanti aveva indossato almeno un capo di abbigliamento in stile spiaggia, infradito incluse, in barba alla temperatura poco estiva. Dalla Fontana su Instagram l’ha presa con ironia: «Come in una vera tragedia greca, la tracotanza degli uomini che vollero portare il mare a Biella venne punita dagli Dei. Mi potete trovare incatenato alle pendici del Mucrone».