Il palazzetto nato per la pallavolo
La Scuola Pallavolo Biellese, vincendo la finale playoff su Lasalliano Torino, ha riportato in serie B2 uno sport che mancava dalla categoria dai primi anni Duemila. Ma occorre tornare indietro di un decennio ancora per ricordare i tempi in cui c’era più fermento intorno al volley che alla pallacanestro, da sempre regina (accanto ovviamente al re calcio) delle preferenze e dei risultati sportivi cittadini. Negli anni Novanta la Pallavolo Biella nata da una fusione di club provinciali vinse il campionato di serie C alla palestra Rivetti, piena di sempre più spettatori un sabato dopo l’altro per una disciplina che viveva sull’entusiasmo della “generazione di fenomeni” dell’Italia di Julio Velasco e Andrea Lucchetta campioni del mondo. I tifosi finirono per cantare «Stiamo stretti alla Rivetti», invocando uno spazio adeguato alle loro ambizioni. Fu anche per questa ragione che il progetto del palasport in via Paietta fu visto come una benedizione. Il padre dell’iniziativa oggi fa il ministro, a coronamento di una carriera politica nata in provincia: Gilberto Pichetto era assessore allo Sport del Partito repubblicano, nell’era del vecchio pentapartito che reggeva le sorti a Roma come in città. Fu lui a carpire la possibilità di ottenere una fetta dei finanziamenti governativi per Italia ’90, i Mondiali di calcio, che però furono generosi anche con impianti in cui non si giocava certo a pallone. Il disegno fu approvato ma prima rimaneggiato e poi corretto: due tribune sui lati lunghi per un totale di circa 1800 spettatori (contro i 300 circa della Rivetti) e niente gradinate sulle curve perché quando mai lo sport biellese avrebbe portato così tanti spettatori?
Pronostico sbagliato, come la storia ha insegnato. L’altra sistemazione al progetto originario riguardò la nicchia per rendere il terreno di gioco regolamentare anche per pallamano e calcio a cinque. Poi diventò lo spazio per la tribuna telescopica che ospitò il tifo più caldo di Pallacanestro Biella fino al 2009, quando venne alla luce il gigante da 4500 posti ribattezzato Forum. Nel frattempo la Pallavolo Biella aveva già chiuso il suo ciclo, con i più di mille al palazzetto per la B2 che presto persero la sfida dell’affetto (e delle risorse economiche) con la pallacanestro. Oggi il ritorno che sancisce, almeno quanto a categoria, un nuovo sorpasso. Nel frattempo in via Paietta, oltre alla serie A di basket, si sono viste nel corso degli anni manifestazioni di livello nazionale e internazionale, dalla A2 di pallamano al tennis dei tornei Challenger Atp.
Ipse dixit
“Certo che se dobbiamo postare le foto di un cesso pubblico per commemorare la Biella che fu, due domandine dovremmo farcele…”
(Commento dell’utente Alessandro Amendolara sotto una fotografia dell’orinatoio pubblico – i cosiddetti vespasiani – che era in piazza Duomo fino agli anni Novanta. L’immagine è stata pubblicata sul gruppo Facebook “Vecchia Biella e vecchio Biellese”)
Piccolo retroscena sulla capitale del crimine
Il giro di nera è, nel gergo dei giornalisti, la sequenza di telefonate o di visite che il cronista fa la mattina a Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e affini per avere aggiornamenti su eventuali episodi di reato o incidenti o più semplicemente interventi delle forze dell’ordine che abbiano un qualche rilievo. La lettura del mattinale, il riassunto in sintesi del lavoro svolto da squadre e pattuglie, è quello che il giornalista ottiene. C’è quel che c’è e se in una tumultuosa metropoli succedono molte cose ogni giorno, nella pacifica Biella il lavoro di agenti e militari ha risvolti tendenzialmente più tranquilli. Così capita che nel mattinale ci siano informazioni su animali smarriti, liti sedate dall’intervento degli uomini in divisa, volumi troppo alti da far abbassare, persone sospette che poi sospette non erano. Succede certamente anche nelle metropoli di cui sopra, ma è pressoché impossibile, dati numero ed entità degli altri fatti di cronaca, che abbiano dignità di stampa come accade invece qui sotto il Mucrone, come sanno i lettori di 6aBiella e della sua rubrica fissa del sabato. Un aneddoto da vecchi cronisti ricorda un giovane capo di gabinetto della Questura, a Biella in uno dei suoi primi incarichi di responsabilità ma di origine pugliese. Un giorno, dopo aver fatto la premessa che «oggi non c’è niente», si stupì nel vedere i giornalisti annotare con impegno anche le informazioni sulle poche denunce ricevute: auto trovate rigate al parcheggio o poco più. E sospirando, disse una frase come: «Certo che se vi mettete a scrivere pure questo, qui è proprio un posto tranquillo».
Cosa succede in città
Oggi alle 12,15 a Biella una conferenza stampa in municipio svelerà il programma degli appuntamenti di Biella Estate 2023, il cartellone che raccoglie spettacoli, sagre e attività sportive da giugno a settembre in città
Oggi alle 18 a Biella sarà trasmesso anche in diretta internet l’annuncio dei cinque finalisti del premio Biella Letteratura e Industria. I nomi saranno svelati nella sala conferenze di Città Studi dal presidente della giuria Pier Francesco Gasparetto
La foto del giorno
Cartello appeso su uno dei cancelli che danno accesso a Città Studi. L’intento è di scoraggiare allieve e allievi a valicarlo con i propri veicoli. L’effetto resta spiazzante.