Il panificio sconfitto da Onlyfans
Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro del panificio Tanzi, storico negozio con sede in via Pietro Micca all’angolo con via Sebastiano Ferrero. Ma la bandiera bianca si è alzata non per la crisi del commercio in centro, o almeno non solo. Anzi, sembra la storia, la prima biellese, già sentita (a volte con mille sospetti di scarsa veridicità) in altre zone d’Italia e in altri ambiti professionali: si chiude perché non si trovano dipendenti, come hanno raccontato i titolari a Il Biellese di martedì. Davanti ai forni del panificio, a due passi dal bancone della vendita, lavorava una persona sola, Mattia Tanzi, figlio dei coniugi che avevano in precedenza gestito da soli l’azienda di famiglia. «Ma da solo» ha spiegato al giornale la madre Monica «non riesce a produrre il quantitativo di pane sufficiente a coprire le spese del forno. Per avere un ritorno economico bisogna aumentare la produzione». Quindi la volontà era di investire, non di chiudere. Ma il panificio non ha trovato personale: «La nostra offerta è sempre stata chiara, contratti in regola, stipendio netto tra i 1200 e i 1300 euro oltre a contributi e tutto ciò che la legge prevede». Le cifre sono quelle del contratto nazionale per gli operai di primo livello della panificazione, 1.306 euro lordi di base che però salgono del 50 per cento perché il lavoro è notturno e il panificio Tanzi offriva un posto da mezzanotte alle 6 per sei giorni su sette, il che porterebbe la paga oraria dai 7,5 euro lordi l’ora (il disegno di legge ormai accantonato sul salario minimo proporrebbe almeno 9 euro per tutti) fin oltre gli 11 e il netto vicino alle cifre dichiarate nell’articolo. Ma all’offerta di lavoro hanno risposto solo in tre: uno avrebbe voluto lavorare in nero per non perdere il reddito di cittadinanza e un altro ha preferito conservare quello e non accettare il posto per guadagnare poco di più. Qui, forse, andrebbero rifatti i colloqui se è vero che i cosiddetti occupabili, dopo il cambio di rotta del governo Meloni, non hanno più il sussidio. Ma è il terzo che ha addotto la motivazione più curiosa: «È venuto, era anche bravino, è stato con noi per un certo periodo e poi ci ha salutato dicendo che preferiva collaborare con la fidanzata per creare contenuti da postare su internet destinati a un pubblico adulto. Ci ha spiegato che avrebbe guadagnato molto di più». In sintesi, il panificio è stato sconfitto sonoramente da Onlyfans. La differenza di incassi mensili tra il lavoro al forno e quello davanti alle telecamere amatoriali è impossibile da quantificare. Per dare una stima biellese, due anni fa La Stampa e La Provincia di Biella narrarono la storia di una studentessa che, appena compiuti 18 anni e forte di un certo successo su Instagram, fece il salto passando ai contenuti per adulti su Onlyfans, dove chi vuol vedere “tutto” di una modella deve abbonarsi e pagare: «In 72 ore» disse a La Stampa «ho guadagnato 400 dollari, una cifra incredibile». In proiezione sarebbero circa 3.800 euro al mese. Anche divisi per due battono lo stipendio da panettiere. Ma in fondo è così che funziona il libero mercato, no?
Ipse dixit
“Abbiamo visto che è importante riuscire a costruire un dialogo personale con i giovani perché così è possibile trasmettere i valori della cultura di impresa in modo differente: quando siamo riusciti a farlo, come imprenditori, abbiamo sempre constatato che è stato il miglior investimento possibile da tutti i punti di vista. Ecco perché non faremo mancare il nostro impegno, affinché si possano identificare gli imprenditori come come punti di riferimento che possano portare nella scuola il punto di vista dell'impresa e del lavoro”.
(Stefano Sanna, presidente del Gruppo giovani imprenditori dell’Uib, durante un incontro con studentesse e studenti dell’istituto Bona)
Un campanaro di 14 anni
Probabilmente non esistono in Italia un ragazzo o una ragazza altrettanto giovani con la medesima passione di Mattia Ciaparelli: ha 14 anni, vive a Dorzano e, come ha raccontato La Stampa, ha il desiderio di diventare campanaro. Anzi, lo è già: ha esordito, almeno in provincia, alla festa patronale di Roppolo la settimana scorsa, invitato a rallegrare la celebrazione con i rintocchi dal parroco don Adriano Bregolin. Ma si era già cimentato a Cambiago, la città lombarda in cui è nato. «Ricordo» è il suo racconto al quotidiano «che andavo al mare con gli zii a Celle Ligure e non vedevo l’ora che il campanile suonasse». Ma esiste una scuola per diventare campanaro? Non esattamente. Se c’è un’associazione per chi pratica e ama questa antica arte di cui il giovane dorzanese fa già parte, è più facile nell’era contemporanea appropriarsi dei segreti e delle tecniche degli esperti: «Grazie a internet e Youtube ho ricominciato a interessarmi ai campanili, ma soprattutto ai vari metodi di installazione e tecniche per suonare le campane manualmente, seguendo i video di campanari professionisti che insegnano e pubblicano le loro performance». Tra i suoi compiti c’è anche programmare il suono delle campane di Dorzano, dove il campanile è in restauro e le melodie si programmano con il computer». Ecco a che cosa serve (anche) affidare internet ai nativi digitali.
Cosa succede in città
Oggi alle 10 a Occhieppo Superiore si apre la festa del caseificio Valle Elvo. Sono in programma degustazioni, giochi, laboratori e alle 11 la distribuzione della polenta
Oggi dalle 10,30 a Valdilana le giornate Fai di autunno proseguono con un fine settimana dedicato alla valle di Mosso: si comincia con l’apertura del mercato “Il gusto al centro” con produttori locali ospitati al centro Zegna. Ci saranno anche musica, laboratori e degustazioni. Dalle 11 partono da Casa Zegna le visite alla ricerca dei panorami sonori frutto del progetto “Abitare il paesaggio”, frutto del lavoro degli studenti dell’università Unidee di Cittadellarte
Oggi alle 16 a Pray alla Fabbrica della Ruota si replicano le visite teatralizzate alla mostra “Biellettrico”, dedicata alla storia dell’energia elettrica nel Biellese. Saranno animate dal cast di Teatrando. I biglietti costano 10 euro, acquistabili a questo link, e le partenze delle visite saranno ogni 25 minuti
Oggi alle 20 a Netro riapre per l’ultima sera lo stand gastronomico dell’Utuberfest Netreis con stinco, hamburger, hot dog e naturalmente birra. Alle 22 suoneranno gli Explosion. L’ingresso è libero
La domenica sportiva
Oggi alle 10 a Tollegno parte la “Lana boschi e lavatoi”, corsa podistica non competitiva il cui ricavato diventerà una donazione per il Fondo Edo Tempia. Iscrizioni alle 8,30 nell’area accanto alla palestra. Ci sarà anche la categoria per chi corre con il suo cane al guinzaglio
Oggi alle 15 a Biella per il campionato di Eccellenza maschile di calcio la Biellese riceve l’Alpignano nel campo in sintetico di corso 53° Fanteria. Alla stessa ora il Città di Cossato è in trasferta con il Borgaro Nobis
Oggi alle 15,30 a Biella seconda partita di fila in casa per il Biella Rugby che dopo aver battuto il blasonatissimo Calvisano tenta il bis contro Parabiago. Appuntamento allo stadio di via Salvo d’Acquisto
Oggi alle 18 a Biella la Juventus affronta davanti a più di 1300 tifosi, quanti ne possono contenere per ora le gradinate del La Marmora-Pozzo, il Sassuolo nella partita valida per la quarta giornata di serie A femminile
La foto del giorno
Ieri lo stadio del rugby di via Salvo d’Acquisto ha ospitato i Play the games, competizione riservata alle squadre della galassia Special Olympics, dove lo sport è visto come un modo per favorire l’integrazione di persone con disabilità mentali. Venerdì c’è stato un prologo: la tradizione vuole che sia rispettato il rituale della consegna delle maglie. Alla squadra biellese, targata Biella Rugby e Asad, che l’anno scorso ha vinto i giochi nazionali estivi, sono state date dai giocatori della serie A. Il rugby Special Olympics ha regole particolari: il placcaggio è sostituito dal “furto” di una bandierina che ogni giocatore ha alla cintura. Se l’avversario riesce a portarla via, il portatore di palla è costretto a lasciarla passandola a un compagno. Al sesto “non placcaggio” la palla passa agli avversari.