Il patriarcato non esis...
Cinquanta accessi al pronto soccorso di vittime di violenza di genere, 98 al centro anti violenze della provincia, 21 allo sportello, 30 alla casa rifugio: sono i numeri di Biella e sono i numeri delle minacce (duecento circa, una ogni giorno e mezzo) che le donne del Biellese hanno subito nel solo 2023. I dati dicono che è un problema in crescita, o almeno lo è la presa di coscienza del fatto che sia un problema. La crescita dei casi, come ha detto a Il Biellese Ilaria Sala, avvocata e consigliera di parità della Provincia: «Non significa automaticamente che l’anno prima c’erano meno violenze. Significa che le donne hanno acquisito maggiore consapevolezza nel denunciare. Probabilmente sentono anche di avere, intorno a loro, un maggiore aiuto da parte delle forze dell’ordine e dei servizi preposti e questo le spinge a intraprendere con più fiducia un percorso di uscita». Un percorso che, almeno nel Biellese, sembra un po’ meno doloroso e complicato, o almeno dove non è necessario fare da sole. Ilaria Sala menziona il personale formato sia nei servizi sociali in ospedali e tra le forze dell’ordine, oltre a una rete di associazioni attiva dal 2008. In più il Piemonte ha qualcosa in più: «Siamo l’unica regione dove c’è un fondo che copre le spese legali delle donne vittime di violenza per redditi personali fino a 90mila euro». Anche la casa rifugio, il cui indirizzo è segreto per tutelare le persone che vi sono ospitate, ha visto aumentare le richieste di asilo: «Quest’anno» sono le parole di Alessandra Musicò, responsabile della struttura, «abbiamo avuto un incremento, con 29 donne e 31 bambini accolti. Consideriamo che nel 2013 le donne erano 23 e i bambini 16». Chi sono gli uomini che abusano? Risponde Ilaria Sala: «La stragrande maggioranza degli autori di violenza sono italiani, non immigrati, e sono legati da un vincolo sentimentale alla vittima. Sono rari i casi di violenza perpetrati da sconosciuti».
Ipse dixit
“[Le mie maestre sono state] mia madre e mia nonna, piene di ironia, mi hanno insegnato a vedere la vita con un altro sguardo anche nei momenti difficili”
(Ezio Greggio, intervistato da La Stampa)
Aspettando un tribunale
Sono passate due settimane e qualche giorno dal 7 novembre, data in cui scadeva l’anno di detenzione alternativa per Dimitri Fricano, l’uomo condannato a trent’anni di carcere per aver ucciso, durante una vacanza in Sardegna, la fidanzata Erika Preti. La decisione era stata presa per le condizioni di salute dell’uomo che non gli consentivano nemmeno di reggersi in piedi: in carcere, costretto a muoversi solo con la sedia a rotelle, non era in grado nemmeno di uscire dalla cella. Per questo il tribunale di sorveglianza di Torino aveva disposto gli arresti domiciliari, con libertà di uscita per due ore al giorno per le terapie, per potersi curare in modo adeguato. Come scritto un anno fa sul provvedimento del giudice, una rivalutazione delle sue condizioni avrebbe stabilito se, allo scadere del periodo previsto, sarebbe stato in grado di continuare a scontare la pena in carcere. La decisione era stata pesantemente contestata un anno fa dalla famiglia di Erika Preti, con un caso che rimbalzò sulle televisioni nazionali e che portò a una manifestazione nella manifestazione nel corteo di donne in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere. Il ritardo nella rivalutazione del tribunale ha provocato la reazione emotiva dei genitori della giovane donna uccisa nell’estate del 2017: «Perché non è rientrato? Noi genitori di Erika ce lo siamo chiesti» scrive la madre in una lettera aperta «e la risposta è stata assurda per non dire ridicola. Non è stata ancora fissata la data per l’udienza». Le parole della donna sono cariche di amarezza: «Abbiamo avuto un’altra delusione dallo Stato che continua a difendere e tutelare chi non dovrebbe averne minimamente diritto. Passerà un altro Natale a casa con mamma e papà? Continuerà a passeggiare tutti i pomeriggi dalle 15 alle 18? Cosa dobbiamo ancora subire dopo che ci ha distrutto la vita?». Reazione umanissima e comprensibile ma che va sopra le righe, quando parla di diritti: ce li hanno anche i condannati, sotto la custodia dello Stato. E se si ha fiducia nella stessa giustizia che sa perseguire e punire chi commette un omicidio, bisogna averla anche nelle sue decisioni che salvaguardano la salute dell’omicida. Anche se è più che legittima la pretesa sul fatto che sia puntuale, fissando le udienze prima che scadano i provvedimenti che lo stesso tribunale ha preso.
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 a Biella la sede dell’istituto Gae Aulenti di viale Macallè apre la mostra dedicata all’artista di strada afghana Shamsia Hassani. L’iniziativa è legata alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne
Oggi alle 14,30 a Biella s’inaugura la panchina rossa all’interno del centro commerciale I Giardini, nella data della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Appuntamento nella galleria di via La Marmora
Oggi alle 17 a Cossato una cerimonia è prevista lungo la passeggiata che costeggia il torrente Strona al Mulino di Fondo per inaugurare la panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne
Oggi alle 20,45 a Biella proseguono gli incontri della rassegna “Dialoghi con la modernità” organizzati da centro di documentazione Massazza Gal e dalla Cgil. Nella sala conferenze della sede di via La Marmora parlerà Marina Lalatta Costerbosa, ordinaria di filosofia del diritto all’Università di Bologna, sul tema “Il diritto, i discorsi populisti e la violenza politica e sociale”. L’ingresso è libero
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo le prime pagine dei giornali locali
Lunedì 18
Eco di Biella È un giallo la morte di Alessandra
Martedì 19
Il Biellese Beni tolti alle mafie: Biella maglia nera del Piemonte
La Stampa Biella, la nuova sfida dell’ospedale: il futuro passa dall’alta tecnologia
Mercoledì 20
La Provincia di Biella Arrivano freddo e neve
La Stampa Maxi accorpamento di parrocchie nella Diocesi a corto di sacerdoti
Giovedì 21
Eco di Biella Pozzolo a giudizio, processo a febbraio
La Stampa Lo sparo di Capodanno a Rosazza: il deputato Pozzolo va a processo
Venerdì 22
Il Biellese Cade la neve: code chilometriche, strade bloccate, città e paesi in tilt
La Stampa Case popolari, passa il bilancio: “Adesso è caccia a chi non paga”
Sabato 23
La Provincia di Biella Studente minaccia un prof
La Stampa Nella città dei redditi da record cresce l’esercito dei nuovi poveri
Domenica 24
La Stampa Biella, nei giorni neri delle ferrovie vanno ko anche i passaggi a livello