Il primo allarme per il riso
Ci sono sedici milioni di metri cubi d’acqua nelle tre dighe del Biellese gestite dal Consorzio di bonifica della Baraggia, quelle su Ostola e Ravasanella nella zona orientale e quella sull’Ingagna a Mongrando. Sono le riserve messe da parte per il mese di marzo quando inizierà a salire il fabbisogno delle risaie delle pianure da Massazza fino alla bassa vercellese. Il dato arriva dalle colonne de La Stampa insieme a una serie di allarmi: la preoccupazione maggiore si chiama siccità che, nel 2022, lasciò a secco i poderi rendendo improduttivi 26mila ettari di risaie in tutta Italia. «Per capire come andrà il 2024 servirebbe la sfera magica» sono le parole di Stefano Bondesan, presidente del consorzio Ovest Sesia da cui dipendono novemila aziende agricole di tre province. «L’accumulo nevoso è scarso e quel poco che c’era si è sciolto a causa delle temperature alte. Non abbiamo ancora informazioni per capire come andrà quest’anno, ma manca poco e un po’di paura c’è. Anche l’anno scorso l’accumulo nevoso non c’era stato, ma a seguire c’era stata una primavera particolarmente piovosa». Si è parlato di acqua anche alla Fiera in campo, la principale manifestazione del settore risicolo chiusasi ieri a Caresanablot. Lo hanno fatto, con toni per una volta concordi, il cosiddetto movimento dei trattori e una delle associazioni di categoria, Confagricoltura, con cui coloro che protestano sono spesso in aperto contrasto: «Le richieste di nuovi invasi sono rimaste lettera morta» ha detto Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura per le province di Biella e Vercelli. La costruzione di nuove dighe e l’ampliamento di quelle esistenti fa parte di uno dei tredici punti della piattaforma sulla quale il movimento dei trattori ha raccolto firme all’evento di Caresanablot. Un documento di Coldiretti Biella e Vercelli si allinea alla medesima richiesta con l’invito «ad accelerare la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, la produzione agricola e per generare energia pulita. Servono progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza». Parlare di nuove dighe significa rivolgere lo sguardo dalle pianure del riso verso le valli biellesi e in particolare verso la Valsessera: c’è un progetto per un maxi-invaso che da più di dieci anni oscilla tra cassetti e tavoli operativi, sempre con la netta opposizione dei territori, dai Comuni alle associazioni ambientaliste fino alla Provincia di Biella. Di recente la Regione è tornata a inserirlo tra le opere prioritarie indicate al Governo. Un atto dovuto, come ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Pietro Protopapa (Lega) in un’intervista di un mese fa a Eco di Biella: «Io dico che sarebbe assurdo rinunciare. Ora starà al ministero decidere». In pratica verrà il momento di capire a quale protesta e a quale gruppo di pressione lassù a Roma si darà più ascolto: peseranno di più gli ambientalisti prealpini o i risicoltori di pianura? I biellesi che provano a proteggere il loro territorio o i vercellesi che provano a proteggere la loro economia?
Ipse dixit
“Nell’immaginario collettivo il liceo scientifico appare come una scelta in grado di fornire conoscenze e competenze spendibili in tempi più brevi rispetto a quelle del classico, per citare una scuola che ha registrato una crescita nel numero degli iscritti. Penso che iscriversi al classico rappresenti, appunto, nell’idea di molti giovani e delle loro famiglie, un investimento solo nel lungo periodo che non tutti sono disposti a mettere in campo”
(Gianluca Spagnolo, preside del liceo Sella, intervistato sul calo degli iscritti al classico da La Provincia di Biella)
La delibera che fa acqua
C’è una curiosa diatriba a ranghi misti che riguarda la politica e la gestione dell’acqua per i prossimi trent’anni, tema su cui i rappresentanti dei territori biellese, vercellese e valsesiano, con porzioni di Casalese, zona di Valenza e provincia di Torino, non sono riusciti a trovare un’intesa nei mesi scorsi. Ora dovrà decidere un commissario nominato dalla Regione, l’ex sindaco di Chivasso Andrea Fluttero. Dovrà farlo anche esaminando verbali e delibere della non decisione della politica locale. Ed è questo il terreno di scontro: Roberto Pella, deputato di Forza Italia, ed Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia del Partito Democratico, sono tra i paladini dell’assegnazione cosiddetta “in house” cioè a una società già costituita che raggruppa le partecipate le cui azioni appartengono per la maggioranza agli enti locali, mantenendo insomma la gestione in salde mani pubbliche. La gran parte del territorio vercellese punta su una società a capitale misto come quella che già si occupa dei loro territori che comprende anche il colosso di energia e servizi Iren. In mezzo c’è l’ormai ex presidente dell’autorità d’ambito, il sindaco di Biella Claudio Corradino (Lega), accusato di aver mandato avanti verbali e delibere in cui la posizione vercellese è messa in una luce troppo positiva, oscurando così il voto dell’assemblea che comunque si era espressa a larga maggioranza per la posizione sostenuta dai biellesi. L’hanno definita la «manina» che ha corretto la delibera e Pella (che è anche sindaco di Valdengo) e Ramella Pralungo si sono detti pronti a chiedere una nuova assemblea solo per bocciare quei verbali. La questione si sta dipanando con scambi di lettere ma anche di dichiarazioni sui giornali, soprattutto Il Biellese che sta seguendo da vicino la questione. È qui che è comparsa la posizione di Corradino: «Non c’è stata nessuna manina che ha fraudolentamente manipolato i verbali. Corrispondono a quanto discusso in conferenza così come il verbale. Vi è la corretta indicazione della modalità e degli esiti della votazione finale in cui nessun modello di gestione ha raggiunto il quorum richiesto». Se da presidente dell’autorità d’ambito Corradino deve tenere un ruolo al di sopra delle parti, come sindaco di Biella ha dato il suo voto al modello di gestione pubblico. La sensazione è che, qualunque sia la decisione finale del commissario, qualcuno finirà per essere rumorosamente scontento.
Cosa succede in città
Oggi alle 20,45 a Biella la stagione teatrale prosegue all’Odeon con “O Tello o… io”, commedia con l’attore napoletano Francesco Paolantoni. I biglietti, tra 20,50 e 28,50 euro, sono ancora a disposizione a questo link
Oggi alle 21 a Casapinta nel salone ex cinema la neonata Pro Loco organizza un incontro sul tema: “Orto naturale, come lo prepari?”. Guiderà la lezione l’esperto Davide Scarlatta. L’ingresso è libero
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 19
Eco di Biella Madre e figlio morti in poche ore
Martedì 20
Il Biellese Un morto per overdose e l’eroina torna a far paura
La Stampa Ospedale a zone blu, da oggi mille posti auto diventano a pagamento
Mercoledì 21
La Provincia di Biella Il nuovo centro commerciale si farà. Via libera a “Le Vette” in consiglio comunale
La Stampa Liste d’attesa, i politici all’attacco dell’Asl: “I tempi vanno ridotti”
Giovedì 22
Eco di Biella Attacco a Bruschi ma stava allattando
La Stampa Allarme morti sul lavoro, con quattro vittime nel 2023 il Biellese in “zona rossa”
Venerdì 23
Il Biellese Rsa allo stremo delle forze
La Stampa Caso Bruschi, la Lega adesso chiede scusa alla consigliera mamma
Sabato 24
La Provincia di Biella Addio al professore Filippo Castello, morto all’improvviso a soli 53 anni
La Stampa L’altolà di Delmastro: “Non decide la Lega il candidato a sindaco”
Domenica 25
La Stampa Rivoluzione trasporti, Oropa entra nel club del biglietto treno-bus